Dieci secondi
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Dieci secondi
Sembra fissarmi incuriosita, così provo a toccarla, ma mi ritrovo a sbattere contro un muro invisibile ai miei occhi.
Anche quella figura ha urtato contro qualcosa, allora riproviamo entrambi ad avvicinarci e con una sintonia quasi surreale finiamo nuovamente contro la parete.
Sospiro e vedo tante bollicine uscire inaspettatamente dalla mia bocca, si stanno dirigendo verso l'alto, incomincio così a seguirle con lo sguardo.
Scorgo la superficie nella quale esse si librano.
Lo specchio d'acqua crea un miscuglio straordinario di colori, "mi piacerebbe raggiungerlo", ho pensato.
Salgo quindi fino ad emergere e mi sento improvvisamente mancare il respiro.
Apro gli occhi, sono senza fiato e non capisco il perché.
Vedo, di fianco a me, una femmina, è bellissima, ricoperta da sfumature rosse, mi sento ipnotizzato a tal punto da avvicinarmi a lei senza muovere consciamente il corpo.
Me la ritrovo di fronte, sperando provi le mie stesse emozioni, i suoi occhi sembrano illuminarsi al contatto coi miei e l'istante dopo ci ritroviamo già nel vortice dell'amore.
Apro gli occhi, ho una fame da lupi.
Proprio in quell'istante vedo del cibo cadere dalla superficie, mi precipito a mangiarlo, vengo però spintonato da qualcosa che cerca di allontanarmi.
È una femmina molto aggressiva, capisco subito che vuole il mio cibo, ma non è mia intenzione permetterle di averlo così facilmente.
Combattiamo, alla fine ne esco vincitore e soddisfatto finisco la mia merenda.
Apro gli occhi e vedo un uovo, di chi sarà?
Decido di prendermene cura, assisto allora meravigliato alla nascita di una nuova piccola creaturina rossa e con una strana sensazione di gioia decido di accoglierla in questo mondo.
Così ho passato la mia esistenza e così l'ho continuata a dimenticare, momento dopo momento, fino ad arrivare ad oggi.
Il giorno della mia morte.
Adesso, disteso sul suolo di un acquario, mi vengono alla mente tutti questi ricordi.
Quei ricordi che avevo sepolto chissà dove nella mia mente.
Vista dall'esterno immagino che sia davvero monotona e noiosa la mia vita, quando invece per me tutto sembrava sempre nuovo e spettacolare.
Adesso che sto morendo me ne rendo conto e non riesco a fare altro che pormi infinite domande.
Come ho fatto a dimenticarmi di tutto?
Di quando cercavo di avvicinarmi alla mia stessa figura, ma il vetro me lo impediva.
Di quando ho provato ad uscire dall'acqua e non riuscivo a respirare.
Di quando ho fatto l'amore con lei, lei che ora mi sta accanto, osservando con uno sguardo confuso la mia dipartita da questo mondo.
E di quando l'ho sconfitta per il cibo, dimenticandomi persino di averla amata.
E soprattutto di quando ho accolto mio figlio al mondo, non ricordandomi nemmeno che lo fosse.
Come ho potuto scordare tutto questo?
Probabilmente sono davvero un caso perso e tutt'ora temo di dimenticarmi della mia stessa morte.
Ahimè, è proprio vero che ho la memoria di un pesce rosso.
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Re: Dieci secondi
Grazie mille dei consigliDraper ha scritto: ↑09/01/2019, 22:40 E' molto carino, ben costruito e d'impatto. Si lascia leggere con piacere. L'unico consiglio che posso darti è la moderazione, soprattutto negli avverbi e nei punti esclamativi. Usa i primi solo se strettamente necessario e meno che mai i secondi, perché tradiscono pigrizia (che per fortuna non hai). Per quel che riguarda il lessico, credo che al nono rigo tu intendessi "librano" anziché liberano? Te lo chiedo. E io sostituirei "cibo" a "viveri", lo renderebbe più immediato. Al tuo prossimo racconto, e di nuovo benvenuta.
I punti esclamativi mi capita molto raramente di metterli in un racconto, anche perché stonano il più delle volte, invece per gli avverbi faccio più fatica, non so la ragione, ma troppo spesso mi capita di lasciarli un po' ovunque, più perché non riesco bene a continuare i discorsi in altri modi che per altro, ma cercherò proprio per questo di starci più attenta e sforzarmi di più nel cercare altri modi di formulare le frasi.
In realtà volevo scrivere proprio liberano, ma in generale quando ho messo quella parola avevo provato anche altri verbi e non me ne sono venuti in mente di migliori, cercavo di intendere che le bolle uscissero in modo dolce o elegante dall'acqua, forse "librano" sarebbe stato più corretto in questo caso comunque.
Per "viveri" l'avevo scritto perché mi sembrava ci fosse una ripetizione, ma forse non era poi così grave e a forza di rileggerlo ho incominciato a confondermi.
Grazie ancora.
Re: Commento
Il problema con cui combatto da dieci anniSeira Katsuto ha scritto: ↑10/01/2019, 0:32 Mi sembrava ci fosse una ripetizione, ma forse non era poi così grave e a forza di rileggerlo ho incominciato a confondermi.
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Re: Dieci secondi
Innanzitutto, grazie per il commento, mi fa piacere che ti sia piaciuto.Colosio Giacomo ha scritto: ↑12/01/2019, 13:46 La prima cosa che mi ha incuriosito è stato il titolo: Dieci secondi. Chissà mai cosa vorrà dire, ho pensato. Il racconto l'ho letto due volte ma non sono riuscito a trovare un riferimento che giustificasse quel titolo, comunque bello di suo. Io con i titoli ho litigato per più di vent'anni( eh sì, sono vecchio) e poi un grande scrittore minimalista, erede di Ernest hemingway, R. Carver, mi ha aperto gli occhi. Lui quando non trovava un buon titolo usava una parte di una frase che gli era riuscita per il meglio...come ho fatto io nel mio racconto E a me piaceva tanto giocare. Di tutti i racconti che ho scritto almeno il 20% hanno seguito questa regola: se non trovi un buon titolo, cercalo nel tuo brano.
Mi piacerebbe sapere il motivo per cui hai u7sato quel titolo.
Altra cosa che mi ha incuriosito, e sorpreso, è stata quella che hai avuto l'idea di far parlare un animale muto per eccellenza: il pesce. Io sui pesci ho scritto davvero tantissimo, ma per me è stato facile essendo un esperto di pesci del mediterraneo ( sono istruttore sub da 50 anni, ho avuto una scuola all'isola d'Elba ed ho fatto 5000 immersioni)...eppure mai ho pensato di far parlare un pesce. Tu mi hai dato un'idea strepitosa che forse mi occuperà per i prossimi tre mesi almeno: scrivere in prima persona un racconto nel quale a parlare è un pesce o un animale qualsiasi del mediterraneo( anche il corallo, che non è una pianta ma una colonia di animali). Immaginati lo squalo che parla, la murena, il polpo, animale intelligentissimo...solo a pensare l'autostrada che ho davanti mi gira la testa.
il racconto in sé merita il massimo, nel suo contenuto e nell'originalità...un po' meno, quindi mi attesterò sul voto 4, per la forma. In particolare per l'uso della punteggiatura, che ho studiato a fondo da molti anni essendo stato un correttore di bozze di testi scientifici al Politecnico di Milano. Se< vuoi ne parliamo, credo di poterti dare un buon consiglio, in particolare sull'uso del punto e virgola che mi pare tu non conosca.
Il titolo, come tutta la storia, gira sul detto che parla della corta memoria dei pesci rossi (pur non essendo realmente così).
In effetti, esso non dice che si trattino esattamente di "dieci secondi", ma è un numero che mi è venuto spontaneo in mente, oltre a suonarmi bene come titolo.
Quindi l'idea era scrivere una storia che vedesse questo pesciolino vivere "dieci secondi" di vita facendo ogni volta esperienze nuove e inaspettate.
Per quanto riguarda il punto e virgola mi farebbe molto piacere qualche consiglio, non sono mai riuscita a capire per bene quando si potesse usare, per questo, piuttosto che sbagliare ho sempre preferito evitare di metterlo.
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Re: Dieci secondi
Credendo di star lavorando su una sezione non online del forum, ho accidentalmente azzerato il sondaggio di questo racconto in Gara di Seira.
E' successo solo qui, non sono stati intaccati i sondaggi degli altri racconti.
Mi scuso per l'inconveniente ma vi devo chiedere di votare nuovamente questo racconto (solo i voti, non i commenti).
Abbiate pietà
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Re: Dieci secondi
Giacomo, ho appena rivotato pure io il racconto. Per sapere dove devi ancora votare vai nella parte alta delle sezione del sito dedicata alla gara stagionale (eccoti il link https://www.braviautori.it/gare ). Troverai l'icona con la spunta e l'indicazione del numero di voti dati, e i link x sapere dove sì e dove no. In ogni caso Massimo ha scritto che c'è da rivotare solo il racconto di Seira.Massimo, per me è facile anche ricordare il voto perché lo avevo dichiarato...se ho capito bene solo per questo racconto, giusto? provvedo subito.
P.S. ho trovato molto utile il tuo intervento sull'uso del punto e virgola: c'è sempre da imparare e ti ringrazio! Buona lettura/scrittura!
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Ti segnalo un piccolo errore di concordanza: "capisco subito che vuole il mio cibo, ma non è mia intenzione permetterle di averli così facilmente."
Per il resto, punteggiatura a parte, per cui non posso dire nulla visto che nemmeno io ne conosco bene le regole, il testo scorre fluido e ben curato.
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Re: Dieci secondi
Grazie Giacomo per la tua segnalazione. Ho seguito il tuo suggerimento e devo dire che questo speaker ha una voce molto calda, espressiva e versatile. Ho gradito anche la cura che mette nella scelta degli accompagnamenti musicali ai testi. Splendida scoperta!Ti garantisco che se vai su You Tube e digiti festil54 troverai che le sue letture sono addirittura magistrali.
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Curioso il fatto che i pesci rossi abbiano una memoria così breve... anche io a volte ho provato a immaginare la loro vita e le loro sensazioni! Il tema è affrontato con la giusta profondità e un tocco di tenerezza, oserei dire, che permette di avvicinarsi "empaticamente" al protagonista.
Mi piace il modo in cui è stato scritto e come sei riuscita a condensare l'intera esistenza del pesciolino nei suoi "flash" più significativi. Il tema è originale e il finale fa riflettere.
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Mi hai fatto riflettere sulla condizione umana; la felicità della memoria cancellata è solo apparente in confronto alla profondità di aver coscienza del bene e del male.
La narrazione è semplice (in senso buono), armonica nelle due parti e corredata di un ottimo titolo che la riassume con una sfumatura di malinconia.
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Trama: La storia di un pesce rosso, fino alla sua dipartita.
Personaggi: Il pesce è ben tratteggiato, nonostante all'inizio la sua identità venga tenute nascosta.
Argomento: Simpatico.
Lettura: Scorrevole e costruito molto bene.
Grammatica e Sintassi:
fino ad emergere - fino a emergere
provato ad uscire - provato a uscire
Vedo, di fianco a me, una femmina. È bellissima, ricoperta da sfumature rosse...
(qui metterei un punto)
Giudizio: Bello, mi ha divertito. Mi sono ricordato di Dory che in Nemo si dimenticava tutto.
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L’idea è solida e costruita con appigli fissati su snodi strategici, ma serve il supporto di un’impalcatura idonea (la grammatica) per far sì che la struttura non crolli.
Chiedo venia per il mio traslato edilizio.
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Se posso permettermi avrei usato “fondo” al posto di “suolo” di un acquario, ma è gusto personale.
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non è il primo racconto che leggo, di questo genere, però apprezzo davvero l'idea, e soprattutto alcuni spunti notevoli, come quando parla dell'amore o della morte.
piaciuto
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Pertanto, a parer mio, finale da rivedere; racconto piaciuto a metà.
A presto
La Gara 5 - A modo mio
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Idra Loop
la strana verità di una fotografia che non dovrebbe esistere
In una tranquilla cittadina del Nord Italia, gli abitanti rivedono se stessi da giovani. Il CICAP vuole vederci chiaro e ingaggia un reporter specializzato in miti e misteri. Però anch'egli viene suo malgrado coinvolto in qualcosa di altrettanto assurdo, infatti appare dal nulla una misteriosa fotografia Polaroid che lo ritrae in una circostanza mai esistita.
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Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
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