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Piddino rap

(poesia umorismo, brevissimo - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 1 minuto
134 visite dal 14/06/2021, l'ultima: 1 mese fa.
10 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:








Descrizione: da definire...


Piddino rap
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Recensioni: 10 di visitatori, 14 totali.
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recensore:
avatar di Ibbor OB
nwIbbor OB
$ donatore 2021

Recensione o commento # 1, data 09:56:56, 19/06/2021
Interessante questa serie di rap. Sarebbe bello trovare un rapper che volesse cimentarsi nella loro messa in musica.



recensore:

risposta dell'autore, data 18:18:23, 19/06/2021
Caro Ibbor, dubito che queste poesiole (e le prossime) sarebbero mai trasformate in musica, a meno che il cantante non voglia fare la fine di Povia.
Grazie della lettura e un saluto.



recensore:
avatar di Carlocelenza
nwCarlocelenza
(socio onorario)
$ donatore 2019 (5 dal 2011)

Recensione o commento # 2, data 23:30:56, 24/06/2021
Quanta delusione traspare dalle tue parole. Ci abbiamo creduto in molti, giovani che si son fatti ammazzare, ma eravamo solo uno strumento. Questa non gliela perdonerò mai.



recensore:

risposta dell'autore, data 19:15:07, 25/06/2021
Per quanto mi riguarda, il punto di svolta è stato il governo D'Alema, quello dei bombardamenti NATO a Belgrado e delle privatizzazioni selvagge: il centrosx, per accreditarsi al tavolo della gente che conta, fa una politica di dx e ci mette ancora più entusiasmo. Ken Loach disse una volta, a proposito della differenza tra Thatcher e Blair: la prima picchia il lavoratore, il secondo lo tiene fermo.
In Italia è uguale, e io sono extraparlamentare (nel senso che non c'è nessuno che mi rappresenti, là dentro) da decenni. Almeno, ora è caduta l'ultima finzione: ci governa un pro-console, per conto degli strozzini.



recensore:
avatar di Massimo Baglione
nwMassimo Baglione
(amministratore)

Recensione o commento # 3, data 06:29:27, 26/06/2021
Per cortesia: la politica tenetela fuori da questo sito.



recensore:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)

Recensione o commento # 4, data 16:51:12, 04/07/2022
Dovevi postare il rap nelle gare, Andr. Che tutti leggano. La rivoluzione, mi sono fatto convinto da un pezzo, è cosa breve. Dura una battito d'ali, iniziano poi i tentativi di tornare alla normalità cne non significa altro che l'ordine preesistente con gli aggiustamenti del caso.



recensore:

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Recensione o commento # 5, data 17:11:25, 04/07/2022
Concordo con Namio, di sti tempi poi il concetto stesso di possibile rivoluzione è solo uno spreco di fiato. Non esiste più la Politica decisionale, ma una politica finalizzata a mero strumento in essere dall'economia, a sua volta finalizzata dalla finanza, entrambe finalizzate dalla Tecnica. Tecnica che controlla quindi ogni ambito umano decisionale, attivo o passivo sul benessere economico e sugli equilibri geopolitici. Tutto questo, per adesso, deciso dall'uomo (pochi, suddivisi nei vari apparati) per l'uomo (tutti gli altri), ma tutti indistintamente sottomessi dal sistema stesso da loro creato e finalizzato solo sul suo potenziamento. Sistema indispensabile ormai per approvvigionare ogni nostro bisogno, da quelli primari fino alle cose assolutamente più futili e inutili, ma proprio per questo fatte passare per indispensabili.

Contro chi la vogliamo fare la rivoluzione contro chi o cosa ci permette poi di avere il pasto pronto sullo scaffale ogni giorno?



recensore:

risposta dell'autore, data 18:29:33, 04/07/2022
Ho deciso di non partecipare alle gare di poesia poiché la mia capacità di osservazioni, già limitata nel caso della prosa, è nulla nel caso delle poesie.
È vero ciò che dici sull'esito delle rivoluzioni, almeno finora è stato così: i poveracci rimangono tali, semplicemente cambiano padrone.
Un caro saluto



recensore:

risposta dell'autore, data 18:47:07, 04/07/2022
I meccanismi di repressione del dissenso hanno fatto molti progressi, grazie all'informatica e agli studi di ingegneria sociale.
Oggi ognuno di noi si porta in tasca il suo poliziotto, e appare normale la trasformazione dei diritti naturali in privilegi condizionati.
Sono abbastanza vecchio per ricordarmi che in URSS i dissidenti erano considerati pazzi (infatti molti erano ricoverati in clinica psichiatrica), oggi è il turno delle cosiddette democrazie occidentali di demonizzare i no-vax, i sì-Putin, ecc. Negli ultimi due anni il coordinamento dei media ufficiali (tv e principali giornali) è stato impressionante nel fornire una e una sola versione di quanto accade, e l'hanno chiamata Verità.
Ecco: il primo, piccolo contributo alla resistenza può essere quello di spegnere la tv e non comprare i giornali della Gedi & c., oppure continuare a guardarli considerando che la Verità effettiva è, molto probabilmente, il contrario di quello che Vespa, Fazio, Gruber, ecc. ci raccontano tutti i giorni.
Grazie del commento, un saluto



recensore:

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Recensione o commento # 6, data 19:47:04, 04/07/2022
Certo su questo sono pienamente sul tuo stesso punto di vista, infatti non ho la televisione, seguo perciò tutto tramite informazioni e scrematura ponderata poi di queste, su quelle che ritengo più affidabili via internet. Sulla guerra poi ho entrambi più o meno di parte (entrambi concordi nel condannare la guerra come atto, ma entrambi con le dovute distinzioni e divergenze in questo caso) punti di vista, avendo una zia Ucraina, con relativi parenti arrivati come profughi, e mia moglie di origine russa, con parenti abitanti a Mosca e dintorni. Due modi ben diversi di porsi sui fatti attribuiti o motivazioni date (se così vogliamo chiamarle) a compimento di questa. Io convengo che come più volte espresso sul sito, le vere ragioni sono di natura strettamente geopolitica, e di risorse portate dal controllo di questa zona, da parte Russa, dove giustamente agendo da superpotenza si muove e si è mossa a conseguenza di questo, ma personalmente condannando ad ogni modo il fatto stesso di muovere comunque una guerra (dove l'unica verità è la distruzione e soprattutto i morti portati da ambedue le fazioni in campo) e ciò che essa comporta. La guerra non è contro l'Ucraina in quanto tale, l'Ucraina è solo il campo in cui questa purtroppo per loro si svolge, ma contro ben altro attore schierato in campo e a cui si accordano tutti per appartenenza filo Atlantica, nonostante poi gli sviluppi nefasti che da questa i paesi come il nostro né guadagnano in termini solo di perdita economica, il tutto mascherato con la solita maschera sempre pronta all'uso più appropriata a seconda dei casi. Io non sto con questo dicendo che la Russia non faccia a suo modo lo stesso tirando invece acqua al suo mulino. Morale non c'è un giusto o sbagliato, tutto è relativo solo alla gestione geopolitica e di relativo interesse economico/militare che essa comporta, questo da ambedue le parti in gioco. Di sicuro non ci sono leoni contro agnelli, ma sono entrambi due leoni che combattono sulla pelle, sia degli ucraini che dei russi stessi, e lo fanno né per la giustizia, né per il popolo oppresso o altro, ma solo come sempre seguendo i propri interessi. Chiarito questo, vi consiglio i video di Stefano Tiozzo a riguardo che trovate su you tube, dove affronta il problema, insieme ad un vero analista geopolitico, non di parte, ma che fa solo il suo mestiere.

Tornando alla rivoluzione, quella che tu proponi non è una rivoluzione, ma solo un prendere atto in maniera personale di un modus operandi del sistema stesso e quindi decidere liberamente di aderire o meno nella sua parte informativa allo stesso. Se anche tutti smettessero oggi di guardare la televisione, nei fatti non cambierebbe nulla in termini di controllo del sistema, essendo purtroppo o per fortuna a seconda delle diverse opinioni, ben altri i legami vincolanti nella nostra vita che abbiamo verso e per mezzo di esso.

Servirebbe la vera presa di coscienza dell'intero pianeta, e con questa lo scambio della ricchezza di ognuno, derivata da questo sistema, soprattutto in Occidente, con la redistribuzione di essa verso chi non ne giova affatto, ma per mezzo di cui noi invece, mantenendo questo equilibrio a nostro favore, traiamo profitto. A parole tutti ti dicono sì viva la pace e abbasso la fame nel mondo, nei fatti quando si rendono conto di dover poi decidere volontariamente lo scambio di tutto il loro benessere per portare poi la situazione verso questo fine ultimo, sarebbero poi i primi a continuare ad essere favorevoli al sistema stesso. È l'uomo che è fatto così, il sistema viene dall'uomo, l'uomo non cambia, il sistema non cambia, ci sarà sempre il padrone, perché volente o meno ci sarà sempre qualcuno da rendere o fare diventare, anche a sua insaputa, schiavo.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

Recensione o commento # 7, data 20:21:40, 04/07/2022
Era il 1964 quando scrivevo nel diario questo sfogo e non c'è dubbio che nella mia ingenua giovanile ribellione, io giudicavo la società in modo negativo: lo riporto senza correzioni nonostante il linguaggio anni '60.
"E quando l'Uomo uscì inciampando dalle porte dell'Eden, trascinandosi dietro la Donna frignante e rincoglionita, si guardò intorno e vide i rovi sporchi di sangue e le farfalle tarpate e morenti.
E seppe cos'era la morte e quando volle passare attraverso le rocce, vi rimase schiacciato e bernoccoluto e non gli riuscì di levarsi e i fichi caddero a terra e non vennero a lui.
Ed egli pianse, gli crebbe la barba e gli comparve l'ombelico e fu figlio di donna e non più di Dio.
Ora l'Uomo è figlio di puttana perché non capisce nulla e non ricorda altro se non che vuole quello che un altro possiede e vuole l'altrui morte perché ha paura della propria sconfitta.
Ma ha fatto la società, ha fatto le case, le auto, i soldi, le pistole, i problemi… perché lui vuole sapere com'è andata veramente la storia nell'Eden.
E vuole la sua libertà, ma la nega ai simili perché ne è geloso.
Però fa la pace, poi s'incazza e fa la guerra in nome della pace, s'intende; e dopo, piange sugli ebrei che ha ucciso.
E mentre piange, si guarda intorno per vedere chi non piange come lui, e lo uccide a freddo, oppure lo fa morire di fame, come fa con la donna che si è data a più di uno.
Nonostante tutto questo, l'Uomo si dice poeta e pensa di conquistare la poesia delle stelle e delle galassie sconfinate, perché la poesia gli piace tanto e vuole portare su Arturo la moneta delle Nazioni Unite Terrestri (quelle comandate dal Bianco, oppure dal Negro se si sarà ribellato).
E il Giallo? Niente, per ora muore di fame, cova funghi avvelenati che ha costruito rinunciando alla ciotola serale di riso.
E intanto ora siamo tutti ammassati gli uni sugli altri a rosicchiarci il cranio a vicenda e tra i bocconi, con occhi distratti si pronunciano parole sconce: Pace1 Libertà! Uomo… già… l'Uoomo!
Ma come fa uno a non incazzarsi, a non vergognarsi di essere uomo?
Ma tutti ci si sente migliori dell'altro, pronti, eroi; poi arriva la fame, a mezzogiorno; per i più forti al mezzogiorno del 40° giorno di fame e si diventa fascisti, comunisti, o democristiani per non aver più fame e magari avere la macchina e la figa più bella della nazione o anche solamente del paese.
E allora, tutti traditori; traditori dei principi, dei tabù, delle convenzioni più o meno ragionate, delle promesse; traditori delle linee di condotta coerenti.
E se si sente il rimorso, ci si chiede: ma chi siamo? Esteti o etici? E l'aut-aut?
In genere, si risponde con le spalle, ci si guarda l'uccello e se la testa è pallida si cerca la figa (puttana, moglie, amica, fa lo stesso), e non ci si pensa più!
Invece chi è pazzo oppure non capisce proprio niente e sbaglia, si ammazza; allora gli altri gli danno la medaglia d'oro che non vale per l'oro ma per la gloria e il senso morale (così ci insegnano a scuola oltre alle altre materie e la religione).
Sì, perché la religione alcuni dicono sia importante, soprattutto perché almeno ti fa pensare e ti crea altri problemi e magari ti fa risparmiare.
Sì, le pene dell'inferno!
Ma Dio è diventato tutt'altro che Dio.
Già; speculazione… e tante altre cose brutte che ogni giorno qualcuno in più scopre.
E il bello è che l'Uomo, tutte queste cose le sa.
Ma non è più il tempo dell'Eden.
E l'Uomo non è più Uomo.
Se senza l'ombelico l'Uomo sapeva il Perché (il perché di tutto, della vita, soprattutto) ora non sa più nulla, con l'ombelico!
E la donna si copre i seni e solo da poco ha imparato a fare all'amore.
E la risata più grossa la si fa pensando al sesso nella società d'Occidente: la ricca, la superba cultura occidentale, decaduta, triturata dal tempo, riaggiustata sempre più a malapena; in poche parole decrepita.
E se un giovane non coglione come tutti gli altri dice forte: cazzo! La madre lo disconosce, il padre ne va fiero, ma solo per fare dispetto alla moglie; la sorella lo prende a graffiate in faccia.
E lui vorrebbe dare le sue zampate sul culo ai vecchi preti inacerbiti, e ai non preti lo stesso inacerbiti.
E salta fuori la morale antinaturale: la donna è peccato, il figlio benedetto anche se morto di fame, la famiglia congelata nei tabù e nelle invidie delle generazioni già passate.
E sopra tutto questo, la Grande Moneta D'Oro, lo Zecchino, il Soldo, la Pecunia… con il suo corteo di poveri arrivisti, di piccoli Travet, di grandi egoisti e di capitalisti, di arraffoni; e allora, tra le macerie delle guerre (comprese le crociate in nome del Gran Dio), sorge l'altro stupido corteo dei poveracci, affamati, invidiosi; proletari, marxisti, socialisti e via correndo… correndo sempre dietro alla Grande Moneta d'Oro Zecchino. E allora…
Già, allora?"
Allora siamo nel 2022 ed è cambiata solo l'apparenza.



recensore:

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Recensione o commento # 8, data 20:43:18, 04/07/2022
Quanti testi così tieni nel cassetto? Pubblica subito tutto, cosa aspetti di finire nel meraviglioso silenzio? A loro modo sono una pagina diretta di storia, personale e non, penso che sia il testo più bello da parte tua che ho avuto il piacere di leggere. Discorso donne a parte, come dici, e più volte in maniera diversa da me espresso, è cambiata infatti solo l'apparenza, la facciata con cui ci rappresentiamo o ci vengono rappresentate le questioni.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

Recensione o commento # 9, data 22:26:06, 04/07/2022
Mi confondi. Mi sto chiedendo se pubblicarlo come opera. Mi pare un po' troppo datato.



recensore:

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Recensione o commento # 10, data 22:34:13, 04/07/2022
Scherzerai. Ripeto, discorso donne a parte, è la fotocopia, solo leggermente sbiadita, di oggi. Ogni riflessione fatta calza a pennello.





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