Vets e Metallo Pe(n)sante
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Vets e Metallo Pe(n)sante
In entrambi i gruppi scrivevo io tutti i brani, ma in realtà non avevo niente di scritto, perché pensavo che questo avrebbe reso ogni cosa troppo rigida. Io suonavo agli altri la mia parte di basso, canticchiavo la melodia, gli spiegavo la struttura del pezzo: dopo aver ripetuto queste spiegazioni per almeno un paio di volte, lasciavo agli altri il compito di farne tutto ciò che gli pareva.
Quando la musica arrivava al culmine dell’intensità, avvicinandosi a quel miscuglio di hard rock, heavy metal e jazz che avevo in mente, come un Dottor Frankenstein in estasi, contemplavo stupefatto il mostro da me stesso creato, facendo tuonare ancor di più il mio basso, come per incitare la creatura a sfuggirmi di mano con la sua forza dirompente.
Quanti altri di voi, BraviAutori e BraveAutrici, hanno militato in una band in gioventù?
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
Sono totalmemte negato con qualsiasi strumento musicale.
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
Il nome Vets (abbreviazione di "veterans" in inglese) per la band derivava da "Veterans of the Cold War", il titolo del primo pezzo in assoluto che avevo scritto. Ovviamente c'era anche l'ironia di chiamarci "veterani" quando in realtà ognuno di noi era alle prime armi con lo strumento, tranne un po' il chitarrista, che militava parallelamente in una band di garage rock, gli Slimers. Fra la seconda metà degli anni Ottanta e la prima metà dei Novanta la piccola città di Cesena è stata una vera fucina di band di tutti i generi.Roberto Virdo' ha scritto: ↑13/08/2021, 12:51 Ciao Enrico. Molto Interessante. Avrei una domanda: perché "Vets"?
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
Sì, una grande avventura, specie quella con i Metallo Pe(n)sante, perché fatta con maggior consapevolezza, e che si è tragicamente interrotta per la morte del nostro batterista in un incidente; era il buon "Sasso" che ci portava in giro per i concerti col suo furgone, nel quale caricavamo tutti gli strumenti, e senza di lui ci siamo sentiti un po' persi. Non abbiamo mai detto esplicitamente "ci sciogliamo", ma dalla sua morte non abbiamo suonato più. Curiosamente però tutti e tre i superstiti del gruppo, cioè io, mia moglie Francesca (Paolucci) e il chitarrista Michele "Mike Vignali", si sono poi dedicati alla scrittura di racconti, al fumetto e (in una piccola parte della loro vita) alla realizzazione di cortometraggi.Roberto Virdo' ha scritto: ↑13/08/2021, 15:03 Bella idea e grande avventura. Complimenti. Io non ho mai fatto parte di band musicali... nella prossima vita ho già optato per diventare "tecnico del suono". Non mi interessa apparire ma immergermi nell'ascolto. E non è certo una figura passiva, come certamente sai, anzi! Ciao Enrico.
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
Immaginavo di trovare altre storie comuni alla mia fra i membri del forum: grazie per la testimonianza!Francesco Pino ha scritto: ↑15/08/2021, 8:12 Ciao, gran bella cosa la musica. Mi feci regalare una chitarra acustica per il mio sedicesimo compleanno, ma il mio idolo dell'epoca era in realtà Steve Harris degli Iron Maiden e dunque a 18 anni acquistai un basso elettrico. Tra i miei 21 e 23 anni suonai in una band metal, ci chiamavamo Berserker. Incidemmo due demo tape che furono anche recensiti positivamente da una rivista musicale. Io lasciai il gruppo perché non ero più interessato al genere, ma i ragazzi anni dopo arrivarono a incidere un album. Tra i 23 e i 25 anni suonavo sempre il basso in un gruppo garage-punk, avevamo un sound veramente '60, ci chiamavamo Prehistorics. Incidemmo in cd un demo di 12 pezzi che venne recensito molto positivamente e che sarebbe dovuto diventare un album... fummo anche intervistati in radio, era fantastico. La necessità di lavorare abbinata all'enorme disoccupazione della mia terra mi portarono ad emigrare e li finì tutto prima di cominciare. Sono passati più di 20 anni dalla,ultima volta che salii su un palco. È la musica che mi ha trasmesso la passione per la scrittura.
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
Se ti piacciono gli Emerson, Lake & Palmer hai degli ottimi gusti musicali. In realtà anch'io amo molto il progressive rock degli anni '70, specie quello dei gruppi italiani (in particolare Area, Balletto di Bronzo, Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme e Premiata Forneria Marconi).Andr60 ha scritto: ↑30/08/2023, 22:24 Caro Enrico, purtroppo ho inavvertitamente cancellato il tuo messaggio sulla mail pertanto ti rispondo qui. La tua iniziativa è molto interessante ma io sono la persona sbagliata alla quale rivolgersi; esattamente come il nostro Bravo Curatore del sito, sono sempre stato negato per la musica (le lezioni di flauto dolce alla scuola media sono un mio incubo ricorrente). Come tutti, la ascolto alla radio o alla TV, in verità sempre di meno, negli ultimi anni. Essendo un residuato degli anni '70 (la mia adolescenza), preferisco quella, soprattutto gli ELP e similari, mentre l' heavy metal non mi è mai piaciuto molto. Ti auguro comunque pieno successo per la tua idea e ti saluto cordialmente. Andr60
Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
Mi ero perso la tua risposta, scusa!Xarabass ha scritto: ↑02/09/2023, 20:05 Ciao
Ti rispondo qui perché non trovo più il messaggio.
Ho provato a mettere giù qualche riga, ma non viene nulla di interessante. Sono da smooth jazz e l'unico concerto metal che ho visto è stato quello dei motley crue - kick start my heart e non è stata una bella esperienza.
Gente fatta, fumo di marijuana ovunque e una pessima compagnia. Ero talmente lontano che i crue erano alti due centimetri e la musica era distorta.
Meglio i concerti jazz.
Ti ringrazio per l'invito.
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
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Re: Vets e Metallo Pe(n)sante
Vets: https://www.spirit-of-metal.com/en/band/Vets
Metallo Pe(n)sante: https://www.spirit-of-metal.com/en/band ... Pe(n)sante
Blue Bull
Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico
Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
77, le gambe delle donne
ovvero: donne in gamba!
Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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La Gara 22 - Un'estate al mare.
A cura di Licetti.
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La Gara 18 - Brividi a Natale
A cura di Mastronxo.
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La Gara 12 - Dopo mezzanotte
A cura di GiuseppeN.
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