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Il cacciatore di miti

(epistola narrativa, breve - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 5 minuti
1.364 visite dal 14/01/2014, l'ultima: 1 mese fa.
2 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:
avatar di Marino Maiorino
Marino Maiorino
$ donatore 2017









Descrizione: Epistola di un cacciatore medievale a Carlo Magno. Riflessione sul valore dei miti e la loro consistenza al confine tra leggenda, realtà e semantica filologica. Questo racconto ha partecipato a Gara 43.

Incipit: È con le mani tremanti per la febbre che scrivo questa missiva indirizzata all'imperatore nostro Carolus il quale, nell'anno del Signore CCMXXIII, mi diede incarico di recarmi presso i popoli barbari, moradori delle terre poste oltre li confini della cristianità, e che ancora vivono nel peccato del paganesimo.


Il cacciatore di miti
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Tempo di lettura: meno di 5 minuti
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Elenco Tag dell'opera:
#narsete(1)    #cacciatore(10)    #leggende(15)    #lettera(30)    #miti(10)    #carlo magno(1)



Recensioni: 2 di visitatori, 4 totali.
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recensore:
avatar di Ida Dainese
nwIda Dainese
(socio onorario, collaboratore)
$ donatore 2019 (2 dal 2015)

Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 16/05/2017
Lettera, anzi pardon, epistola scritta in modo impeccabile da far sospettare un plagio, nel senso che l’autore sia andato a frugare tra le antiche carte del cacciatore Narsete, gli abbia rubato il testo e lo abbia fatto passare per suo. Questo per dire che il brano è molto godibile e convincente, capace di affascinare anche un lettore moderno e di farlo sentire un po’ imperatore.



recensore:
avatar di Marino Maiorino
Marino Maiorino
$ donatore 2017

risposta dell'autore, data 10:25:30, 10/04/2022
Grazie mille, Ida.
Sì, è passato un po' di tempo dalla tua recensione, chissà che stavo combinando nel 2017… Ops, ora ricordo! Un periodo ben intenso!
Ti ringrazio per il tuo gradimento. Sarebbe interessante riprenderlo un po', questo Narsete…



recensore:

Recensione o commento # 2, data 14:31:38, 09/04/2022
Narsete racconta la diversità e la paura che si ha di questa, Narsete svela la realtà benevola che si nasconde agli occhi di chi non conoscendo che il mondo che lo circonda sente l'universo intorno come un nemico mostruoso da distruggere.Una perfetta mescola di antico e moderno, una epistola scritta ad un imperatore proteso verso un importante sviluppo culturale, quindi alla conoscenza.Personalmente ho gradito molto questo racconto ben scritto e scorrevole.



recensore:
avatar di Marino Maiorino
Marino Maiorino
$ donatore 2017

risposta dell'autore, data 10:30:07, 10/04/2022
Marina, grazie, per il gradimento espresso.
In un certo senso questa "epistola" è espressione medievalizzata di come affronto la scrittura di favole, di cosa io stesso cerco quando scrivo, di qual è il mio obiettivo come scrittore.
Un po' è paradossale: cercare il senso della scrittura scrivendo… Very Happy
Il fatto è che, quando uno trova la chiave di lettura, vuole usarla per comunicare. Chissà se ci riuscirò.





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Elenco delle opere che condividono una o più tag con questa opera

(saggio altro, medio)  di nwGino Ragusa Di Romano
Descrizione: Mia nobile Sofia, il dialogo che con te condivisi qualche anno fa…
incipit: Pietraperzia 21 giugno 2010     Mia nobile Sofia,     il dialogo che con te condivisi qualche anno fa, riportato nel mio libro - Accenti d’amore e di sdegno -, avrei desiderato tanto oggi poterlo proseguire ancora, seduto di fronte a te, ma motivi di salute, purtroppo, mi impediscono il salutare incontro, che dà immediata vitalità alla mia mente, perché, fatta la domanda, la tua risposta è pronta. Non potendo fare altro, ti scrivo, esponendoti i miei pensieri e il mio progetto, nonché il mio patema a causa delle difficoltà, in tutti i settori della vita sociale, che tutti noi incontriamo quotidianamente per colpa di disonesti reggitori, che si arricchiscono da parassiti sulle sofferenze del debole popolo.   Anelo ad annientare con i miei poveri mezzi, la disperazione, mia cara Sofia, e gli atti insani conseguenti che l’uomo a forza commette a causa dell’incertezza di potersi guadagnare con il lavoro onesto e produttivo e col sudore un pezzo di pane e una casa.   Spero, inoltre, che l’uomo possa vivere in pace, con fratellanza, con onestà e con giustizia sociale nel rispetto di madre natura.   Io abito, come sai, in questa parte della terra chiamata Italia, della quale uomini d’illustre pensiero hanno ben descritto tutte le bellezze naturali ed artistiche, che altri uomini di gran talento ci hanno nei secoli donato.   Ma oggi, purtroppo, a parte una sparuta minoranza, non emergono più grandi geni in tutti i settori delle attività, ma, invece, prolifera già da molti anni il malcostume, l’idiozia, la depravazione in senso lato, la corruzione, la concussione, il latrocinio: il denaro innanzitutto, il denaro soprattutto; la micro e la macro delinquenza, l’ignoranza, la sopraffazione, la prostituzione fisica e mentale, il nepotismo, la schiavitù etc.   Chi vuole un posto di lavoro deve conquistarselo con la sottomissione e l’asservimento alla chiesa, al politicante o al mafioso, cioè alle tre istituzioni delinquenziali.   Dilaga la paidobìa (dal greco pais - paidos che significa fanciullo e bia o biazo che rispettivamente significano violenza e far violenza, quindi far violenza ai bambini, ai fanciulli e agli adolescenti; infatti, quella che viene chiamata da tante persone istruite erroneamente pedofilia significa tutt’altro e precisamente amore verso i bambini, come filosofia: amore per la sapienza et cetera filos = amico, cioè qualcosa di sublime, di spirituale. Ho voluto dare la spiegazione per coloro che non conoscono la lingua greca e sommessamente chiedo venia se sono stato cattedratico, ma ho ritenuto giusto farlo per far capire come tutto viene distorto a piacimento dai cosiddetti sapienti plutocrati e ierocrati in tutte le espressioni della vita umana a discapito del popolo debole ed ignorante. Parassiti! Voi siete quelli che traete salute dalla malattia degli altri. Non mi dispiace insistere in quanto in maniera umoristica voglio ricordare che il termine spagnolo “pedo” in italiano significa scoreggia, peto, e in siciliano “piditu”. Quindi, come si può essere pedofilo, cioè amico del peto? Anche voi, talenti della cattiva stampa, siete i peggiori divulgatori della scorretta lingua italiana.   La lingua italiana non può sposare la lingua greca in maniera distorta per formare spesse volte anche vocaboli italiani di significato diverso e cacofonici.   Voi, sapienti, che vigilate sulla purezza e sulla correttezza della lingua italiana, voi che nei vocabolari italiani ripetete gli errori e li perpetuate, dando l’imprimatur, non siete dei cultori del patrimonio linguistico italiano, ma della gente che “tira a campare”.   Un tempo, mia cara Sofia, scrittori, giornalisti et cetera, come ben m’insegni, scrivevano e parlavano correttamente e si sforzavano sempre di più a descrivere notizie vere e costruttive, a migliorare il lessico. Manzoni, il grande poeta e scrittore milanese, decise financo di “ lavare i panni in Arno”. Oggi vi è una completa degenerazione non solo del pensiero, ma anche del linguaggio scritto e parlato. Inoltre, dulcis in fundo, molte penne asservite scrivono, infatti, il pensiero del plutocrate pagante ed anche la loro lingua rispecchia il disonesto cervello dello stesso.   La maggior parte dei quotidiani, settimanali et cetera o trasmissioni televisive spesso non rispettano la corretta lingua italiana; anzi a correggere gli errori, si finisce per fare brutte figure. “Arti, lettere, onor, tutto è stoltezza in quest’età dell’indorato sterco, che il subitaneo lucro unico apprezza. Tracce d’amor di gloria invan qui cerco”. Oggi, infatti, purtroppo, è tutto giustificato nella forma e nella sostanza, come in materia ecclesiale, di giustizia, di politica e così via: gli orrori e gli errori più gravi si possono redimere e possono essere assolti.   Così continuando, gli insegnamenti che si danno alle generazioni sono quelli che producono e produrranno i malesseri sociali più devastanti e degli stessi ne siamo tutti a conoscenza da gran tempo. Io penso che, pur vivendo in mezzo al fango, ognuno di noi deve sforzarsi a qualsiasi costo di scostarsi dalla massa. Chi ha una mente benpensante, ciò che dice o scrive è corretto nella lingua, nonché nella forma, nella sostanza e nell’operato quotidiano. Non ricordo chi disse che chi sa parlare bene e correttamente, sa pensare ed agire bene e correttamente, ma certamente aveva ragione.   La lingua, come qualsiasi pensiero, idea ed altro è in continuo divenire e, pertanto, è giusto accettare le innovazioni e i neologismi, ma gli stessi prima di essere immessi nella lingua italiana devono essere accuratamente sottoposti ad uno studio etimologico con riguardo alla fonetica, alla morfologia e alla semantica; i neologismi non devono essere distorsioni linguistiche, come ho anzidetto, e neanche cacofonici, ma eufonici in senso lato.   Alla stessa stregua si può dire anche dell’amministrazione della cosa pubblica: tutto si può e si deve innovare, ma in meglio, adeguando il tutto ai tempi ed alle circostanze in cui si vive, ma soprattutto alle esigenze del popolo. Ho detto riformare in meglio e non in peggio come da molti anni, purtroppo, avviene in Italia per colpa della feccia della delinquenza politica ed ecclesiastica, che, a parte una piccola minoranza, governa dolosamente malissimo “ le genti del bel paese là dove il sì suona”, traendone vantaggi e privilegi a discapito del popolo, che per la sua passività ed indifferenza in maniera diretta o indiretta colposamente contribuisce negativamente alla buona riuscita di qualsiasi progetto amministrativo, anzi diventa, talvolta, il comburente o il combustibile, di cui si servono poi i feticci della pubblica delinquenza, sopra menzionata.   Svegliati, popolo italiano! Sii cosciente e responsabile! Non strisciare mai ai piedi di coloro che tu hai reso potenti con la tua debolezza. Sii uomo e non un giullare. Non essere un numero di vile pecorame. Non abbassare mai la fronte, cammina eretto e non curvarti mai davanti a nessuno: chi ti sta di fronte è un tuo simile, che ha il tuo stesso sembiante, che sulla terra ha gli stessi bisogni, nonché gli stessi diritti e doveri. Rifletti! Applica il detto di Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Sii resipiscente, popolo italiano!   Mia nobile signora, mi piange il cuore, notando da tanti anni quanto è dannoso, infatti, per l’Italia e certamente per qualsiasi nazione candidare e poi eleggere individui indagati, condannati o anche sospettati di avere amicizie losche ed altro di poco onesto e poco dignitoso. Il candidato deve essere candido, pulito…

tags: #delusioni(21)    #fiele(2)    #lacrime(31)    #lettera(30)    #miele(4)    #patema(2)    #sdegno(3)    #sorrisi(34)    #speranze(119)    #accenti(2)


(poesia narrativa, brevissimo)  di nwTanino Cannata
Descrizione: da definire...

tags: #lettera(30)


(racconto narrativa, breve)  di nwMaddalena Cafaro
Descrizione: 1815 Adamello - La guerra imperversa portando via dalle case tanti giovani figli, mariti, fratelli. A distanza di cento anni una ragazza ritrova la testimonianza di tutto i sacrifici fatti da quelle persone.
incipit: Nessuna connessione internet, niente luce, niente di niente se non il rumore della pioggia e del vento che frustavano con violenza le finestre. Eppure non ero infastidita da queste mancanze, mi rifugiai dinanzi il camino, le fiamme mi donavano una bellissima sensazione di tepore e l'odore della legna che bruciava alimentava la mia eccitazione. Mi sentivo una bambina dinanzi un tesoro inaspettato. Quella mattina di buon ora, io e mia sorella avevamo iniziato a svuotare la soffitta della nonna, ora…

tags: #casa(92)    #lettere(30)    #guerra(125)


(racconto narrativa, breve)  di nwRoby87
Descrizione: da definire...
incipit: La giornata era iniziata con il suo matrimonio, fu ricca di emozioni, ed era giunta ormai a conclusione. Julie, prima di andare a dormire, prese dalla borsa la lettera che la madre le aveva dato nel ricevimento post matrimonio, prima di andar via. La aprì, la tirò fuori dalla busta, e la incominciò a leggere.

tags: #figlia(28)    #madre(30)    #lettera(30)


Descrizione: Lettera di un cane abbandonato sulla strada dal suo padrone… con finale a sorpresa !
incipit: 1954, Mosca. Al mio ex-padrone sconosciuto. Mi chiamo Kudrjavka, sono una piccola cagnetta di appena tre anni, la tua ex-piccola cagnetta e ti scrivo, padrone, per raccontarti quello che mi è successo dopo che mi hai cacciato dalla tua vita.

tags: #russia(17)    #abbandono(18)    #lettera(30)    #cane(38)


(epistola narrativa, breve)  di nwMaurogonella
Descrizione: Un'altra lettera di personaggi famosi la cui identità si scopre solo alla fine della lettura.SPOILER ! (Stavolta in tema con il Giorno della Memoria)
incipit: Adesso che ci rifletto un po' meglio, il vero amore della mia vita lo devo cercare nell'infinitamente piccolo. Nelle molecole, negli atomi che tutto compongono riesco a vedere l'infinita perfezione di Dio all'opera. Più ci penso su e più mi rendo conto che le svolte dell'umanità sono legate a qualcosa che gli uomini stentano ancora a comprendere(e sempre lo faranno). Prendiamo per esempio la penicillina, la nitroglicerina, l'insulina.

tags: #storia(51)    #chimica(3)    #rimorso(5)    #lettera(30)


(epistola narrativa, breve)  di nwMaurogonella
Descrizione: Un'altra lettera in cui il significato viene svelato solo dopo aver letto la firma in calce e magari dopo una seconda lettura tutto (o quasi) si fa più chiaro…
incipit: Padre, queste poche righe scritte prima di uscire di casa vorrebbero parlarti di un concetto che nella nostra famiglia tante volte è stato discusso : la libertà.Hai sempre lavorato la terra, hai mostrato alla tua famiglia come dal sudore della fronte, dalle mani spezzate, dal cuore stanco alla sera, scaturisse la libertà. All'inizio, quando ero ancora piccolo e incosciente di ciò che il mondo poteva offrirmi, nel bene e nel male, credevo pienamente che la libertà si potesse creare dal terreno za…

tags: #libertà(70)    #oppressione(5)    #sentimenti(56)    #lettera(30)


Descrizione: Una nuova lettera scritto da un personaggio che tutti conosciamo ma che si svelerà al lettore solo al momento della firma finale…
incipit: Nessuno dovrebbe portar via ad un bambino di appena sei anni il suo pezzo di cielo. Ed io il mio pezzo di cielo ce l'avevo eccome. Era appena largo 28 centimetri, però era la cosa più bella del mondo. Ed in quel pezzo di cielo vivevano anche le voci di mio padre e mia madre. Per tre lunghi giorni quel pezzo di cielo è stata la mi casa, come per un condannato attraverso le sbarre. La vita di un bambino, di ogni bambino che arrivi alla mi età, è piena di cieli. Cieli sconfinati, per lo più, cieli …

tags: #bambino(109)    #cielo(67)    #disgrazia(1)    #lettera(30)


(racconto grottesco, breve)  di nwMaurogonella
Descrizione: Il signor U, grande strozzino, è avvolto dal mistero. Ma con la presenza di molti altri personaggi (Il signor N, i fratelli T, la signorina O e così via) forse capiremo qualcosa di più della sua vita…
incipit: Il signor U, noto speculatore ed avido strozzino, raggruppa quattro dei suoi più recenti debitori, i tre fratelli T e la signorina O per rientrare dei soldi investiti con loro. Devono recarsi nell'attico posto al quinto piano della palazzina dove U vive per regolare i conti in sospeso con U. Essendo rotta l'ascensore, salgono le scale a piedi.

tags: #alfabeto(2)    #lettere(30)    #strozzino(1)


Descrizione: Un'ennesima lettera il cui significato sarà svelato al lettore solo vedendo la firma finale in calce ad essa.
incipit: Cari discepoli, adorati credenti, vi scrivo queste poche righe per ringraziarvi del calore e dell'affetto con cui avete aderito al nostro culto. L'amore con cui affollate le nostre chiese, ormai diffusa in tutto il mondo non ha uguali nemmeno presso le cosiddette "religioni maggiori". Il verbo si è veramente fatto carne e ha diffuso la buona novella in pochi ma proficui anni. Quasi ogni angolo del globo vede la nostra presenza e siamo in procinto di espanderci anche in quei pochi punti della Ter…

tags: #discepoli(1)    #santona(1)    #lettera(30)

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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
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A voi, astanti ed esteti dell'arte.

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