Gli scomparsi

Una storia che ci porta parecchi brividi. Il racconto è simpatico, narrato come una fiaba in cui ci si aspetta che alla fine i buoni vincano. Si sorride perfino a quelle azioni che si ripetono, come nelle fiabe, dove si immagino tanti soldatini che arrivano, imprigionano, ecc.
Nelle fiabe, però, nessuno si fa male davvero, nessun innocente muore, e le torture guariscono con un bacio. Questa storia, invece, ci ricorda subito le morti ingiuste dei regimi dittatoriali, le eliminazioni sistematiche di chi protestava, di chi era diverso, di chi era contrario; eliminazioni del passato e del presente, in un continuo ripetersi di uomo che caccia l’uomo. E per aggiungere un altro brivido, ci ricorda il cancro, una malattia che distrugge da dentro e da fuori, con indifferente ferocia. Il Dittatore del tuo racconto ha collezionato un errore dopo l’altro, ha cancellato nemici, amici e alleati e poi ha abbassato la guardia andandosene a dormire.