Perché caschiamo sempre con i soliti?
Moderatori: Massimo Baglione, Sphinx
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Perché caschiamo sempre con i soliti?
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
Comunque per quel che mi riguarda Marcello, il problema si è risolto da solo, dal momento che non posso più recensire le sue opere , mi compare un rettangolino con scritto "persona non gradita a lasciare commenti" (motivo per cui avevo pubblicato in questo caso la mia risposta allo stesso, dal momento che venivo citato al suo interno, non in maniera denigratoria comunque anzi, anche per questo ci avrei tenuto, e avrei avuto piacere, di lasciare una mia opinione suppur critica a riguardo, poi ad ogni modo ho cancellato questa mia risposta,dato che doveva essere una recensione e non certo una pubblicazione. Quindi praticamente mi ha tagliato fuori, ma va bene così è un suo diritto e non ne voglio fare certo una polemica sterile sulla cosa. Poi non so, forse dal tuo punto di vista anche io a mio modo contribuisco o faccio parte di "questi soliti" da te citati, però nel mio ho sempre cercato , da quando sono sul sito, di non mancare di rispetto a nessuno (salvo dove ho ricevuto provocazioni dirette, a cui ho sicuramente a mia volta calcato un po' più la mano, ma cercando di dare comunque a questo una spiegazione e motivo del contesto) esprimendo al contempo i miei pensieri o le mie teorie, ma senza imporre niente a nessuno come verità assoluta, ma solo un mio punto di vista personale,condivisibile da altri o meno.
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
Lo so, certe persone parlano per frasi fatte, sono dogmatiche e irragionevoli, sembra che amino lo scontro a ogni costo senza altri motivi che non la gioia di dileggiare e dissacrare, per il solo gusto di farlo.
Lo so, con certe persone l'incontro e il confronto è, non dico impossibile ma arduo, perché loro sole sono depositarie della verità, pure se quella verità è visibilmente illogica e irrazionale, pure se nel propinartela si contraddicono a ogni passo.
Lo so, certe persone assomigliano a dei cactus, e non sai come prenderle, come maneggiarle, come rapportarti.
E credo anche di sapere perché tu abbia deciso oggi questo sfogo.
Mi unisco anch'io al tuo invito: Bravi Autori è essenzialmente un forum letterario dove l'elemento principale dovrebbe essere la recensione delle opere letterarie postate per favorire uno scambio, una reciprocità. Con il corollario di non raccontare a tutti che sono dei premi nobel, autori di meravigliose prove d'autore, ma, nel provare a dire la verità, tentare di costruire un percorso virtuoso, indicare una via, esprimere dei pareri sempre motivati il meno possibile ideologici. Compito arduo, mi rendo conto.
Tra i nuovi arrivi, mi permetto di segnalarti Frafree che col suo laboratorio haiku ha provato a condividere una sua passione e le sue conoscenze con modi garbati e gentili, riuscendo a mio parere ad accogliere e curare e non a respingere e classificare. E poi Domenico Gigante, che ha una bella penna e mi pare persona dotata di ottimo buon senso e ampie e variegate conoscenze.
Purtroppo il ritiro tuo e di Roberto Virdò dalle gare ha tolto molto alla competizione stagionale (ma vorrei dire scambio), che a mio avviso dovrebbe essere il fulcro del lavoro di recensione qui su BA. Resiste il buon Roberto Bonfanti che mi stupisce ogni volta.
Io credo che come comunità delle regole siano necessarie, e debbano essere condivise senza arrivare a essere dogmatiche, nel senso che dall'interno possono e devono essere messe in discussione. Chi non le accetta deve stare fuori, ma spero sempre che per farle rispettare non dobbiamo mai più vedere gli "Uffici Politici" di una volta.
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
Comunque grazie per il tuo apprezzamento al sottoscritto come recensore, mi rendi a tuo modo sia un onore intellettuale che responsabilità nel fare e portare avanti questo.
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
Ciao, Roberto.Roberto Virdo' ha scritto: ↑01/07/2022, 13:43
Perché colleghe e colleghi la realtà che vedo io è quella di pochi racconti, molto "altro" che del resto va nella direzione "si legge e si commenta volentieri il breve".
Ora per carità, questa è la mia opinione e se l'evoluzione sarà questa, vorrà dire che ho fatto il mio tempo.
Quella dei corti, o supposti tali, è in effetti una spegie di piaga. Soprattutto quella dei supposti tali, perché poi alla luce dei fatti non lo sono dei veri e propri corti, non ne hanno i requisiti di forma, né di struttura. Ma ahivoglia a santificare tutte le volte.
Per leggere qualcosa di più corposo si deve avere abitudine alla lettura, questo è chiaro, oltre che disponibilità a impiegare il proprio tempo in un certo modo, in modo da alimentare lo scambio. E io francamente non so quante letture e soprattutto quali abbiano gli iscritti a BA. Forse bisognerebbe fare un censimento.
Continua a scrivere, Roberto, che il tempo è galantuomo.
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
Ciao, Marcello. Grazie. Il racconto di Francesca l'ho letto, è un bel pezzo, che vorrei commentare con calma.Marcello Rizza ha scritto: ↑01/07/2022, 12:02 Ciao Namio. Ma come puoi solo pensare che a te, ma anche agli che non sono professionisti agit prop, io non risponda? Sono assolutamente d'accordo con te, anzi hai allargato ancor più il concetto. Sto commentando pochissimo in questo periodo perché sono preso a scrivere per altri concorsi, ma l'affetto per BA e per gli autori che "ci provano" è sentito e sincero. Non conosco ancora Domenico Gigante, che però osservo essere sempre su in cima e che quindi presto andrò a affrontare. Conosco e apprezzo tantissimo Francesca (FraFree) perché ho letto e spesso commentato tanti suoi bei racconti. Ho visto che c'è il suo White Lady che conosco bene e mi chiedo perché non sia un pò più su in classifica. Ma non partecipando alle gare non troverei corretto recensire e votare poche opere, spostando equilibri, e quindi mi astengo. Namio, tu, proprio tu, sarai sempre da me accolto perché ho un'alta considerazione del tuo essere colta e raffinata penna, buon lettore, con spiccate capacità di analisi, schietto e anche a volte imbarazzante ma leale. Così come Francesco, a cui infatti ho risposto. Roberto Bonfanti, certo. Bella penna. Ma, senza commentare o votare, ora sono curioso di scoprire Gigante. Buona giornata amico di penna, Penna.
Un caro saluto
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
pienamente d'accordo, sottoscrivo tutto per quanto mi riguarda.FraFree ha scritto: ↑01/07/2022, 19:03 Ringrazio Namio e Marcello per il gratificante apprezzamento nei miei confronti. Per la questione sviscerata, penso anch'io che bisognerebbe puntare di più alla qualità, ma senza incorrere nel meccanismo, credo venga automatico, della cerchia di "amici" (virtuali e di penna) che si sostiene a vicenda e senza discriminazioni di genere e forma. Per me, qualsiasi opera, che sia un racconto lungo, corto, nano, che sia una poesia, haiku, eccetera, se ha le prerogative che richiede la forma trattata e se fatta bene, ha lo stesso valore.
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
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Re: Perché caschiamo sempre con i soliti?
Su questo posso garantire io personalmente, potete starne più che tranquilli.FraFree ha scritto: ↑02/07/2022, 13:34...auspicare che il forum, nel quale mi trovo bene e che mi mi piace, con tutte le sfumature di penne, non diventi (poiché in altri forum letterari ho avuto modo di constatare questi meccanismi e può essere che sia fisiologico anche per altri) un salotto stimolante solo per pochi eletti.
Questo sito e il relativo forum sono nati liberi, sono liberi e liberi resteranno. L'unico limite è restare all'interno delle linee guida che avete accettato iscrivendovi:
Dichiaro di:
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senza dimenticare le banali regole di normale convivenza civile, e senza dimenticare (cosa molto importante) che proprio perché questo sito è aperto a tutti, lo è anche per i minorenni e le persone più fragili. È anche e soprattutto per tutelare loro, prima ancora di voi, che non avrò mai alcuna remora a intervenire manu militari qualora si prospettasse un problema che possa turbare questa mia/nostra/vostra visione del sito.
Accettiamo lupi e pecore, cinghiali e gazzelle, mentori e sbarbatelli, belli e brutti, simpatici e non, ma occhio a non attirare l'attenzione dello scimmione moderatore che alberga in me (e in chi questo progetto l'ha sostenuto).
Più chiaro di così non posso esserlo.
La Gara 63 - Treni e stazioni
A cura di Ida Dainese.
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La Gara 11 - Parole in padella
A cura di Pia.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2020 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Mai Più
Antologia di opere grafiche e letterarie aventi per tema il concetto del MAI PIÙ in memoria del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, di AA.VV.
Nel 2018 cade il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, perciò abbiamo voluto celebrare quella follia del Genere umano con un'antologia di opere grafiche e letterarie di genere libero aventi per tema il concetto del "mai più".
Copertina di Pierluigi Sferrella.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Alessandro Carnier, Romano Lenzi, Francesca Paolucci, Pasquale Aversano, Luisa Catapano, Massimo Melis, Alessandro Zanacchi, Furio Bomben, Pierluigi Sferrella, Enrico Teodorani, Laura Traverso, F. T. Leo, Cristina Giuntini, Gabriele Laghi e Mara Bomben.
Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
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