Ritorno alla vita
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Ritorno alla vita
Era un giorno di mezza estate, ero all'epoca un noto giornalista e promettente scrittore, mi trovavo per lavoro in un'isola del pacifico per studiare i riti delle popolazioni del luogo. Una sera mentre ero seduto sulla veranda del mio villino, due uomini dall'aria spettrale vestiti esclusivamente di bianco mi vennero incontro e prima che potessi capire quello che stava accadendo mi ritrovai svenuto a terra.
Mi risvegliai nudo sopra un altare legato mani e piedi su di esso, la sala era vuota e lo rimase per un tempo indefinito. In quella posizione cercai di capire cosa mi fosse successo, dopo aver riflettuto arrivai alla conclusione di essere la vittima scelta per qualche rito iniziatico.
La paura mi avvolse, cominciai a usare tutte le mie forze per liberarmi da quei lacci, ma più mi dibattevo più la pelle entrava nella carne procurandomi delle fitte atroci. Entrai in una specie di trance, non riuscivo più a emettere suoni, neanche un urlo usciva dalla mia bocca. Tutto il mio corpo era paralizzato, la mia vita stava per finire avevo paura dello scorrere del tempo.
Cominciai a pregare, a recitare quelle strofe che mia madre mi aveva insegnato a memoria quando ero ancora bambino. Cercai di dare un senso alla mia vita, ma non ci riuscivo, non avevo combinato nulla di buono avevo solo scritto fino ad allora delle critiche su persone che non conoscevo. Mi ripromettevo tra me che se fossi uscito vivo da quella situazione avrei fatto qualcosa di utile sperando che qualcuno lassù accogliesse miei buoni propositi. Non accadde nulla il silenzio era sempre più profondo e solo il mio respiro irregolare si sentiva in quell'ambiente sinistro.
D'un tratto, sussurrando una nenia in un linguaggio incomprensibile entrò un corteo formato da una decina di persone guidate da una persona anziana. Capivo che la mia vita sarebbe durata ancora per poco, e avevo ragione. Giunto nei pressi dell'altare, il vecchio cominciò a muoversi come se fosse stato epilettico e la gente che lo seguiva ripeteva ritmicamente le sue movenze. Il tutto a un suo comando cessò e la sala venne immersa nuovamente nel silenzio, un uomo si stacco dal gruppo e consegnò a quella che doveva essere il loro sacerdote un coltello.
A quella vista cominciai a urlare a dibattermi preso da un'atroce terrore, ma nessun movimento o lamento usciva dal mio corpo, che giaceva in posizione supina paralizzato dalla paura e dall'impotenza.
L'uomo prese il coltello e cominciò a scalfire il mio corpo, il dolore a un certo punto cessò, ero ormai così saturo di sofferenza che desideravo solo morire. La lama stava ora girando intorno al mio cuore e alla vista del ferro che usciva dal mio corpo spirai.
Ora dopo tanti anni posso finalmente vendicare la mia morte, grazie alla mia nuova vita notturna, prima o poi lo troverò quel maledetto e gli prosciugherò tutto il sangue, facendolo morire lentamente in un'atroce agonia.
Il sole è scomparso solo il buio regna la fuori, posso uscire dalla mia tomba e volare nell'oscurità.
- Giorgio Leone
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Resta da spiegare il perché di tanta attesa prima della sua nuova esistenza vampiresca, o quello che è. Non è chiaro il motivo, l’elemento scatenante che lo fa uscire, e solo adesso, dalla sua tomba in cerca di vendetta. Fa parte di un processo caratteristico di quel tipo di sacrificio umano? Andrebbe motivato in qualche modo.
“Cercai di dare un senso alla mia vita, ma non ci riuscivo, non avevo combinato nulla di buono avevo solo scritto fino ad allora delle critiche su persone che non conoscevo.” Non lo so, spero di non dovermi mai porre il problema, ma credo che in una situazione simile sarebbe l’ultimo dei miei pensieri.
Per quanto riguarda la forma, Giorgio e Diego, nei loro commenti, sono stati esaustivi.
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Onestamente non mi è piaciuto molto, alcuni motivi: come fa a ritrovarsi svenuto per terra? In realtà si è ritrovato legato sull'altare; essendo in trance in teoria doveva essere come alienato e non conscio; cosa intende dire con: cercai di dare un senso alla mia vita?; come fa a dibattersi restando paralizzato?; all'inizio scrivi: "il giorno stava per arrivare alla sua conclusione...", mentre concludi il racconto con: "il sole è scomparso..." dovresti usare lo stesso tempo verbale forse.
Comunque sia, basta solo rivederlo, l'idea di fondo è bella. Voto intermedio.
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Ciò per evidenziarti che non si tratta, evidentemente, della stessa vita. Nel finale del racconto, infatti, si fa riferimento a una vita notturna.Macmariopc ha scritto: ↑05/11/2019, 16:49 sarei ritornato alla vita, quella vita che mi era stata portata via tanti anni fa a causa di quella morte orrenda che mi era stata inflitta.
Inoltre trovo del tutto privo di nesso questo contesto:
Muovere delle critiche a persone che non si conoscono non è implicitamente un comportamento scorretto, anzi è vero semmai il contrario: commentare positivamente un'opera ben sapendo che non vale nulla o vale poco. Fermo restando che per formulare una critica non è necessario "conoscere" un autore, bensì analizzare l'opera in modo franco e onesto.Macmariopc ha scritto: ↑05/11/2019, 16:49 Cominciai a pregare, a recitare quelle strofe che mia madre mi aveva insegnato a memoria quando ero ancora bambino. Cercai di dare un senso alla mia vita, ma non ci riuscivo, non avevo combinato nulla di buono avevo solo scritto fino ad allora delle critiche su persone che non conoscevo. .
BReVI AUTORI - volume 5
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Angela Catalini, Francesco Gallina, Liliana Tuozzo, Roberto Bonfanti, Enrico Teodorani, Laura Traverso, Antonio Mattera, Beno Franceschini, F. T. Leo, Fausto Scatoli, Alessandro Chiesurin, Selene Barblan, Giovanni Teresi, Noemi Buiarelli, Maria Rupolo, Alessio Del Debbio, Francesca Gabriel, Gabriele Iacono, Marco Vecchi, SmilingRedSkeleton, Alessandro Pesaresi, Gabriele Iacono, Gabriele Laghi, Ilaria Motta.
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L'Altro
antologia AA.VV. sulle diversità del Genere Umano
Attraverso il concorso "L'Altro - antologia sulle diversità del Genere Umano", gli autori erano stati chiamati a esprimersi sulle contrapposizioni fra identità, in conflitto o meno, estendibili anche a quelle diversità in antitesi fra di loro come il terreste e l'alieno, l'Uomo e l'animale, l'Uomo e la macchina, il normale e il diversamente abile, il cristiano e il musulmano, l'uomo e la donna, il buono e il cattivo, il bianco e il nero eccetera. La redazione cercava testi provocatori (purché nei limiti etici del bando), senza falsi moralismi, variegati, indagatori e introspettivi. Ebbene, eccoli qua! La selezione è stata dura e laboriosa, ma alla fine il risultato è questo ottimo libro.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Furio Bomben.
Contiene opere di: Furio Bomben, Antonio Mattera, Maria Letizia Amato, Massimo Tivoli, Vespina Fortuna, Thomas M. Pitt, Laura Massarotto, Pasquale Aversano, Ida Dainese, Iunio Marcello Clementi, Federico Pavan, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Giorgio Leone, Giovanna Evangelista, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Francesco Zanni Bertelli, Gabriele Ludovici, Laura Traverso, Luca Valmont, Massimo Melis, Abraham Tiberius Wayne, Stefania Fiorin.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 3 - C'era una volta...
A cura di Bonnie.
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La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi
A cura di Mastronxo.
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La Gara 45 - Due personaggi in cerca d'autore
A cura di Ser Stefano.
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