È ancora Natale

[Angelo Ciola]

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voce:

(nessuna voce opzionale)

Per le donne che tacciono

degli abusi subiti,

perchè bene conoscono

familiari e mariti.

Per chi cerca speranza,

su gommoni gremiti,

in un mare che danza

verso sogni proibiti.

Per chi tra le rovine

di una terra ferita,

resiste al confine

rischiando la vita.

Per ogni bambino

dall’infanzia negata,

condannato al destino

di una vita sbagliata.

Per le donne nascoste

sotto veli obbligati,

che non hanno risposte

ai diritti negati.

Per chi soffre in prigione

dopo aver combattuto,

del tiranno l’azione,

invocando un aiuto

Per chi muore di fame

mentre il cibo si spreca,

un umano rottame

di una società cieca.

Per chi cerca riparo

dagli artigli del gelo,

e al risveglio amaro,

sotto un bianco telo.

Per chi vende l’amore

che non ha conosciuto,

e nasconde il dolore

di sentirsi un rifiuto.

Per gli emarginati,

incompresi e diversi,

per chi vive ai lati

e i diritti li ha persi.

Anche per loro verrà

ancora Natale,

troveranno pietà

in questo giorno speciale.

[Laura Traverso]

No, non troveranno pietà, neppure il giorno di Natale. Bene che per questa ricorrenza tu abbia voluto nominarli, ricordarli, ma non ci illudiamo, essi saranno sempre invisibili agli occhi della maggioranza delle persone. Purtroppo è la mia triste visione delle cose, vorrei davvero tanto sbagliarmi. Voto alto

[Emma Faccin]

Le rime a mio modestissimo parere sono un po' ripetitive nello schema e forse la rendono più gioiosa di quanto dovesse essere. Il messaggio è bello, interessante, attuale ma nello sviluppo è troppo conclusivo e mi sono sembrate frasi fin troppo recitate, di comodo... Tuttavia apprezzo il fatto che si parli di temi importanti e sociali. Il finale per i miei gusti è troppo buonista, nel Natale non penso che queste persone trovino pietà ma solo più tristezza.

[Rossella D'Ambrosio]

La poesia mi colpisce molto sia per la forma metrica sia per la cura delle parole scelte ognuna delle quali ha un enorme valore. Soprattutto mi colpisce il messaggio di speranza e vicinanza che l'autore esprime verso quelli che purtroppo sono "gli ultimi" se non addirittura nessuno, dimenticati dalle leggi, dalle istituzioni, dallo stato e dagli uomini.

[Piramide]

Un componimento che si legge piacevolmente ma che non mi trasmette alcunché. Premetto che le filastrocche non reputo che possano competere insieme alle poesie perché sono due materie completamente diverse. Inoltre, avrei preferito allora una filastrocca con un altro tema. Mi sembra che nella tua ci sia un po’ un’accozzaglia di temi “profondi” messi lì per lanciare l’ennesimo messaggio di pace e armonia (tra l’altro semplificando questioni complesse, altro motivo per cui non amo le filastrocche) indolcito dallo spirito natalizio. L’ho trovata un po’ retorica e banale, e il fatto che fosse una filastrocca l’ha accentuato. È solamente la mia opinione, perciò non conta nulla, ma non mi è piaciuta molto. Per questo ti ho dato 2. Ti rileggerò volentieri!

[Domenico Gigante]

Ciao Angelo! E' apprezzabile il tuo sforzo di fare poesia nel senso alto del termine. In questo caso, però, forma e contenuto devono andare di pari passo. Quello che ti rimprovera Emma è giusto: il tema così importante e drammatico mal si combina con la cantilena da filastrocca. Lo schema ABAB che va avanti per 11 strofe è un po' ripetitivo. Nel complesso è un buon lavoro, ma ha problemi di forma che forse possono essere superati. Un abbraccio!