Branchie di sassi roventi
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Branchie di sassi roventi
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Re: Branchie di sassi roventi
Ho anche eliminato i tag di formattazione del testo di questa tua opera perché per le opere nelle Gare e nei Grandprix non si usano.
A tal proposito invito tutti a leggere le istruzioni del concorso, anche per quanto riguarda le fasi di votazione e commenti.
- Il_Babbano
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Però almeno un refuso mi pare ci sia:
"Sogna di essere, finalmente, amate".
Sogna di essere, finalmente, amata
Oppure
Sognare di essere, finalmente, amate
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Il racconto nella sua brevità offre uno spaccato torbido che arriva al lettore immediatamente. Purtroppo c’è troppo poco, anche se la gestione dei caratteri è ottima. Bella la riflessione sul sasso.
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L'uso della punteggiatura scandisce un ritmo veloce che conduce il lettore al climax finale.
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storia che, purtroppo, accade sempre più spesso in questo nostro quotidiano, e mi pare si faccia davvero poco per evitarlo.
ben scritto, scorrevole e con belle sensazioni trasmesse (belle per modo di dire, visto l'accaduto).
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
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Il racconto è breve, ma non è un corto, manca il capovolgimento finale. Le sequenze si alternano veloci: un mix di descrizioni e narrazioni, nessuna sequenza dialogica. Il ritmo, nonostante le sequenze descrittive, rimane veloce. Merito di un gruppo di immagini ben calibrate: i sassi bollenti, il cigolio dei gabbiani, il respiro delle onde che vanno e vengono (un paio te le rubo).
La struttura è molto semplice, la voce narrante impersonale, e il punto di vista della protagonista, tutto sommato funzionano. Devo dire, mi pare un racconto interlocutorio, e provo a spiegarmi: chi posta per la prima volta in un luogo nuovo, bada bene non mi comporto diversamente, tende a nascondersi, a non mostrarsi, in attesa che altri lo facciano al suo posto. Il racconto è sempre un modo per svelare se stessi, ma all'inizio è bene andarci cauti. Il tuo potrebbe essere un racconto di avanscoperta, consenti di scorgere qualcosa, ti fai conoscere, ma non ti sveli.
Aspetto qualcosa di più corposo.
Data la brevità dunque a me lettore rimangono delle impressioni altrettanto furtive. L'infelicità della protagonista è causata da quella equivalenza tra capacità di essere amati e bellezza. Attenzione, l'amore è sempre l'amore dei corpi, ma l'amore dei corpi è soprattutto reciprocità, scambio. Quando la capacità di essere amati e di amare dipende invece dalla corrispondenza a un canone astratto di bellezza esteriore, ecco che sorgono dei problemi. L'amore perde quella caratteristica di reciprocità, e lo scambio paritario si trasforma in acquisto di una parte, se non nel furto. Ecco, la protagonista viene acquistata nel mercato della bellezza, dell'amore, o nel mercato e basta, e viene adoperata come merce, reificata, senza ricevere nulla in cambio.
Nel finale è perciò comprensibile quel sentimento per cui si sente sommersa e gettata. Gettata nel mondo come un sasso, come quel sasso lanciato in acqua (ma attenzione, la pressione idrostatica a due o tre metri di profondità non schiaccia nessuno, figuriamoci una pietra). In acqua si affoga e da lì il chiedersi se da sommersi si possa imparare a respirare, e quindi se si possa imparare a vivere da sommersi. Una metafora adeguata dunque.
E quindi ci siamo, un racconto dalla trama un po' scontata, di una ragazzina priva di autostima che diviene preda dei soliti individui privi di scrupoli come metafora dell'amore privo di scambio e della società che acquista, divora o soffoca, e poi getta via chi non si adegua ai suoi canoni.
Ma prima che imparare a respirare la protagonista dovrebbe imparare a ribellarsi, e a mettere in discussione il mondo così com'è. Non si salva chi respira, perché è già sommerso, ma chi rifiuta, perché forse si salverà.
Un buon racconto.
Un caro saluto, e a rileggerti.
- Marino Maiorino
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io non posso emettere un giudizio sul tuo testo: la tematica mi risulta dolorosa e confondo il giudizio sul fatto col giudizio sul racconto. Il commento mi permette di essere più analitico.
Sei stata brava a racchiudere la tragedia in pochissime righe, e a rappresentare quella forma di autodifesa mentale che è l'astrazione da una simile devastante esperienza. Purtroppo la nostra società non sta migliorando la nostra capacità di essere più consapevoli di chi siamo, della preziosità della nostra unicità, e purtroppo le cronache...
Refusi/errori/svarioni/typos:
"il suo stesso respiro che si fonde con la brezza salmastra e il cigolio de gabbiani e la sirena di un aliscafo." ?
"salmastra, il garrito/stridio dei gabbiani e". Il suo respiro si fonde con la sirena di un aliscafo?
"quell'uomo che l'aveva fermata lungo il corso. «Sei bellissima - le aveva detto - vuoi fare la modella?»"
"lei che non si è mai sentita bella, abbastanza bella, ma anzi brutta, bruttina, normale, magra, grassa, carina, orripilante, attraente ma mai bella e basta". Poco prima hai detto che quel corpo era fin troppo guardato. E lei lo sa, perché stai narrando i pensieri di lei.
"e basta. E allora sogna, cos’altro potrebbe fare? Sogna di essere, finalmente, amata." Qui mi manca un passaggio che mi terrorizza: come si passa dal "sei bellissima" a "allora forse mi ama"? Ci rendiamo conto dell'abisso tra questi due momenti? Non è una critica a te, ma alla società in generale: dov'è che abbiamo perso il senno per permettere che una ragazza creda di aver fatto innamorare un uomo (tra parentesi, il sentimento di lei dov'è?) solo per aver ricevuto un complimento?
"E lo studio fotografico in un capannone, e la telecamera accesa, e «Sei bellissima, stupenda!»... Ho provato a riscriverla tutta coi caporali ma mi è venuto il vomito alla seconda frase, scusa, mi ha fatto stare davvero male.
Sì, sei stata capace, e spero che curerai con maggiore attenzione quelle sciocchezze che ti ho indicato, perché la tua penna lo merita.
Un saluto
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Commento Branchie di sassi roventi
Una curiosità. Merceds è un refuso, vero?
Ti prego: non prendermi per un saccente presuntuoso. Cerco solo di presentarti la mia versione. Il “corto” è talmente breve che faccio prima a prenderlo in blocco.
Sia chiaro. Il mio scopo è solo quello, spero, di aiutare, fornendo un mio punto di vista. Giusto o sbagliato non è affar mio.
Concordo con Maiorino sui caporali, ma pensandoci bene, non lo cambierei, la tua è una prosa spontanea, un lungo respiro prima di riprendere a vivere e amare la persona giusta.
Aspetto anch’io qualcosa di più corposo.
Voto 5, soprattutto di benvenuta. Qui non si fanno foto osé, ma solo commenti ai racconti in gara.
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È seduta sulla spiaggia tenendosi le ginocchia. Guarda il bagnasciuga accarezzato dall'ultimo anelito delle onde, che vanno e vengono come un respiro, il suo stesso respiro che si fonde con la brezza salmastra, e lo stridio dei gabbiani, e la sirena di un aliscafo. Sente i sassi bollenti sotto le natiche, scoperte dal costume troppo piccolo, pensato per mettere in mostra il suo corpo giovane, un corpo odiato, desiderato, un corpo troppo guardato. Prende una pietra rovente e la lancia nel mare. Ripensa a quell'uomo che l'aveva fermata lungo il corso, sei bellissima le aveva detto, vuoi fare la modella? E lei felice, illusa, lei che non si è mai sentita bella, abbastanza bella, ma anzi brutta, bruttina, normale, magra, grassa, carina, orripilante, attraente ma mai bella e basta, e allora sogna, cos’altro potrebbe fare? Sogna di essere finalmente amata.
E lo studio fotografico in un capannone e la telecamera accesa, e sei bellissima, stupenda, sei troppo bella, fammi vedere di più, e che vuoi che sia un video, e che vuoi che sia la nudità, e non essere bigotta, e non fare la stronza, e vieni qui, e questi sono in miei amici, bravi ragazzi, su e non fare storie.
Getta un altro sasso nell'acqua azzurra. Lo immagina affondare placido verso il fondo. Guarda il mare. Si chiede se a quelle profondità, schiacciato dalla pressione dell'acqua, abbia delle branchie per riuscire a respirare.
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Re: Branchie di sassi roventi
Per Alberto, sì era un refuso! Ho modificato, sono Mercedes! Grazie per il commento ma a me piace di più con la mia punteggiatura originale, è fatto volutamente per non far prendere fiato al lettore e sottolineare il coinvolgimento emotivo, come se fosse uno sfogo disperato. Poi c'è da dire che a me piacciono i libri con uno stile peculiare e forte, addirittura preferisco uno stile più grezzo all'italiano "pulitino" dei romanzi commerciali o fantascientifici. Grazie ancora.
Calendario BraviAutori.it 2012 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 53 - Metamorfosi
A cura di Laura Chi (con la supervisione di Giorgio Leone).
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Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (467,93 KB scaricato 232 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
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