Amore amaro
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Amore amaro
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COMMENTO
Mi piace sempre l'uso della doppia negazione che altre lingue non permettono e a noi costringono a fare due piroette mentali per capire da che parte guardare.
Qui si dice che la quantità di amore è piccola, ma non al disotto della soglia del dolore, a quanto pare. Amore come medicina o veleno, dipende dalle dosi, φάρμακον, appunto.
In questa situazione ogni fuga sognata o sperata è impossibile.
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Re: Commento
Ciao Gabriele, in effetti non volevi ma ti sei dilungato nel tuo commento alla mia poesia e pertanto ti ringrazio per l'impegno. Dici di averci colto aspetti psicologici che io sinceramente non ho inteso dare al mio brano. Ho semplicemente voluto parlare di un amore che crea dipendenza nonostante sia insoddisfacente: così come sono tanti i rapporti sentimentali con queste caratteristiche. In merito al fatto che intravedi, nello scritto, qualcosa che mi tocchi direttamente, mi spiace deluderti ma proprio non è così. Purtroppo, o per fortuna, non so come definire... io non sono così paziente nel farmi andare un rapporto sentimentale che non mi soddisfa: se non mi soddisfa, passo e chiudo.Gabriele Pecci ha scritto: ↑02/04/2023, 16:45 Vorrei dilungarmi e soffermarmi soprattutto sugli aspetti psicologici dentro al tuo testo, alle sue implicazioni, alle sue derivazioni, alle sue conclusioni, ma non credo sia né il luogo né il contesto giusto. Non intendo che dovresti andare dallo psicologo ovviamente, non vorrei che fraintendessi, ma più che la poesia in sé mi destano interesse i risvolti psicologici dietro a questo tipo di percezioni, non mi va di parlarne nello specifico perché da quello che la poesia lascia intendere o comunque intravedere credo che poi la cosa ti tocchi direttamente. Voto 3.
Un caro saluto e ancora grazie per la lettura, il commento e il voto, ciao
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Re: Amore amaro
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Re: Amore amaro
E' vero quello che dici, purtroppo in tal senso ci sono molte dipendenze psicologiche, ciaoGabriele Pecci ha scritto: ↑02/04/2023, 23:21 Intendevo di analisi psicologiche inerenti ai temi che tu stessa ai citato, se non ne sei direttamente coinvolta meglio , questo ti rende più libera psicologicamente di tante altre persone di cui ho conoscienza diretta che purtroppo lo sono e ne pagano poi le conseguenze nel bene e nel male.
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Re: Commento
Grazie Giuseppe,(posso darti del tu e chiamarti per nome non ti disturba?) moltissimo gentile, bella la recensione, grazie molteGiuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: ↑04/04/2023, 15:20 Amore tormentato, amore amaro, amore doloroso: ben espressi gli stati d'animo che ne derivano, gli impulsi, le riflessioni, le domande, i desideri, i ripensamenti. Decisamente brava in questa attenta e scrupolosa disamina di sentimenti!.Voto 4.
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Qui ci si trova davanti a un amore malato, non raro: chi di noi non lo ha sperimentato o visto in amici o conoscenti. È la peggiore forma di amore, quello che porta alla morbosità, alla disperazione e alla dipendenza da esso. Una forma di amore a senso unico, senza sbocchi; come correre in autostrada ma senza poter uscire e neanche frenare, quando si trova il traffico lì succedono guai.
Mi è piaciuta, una visione diversa dell'amore, non sempre quello "rose e fiori", non sempre la solita mielosa sviolinata. Anche perché l'argomento "amore", diciamocelo, viene maggiormente esaurito solo parzialmente, avendo molteplici facce.
Voto 4
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Re: Commento
Buongiorno Maria e grazie davvero per le tue belle parole. Mi fa veramente piacere quanto hai scritto su di me e sulla mia poesia. Certo che si, purtroppo di amori malati ce ne sono tanti, credo di poter dire la maggior parte. Per un'infinità di motivi, dai quali si dovrebbe poter fuggire velocemente, situazioni che andrebbero analizzate perché sicuramente nascondono irrisolti di vita precedente. Purtroppo molte persone non riescono a stare da sole e si assoggettano, pertanto, ad amori amari. Un caro saluto e ancora grazie per la tua gentilezza, ciaoMaria Spanu ha scritto: ↑20/05/2023, 11:23 Laura, ti leggo sempre e so che i tuoi scritti sono sempre colmi di sentimento, quello vero, che sia tragico o incompreso o puro sentimento istintivo.
Qui ci si trova davanti a un amore malato, non raro: chi di noi non lo ha sperimentato o visto in amici o conoscenti. È la peggiore forma di amore, quello che porta alla morbosità, alla disperazione e alla dipendenza da esso. Una forma di amore a senso unico, senza sbocchi; come correre in autostrada ma senza poter uscire e neanche frenare, quando si trova il traffico lì succedono guai.
Mi è piaciuta, una visione diversa dell'amore, non sempre quello "rose e fiori", non sempre la solita mielosa sviolinata. Anche perché l'argomento "amore", diciamocelo, viene maggiormente esaurito solo parzialmente, avendo molteplici facce.
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Re: Commento
E si Giuseppe, penso che più o meno tutti nella vita ci siamo posti l'interrogativo "devo restare o devo andare?". Io una risposta me la sono data, indipendente dalla poesia: credo che, se il rapporto che si vive procura sofferenza sia sempre meglio andare, il più velocemente possibile. Per il rispetto che dobbiamo, prima di tutto, a noi stessi. Non è facile, lo so benissimo... Grazie molte per il tuo gentile commento e per l'ottima valutazione, e per aver tollerato le rime che è vero, sono ancora più antipatiche in prosa. Ciao, a rileggerci.Giuseppe Ferraresi ha scritto: ↑22/05/2023, 17:49 La domanda che ritorna spesso nelle relazioni, è sempre "Should I stay or should I go?" come nella canzone dei Clash, anche se solitamente la domanda uno se la pone da solo, non la pone ad diretto destinatario del quesito. Essendo una costante della nostra vita, questa domanda risuona in continuazione, ed è sempre attuale, ottimo spunto per canzoni ( e poesie, come in questo caso). Nella fattispecie mi piace, perché la domanda risuona con autentica urgenza e senza fronzoli. Riesce a colpire anche me, che proprio odio le rime e cerco di non crearle mai, nemmeno in prosa, evitando parole rimate.
Gara d'autunno 2022 - La Méduse - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2018 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
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GrandPrix di primavera 2022 - Frammenti di una morte (2 novembre 1975) - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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Blue Bull
Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico
Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.
Vedi ANTEPRIMA (482,65 KB scaricato 263 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo , Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.