A quel tempo
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A quel tempo
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L’autore ha proposto un racconto apparentemente semplice, ma complesso nella sua struttura. La storia scorre dei cambi di sequenze temporali andando avanti nel tempo nella parte in cui racconta dei bambini e tornando indietro nell’ultima parte in cui si occupa della coppia al ristorante. Devo dire che ho apprezzato tutto questo, anche se ci sono diverse falle da sistemare.
Per prima cosa rivedrei la punteggiatura, non sono nella posizione di poter dare consigli in questo ma la lettura obbiettivamente si inceppa. Per quanto riguarda le sequenze invece cercherei di legarle di più, si salta troppo da un tempo all’altro. Secondo me mancano troppi dettagli sensoriali, non ci sono adori, suoni e dettagli visivi, così la storia sembra un riassunto.
Io rivedrei il racconto, secondo me ha un grande potenziale.
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Re: A quel tempo
grazie per l'attenzione e per i suggerimenti. Non penso se si possano fare " in corsa" delle modifiche..proverò a sentire il Responsabile del Sito. Di nuovo grazie, buona serata e cordiali saluti.
- Laura Traverso
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La storia narrata è bella, parla di riscatto, di positività anche dinnanzi alla terribile esperienza dello stupro.
Molto bello anche il finale che certamente ha riportato pace nel cuore della sposa per due ragioni: per aver riconosciuto chi l'aveva soccorsa e allievata e per il tenero omaggio floreale ricevuto. Quindi il male ricevuto è stato compensato assai dal bene.
Voto 4 solo per quanto ho precisato. Se "aggiustato", il racconto potrà andare oltre...
Mi permetto di dire "si era abbattuto" non "battuto" il fulmine
"Nessun parente strada segnata obbligatoria" dopo nessun parente ci andrebbe la virgola.
Poi piccolo consiglio: dopo i punti sarebbe meglio andare qualche volta di più alla riga successiva, così da dar respiro al racconto e al lettore. Così risulta essere troppo compresso. E poi sì, come detto da chi mi ha preceduto, sarebbe meglio arricchire di particolari le varie fasi narrate, vero è che così come è stato impostato potrebbe somigliare di più ad un riassunto.
Mi permetto queste segnalazioni perché ciò è implicito nelle gare. Ci si aiuta l'un l'altro, io stessa ho imparato molto dai suggerimenti di molti amici in gara. Buona giornata
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Re: A quel tempo
grazie per l'attenzione, i graditi suggerimenti, le annotazioni ed, in particolare, il generoso voto.
Buona giornata e cordiali saluti.
- Nunzio Campanelli
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Re: A quel tempo
grazie per l'attenzione e il critico .....rispettabile giudizio e privo di sciocchezze !
Un cordiale saluto
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Re: A quel tempo
grazie per l'attenzione e il critico .....rispettabile giudizio e privo di sciocchezze !
Un cordiale saluto
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A me il racconto è piaciuto come schema di trama,l'intreccio dei personaggi.
Secondo me,ha ragione chi ti propone un ampliamento dello scritto e un collegamento meno improvviso tra la storia dei personaggi.Io metterei un 3,ma se lo rivedi nel senso detto ti metterò un 4!
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Re: A quel tempo
un sentito grazie per l'attenzione e per il suggerimento.
Buona giornata e cordiali saluti.
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Re: A quel tempo
giuste osservazioni..giusta e corretta valutazione.
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mentre la maggiore cura nella revisione del testo sicuramente sarebbe auspicabile.
A parte questui rilievi, nel complesso il lavoro e' apprezzabile e la trama, nella sua complessità, risulta interessante.
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Re: A quel tempo
grazie per l'attenzione ed i suggerimenti!
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Re: A quel tempo
grazie per l'attenzione ed il giudizio.
Cordiali saluti
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Infine, chiedo scusa alle donne frequentanti il sito, ma a me la figura più tragica pare quella del ragioniere meridionale partito con l'idea di andare in camporella e poi scappato in mutande
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Re: A quel tempo
Un cordiale saluto
- Fausto Scatoli
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come primo consiglio direi di rivedere completamente la punteggiatura, dall'inizio alla fine.
direi anche di togliere le d eufoniche e di dare una revisione generale.
il testo è di per sé gradevole, l'idea è buona e la storia c'è.
pertanto, sistemandolo per bene ne può uscire un bel pezzo.
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
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Re: A quel tempo
grazie per i consigli.
- Marino Maiorino
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Temo che il tuo stile sia troppo "denso": le espressioni risultano spesso fredde nella narrazione, nella scelta dei dettagli, quasi ossessive. I periodi si susseguono spesso senza soluzione di continuità obbligando il lettore a fare attenzione: di che stavamo parlando? Spesso sembra di leggere un rapporto dei carabinieri, che è redatto in quel modo per ovvi motivi, ma qui cerchiamo di comunicare altro.
Un esempio: "Quel luogo era Morimondo, famoso per la sua Abbazia, ricca di antica storia e secolare tradizione, che in quell’ora, circa le undici antimeridiane, inondata dal sole si presentava in tutta la sua imponenza e bellezza architettonica; all’interno si stava celebrando la solenne santa messa domenicale con antico rito religioso e, al momento, l’organo vibrava, toccato con maestria, le note di un inno gregoriano che dalla navata centrale si spandevano man mano fuori verso il sagrato per poi perdersi, portate dal vento, verso la valle del Ticino."
Parti da Morimondo e lo vuoi caratterizzare con l'abbazia, che vuoi caratterizzare a sua volta, nella quale fai svolgere una cerimonia che caratterizzi a sua volta per un'ora in concreto, dipingi l'edificio fuori e dentro, e pure la funzione, che ancora dipingi e fai suonare...
Non credi che per UN periodo sia un po' troppo? Calma! Impara a tratteggiare, a gettare solo macchie. Lascia che sia l'immaginazione del lettore a riempire i vuoti, non devi fare tutto tu.
Namio mi ricordava che tra scrittore e lettore c'è (almeno) un patto non scritto. Ho aggiunto quell'"almeno" perché di patti ce ne sono migliaia (o pochissimi, non so), e uno di questi riguarda il fatto che lo scrittore si fidi del lettore abbastanza per affidargli il proprio scritto e credere che l'immaginazione del lettore non lo stravolgerà. Al contrario, lo esalterà.
Quello che osservo è che il tuo stile così (mi ripeto) "denso" ti fa perdere la bussola, disorienta persino te che stai scrivendo il racconto, e che dovresti sapere cos'è importante e cosa no.
Ad esempio, tu scrivi che la scena si svolge nel mese di Aprile del "millenocento" (...), nella provincia di Monza-Brianza. Ma quella provincia è stata istituita nel giugno 2004 (https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia ... la_Brianza), e io che ho imparato le provincie alle elementari nel "millenocento"...
Calma, perché la storia è lì ed è anche una storia delicata, gradevole, come mi piacerebbe leggerne più spesso. Se hai bisogno di prenderti più spazio per scriverla, fallo: le belle storie lo meritano sempre.
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Re: A quel tempo
grazie per il tempo speso nella lettura nel commento.
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Re: A quel tempo
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La trama è semplice, non mi ha colpito particolarmente, né mi ha suscitato grandi emozioni.
Avrei evitato quella connotazione geografica: ragioniere meridionale.
Così come quella dei due fratelli, franco tedeschi. Mengele era bavarese, mi pare.
Spesso sulla carta stampata si legge: l'assassino è di Palermo. Oppure: italiano vince prestigioso premio scientifico negli Stati Uniti. E, in entrambi i casi, tutti e due sono siciliani; ma nel primo esempio la provenienza è specificata (in modo da colpevolizzarla), nel secondo è taciuta (in modo da evitare l'encomio). L'assassino è siciliano, ma lo scienziato è italiano.
I termini non sono neutri, e il linguaggio nasconde delle trappole. Permette di fare associazioni e di visualizzare immagini.
Racconto da rivedere.
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Re: A quel tempo
grazie lettura, commento, giudizio,suggerimenti.
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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La Gara 58 - A volte ritornano
A cura di Lodovico.
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2016 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 65 - Viaggi, amici, bagagli
A cura di Ida Dainese.
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