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Il signor U

(racconto grottesco, breve - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 5 minuti
746 visite dal 03/02/2015, l'ultima: 1 mese fa.
3 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:








Descrizione: Il signor U, grande strozzino, è avvolto dal mistero. Ma con la presenza di molti altri personaggi (Il signor N, i fratelli T, la signorina O e così via) forse capiremo qualcosa di più della sua vita…

Incipit: Il signor U, noto speculatore ed avido strozzino, raggruppa quattro dei suoi più recenti debitori, i tre fratelli T e la signorina O per rientrare dei soldi investiti con loro. Devono recarsi nell'attico posto al quinto piano della palazzina dove U vive per regolare i conti in sospeso con U. Essendo rotta l'ascensore, salgono le scale a piedi.


Il signor U
file: il-signor-u.doc
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Tempo di lettura: meno di 5 minuti
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Elenco Tag dell'opera:
#alfabeto(2)    #lettere(30)    #strozzino(1)



Recensioni: 3 di visitatori, 3 totali.
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recensore:
avatar di Isabella Galeotti
nwIsabella Galeotti
(collaboratore)
$ donatore 2012

Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 12/03/2015
Spassoso questo racconto. Sei sicurissimo dei mezzi che hai e li utilizzi al meglio. Delle storielle come queste, con altri soggetti, andrebbero inserite nei libri di scuola. Ho trovato una piccola ripetizione che sarebbe un peccato lasciarla in un così gradevole raccontino."Devono recarsi nell’attico posto al quinto piano della palazzina dove U vive per regolare i conti in sospeso con U."



recensore:

Massimo Tivoli
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 06/09/2016
Leggere questo racconto mi ha divertito molto. Molto bella la pensata di giocare gradualmente con le lettere e le parole fino a svelare il senso della vita del signor U, bella dose d'immaginazione. Anche io mi sono perso nella frase in cui U compare due volte: "Devono recarsi nell’attico posto al quinto piano della palazzina dove U vive per regolare i conti in sospeso con U." Meglio rivederla.



recensore:
avatar di Ida Dainese
nwIda Dainese
(socio onorario, collaboratore)
$ donatore 2019 (2 dal 2015)

Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 10/04/2017
Divertente e originale con tutti questi fratelli, sorelle e personaggi vari di cui si conosce solo l’iniziale. Divertente come il destino cerca di trasmettere dei messaggi che il lettore si diverte a comporre, e che invece l’interessato a cui sono diretti non capisce per niente. Appena un’ombra di dubbio scacciata dal gonfiore delle tasche piene. Forse non dovrà passare molto tempo prima che l’illuminazione raggiunga anche il signor U, ma sarà troppo tardi e diverrà inutile anche fare inversione. Very Happy





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Il signor U di Maurogonella è pubblicata sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
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Elenco delle opere che condividono una o più tag con questa opera

(poesia altro, brevissimo)  di nwAngelo Antonio Ciola
Descrizione: Filastrocca in cui ogni verso inizia con le lettere dell'alfabeto.
incipit: Arrivava al galoppo un cavaliere, Bello ed elegante cavalcava, Correva lungo argini e scogliere. Doveva…

tags: #alfabeto(2)    #cavaliere(16)    #filastrocca(25)


(racconto narrativa, breve)  di nwDomy26
Descrizione: da definire...
incipit: Cara Sally, scritta a febbraio 2019. Ormai sono passati svariati mesi da quel caldo giorno di agosto. Quello che non è mai passato è il mio sentimento per te. Tutt'ora mi manchi un sacco e certe volte faccio davvero fatica ad accettare la tua assenza. Molte volte ci siamo risentiti così senza dirci nulla, ma nel nulla che ci siamo detti una cosa non l'hai mai capita. Non mi libero delle donne che conosco perché non sono te, mi libero delle altre perché sono innamorato di te, il che ti potrebbe far…

tags: #addio(31)    #vita(353)    #lettera(30)


(pittura altro)  di nwDalila
Descrizione: Pirografia (incisione con punta incandescente su legno) 21x29, 5.

tags: #copertina(2)    #lettere(30)    #pirografia(8)    #pubblicazione(2)    #rivista(1)    #simbologia(1)    #egitto(5)


(racconto narrativa, breve)  di nwAlessandro Liafanti
Descrizione: Un raccontino sul silenzio, quello strano fenomeno che sembra perduto oggigiorno, dato il chiasso che impera nelle nostre vite. Purtroppo, però, quel silenzio che spesso rappresenta un riparo dal mondo, può anche diventare il peggiore degli incubi.
incipit: Il silenzio. Cos'è il silenzio? Mancanza di rumore? Assenza di suoni? Incapacità di percepire il brusio di sottofondo che accompagna ogni nostro passo, ogni nostro movimento, ogni singolo impercettibile attimo del nostro essere vivi? Ma, soprattutto, c'è una cosa che ho tenuto sempre presente eppure taciuta in ognuna di queste possibili risposte. Il suo essere un qualcosa di meno da qualcos'altro; il silenzio è stato sempre definito in negativo. Sarà la via giusta?

tags: #adozione(5)    #deserto(18)    #filosofia(30)    #lettera(30)    #marina(14)    #silenzio(47)


(racconto narrativa, brevissimo)  di nwAlessandro Napolitano
Descrizione: Un ricordo, un flash di come ci innamoravamo una volta.
incipit: Dire, fare, baciare, lettera o testamento?

tags: #amore(796)    #lettera(30)    #testamento(2)    #dire(2)


Descrizione: Ipotetica lettera di una donna. Omaggio a tutte le donne nel giorno loro festa: 8 marzo Ombre e colori. Dal mare alle langhe.
incipit: Ipotetica lettera di una donna.

tags: #donna(152)    #lettera(30)    #ombre(31)    #colori(68)


(saggio altro, medio)  di nwGino Ragusa Di Romano
Descrizione: Mia nobile Sofia, il dialogo che con te condivisi qualche anno fa…
incipit: Pietraperzia 21 giugno 2010     Mia nobile Sofia,     il dialogo che con te condivisi qualche anno fa, riportato nel mio libro - Accenti d’amore e di sdegno -, avrei desiderato tanto oggi poterlo proseguire ancora, seduto di fronte a te, ma motivi di salute, purtroppo, mi impediscono il salutare incontro, che dà immediata vitalità alla mia mente, perché, fatta la domanda, la tua risposta è pronta. Non potendo fare altro, ti scrivo, esponendoti i miei pensieri e il mio progetto, nonché il mio patema a causa delle difficoltà, in tutti i settori della vita sociale, che tutti noi incontriamo quotidianamente per colpa di disonesti reggitori, che si arricchiscono da parassiti sulle sofferenze del debole popolo.   Anelo ad annientare con i miei poveri mezzi, la disperazione, mia cara Sofia, e gli atti insani conseguenti che l’uomo a forza commette a causa dell’incertezza di potersi guadagnare con il lavoro onesto e produttivo e col sudore un pezzo di pane e una casa.   Spero, inoltre, che l’uomo possa vivere in pace, con fratellanza, con onestà e con giustizia sociale nel rispetto di madre natura.   Io abito, come sai, in questa parte della terra chiamata Italia, della quale uomini d’illustre pensiero hanno ben descritto tutte le bellezze naturali ed artistiche, che altri uomini di gran talento ci hanno nei secoli donato.   Ma oggi, purtroppo, a parte una sparuta minoranza, non emergono più grandi geni in tutti i settori delle attività, ma, invece, prolifera già da molti anni il malcostume, l’idiozia, la depravazione in senso lato, la corruzione, la concussione, il latrocinio: il denaro innanzitutto, il denaro soprattutto; la micro e la macro delinquenza, l’ignoranza, la sopraffazione, la prostituzione fisica e mentale, il nepotismo, la schiavitù etc.   Chi vuole un posto di lavoro deve conquistarselo con la sottomissione e l’asservimento alla chiesa, al politicante o al mafioso, cioè alle tre istituzioni delinquenziali.   Dilaga la paidobìa (dal greco pais - paidos che significa fanciullo e bia o biazo che rispettivamente significano violenza e far violenza, quindi far violenza ai bambini, ai fanciulli e agli adolescenti; infatti, quella che viene chiamata da tante persone istruite erroneamente pedofilia significa tutt’altro e precisamente amore verso i bambini, come filosofia: amore per la sapienza et cetera filos = amico, cioè qualcosa di sublime, di spirituale. Ho voluto dare la spiegazione per coloro che non conoscono la lingua greca e sommessamente chiedo venia se sono stato cattedratico, ma ho ritenuto giusto farlo per far capire come tutto viene distorto a piacimento dai cosiddetti sapienti plutocrati e ierocrati in tutte le espressioni della vita umana a discapito del popolo debole ed ignorante. Parassiti! Voi siete quelli che traete salute dalla malattia degli altri. Non mi dispiace insistere in quanto in maniera umoristica voglio ricordare che il termine spagnolo “pedo” in italiano significa scoreggia, peto, e in siciliano “piditu”. Quindi, come si può essere pedofilo, cioè amico del peto? Anche voi, talenti della cattiva stampa, siete i peggiori divulgatori della scorretta lingua italiana.   La lingua italiana non può sposare la lingua greca in maniera distorta per formare spesse volte anche vocaboli italiani di significato diverso e cacofonici.   Voi, sapienti, che vigilate sulla purezza e sulla correttezza della lingua italiana, voi che nei vocabolari italiani ripetete gli errori e li perpetuate, dando l’imprimatur, non siete dei cultori del patrimonio linguistico italiano, ma della gente che “tira a campare”.   Un tempo, mia cara Sofia, scrittori, giornalisti et cetera, come ben m’insegni, scrivevano e parlavano correttamente e si sforzavano sempre di più a descrivere notizie vere e costruttive, a migliorare il lessico. Manzoni, il grande poeta e scrittore milanese, decise financo di “ lavare i panni in Arno”. Oggi vi è una completa degenerazione non solo del pensiero, ma anche del linguaggio scritto e parlato. Inoltre, dulcis in fundo, molte penne asservite scrivono, infatti, il pensiero del plutocrate pagante ed anche la loro lingua rispecchia il disonesto cervello dello stesso.   La maggior parte dei quotidiani, settimanali et cetera o trasmissioni televisive spesso non rispettano la corretta lingua italiana; anzi a correggere gli errori, si finisce per fare brutte figure. “Arti, lettere, onor, tutto è stoltezza in quest’età dell’indorato sterco, che il subitaneo lucro unico apprezza. Tracce d’amor di gloria invan qui cerco”. Oggi, infatti, purtroppo, è tutto giustificato nella forma e nella sostanza, come in materia ecclesiale, di giustizia, di politica e così via: gli orrori e gli errori più gravi si possono redimere e possono essere assolti.   Così continuando, gli insegnamenti che si danno alle generazioni sono quelli che producono e produrranno i malesseri sociali più devastanti e degli stessi ne siamo tutti a conoscenza da gran tempo. Io penso che, pur vivendo in mezzo al fango, ognuno di noi deve sforzarsi a qualsiasi costo di scostarsi dalla massa. Chi ha una mente benpensante, ciò che dice o scrive è corretto nella lingua, nonché nella forma, nella sostanza e nell’operato quotidiano. Non ricordo chi disse che chi sa parlare bene e correttamente, sa pensare ed agire bene e correttamente, ma certamente aveva ragione.   La lingua, come qualsiasi pensiero, idea ed altro è in continuo divenire e, pertanto, è giusto accettare le innovazioni e i neologismi, ma gli stessi prima di essere immessi nella lingua italiana devono essere accuratamente sottoposti ad uno studio etimologico con riguardo alla fonetica, alla morfologia e alla semantica; i neologismi non devono essere distorsioni linguistiche, come ho anzidetto, e neanche cacofonici, ma eufonici in senso lato.   Alla stessa stregua si può dire anche dell’amministrazione della cosa pubblica: tutto si può e si deve innovare, ma in meglio, adeguando il tutto ai tempi ed alle circostanze in cui si vive, ma soprattutto alle esigenze del popolo. Ho detto riformare in meglio e non in peggio come da molti anni, purtroppo, avviene in Italia per colpa della feccia della delinquenza politica ed ecclesiastica, che, a parte una piccola minoranza, governa dolosamente malissimo “ le genti del bel paese là dove il sì suona”, traendone vantaggi e privilegi a discapito del popolo, che per la sua passività ed indifferenza in maniera diretta o indiretta colposamente contribuisce negativamente alla buona riuscita di qualsiasi progetto amministrativo, anzi diventa, talvolta, il comburente o il combustibile, di cui si servono poi i feticci della pubblica delinquenza, sopra menzionata.   Svegliati, popolo italiano! Sii cosciente e responsabile! Non strisciare mai ai piedi di coloro che tu hai reso potenti con la tua debolezza. Sii uomo e non un giullare. Non essere un numero di vile pecorame. Non abbassare mai la fronte, cammina eretto e non curvarti mai davanti a nessuno: chi ti sta di fronte è un tuo simile, che ha il tuo stesso sembiante, che sulla terra ha gli stessi bisogni, nonché gli stessi diritti e doveri. Rifletti! Applica il detto di Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Sii resipiscente, popolo italiano!   Mia nobile signora, mi piange il cuore, notando da tanti anni quanto è dannoso, infatti, per l’Italia e certamente per qualsiasi nazione candidare e poi eleggere individui indagati, condannati o anche sospettati di avere amicizie losche ed altro di poco onesto e poco dignitoso. Il candidato deve essere candido, pulito…

tags: #delusioni(21)    #fiele(2)    #lacrime(31)    #lettera(30)    #miele(4)    #patema(2)    #sdegno(3)    #sorrisi(34)    #speranze(120)    #accenti(2)


(epistola narrativa, breve)  di nwMarino Maiorino
Descrizione: Epistola di un cacciatore medievale a Carlo Magno. Riflessione sul valore dei miti e la loro consistenza al confine tra leggenda, realtà e semantica filologica. Questo racconto ha partecipato a Gara 43.
incipit: È con le mani tremanti per la febbre che scrivo questa missiva indirizzata all'imperatore nostro Carolus il quale, nell'anno del Signore CCMXXIII, mi diede incarico di recarmi presso i popoli barbari, moradori delle terre poste oltre li confini della cristianità, e che ancora vivono nel peccato del paganesimo.

tags: #narsete(1)    #cacciatore(10)    #leggende(15)    #lettera(30)    #miti(10)    #carlo magno(1)

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