Certi genitori - (autore: Francesco Pino)
Moderatore: Il Guru
Certi genitori - (autore: Francesco Pino)
Re: Certi genitori-commento 1
Non da meno, cela un’ironia tipicamente meridionale che fa dei dialoghi un importante tassello per leggere meglio il racconto. Aggiungiamo anche l’immagine del tatuaggio sbagliato, in questa ironia: l’ignoranza cieca è spesso la causa di tragedie evitabili.
VOTO: 5
Re: Certi genitori - commento 2
Mi sento anche di ringraziare chi lo ha scritto, proprio per il tema affrontato. Aggiungo che in certi casi non ci sono vincitori. Bravo/a.
Voto: 5
Re: Certi genitori - commento 3
Noi siamo noi e voi no.
Rimanendo sul racconto: è scritto bene, un lessico semplice e un ritmo scorrevole, con giusto equilibrio di spazi dedicati a presentarci i personaggi e le loro storie: l’emigrato che si arrangia, il ragazzo che se ne guarda bene dal cominciare ad arrangiarsi; un padre-cliché che dimentica di aver ricevuto lo stesso trattamento che ora riserva a Tamirat; e l’amico, un quasi Grillo Parlante che però si defila.
Niente di nuovo o di particolarmente originale sotto questo sole: un insieme di personaggi e di storie che abbiamo trovati declinati in tanti racconti o romanzi, compresa la classica domanda “cosa faremmo noi al loro posto”. Pura demagogia per chi ragiona con la pancia e dimentica che anche noi siamo stati e siamo tutt’ora un popolo di migranti.
Un racconto che, anche con una bella scrittura sicura e senza tanti fronzoli, proprio per la sua linearità - quasi delle cronistorie - non mi ha trasmesso emozioni: nessuno dei personaggi, quale che sia la sua natura, riesce a sovrastare gli altri. Rimangono sul piano di stereotipi freddi e scontati. Anche il finale è in linea con la storia che vorrebbe essere di denuncia: un finale buonista dove si spera che a vincere sia la Giustizia.
Mi spiace questo perché a mio parere la capacità di “entrare” nei personaggi e darne maggior spessore (ad esempio le vicissitudini di Tamirat, sicuramente più pesanti che non quelle del padre) ci sarebbe, mentre invece la storia è piatta. Scritta bene ma non emozionale.
“ma nessuno lo denunciò: dopo tutto era stato il padre di Giorgio a cominciare e lui voleva preservare quel po’ di dignità che gli restava.” Con il lui la frase funziona meglio.
“Giorgio invece lo andarono a prendere a casa poche ore dopo i carabinieri, ci volle niente a identificarlo.” Fila meglio: c’era voluto niente a identificarlo.
C’è qualche refuso, ma niente di grave, capita anche all’ultima lettura.
Voto: 2
Re: Certi genitori - commento 4
Voto: 4
Re: Certi genitori-commento 5
La storia colpisce , sopratutto per la sua drammatica attualità e veridicità ma niente di più.
Qualche errore qua e la che in realtà non mi ha dato molto fastidio non rende questo testo peggiore però devo sinceramente ammettere che non mi ha dato ciò Chee speravo mi desse, non mi ha fatto scattare una scintilla che invece altri testi in gara mi hanno fatto scattare.
Quindi sottolineando che trovo questo racconto molto ben scritto e anche molto forte dal punto di vista concettuale (credo sia importante anche far notare come lo stile leggero faccia scorrere una storia molto più dura) però non mi ha fatto entusiasmare come invece ho letto effettivamente in molti altri commenti, non volermene..
Non sono nessuno per giudicare per cui cerco solo di dare una mia visione.
VOTO: 3
Re: Certi genitori-commento 6
di un tema di scuola.
Rende una realtà. Si limita a riportare dei fatti e non li
approfondisce o non obbliga ad approfondirli.
In questo non ci sarebbe niente di male se tutto non avesse la
parvenza delle chiacchiere da bar.
L'autore o autrice non mostra delle soluzioni e ha scelto un argomento
complesso sul quale molto si è detto, non offrendo, nel testo, una via
d'uscita.
Tocca tutti gli argomenti, i social per esempio, passandoci vicino
senza arrivare al cuore. Non escludo che abbia voluto evidenziare
certi aspetti non giudicando (le ragioni dell'uno contro quelle
dell'altro).
I dialoghi si leggono volentieri.
Il finale è quello giusto per la rappresentazione precedente ma il
racconto lascia un gusto di retorica.
Con una tale scrittura, si può fare di meglio!
Voto: 3
Re: Certi genitori-commento 7
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Commento:
Mamma mia quanti luoghi comuni! Mi ricorda tanto un "libro" scritto da Fazio tanti anni fa. Ma quello avrebbe dovuto far sorridere. Questo mi rattrista. Per via delle banalità. Al nord razzisti. Imprenditori razzisti. Figli di imprenditori razzisti e viziati. La colpa sempre dei genitori. Comunque approfitto per dire che se ti metti a osservare quelli che raccolgono le monete dei carrelli, a fine giornata non se ne vanno a casa se non hanno dato la "pappa" a quello che passa col furgone. La mafia è dove non vogliamo guardare.
Voto: 2
Re: Certi genitori-commento 8
Veniamo ora al commento sulla tecnica: mi piace molto il fatto che siano inseriti particolari didascalici (il servizio militare infinito dell’Eritrea, la setta islamica in Nigeria, ecc…) senza appesantire il racconto, un po’ meno il tono usato, che coinvolge poco. Avrei preferito un più crudezza anche nella narrazione, non solo nei dialoghi. Nel complesso un giudizio più che positivo.
VOTO: 4
Re: Certi genitori-commento 9
Un racconto didascalico, le cui vicende sono in parte evocate dal titolo e in cui la voce narrante cede spesso (troppo a mio avviso) il posto all'autore con precisazioni e messaggi da inviare al lettore, nella paura quasi che questo possa non comprendere o, peggio, fraintendere.
Una narrazione dunque non molto sicura, intermittente, quasi balbettante.
I tempi verbali della seconda parte sono errati. Se si adopera il passato come tempo di riferimento, per ciò che avviene in passato bisogna adoperare i trapassati e non il passato remoto o peggio l'imperfetto.
Gli incisi in siciliano sono in gran parte errati, segno che l'autore mastica poco quella lingua.
Il contenuto poi è piuttosto scontato, ma anche contraddittorio.
Più che il razzismo sembra dominare l'ignoranza, che a mio avviso è quasi una circostanza attenuante delle azioni di Giorgio, del padre e anche di Tamirat, violento come i primi due.
Anche l'eritreo che indugia con facilità alla violenza non mi pare faccia decollare la narrazione, perché mette in cattiva luce proprio coloro i quali l'autore vorrebbe sostenere, e potrebbe avere come risultato d'alimentare il sentimento opposto.
Alla fine Giorgio, nel seguire gli insegnamenti del padre razzista (ma a sua volta soggetto di razzismo si legge... un po' un non senso), si mette nei guai.
A dominare, mi ripeto, sembra più l'ignoranza che una reale e intima convinzione dei protagonisti, il che rende ogni cosa più fluida e meno intensa.
Tanto che all'amico Roberto basta un occasionale contatto umano con una povera profuga per cambiare radicalmente avviso e chiacchierare di Boko Haram, come fosse il primo difensore dei deboli.
Quindi il tema sembra spostarsi dal razzismo all'ignoranza che lo provoca. Come se razzismo e ignoranza siano sinonimi.
Troppo confuso e forse eccessivamente facile.
Chi ha scritto il manifesto sulla razza citato dall'autore non era ignorante e a sostenerlo non erano solo gli ignoranti.
Si può credere in un'idea per tutta una serie di ragioni, non sempre unite dall'ignoranza.
A ogni modo, il testo presenta altresì numerosi refusi, facilmente eliminabili con una buona ripulita.
Voto: 3
Re: Certi genitori-commento 10
Voto 3
Re: Certi genitori-commento 11
Oltre a questo mi sento di dire che non mi ha convinto molto; da un racconto che vorrebbe colpire emotivamente il lettore questa emozione non mi è arrivata, forse perché la stesura ricorda inizialmente un articolo di giornale, poi ha uno svolgimento più ironico, e i due stili non si amalgano bene.
Alcune considerazioni sulla stesura:
Non mi piacciono le parentesi in un discorso diretto: «Poverini (laggiù, in fondo alla scala sociale), non sono anche loro (come pure gli animali) figli di Dio?» e in generale trovo un po’ forzato l’inserimento di pensieri/giudizi del narratore nella vicenda. A mio avviso è più efficace far riflettere il lettore attraverso la narrazione e l’emozione scaturita dalla vicenda piuttosto che da simili inserzioni un po’ forzate.
“Temporaneamente aveva lo status di rifugiato a casa sua, benché i suoi genitori cercassero saltuariamente di mandarlo via attraverso l’ufficio di collocamento.” Ho trovato particolarmente simpatica e azzeccata questa espressione
“Giorgio non si chiamava come il nonno, il padre volle battezzarlo così …” l’aveva voluto battezzare
“in onore di un famoso politico italiano che prima di fondare il partito di cui era leader era stato tra i firmatari del celeberrimo “Manifesto della razza” del 1938.” Questo giro di parole mi sembra un po’ eccessivo, come altri passaggi più avanti.
Andrebbe rivisto, ci sono delle imprecisioni e espressioni che secondo me non vanno, ad esempio: “Ma Giorgio non se la diede per vinta”.
Non sono quindi entusiasta né dello stile, né della storia (non per i contenuti che, sebbene ben noti, non sono mai scontati e trovo sia sempre importante trattare, ma per come è presentata). Non voglio però dare un voto troppo basso perché tirando le somme non è scritto, trovo, particolarmente male.
Voto 3
Re: Certi genitori-commento 12
Voto 3
La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani
A cura di Ida Dainese.
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GrandPrix di primavera 2023 - Vento (a Susette) - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 30 - La verità è là fuori
A cura di Diego Capani e Luigi Bonaro.
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
Vedi ANTEPRIMA (2,02 MB scaricato 240 volte).
Antologia visual-letteraria (Volume uno)
Collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it
Il libro è un collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it e selezionate tenendo conto delle recensioni ricevute, del numero di visualizzazioni e, concedetecelo, il nostro gusto personale. L'antologia non segue un determinato filone letterario e le opere sono state pubblicate volutamente in ordine casuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Dino Licci, Annamaria Trevale, Sara Palladino, Filippo C. Battaglia, Gilbert Paraschiva, Luigi Torre, Francesco Vespa, Luciano Somma, Francesco Troccoli, Mitsu, Alda Visconti Tosco, Mauro Cancian, Dalila, Elisabetta Maltese, Daniela Tricarico, Antonella Iacoli, Jean Louis, Alessandro Napolitano, Daniela Cattani Rusich, Simona Livio, Michele Della Vecchia, Giovanni Saul Ferrara, Simone De Foix, Claudia Fanciullacci, Giorgio Burello, Antonia Tisoni, Carlo Trotta, Matteo Lorenzi, Massimo Baglione, Lorenzo Zanierato, Riccardo Simone, Monica Giussani, Annarita Petrino, Luigi Milani, Michele Nigro, Paolo Maccallini, Maria Antonietta Ricotti, Monica Bisin, Gianluca Gendusa, Cristiana, Simone Conti, Synafey, Cicobyo, Massimiliano Avi, Daniele Luciani, Cosimo Vitiello, Mauro Manzo.
L'anno della Luce
antologia ispirata all'Anno della Luce proclamato dall'ONU
Il 2015 è stato proclamato dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce. Obiettivo dell'iniziativa adottata dall'ONU è promuovere la consapevolezza civile e politica del ruolo centrale svolto dalla luce nel mondo moderno. Noi di BraviAutori.it abbiamo pensato di abbracciare questa importante iniziativa proponendo agli autori di scrivere, disegnare o fotografare il loro personale legame con la luce, estendendo però la parola "luce" a tutti i suoi sinonimi, significati e scenari.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Carnier, Amelia Baldaro, Andrea Teodorani, Angelo Manarola, Anna Barzaghi, Annamaria Vernuccio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Camilla Pugno, Cinzia Colantoni, Claudia Cuomo, Daniela Rossi, Daniela Zampolli, Domenico Ciccarelli, Dora Addeo, Elena Foddai, Emilia Cinzia Perri, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Francesca Santucci, Furio Detti, Gilbert Paraschiva, Giorgio Billone, Greta Fantini, Ianni Liliana, Imma D'Aniello, Lucia Amorosi, Maria Rosaria Spirito, Maria Spanu, Marina Den Lille Havfrue, Marina Paolucci, Massimo Baglione, Mauro Cancian, Raffaella Ferrari, Rosanna Fontana, Salvatore Musmeci, Sandra Ludovici, Simone Pasini, Sonia Tortora, Sonja Radaelli, Stefania Fiorin, Umberto Pasqui.