recensore:
Antonia(socio onorario)
donatore 2018 (2 dal 2014)
Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 25/04/2008
Ogni volta che la leggo questa storiella mi fa spanciare dalle risate
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 02/01/2009
Molto simpatica, sono convinta che ci parli per davvero con le tue macchine e che davvero le cambi senza pietà ma con rispetto e anche un pizzico di nostalgia
risposta dell'autore, data 00:00:00, 02/01/2009
Stavo quasi per cedere alla tentazione di fare una foto al soggetto del racconto, perché forse non ci crederai, ma è davvero "appesa a un chiodo"
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 02/01/2009
Ahahaahah bellissimo!!!
allora.. non sono malata.. io dicevo le stesse cose alla mia 2cv anni fÃ
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 28/03/2009
La voglio vedere appesa ad un chiodo! questo è veramente simpatico come epilogo! Qui di tastiere stiamo facendo la raccolta, non ho neppure idea se le teniamo per ricordo o per recuperare "tasti" sganciati!
Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 25/08/2009
Bel raccontino pieno di sano umorismo e veritiero. E poi devo dire che Max sa veramente trattarle bene le tastiere ed è veramente fedele se riesce a starci insieme per dieci anni. Io ne avrò già distrutte 5 o 6 in un periodo molto più breve.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 25/08/2009
Non hai idea di quanto mi manca quella tastiera rumorosa. Non ne fanno più così...
risposta dell'autore, data 00:00:00, 17/07/2010
L'opera è stata aggiornata, corretta e reimpaginata.
Buona lettura!
Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 18/07/2010
Eh eh! Molto carino questo racconto. Leggero al punto giusto. L'ho girato a mio marito che pure lui ha il vizio di affezionarsi alle cose e non butta mai via niente al contrario di me che invece ogni tanto vorrei un enorme cassonetto per liberarmi di tutto il superfluo! Ordine ordine! Ci vuole ordine!A stare nel casino mi si incasina il cervello!
recensore:
Jormungaard(socio onorario, collaboratore)
donatore 2015 (3 dal 2011)
Recensione o commento # 7, data 00:00:00, 04/10/2010
Mentre leggevo pensavo che parlavi di Pia
Ma che ci fai tu alle tastiere?
Recensione o commento # 8, data 00:00:00, 04/10/2010
Leggendo questo racconto, il lettore ha la sensazione che si stia parlando di donne e non di strumenti. Prima il narratore ne ha avuta una con cui si trovava bene, poi ne ha trovato un'altra migliore della precedente e l'ha mollata. Poi sì è stufato anche dell'ultima perchè parla troppo forte e lo disturba e lui vuole silenzio e serenità . Invece,scorrendo il testo, si scopre con una certa sorpresa che strappa un sorriso compiaciuto, che si sta parlando di una tastiera. Una tastiera compagna di strada, una tastiera con cui sono state scritte tante cose, un'amica vicina e indivisibile con cui si è cresciuti, ci si è messi alla prova e si è di certo diventati migliori. Ma, anche quando lo strumento è ormai logoro e superato, non si butta via. No. Con la riconoscenza per i trascorsi, con il rispetto che si deve alla cose importanti e significative, semplicemente si scollega e si sostituisce. E poi si appende come un cimelio,come un trofeo di una grande e indimenticabile impresa. Un'altra compagna, più efficiente e silenziosa, adesso sosterrà il narratore nella lunga strada che lo attende. E certamente ne verrano ancora altre di care e vicine "amiche"assistenti....ma non saranno mai insostituibili. Un bel racconto che si legge tutto d'un fiato con il gusto di questo doppio senso intrigante e divertente, piacevole e sorprendente.
recensore:
Giuseppe Novellino
Recensione o commento # 9, data 00:00:00, 24/11/2010
Davvero divertente. L'equivoco regge bene. Mentre si legge, si sospetta progressivamente di essere stati depistati ad arte, ma la rivelazione finale produce il suo effetto, ed è di una comicità irresistibile. Anche in questo racconto, fluido ed elegante, si nota la scuola di Frederich Brown. Il suo "La sentinella", dove gli eroi che combattono su un altro pianeta si rivelano alla fine degli alieni, è un mitico prototipo.
Recensione o commento # 10, data 00:00:00, 28/05/2011
In fondo le donne sono come tastiere nella mente degli uomini (solo nella mente) Di fatto loro riproducono fedelmente i suoi pensieri,
li mettono per iscritto, li rispettano. Poi diventano casinare e pretensiose solo per dare a lui la sensazione di sostituirle.
Cosa possibile per le tastiere appunto, ma non per le donneÂ…
Testo molto carino e arguto. Ben scritto e accattivante.
Recensione o commento # 11, data 00:00:00, 16/10/2015
Pazzescoracconto fantastico, conuci il lettore facendole credere che l'attore fosse un dongiovanni, che tutte le donne le usava ele scaricava a nche in malo modo. Invece si scopre, solo nell'ultima riga, che si parla di uno strumento musicale. Bhe in fondo noi donne siamo come gli strumenti musicali. spassoso.
recensore:
Ida Dainese(socio onorario, collaboratore)
donatore 2019 (2 dal 2015)
Recensione o commento # 12, data 00:00:00, 16/10/2015
Mamma mia, mi hai proprio imbrogliata. Pure io pensavo parlassi di "morose", ragazze con cui hai condiviso un periodo della vita, crescendo insieme, arricchendoti di esperienze condivise. E mi ha preso un colpo quando hai detto che una la picchiavi duramente. Prima però che tu perdessi i diecimila punti di stima che di solito ti attribuisco, ho avuto l'illuminazione e il racconto ha preso una piega divertente e ancor più seria allo stesso tempo; ho colto il duro percorso, la poesia degli oggetti e l'amore per questo lavoro che ti hanno portato fino a qui oggi.
Adesso i tuoi punti sono undicimila.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 17/10/2015
Grazie del vostro rumore, donne casiniste!
Recensione o commento # 13, data 00:00:00, 20/10/2015
Testo piacevole ed eloquente, degno di un amministratore, anche di donne (Y)
risposta dell'autore, data 00:00:00, 21/10/2015
Grazie, Giuseppe. Però se io fossi davvero un buon amministratore di donne, vivrei una vita moooolto più serena ehehe