Uno strano individuo aspetta nella hall della sede delle Nazioni Unite a Strasburgo. Aspetta che il Presidente del Consiglio d’Europa lo riceva per perorare la sua causa: salvare la sua isola. Un’isola-stato che lui stesso, ingegnere, ha creato. In acque internazionali, al largo di Rimini.
È il 1968 e Giorgio Rosa, con il supporto e aiuto di Orlandini, suo amico, riesce con poche risorse e tanto ingegno a creare ciò che, spinto dall’amore (per la ex fidanzata, ma forse, soprattutto, per il piacere della scoperta), ha sognato.
L’immagine di lui, sulla sua isola, la prima notte, con sdraio e ombrellone, il mare luccicante di alghe (o microorganismi), la luna alta nel cielo, vale già la visione. Idilliaco.
Però qualche goccia comincia a cadere…
Trovo che sia un bel film, per certi versi divertente, fa però anche riflettere, soprattutto su come spesso le piccole cose spaventano i “grandi”. C’è anche del romanticismo, quello non sdolcinato, e il tema degli ideali e dell’innovazione. Tutto condito da musica molto bella.
P. S.: è basato su una storia vera, che forse, probabilmente, qualcuno di BA ha vissuto di persona
