Neve (Searching for Life)
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Re: Commento
Grazie mille Nunzio per il commento e per il voto. Sono contento che ti sia piaciuta e che tu abbia centrato in pieno ciò che volevo trasmettere. A rileggerci!Nunzio Campanelli ha scritto: ↑17/07/2023, 16:40 La vita di una sigaretta non è molto, se la esprimi in termini assoluti, ma qui sembra di stare appesi alla curvatura dell'universo, tanto importante quella piccola brace riesce a divenire. E la neve giustiziata sul posto. Io non vorrei dilungarmi, anche perché il mio serbatoio di parole si sta restringendo. Dico solo che l'ho letta, riletta e ancora una volta perché merita maggior attenzione di quanto sia possibile dargliene. Perché è veramente bella.
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Mi piace quando una poesia mi fa rivivere ricordi, dolorosi o felici che siano. Fa vagare la mia mente in momenti a cui non penso solitamente. Mette in discussione la mia memoria, ecco. Te ce l'hai fatta eccome. Ogni parola è usata imperfettamente e ciò la rende perfetta, la trovo assurda. Ad ogni rilettura ci trovo qualcosa, pure ora mentre scrivo mi fermo per rileggerla e coglierne ancora. I miei più sinceri complimenti
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"e vedevo la neve
ancora per aria
venire fucilata sul posto."
Ecco questo rende e trasforma perfettamente un normale testo scritto, e cioè una sequenza di parole, di significati, di simboli, in qualcosa di molto più profondo, diventa in un lampo un testo, un quadro, un film, una musica, evocativa di immagini, colori e suoni.
Hai descritto una semplice situazione ambientale in modo talmente evocativo da portare letteralmente in "scena" nella mente del lettore immagini, colori, suoni, azioni, non inerenti, non pertinenti alla realtà, e in realtà nemmeno dentro i "pensieri" (se potessero averne) degli stessi protagonisti da te descritti, dato che se fossero reali, vivrebbero sì il momento, ma non lo percepirebbero mai, al momento stesso, poeticamente. Questo perché se noi immaginiamo semplicemente di essere nei loro panni e cioè calati in un contesto reale, il gioco non funziona, diventa assurdo anche solo il pensare realmente ciò che hai così ben descritto. È appunto solo l'immedesimazione emozionale a fare la magia, e ciò non avviene certo sulla pagina, come non avviene in un qualsiasi altro vissuto, contesto quotidiano. Può avvenire invece solo nella mente, venutasi ad estraniare proprio dal medesimo momentaneo, determinato, contesto reale; solo nella mente di chi estraniandosi, pensa, legge e naturalmente scrive. Il protagonista diventa il lettore/autore stesso, la voce narrante diventa per un brevissimo lasso di tempo la guida, la voce del suo stesso/altrui pensiero, il solo direttore d'orchestra di immagini, suoni e colori. Ed è adesso che si possono sentire e percepire visivamente quegli spari, un suono talmente assordante da diventare in un attimo silenzio.
Voto 5. La poesia nel complesso è ben strutturata, ma personalmente, anche solo questo verso evidenziato, estrapolato, preso di per sé, distanzia e si divora tutto il resto. Il tutto è come se rimanesse sfuocato nelle retrovie, come cenere posatasi sullo sfondo di questa bianca, continua, cadente, fucilazione. Rivoluzionario.
Re: Commento
Emma Faccin ha scritto: ↑28/07/2023, 23:13 Voto 5
Mi piace quando una poesia mi fa rivivere ricordi, dolorosi o felici che siano. Fa vagare la mia mente in momenti a cui non penso solitamente. Mette in discussione la mia memoria, ecco. Te ce l'hai fatta eccome. Ogni parola è usata imperfettamente e ciò la rende perfetta, la trovo assurda. Ad ogni rilettura ci trovo qualcosa, pure ora mentre scrivo mi fermo per rileggerla e coglierne ancora. I miei più sinceri complimenti
Grazie Emma per il passaggio e per il voto. Spesso scrivendo poesie mi capita di usare parole imperfette, come dici tu, per trasmettere qualcosa che se sapessi esattamente come descrivere forse non genererebbe neanche poesia. Anche questo, insieme ad altri fattori, penso contribuisca a creare diversi piani di lettura e soprattutto a rendere piacevole la rilettura, proprio perché vi si intravedono nuove sfumature. E penso che questo sia un punto di forza per ogni componimento, perciò mi fa molto piacere che ciò sia riuscito. Grazie ancora, un saluto!
Re: Commento
Ciao Gabriele, ti ringrazio per la dettagliata analisi e per il voto. Anche io in genere non amo le poesie estremamente lunghe (tranne rare eccezioni) e poche volte mi capita di dover scrivere dilungandomi così tanto. Dico "dover" perché non sono neanche io a deciderlo, semplicemente in base a ciò che sto esprimendo la poesia "mi si articola" come deve. In questo caso credo sia proprio il tentativo di descrivere quella scena, con i colori, i suoni e i non suoni, la vita e la morte, che ha portato a generare tutti quei versi di contorno. Alla fine è un contorno tutta la poesia, e proprio per questo secondo me arriva al lettore. Quello che voglio comunicare lo comunico direttamente in pochi rari versi (come nella conclusione), che mi risparmio quando non direttamente necessari. È il lettore che è immerso nella scena ed è lui stesso a trascenderla. È quell'immanenza trascendente di cui parlo spesso e che mi è capitato di riferire anche ai componimenti di Marco. Quindi credo che tu abbia capito perfettamente quello che volevo trasmettere. Ti ringrazio ancora e ti saluto!Gabriele Pecci ha scritto: ↑29/07/2023, 12:55 Ciao Piramide, personalmente non amo particolarmente le poesie che si dilungano, ma ci sono dovute eccezioni, e questa sicuramente lo è, come ha detto anche Nunzio non si può non dare atto a versi di questa portata:
"e vedevo la neve
ancora per aria
venire fucilata sul posto."
Ecco questo rende e trasforma perfettamente un normale testo scritto, e cioè una sequenza di parole, di significati, di simboli, in qualcosa di molto più profondo, diventa in un lampo un testo, un quadro, un film, una musica, evocativa di immagini, colori e suoni.
Hai descritto una semplice situazione ambientale in modo talmente evocativo da portare letteralmente in "scena" nella mente del lettore immagini, colori, suoni, azioni, non inerenti, non pertinenti alla realtà, e in realtà nemmeno dentro i "pensieri" (se potessero averne) degli stessi protagonisti da te descritti, dato che se fossero reali, vivrebbero sì il momento, ma non lo percepirebbero mai, al momento stesso, poeticamente. Questo perché se noi immaginiamo semplicemente di essere nei loro panni e cioè calati in un contesto reale, il gioco non funziona, diventa assurdo anche solo il pensare realmente ciò che hai così ben descritto. È appunto solo l'immedesimazione emozionale a fare la magia, e ciò non avviene certo sulla pagina, come non avviene in un qualsiasi altro vissuto, contesto quotidiano. Può avvenire invece solo nella mente, venutasi ad estraniare proprio dal medesimo momentaneo, determinato, contesto reale; solo nella mente di chi legge e naturalmente in quella di chi scrive. Il protagonista diventa il lettore/autore stesso, la voce narrante diventa per un brevissimo lasso di tempo la guida, la voce del suo stesso/altrui pensiero, il solo direttore d'orchestra di immagini, suoni e colori. Ed è adesso che si possono sentire e percepire visivamente quegli spari, un suono talmente assordante da diventare in un attimo silenzio.
Voto 5. La poesia nel complesso è ben strutturata, ma personalmente, anche solo questo verso evidenziato, estrapolato, preso di per sé, distanzia e si divora tutto il resto. Il tutto è come se rimanesse sfuocato nelle retrovie, come cenere posatasi sullo sfondo di questa bianca, continua fucilazione. Rivoluzionario.
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Re: Neve (Searching for Life)
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Re: Neve (Searching for Life)
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Un abbraccio!
BReVI AUTORI - volume 3
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, SmilingRedSkeleton, Francesco Gallina, Laura Traverso, Umberto Pasqui, Patrizia Benetti, Luca Valmont, Alessandra Leonardi, Mirta D, Pasquale Aversano, Gabriella Pison, Alessio Del Debbio, Alberto Tivoli, Angela Catalini, Marco Vecchi, Roberta Eman, Michele Botton, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Marco Bertoli, Fausto Scatoli, Massimo Tivoli, Laura Usai, Valentina Sfriso, Athos Ceppi, Francesca Santucci, Angela Di Salvo, Antonio Mattera, Daniela Zampolli, Annamaria Vernuccio, Giuseppe Patti, Dario Sbroggiò, Angelo Bindi, Giovanni Teresi, Marika Addolorata Carolla, Sonia Barsanti, Francesco Foddis, Debora Aprile, Alessandro Faustini, Martina Del Negro, Anita Veln, Alessandro Beriachetto, Vittorio Del Ponte.
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Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Il Bene o il Male
Trenta modi di intendere il Bene, il Male e l'interazione tra essi.
Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
A cura di Massimo Baglione
Copertine di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Antonella Cavallo, Michele Scuotto, Nunzio Campanelli, Rosanna Fontana, Giorgio Leone, Ida Dainese, Angelo Manarola, Anna Rita Foschini, Angela Aniello, Maria Rosaria Del Ciello, Fausto Scatoli, Marcello Nucciarelli, Silvia Torre, Alessandro Borghesi, Umberto Pasqui, Lucia Amorosi, Eliseo Palumbo, Riccardo Carli Ballola, Maria Rosaria Spirito, Andrea Calcagnile, Greta Fantini, Pasquale Aversano, Fabiola Vicari, Antonio Mattera, Andrea Spoto, Gianluigi Redaelli, Luca Volpi, Pietro Rainero, Marcello Colombo, Cristina Giuntini.
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La Gara 51 - 50 sfumature
A cura di ser Stefano.
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La Gara 42 - Elogio della follia
A cura di Lodovico.
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Gara d'inverno 2023/2024 - La buona scuola / Profondo nord - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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