E se fosse…

"Â…ma se fosse il nulla a spaventarmi, ricostruirei tutto."
In quest'ultima frase è compendiata la più grande tra le paure umane. La paura del vuoto, dell'infinito, del nulla. Meglio lottare contro gli elemeni avversi, piuttosto che rimanere isolati ed inermi in un desolante solipsismo fonte di alienazione e di ambascia. Bravo max.

Dino ha espresso appieno il mio pensiero, una poesia molto intensa come le altre che ho avuto il piacere di leggere. Senza usare parole che sembrano essere scritte giusto per godere del loro suono, ma in maniera semplice esprimi dei bei concetti, complimenti. Mi hai fatto venire a galla il ricordo di Cecco: s'i fossi foco, arderei 'l mondo..., bellissima poesia

Molto bella complimenti... ti volevo ringraziare e ne ho approfittato per sbirciare le tue opere... questa mi è piaciuta tanto che ora vado a leggere anche le altre... ancora grazie per il benvenuto che mi hai dato... ciao elisa

Questa brano poetico me lo ero perso! Mi ricorda un'altro testo fondato sulla stessa anafora ("Se fosse", solo che era in prima persona "S'io fossi) di Cecco Angiolieri, un poeta comico realista del Trecento. Sono presenti anche gli stessi elementi della natura (sole, cielo, acqua e terra) ma in questo bel componimento si diffonde un anelito di infinito, un bisogno di "panismo" (immersione totale dell'uomo nella natura), "Se fosse il cielo a nutrirmi, gli ruberei le stelle,così vivrei all'infinito, finché ce ne sono": bellissima questa espressione.
Nell'ultima parte questa magica armonia s'incrina, subentra la presenza "distrubante" di una donna che può far soffrire "sporcando" un sentimento nobile, e l'incedere della morte che porta con sè il nulla eterno e che impedisce agli uomini di "ricostruire" tutto e di tornare indietro.
Mi è piaciuta molto, ha una particolare originalità espressiva, abbastanza rara nei testi poetici.

Se fosse una fiaba, il palcoscenico dell'umana esistenza acquisterebbe le stesse magie ed incanti, poeticamente raccontati dall'autore. Testo scorrevole e sognante, sinceramente piaciuto.

Immaturidà?
Sì, inizia un po' acerbina ma trova una discreta maturità, quanto meno filosofica, in quell'ultima riga. Quante volte ci ho pensato... e se tutta la baracca, detto con parole terra terra, esistesse proprio e solo per quello? Nostro destino chiedercelo e mai saperlo...
Ad ogni modo apprezzo l'immaturidà, se non ci fosse stata non sarei riuscito a capirla, con la poesia mi intendo poco, troppi sottintesi, a me le cose dovete spiegarle bene e len-ta-men-te

Molto bella l'anafora del "se fosse" che guida il lettore alla scoperta di paure e fragilità, simboleggiate dalla potenza di elementi naturali. Il finale lascia intravedere la voglia di fare e di costruire, indipendentemente dalle alterne vicende a cui la vita sottopone; un invito a superare le difficoltà, perché il vero male è il nulla. Una poesia bella e significativa!

Molto bello il riferimento alla natura e i suoi elementi, la lotta dell'uomo in un'avventura. Per poi considerare il vuoto: il nulla che può essere sentito-avvertito da tutti noi, forse anch'esso un elemento inevitabile incontrato da ogni uomo… che rimette in gioco "il tutto". Una composizione particolare, sicuramente si distingue per la sua vivacità. Dinamicità. È speciale e mi affascina anche perché stimola il mio "irrazionale". Davvero complimenti.

Finalmente una bella poesia scritta bene e senza rime, che personalmente non ritengo necessario fare, così come non ritengo necessario rispettare una metrica particolare. Più che una poesia sembra un breve sonetto che mi riporta alla memoria il goliardico Cecco Angiolieri della scuola Toscana. Mi piace davvero.