Bussando alle porte del cuore
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Bussando alle porte del cuore
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Si può sentire, quest'amante che non può far niente per evitare l'autodistruzione dell'amata.
Il sentimento peggiore non è quello che si sente durante la caduta, ma dopo: quando vorresti finire anche tu e non puoi e non ci riesci, e senti che la tua vita non ha più senso.
Posso perciò trovare una sola pecca, in questo racconto: la scelta del protagonista. Un amore così non va fatto vivere ed esprimere da un oggetto: per quanto un pacemaker possa vivere in simbiosi con un cuore, esso resta un oggetto. Anche la metafora del "spinge il cuore di lei a vivere", non regge: lei resta durante tutto il racconto insensibile all'amore di lui, quindi l'unica forma di vita che lui le dà è puramente meccanica. Lui NON l'aiuta a vivere, ma solo a sopravvivere.
A me è piaciuto.
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Re: Bussando alle porte del cuore
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Re: Bussando alle porte del cuore
Non credi di aver messo troppa carne a cuocere e che qualche ingrediente possa non percepirsi?
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Re: Bussando alle porte del cuore
La tentazione sarebbe di invogliarti a rileggere tutto il racconto, sulle giustificazioni che fin dall'inizio il "personaggio" cerca per giustificare il suo gesto, la sua gelosia nei confronti del figlio, la sua frustrazione per non essere amato, anzi, addirittura odiato. Ma poi, sai, hai ragione. Sto imparando. Provo a scrivere e so che devo migliorare per giungere. Grazie per i tuoi consigli.Marino Maiorino ha scritto: ↑07/09/2023, 21:09 Il femminicidio? Nel tuo racconto? Perché il cuore le toglie la vita mentre lei cerca di suicidarsi?
Non credi di aver messo troppa carne a cuocere e che qualche ingrediente possa non percepirsi?
- Marino Maiorino
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Re: Bussando alle porte del cuore
Tutto quello che scrivi sul cuore è verissimo: la frustrazione, la gelosia, ecc. Nondimeno, ne fai un percorso così ben descritto (e ciò va a lode della tua penna) che il lettore (io, almeno) persino giustifica il gesto, tanto più che accade mentre lei cerca di suicidarsi. Sono arrivato a quel punto e l'omicidio quasi non aveva importanza, quasi sembra un dettaglio, in quel momento: lei sarebbe morta comunque, e lui non può fare nulla per salvarla. Anche il suicidio (opzione alla quale un umano avrebbe pensato) non è contemplato: il pacemaker NON può morire, e il suo suicidio finirebbe comunque con la morte di lei.
Il fatto che il protagonista sia un oggetto giustifica ancora più il gesto: nessuno si aspetta un'emotività matura da parte di un oggetto! A quel punto il tuo racconto sembra piuttosto indicare il paradosso di mettere la vita degli esseri umani in mano alle macchine, il paradosso di fornire un cuore artificiale a qualcuno tanto autolesionista come la protagonista, la dubbia giustezza del creare oggetti coscienti che ci sopravviveranno e sentiranno la solitudine dopo che noi non ci saremo più.
Inoltre, anche l'autopsia punta al suicidio perché nemmeno nel mondo dell'oggetto qualcuno ha pensato che l'omicida possa essere il protagonista! E nelle cronache siamo abituati (purtroppo) a trovare il mostro nel vicino tanto silenzioso e conosciuto appena di sfuggita... Se nel tuo mondo fosse pensabile che il pacemaker possa fare quello che racconti, gli ispettori avrebbero almeno battuto quella pista, no?
Ecco perché, fin dal principio, ho ritenuto di indicarti quelle cose: con tanta carne a cuocere, era quasi inevitabile che qualche sfumatura non coincidesse esattamente con ciò che volevi trasmettere.
E un'ultima considerazione: il lettore. Non importa quanta cura tu possa mettere nela stesura di un testo, il lettore è un'altra persona col suo vissuto, e inevitabilmente il tuo scritto risuonerà con note della tua opera che tu non hai nemmeno notato. È per questo che credo (fermamente) che chi scrive è (almeno parzialmente e incoscientemente) in stato di trance medianica, perché davvero funge da medium tra l'opera (come genio/demone che ha vita propria) e il lettore.
Ma hai poco da imparare e da migliorare, davvero: quando si scrive questa roba e la si scrive così, si ha davvero poco da imparare.
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E tu scrivi per affrontare dei temi emotivi: l'amore non corrisposto, il rimpianto, l'inadeguatezza; insieme a dei temi sociali: l'eutanasia, il suicidio, l'interazione tra uomo e macchina e la possibilità che questa diventi cosciente di sé. Ma forse è proprio questo il punto debole del racconto, perché la tua macchina è alla fine un aggeggio, un mero apparato meccanico, e la sua umanizzazione, a chi legge come me, è risultata difficile se non impossibile. Si chiama sospensione dell'incredulità. Insomma, il cuore, è qui la metafora è evidente e l'invenione narrativa singolare, meccanico, atomico, quel che sia, alla fine sostiene di essere cosciente; ma chi legge deve crederci, deve riporre assoluta fiducia, non solo nella possibilità della metamorfosi, ma persino nella sua manifesta verità. Con me non ha funzionato. Tuttavia, se leggessi il testo pensando alla macchina, non dico come a un uomo (perché alcuni temi verrebbero meno), ma a una persona non umana, una qualsiasi, le emozioni si materializzerebbero e il testo narrato diventerebbe vero, anzi verosimile. Ecco, l'antropomorfizzazione della macchina è il primo requisito per la verosomiglianza, come quella degli animali nelle favole, e quindi per il coinvolgimento del lettore e la sospensione dell'incredulità.
Ecco, sono diventato tecnico. Ma ciò non toglie che questo sia un racconto intenso, a tratti struggente, a tratti commovente, e abbia tutte le potenzialità per diventarlo ancora di più.
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Re: Bussando alle porte del cuore
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Re: Bussando alle porte del cuore
Credo che i temi che hai trattato possano essere apprezzati da ciascuno di noi, non solo dai vecchi rocchettari, a prescindere dall'individuazione delle tue fonti di ispirazione.
- Alberto Marcolli
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commento: Bussando alle porte del cuore
Per ora ho solo una domanda, sciocca probabilmente.
"il dispositivo è stato progettato per durare almeno dieci anni." scrivi, quindi il "coso" finirà anche lui! Non è vero che non si consumerà. E meno male!
Ho capito bene?
Mi dimentico della domanda, e passo alla seconda lettura. Il racconto inganna parecchio. Si intuisce che si tratta di un dispositivo costruito da ingegneri e assemblatori, ma per arrivare a un pacemaker, oltretutto cosciente, ce ne corre.
La storia si sviluppa in una serie di singolarità che mi ha reso faticosa la lettura, come già ho detto.
Contesto la frase “Coloro che mi hanno creato”. Gli umani non creano. Progettano, sviluppano, scoprono, ecc. ma non creano. E meno male. Di disastri ne hanno già fatti un casino anche senza creare, purtroppo.
Il mio voto è 4 – soprattutto per la scrittura, sostanzialmente impeccabile (post terza lettura)
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Re: Bussando alle porte del cuore
L'anno della Luce
antologia ispirata all'Anno della Luce proclamato dall'ONU
Il 2015 è stato proclamato dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce. Obiettivo dell'iniziativa adottata dall'ONU è promuovere la consapevolezza civile e politica del ruolo centrale svolto dalla luce nel mondo moderno. Noi di BraviAutori.it abbiamo pensato di abbracciare questa importante iniziativa proponendo agli autori di scrivere, disegnare o fotografare il loro personale legame con la luce, estendendo però la parola "luce" a tutti i suoi sinonimi, significati e scenari.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Carnier, Amelia Baldaro, Andrea Teodorani, Angelo Manarola, Anna Barzaghi, Annamaria Vernuccio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Camilla Pugno, Cinzia Colantoni, Claudia Cuomo, Daniela Rossi, Daniela Zampolli, Domenico Ciccarelli, Dora Addeo, Elena Foddai, Emilia Cinzia Perri, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Francesca Santucci, Furio Detti, Gilbert Paraschiva, Giorgio Billone, Greta Fantini, Ianni Liliana, Imma D'Aniello, Lucia Amorosi, Maria Rosaria Spirito, Maria Spanu, Marina Den Lille Havfrue, Marina Paolucci, Massimo Baglione, Mauro Cancian, Raffaella Ferrari, Rosanna Fontana, Salvatore Musmeci, Sandra Ludovici, Simone Pasini, Sonia Tortora, Sonja Radaelli, Stefania Fiorin, Umberto Pasqui.
Antologia visual-letteraria (Volume due)
Antologia dedicata agli animali
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per la seconda antologia di BraviAutori.it. I ricavati saranno interamente devoluti al sostentamento di una comunità felina abbandonata sita nei pressi del Nucleo industriale di Longarone, Belluno, a poche centinaia di metri dalla diga del Vajont.
A cura di Massimo Baglione e Alessandro Napolitano.
Contiene opere di: Paolo Maccallini, Gianluca Gendusa, Pia Barletta, Angela Di Salvo, Miriam Mastrovito, Alessandro Napolitano, Valentina Margio, Gilbert Paraschiva, Enrico Arlandini, Elena Piccinini, Stefano di Stasio, Eugenio De Medio, Celeste Borrelli, Luisa Catapano, Anna Maria Folchini Stabile, Giovanni Minio, Gemma Cenedese, Antonio Giordano, Rodolfo Vettorello, Cosimo Vitiello, Damiano Giuseppe Pepe, Patrizia Birtolo, Pietro Rainero, Roberto Stradiotti, Anna Giraldo, Maria Rizzi, Vittorio Scatizza, Paolo Frattini, Matteo Mancini, Piergiorgio Annicchiarico, Fabrizio Siclari, Emanuela Cinà, Laura Maria Rocchetti.
Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,50 MB scaricato 280 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 24 - Andate tutti all'Inferno!
A cura di Alessandro Napolitano e Giovanni Capotorto.
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La Gara 9 - Un racconto per un cortometraggio
A cura di Alessandro Napolitano.
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oppure in formato EPUB (343,81 KB) (vedi anteprima) - scaricato 238 volte..
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La Gara 11 - Parole in padella
A cura di Pia.
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