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Aria
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Aria
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Re: Commento
Ciao Xarabass, grazie mille per la lettura, per il tuo commento e per il giudizio generoso … Purtroppo non capisco proprio nulla di musica
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Commento
Finalmente un tuo racconto.
Un io narrante col punto di vista della protagonista. Tre brevi sequenze narrative precedute da tre sequenze dialogiche. La prosa è quasi poetica, come il ritmo e l'avvicendarsi simmetrico di narrazione e dialogo.
Il titolo sembra quasi un imperativo della protagonista: Aria! Voglia di respirare, di metaforica libertà.
La protagonista riflette sulla propria vita, e si sente come un pesce rosso chiuso nella classica bolla. La bolla è il rapporto con lui, che non dice bugie né verità e fa fare tutto a lei, la bolla sono anche le uscite con le amiche, la routine. E quindi la propria stessa vita.
Il desiderio è di cambiare aria, di non essere più costretti a far scorrere la propria vita sui quei binari. Ma, lei ci avverte, desidera ciò che non vuole.
È l'ambiguità della vita, dove l'unica certezza è la saggezza dell'incertezza. E pare rassegnarsi, accettare l'ambiguità, l'assenza di verità e di bugie. Perché la vita è multiforme, liquida, inafferrabile. E l'unica certezza si trova tra quelle lenzuola, nello scaldaletto che, solo, riesce a dare calore e verità.
Un bel racconto, solo, ritengo, il finale debba essere più esplicito e capovolgere gli assunti precedenti.
Un caro saluto
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Re: Commento
Caro Namio, grazie mille per la tua lettura sempre attenta e sensibile… a questo punto direi che non c’è bisogno di spiegare il “racconto” perché sei già stato più che esauriente tu. Anzi, direi che certe sfumature le hai sapute cogliere meglio di chi l’ha scritto… Hai ragione riguardo il finale, ho sempre difficoltà a concludere.Namio Intile ha scritto: ↑19/11/2023, 17:15 Ciao, Selene.
Finalmente un tuo racconto.
Un io narrante col punto di vista della protagonista. Tre brevi sequenze narrative precedute da tre sequenze dialogiche. La prosa è quasi poetica, come il ritmo e l'avvicendarsi simmetrico di narrazione e dialogo.
Il titolo sembra quasi un imperativo della protagonista: Aria! Voglia di respirare, di metaforica libertà.
La protagonista riflette sulla propria vita, e si sente come un pesce rosso chiuso nella classica bolla. La bolla è il rapporto con lui, che non dice bugie né verità e fa fare tutto a lei, la bolla sono anche le uscite con le amiche, la routine. E quindi la propria stessa vita.
Il desiderio è di cambiare aria, di non essere più costretti a far scorrere la propria vita sui quei binari. Ma, lei ci avverte, desidera ciò che non vuole.
È l'ambiguità della vita, dove l'unica certezza è la saggezza dell'incertezza. E pare rassegnarsi, accettare l'ambiguità, l'assenza di verità e di bugie. Perché la vita è multiforme, liquida, inafferrabile. E l'unica certezza si trova tra quelle lenzuola, nello scaldaletto che, solo, riesce a dare calore e verità.
Un bel racconto, solo, ritengo, il finale debba essere più esplicito e capovolgere gli assunti precedenti.
Un caro saluto
Grazie mille!!
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Re: Aria
Quand'era ragazza mia moglie, nata e vissuta in un paese di montagna, anche in Sicilia gelido in inverno, dormiva con la borsa dell'acqua calda nel letto, in cui non si infilava se la madre, o la nonna, non l'aveva preparata. Viveva in un palazzo del Settecento, troppo grande da riscaldare e oggi, morti tutti i vecchi, abbandonato a se stesso (tanto che pure a me fa male metterci piede). Quella borsa, mi racconta, era una delle certezze della giornata. Per l'oggetto in sé, e il calore che emanava certo, ma anche perché qualcuno, ogni sera, ce lo metteva.
Quanto al finale, in una storia breve deve provare a capovolgere quanto tu autrice hai fatto credere al lettore fino a un attimo prima, per suscitare l'effetto WOW. Ad esempio, tutti abbiamo creduto che chi non dice bugie o verità sia il compagno della protagonista. E se invece scoprissimo alla fine che sia la borsa dell'acqua calda? Avresti raggiunto due obiettivi: l'effetto WOW finale e al principio comunicare al lettore le tue sensazioni ed emozioni sulla tua vita (l'effetto bolla) e sul tuo rapporto con lui.
Questo perché la narrazione è ambivalente o comunque può contenere tutti i valori che tu autrice le vuoi dare. Fino al momento del capovolgimento finale il lettore sarà convinto di leggere qualcosa. Quella cosa è vera nel momento in cui viene letta. Ma un attimo dopo viene ribaltata. Ed è vero anche quello.
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Re: Aria
In un certo senso ci hai azzeccato; non ho pensato alla borsa dell’acqua calda ma potrebbe essere una metafora che rappresenta ciò che scalda “dentro” la protagonista… hai perfettamente ragione riguardo i ribaltamenti finali, al momento non credo di avere ancora l’abilità necessaria per simili manovre ma ci lavorerò!Namio Intile ha scritto: ↑21/11/2023, 15:14 Ciao, Selene. Non dirmi che con la borsa dell'acqua calda ho indovinato.
Quand'era ragazza mia moglie, nata e vissuta in un paese di montagna, anche in Sicilia gelido in inverno, dormiva con la borsa dell'acqua calda nel letto, in cui non si infilava se la madre, o la nonna, non l'aveva preparata. Viveva in un palazzo del Settecento, troppo grande da riscaldare e oggi, morti tutti i vecchi, abbandonato a se stesso (tanto che pure a me fa male metterci piede). Quella borsa, mi racconta, era una delle certezze della giornata. Per l'oggetto in sé, e il calore che emanava certo, ma anche perché qualcuno, ogni sera, ce lo metteva.
Quanto al finale, in una storia breve deve provare a capovolgere quanto tu autrice hai fatto credere al lettore fino a un attimo prima, per suscitare l'effetto WOW. Ad esempio, tutti abbiamo creduto che chi non dice bugie o verità sia il compagno della protagonista. E se invece scoprissimo alla fine che sia la borsa dell'acqua calda? Avresti raggiunto due obiettivi: l'effetto WOW finale e al principio comunicare al lettore le tue sensazioni ed emozioni sulla tua vita (l'effetto bolla) e sul tuo rapporto con lui.
Questo perché la narrazione è ambivalente o comunque può contenere tutti i valori che tu autrice le vuoi dare. Fino al momento del capovolgimento finale il lettore sarà convinto di leggere qualcosa. Quella cosa è vera nel momento in cui viene letta. Ma un attimo dopo viene ribaltata. Ed è vero anche quello.
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Chissà cos'è quella cosa sotto le lenzuola che dilegua le certezze… e poi quali certezze?… quelle di vivere un rapporto ormai scaduto?
Sarà forse un "giocattolo"?… mah!
Jacopo
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Re: Aria
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
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Re: Commento
Ciao ti ringrazio molto per il commento generoso e per la lettura, contenta ti sia piaciuto!Pietro Castellazzi ha scritto: ↑01/12/2023, 21:13 Devo dire che il racconto è scritto divinamente, a tratti poetico. Mi ha fatto riflettere sulla vita che spesso tende a prendere la forma di chi la vive, adattandosi, quasi per noia, in attesa di uno scossone. Il finale è decisamente interpretabile, ma nel complesso, soprattutto per la brevità un ottimo scritto.
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Re: Commento
Ciao, grazie per la lettura e per il commento, sono sempre contenta quando qualcosa che scrivo stimola qualche domandaJacopo Serafinelli ha scritto: ↑30/11/2023, 11:03 Noia invadente nel rapporto di convivenza… io di qua, tu di là.
Chissà cos'è quella cosa sotto le lenzuola che dilegua le certezze… e poi quali certezze?… quelle di vivere un rapporto ormai scaduto?
Sarà forse un "giocattolo"?… mah!
Jacopo
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- Laura Traverso
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Re: Commento
Ciao Laura, grazie mille per il tuo commento e per il voto generoso. Sono molto contenta di aver stimolato curiosità! È una mia caratteristica penso lasciare delle cose in sospeso, in balia dell’interpretazione, e probabilmente oltre che una caratteristica può essere anche un difetto. Nella mia visione ciò che trova è un po’ come un fantasma, ma così vivido da sembrare concreto… grazie ancora per il tuo tempo!Laura Traverso ha scritto: ↑04/12/2023, 19:12 Ciao Selene, il tuo racconto ha un'esposizione sicuramente originale ed è perciò già valido. Circa il significato è chiaro, credo, del dialogo tra una coppia in crisi. Sul finale misterioso davvero non saprei, mi verrebbe da dire che trova lui sotto le lenzuola...e lo cerca anche se non vorrebbe. Però lui è rimasto sul divano, lo precisi, e allora cosa è??? Cosa trova? Sei stata abile, ci hai incuriosito molto, però dai, facci sapere... Voto 4
- Maria Spanu
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A presto.
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Re: Commento
Ciao Maria e grazie di cuore per le tue parole e per la lettura, mi fa piacere questo mio breve scritto ti abbia parlato. Un caro saluto!Maria Spanu ha scritto: ↑13/12/2023, 12:00 Quel che volevo dire lo hanno già detto sia Namio che Laura... Complimenti, Selene. L'ho amato questo corto, pieno di mistero, questo modo che hai di scrivere che ti scuote, l'atmosfera "pesante" che ha bisogno di "aria", di respiro. Hai saputo dare sentimento a ogni parola, ci siamo immedesimati e trovati in quel letto, percependo ogni sfumatura.
A presto.
Vivere con 500 euro al mese nonostante Equitalia
la normale vita quotidiana cosí come dovrebbe essere
Vi voglio dimostrare come con un po' di umiltà, di fantasia e di buon senso si possa vivere in questa caotica società, senza possedere grandi stipendi e perfino con Equitalia alle calcagna. Credetemi: è possibile, ed è bellissimo!
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I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (203,77 KB scaricato 83 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese,
Francesca Paolucci,
Marcello Rizza,
Fausto Scatoli,
Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi,
Mario Flammia, Essea,
Umberto Pasqui,
Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù,
Eliseo Palumbo,
Selene Barblan, Stefano Bovi,
Ibbor OB,
Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi,
Ida Daneri,
Alessandro Mazzi.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2021 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 22 - Un'estate al mare.
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A cura di Licetti.
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La Gara 70 - Troppo tardi
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A cura di Lodovico Ferrari.
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