
Sappiamo mica dove mettere il gesto
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Sappiamo mica dove mettere il gesto

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Re: Sappiamo mica dove mettere il gesto
Non è molto labile il senso… anche se espresso come un gioco di parole è molto serio e globale!
Azioni (gesti) fondate sulla presunta supremazia ideologica o fisica (di forza intesa come mezzo di sopraffazione) stanno dilagando e sembrano accettate dalla quasi totalità della popolazione… o forse meglio dire governi?
Basta guardare quello che accade vicino a noi… e sapete bene di cosa parlo.
Forze criminali che fanno "gesti" criminali passati per autodifesa… ma mi fermo qui!
I gesti spostano il terreno sotto i nostri piedi e qualcuno (interi popoli) lo perde per non più ritrovarlo… il discorso è globale ma anche strettamente personale.
Comunque prendete questo mio "scrittino" come un semplice divertissement e andiamo avanti a cuor leggero… 'ché tanto siamo occidentalmente progrediti e civili!

Jacopo
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Volute volontarie velleità, inutili inutilizzabili indisposizioni della gradita grammatica aggredita. Vogliasi accentare verbi e evitare di vendicarsi su vocaboli versatili. Costrutto a base di strutto, anzi che di calcestruzzo? Vago nel vago e vagheggio nel lago del pianto impiantato.
Ciao.
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Re: Sappiamo mica dove mettere il gesto
Beh… capita che le cose non piacciano.
Ognuno ha un suo sentiero creativo e interpretativo… è cosa buona… altrimenti sai che noia paesaggistica!
Jacopo
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Re: Commento
@FeliceFFeliceF ha scritto: 10/05/2025, 15:03 Buongiorno.
Volute volontarie velleità, inutili inutilizzabili indisposizioni della gradita grammatica aggredita. Vogliasi accentare verbi e evitare di vendicarsi su vocaboli versatili. Costrutto a base di strutto, anzi che di calcestruzzo? Vago nel vago e vagheggio nel lago del pianto impiantato.
Ciao.

Non ci vedo aggressione e, comunque, lo strutto non è inerte come il cemento! Un simpatico saluto!
Jacopo
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Giochi con le parole con maestria, infilandole come perle di una collana.
Non è però perfetto, richiederebbe un po' più di revisione e affinamento, ci sono ei punti dove la catena si incastra e non scorre come dovrebbe.
Potrebbe essere un 3. Ma l'idea mi piace e voglio incoraggiare. 4
A rileggerti!
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Re: Sappiamo mica dove mettere il gesto
Io ti ringrazio veramente di cuore ma sai che le collane spesso si ingarbugliano… specie quelle a maglia fina.
Se mi mettessi a revisionare il revisionabile rischierei di dover ricorrere alla psicoterapia perché prima dovrei sapere cosa revisionare!

Jacopo
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Accendo il decoder e interpreto:
A me sembra che questo testo parli, in maniera piuttosto velata/nascosta (o vagamente ne trae ispirazione), da un certo popolo del Vicino Oriente che, in base a idee politiche "molto discutibili", dovrebbe essere "spostato" altrove perché darebbe troppo "fastidio" a coloro che una settantina di anni fa si sono "spostati" al loro interno e che, in seguito, li hanno "spostati" (o si sono volutamente "spostati") in zone contigue. Ma io penso che lo "spostamento" finale e definitivo non avverrà, perché gli "spostabili" non li vuole nessuno; creerebbero altri fastidi se venissero "spostati", soprattutto se "spostati" in stati limitrofi. È più fattibile, invece, che gli "spostabili" vengano compressi in riserve umane territorialmente più piccole, creando una tale densità per abitante da rendere agli stessi "spostabili" difficoltà di "spostarsi" tra loro, ma al tempo stesso maggiore facilità, da parte degli "spostanti", di controllare i loro più piccoli "spostamenti".
Ci ho preso un po', Jacopo, oppure ho sbagliato tutto?
Saluti, Jacopo,
Antonio
Voto 4: per un certo valore politico/morale (ma occulto) del testo; nonostante necessiti di qualche "aggiustatina", come dice bene Ombrone nel suo commento che mi ha preceduto, e per le vertigini che può causare dopo averlo letto.

In napoletano "spostato" può anche significare pazzo/stravagante/eccentrico, esempio:
"Chill' è nu spustat!" = "Quello è fuori di testa!", in riferimento a una persona un po' "fatta a modo suo", ma non malata davvero.
La Gara 19 - Un incipit da Re

















A cura di Miriam Mastrovito.
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Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
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Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta,
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Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Se io fossi... scriverei!
Antologia di opere ispirate dai nostri autori preferiti
Ognuno di noi ha un proprio autore preferito.
Cosa scrivereste se voi foste loro?
O se loro entrassero in voi?
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, Angela Di Salvo,
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Umberto Pasqui, Michela Giudici, Adriano Carrieri,
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Anna Rita Foschini, Fabrizio Roscini,
Maria Rosaria Spirito, Sandra Ludovici, Mauro Cancian, Agata Alleruzzo,
Giorgio Leone,
Cristina Giuntini, Sashenka, Gloria Dafne Fedi,
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