Fuoco amaro
Fuoco amaro
L’ignoto della guerra cominciava
da quel bianco veleno,
le chiacchiere al fuoco
fra parlate straniere,
le alte montagne fissare in eterno
l’uomo danzare sulla cresta del male.
Ragazzi mandati in una notte all’inferno,
un incubo ghiacciato
che futile appariva
a voi soldati viaggiatori,
forse un po’ sognatori.
Ricordi il taccuino del tuo amico poeta?
Scrivevate le stesse cose,
separati da anni di lotte
come due fratelli arrabbiati
vi guardavate.
Faceste pace
sullo sparo di un fucile.
Nati da una stessa mamma,
riposate nelle stesse tombe
che decisero le sorti
della nostra civiltà,
che tacite smentirono
la supposta vacuità
della terra che difendeste.
Rimase alla fine un vuoto silenzio
e il lungo squillo di una tromba
prima che ricominciasse
il fuoco rosso e amaro
o il fischio di un’altra bomba.
E mentre fuori spirava bufera
quei corpi caduti d’inverno una sera
erano cinti da una sola bandiera.
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Tornando alla tua poesia, ho apprezzato molto alcuni versi, e in parte meno altri, le rime pur non amandole particolarmente non mi hanno in questo caso infastidito, rendi sicuramente bene il messaggio e il testo scorre liscio, a mio avviso è una buona poesia di critica sociale. Anche nel tuo caso sarebbe un 3,5 ma arrotondo dal momento che hai usato delle buone metafore per esprimere il tuo sentire. Voto 4.
Re: Commento
Ciao Gabriele, innanzitutto ti ringrazio vivamente per le belle parole, per aver letto la poesia e per aver votato. Sono contento che ti sia piaciuta e che ti abbia innescato queste riflessioni che ho trovato interessanti, seppure non mi trovo completamente d’accordo. Probabilmente il messaggio non era così chiaro e non sono sicuro che tu abbia colto ciò che volevo dire. Quando l’ho scritta ero conscio di come quello che avevo intenzione di trasmettere non fosse così chiaro, ma l’ho lasciata volutamente sfumata affinché chiunque possa vederci ciò che vuole. Poi magari più in là chiarirò qualcosa, adesso preferisco lasciare che ognuno di voi ci veda ciò che vuole, come è giusto che sia. Ti ringrazio ancora e ti saluto!Gabriele Pecci ha scritto: 28/09/2022, 14:35 Ciao Piramide, bentrovato anche a te, che dire poesia sicuramente impegnata e sentita. I versi da te scritti mi portano a riflessioni più ampie, al fatto che organi statali si arroccano sul diritto non solo di chi vuole dare o rischiare la propria vita in nome di una patria, un ideale, un pezzo di terra, una bandiera, una vocazione, una fede o quant'altro, ma anche a chi di tutto questo non vorrebbe farne parte. Invochiamo tutti una libertà che in fondo non abbiamo, non abbiamo neppure la libertà di decidere sul nostro corpo, su cosa o per cosa dare o non dare in pasto o in gioco, la nostra stessa vita. Qualche nazione ha fatto dei passi avanti, sempre rimangiabili naturalmente appena disgraziatamente si presentasse un problema di questo tipo. Non lo so, quello che so, o meglio, ho compreso negli anni, è che probabilmente non si combatte mai per la libertà, ma per interessi solo in apparenza anche nostri. Qualcuno mi dirà e il Nazismo allora? Andava o non andava debellato? Certo, ma anche il suo disfacimento o meglio la correzione in campo, a giochi già fatti, di chi il nazifascismo lo ha poi portato in essere tramite fondi leciti/illeciti dove, ad ogni modo, anche avuto vittoria su questo, non ha portato certo poi ad una vera libertà, siamo sempre tutti schiavi a padroni con differenti nomi o politiche più o meno o spesso solo in apparenza democratiche, ma non sia mai, da parte di nessuno di essi, anche resi veramente liberi. Questo vale al medesimo modo associato ad ogni politica nazionale o di bandiera che sia.
Tornando alla tua poesia, ho apprezzato molto alcuni versi, e in parte un po' di meno altri, le rime pur non amandole particolarmente non mi hanno in questo caso infastidito, rendi sicuramente bene il messaggio e il testo scorre liscio, a mio avviso è una buona poesia di critica sociale. Anche nel tuo caso sarebbe un 3,5 ma arrotondo dal momento che hai usato delle buone metafore per esprimere il tuo sentire. Voto 4.
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Re: Fuoco amaro
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"Ricordi il taccuino del tuo amico poeta?
Scrivevate le stesse cose,
separati da anni di lotte
come due fratelli arrabbiati
vi guardavate.
Faceste pace
sullo sparo di un fucile."
Alla De André si può dire:
"E mentre marciavi con l'anima in spalle
Vedesti un uomo in fondo alla valle
Che aveva il tuo stesso identico umore
Ma la divisa di un altro colore"
Alcuni suggerimenti:
1) Toglierei la divisione in strofe. Non mi sembra rilevante.
2) La seconda strofa la eliminerei o farei una sintesi con la prima. Mi sembra quella meno efficace.
3) Rivedrei gli ultimi tre versi con quella sequenza di rime. Mi appaiono anche un po' retorici
4) In generale proverei ad accorciare
Complimenti!
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Re: Commento
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta,
Lorenzo Pompeo,
Claudio Lei,
Nunzio Campanelli,
Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo,
Sonia Piras,
Umberto Pasqui,
Desirée Ferrarese.
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Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,82 MB scaricato 520 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Se io fossi... scriverei!
Antologia di opere ispirate dai nostri autori preferiti
Ognuno di noi ha un proprio autore preferito.
Cosa scrivereste se voi foste loro?
O se loro entrassero in voi?
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, Angela Di Salvo,
Cinzia Colantoni,
Daniela Rossi, Amelia Baldaro,
Umberto Pasqui, Michela Giudici, Adriano Carrieri,
Alma Trucillo,
Diego Cocco, Laura Chiabudini, Enrico Arlandini, Franca Cini, Mauro Sighicelli,
Flora Lalli,
Anna Rita Foschini, Fabrizio Roscini,
Maria Rosaria Spirito, Sandra Ludovici, Mauro Cancian, Agata Alleruzzo,
Giorgio Leone,
Cristina Giuntini, Sashenka, Gloria Dafne Fedi,
Rosanna Fontana,
Marina Paolucci.
La Gara 19 - Un incipit da Re

















A cura di Miriam Mastrovito.
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La Gara 35 - Zombie & Incipit









A cura di Ser Stefano.
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La Gara 43 - Cantami, o diva...









A cura di Antonella Pighin.
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