Stella Vander - Passage du Nord Ouest

[Marcello Rizza]

Forse dovrei scrivere in Kobaiano, parlando del bellissimo live di Stella vander “Passage du nord ouest”. Suo marito, il polistrumentista e compositore Christian Vander, fondatore del gruppo di culto Magma, si è dato molto da fare per escogitare quell’apocalittico linguaggio, dal sound mitteleuropeo e dall’afflato del sanscrito. Ma è una lingua adatta a sette esoteriche, a condottieri spaziali, a dittatori piombati dal fantastico mondo di Flash Gordon. E Stella, fin da subito prima corista nel primo lavoro del marito, Mekanic Destruktiw Kommandoh, voleva raccontarci qualcosa di diverso, e in francese, quando nel 1991 a Parigi tenne questo meraviglioso concerto che si dipana su due lunghi CD. Voleva raccontarci di un suo mondo romantico fatto di acquarelli secenteschi, di poetici Carmina Burana, di paesaggi folkloristici e bucolici di fin du siecle, il tutto armonizzato con quel gusto tutto proprio della migliore canzone d'autore d'oltralpe. E stavolta è Christian a mettersi a sua disposizione, componendo (non in Kobaiano) ninne nanne per adulti, canzoni per natali bretoni e libagioni atee ma cortesi, suonando il pianoforte e adeguando il suo sound a quel lato malinconico e poetico che evidentemente la moglie sa far emergere in lui. Difficile indicare i brani migliori di questo album dal respiro sognante; costretto a farlo, forse indicherei gli ultimi tre, e soprattutto l'ultimo, Ehn Deiss, dove Christian canta e suona il pianoforte, duettando con la moglie su piani classicheggianti, tra lirica e chanson francais. Per almeno tre anni l’ho ascoltato e riascoltato, l’album che avrei voluto salvare dal naufragio in “I Love Radio Rock”, quello, l’unico, che mi sarei portato sull’isola deserta. Come una moglie, una bellissima moglie dal buon carattere, complice di vita, una volta passato l’innamoramento non la smetti di amare, così non smetti di amare un lavoro discografico come questo. Ascolti altro, guardi altre gambe affusolate, altri piccoli seni, eppure più raramente ma ti ritrovi ancora a guardare la tua donna con lo stesso rapimento dei primi momenti, e riascolti con rinnovato entusiasmo “Passage du Nord Ouest”. Questo live è qualcosa di altro e di alto.

https://youtu.be/jEFmcXp6g_c