Descrizione: Le vicissitudini di un ragazzo che viene divorato da bestie feroci tutti i giorni. Perchè accade?
incipit: Johan quel giorno si poteva ritenere fortunato, la luce stava quasi per calare oltre il bordo dell'orizzonte e ancora nessuna di quelle brutte bestie lo aveva divorato. Da quando si era risvegliato in mezzo a quella fitta foresta non aveva fatto altro che scappare cercando di evitare di farsi mangiare.
Descrizione: Disegno: matita su carta, dimensione 20x30.
incipit: "Sono rimasto a lungo a vegliare mia madre, dopo averne ricomposto il corpo violentato dallo schianto che non sono stato in grado di evitarle. Ho risalito poi questo declivio per consumare l'antico rituale umano della sepoltura. E a fianco a un cumulo di terra attendo ora il declino dell'Uomo." (link).
Descrizione: Il mio romanzo. Se vi piacciono le narrazioni che si sviluppano su lassi di tempo ampi, con molti personaggi e svariati scenari, se amate gli enigmi e non indietreggiate davanti a tecniche narrative non sempre agevoli per la lettura, potrebbe piacervi.
incipit: –Dove vai? Dove corre trafelato il piccolo Mekve? Mekve, Mekve! Non senti che ti chiamo? Fermati, fermati un po' con la vecchia nonna Apuka. Fermati un po' con me, Mekve. Mi dai ascolto? Mi dai ascolto. Rifiata piccolo Mekve, rifiata qui da nonna Apuka.– –È arrivata, è arrivata Anzanza!–
Descrizione: Nella foresta si accende una discussione tra un vecchio olmo ed un giovane abete… conclusione a sfondo morale.
incipit: Si lamenta l'olmo Nei giorni di novembre nella foresta si lamenta un vecchio olmo quasi secolare con un giovane abete lì vicino e piangendo dice: tu fortunato.
Descrizione: Lì un ferro da bue tra i rottami ferrosi prossimi alla fusione, ricordi di una sua vita, riflessioni, ricordi… poi nel forno fusorio tutto andrà per lui perduto.
incipit: Lì tra i rottami pronti alla fusione un ferro da bue consunto e arrugginito, muto testimone di lavori di fatiche antichi, ausilio al bue a render meno dura gravosa la camminata sua sia sui dossi o creste di montagne come in terreni melmosi o cigli di risaia, caro a quell' animale timido paziente ai comandi pronto. Quanti con lui chilometri percorsi: carri carichi di fieno e tronchi giganti caduti foreste disboscate hai con lui vissuto, tu che lo sentivi nello zoccolio.
Descrizione: Poesia contro i danni che l'uomo procura alla natura.
incipit: A questo ci han costretti, ormai i nostri occhi riescono a sostenere un doppio panorama, son capaci di fissare in faccia il nostro mondo in rovina assieme alla luce del sole che s'accende ogni mattina.
Descrizione: Breve racconto horror, primo della serie del ciclo "Malvodar" di Jacopo Mistura.
incipit: È una serata come tante al Cariba Bar, si beve e si parla di fantacalcio. Eppure c'è qualcosa di strano nell'aria; una stradina mai percorsa, una foresta inquietante, funesto sarà il ritorno a casa da quella che sembrava una notte tranquilla.
Descrizione: La sera/notte lunare del 15 settembre 2024, mentre leggevo etimologie di nomi, mi sono soffermato alla voce Josie. Nome con provenienza al quanto misteriosa e poco certa. una leggenda bretone sullo pseudonimo mi ha colpito.
incipit: Dove mi porteranno… le linee che tracciano i miei occhi al chiudersi del sole-
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A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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