Albatros?

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Massimo Baglione
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Albatros?

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Ecco un bel link sul quale riflettere a fondo:

http://writersdream.org/gruppo-albatros ... TXLPqg6M0&

Ascoltate bene l'inizio del terzo pezzo.
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miriam
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Re: Albatros?

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La tipa di Albatros si arrampica sugli specchi.
Costantino Magriotta è un grande! :D
Stefano di Stasio
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Re: Albatros?

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Ho pubblicato con il gruppo Albatros.
Allora:
-- l'editore non chiede denaro per pubblicare, chiede che l'autore compri, purtroppo tutte in una volata, un certo numero di copie del testo. Queste copie servono, anzi a volte ne occorrono di più, per regalarle a parenti, amici, colleghi ecc.
--il giornalista e Linda, fanno bene a evidenziare che i manoscritti sono letti superficialmente. Bisogna considerare però che la maggior parte dei testi degli esordienti è disarticolato, frammentario, a volte delirante (ne ho conosciuti alcuni). Questo non dipende dal gruppo Albatros. E' evidente che un autore che ha curato nei minimi dettagli il proprio manoscritto si incazza quando scopre che non è stato letto con la massima attenzione.
--una qualsiasi persona penso che sia libera di giocare con le castagnole all'inizio, pagando il proprio giocattolo. Quando poi si comincia a fare sul serio, se la recluta è diventata un bravo combattente, il kalashnikov glielo consegnerà l'armeria, cioè una casa editrice che "crede nel lavoro dell'autore, è buona e giusta", ecc. Però, onestamente, conta quello che scrive l'autore e non solo l'editore.
--Vorre anche segnalare che vale la "discriminazione al contrario". Si giudica l'editore e non il contenuto del libro (a me è successo anche questo).
Grazie a Massimo per la segnalazione. Questa tavola rotonda chiarisce profili, consistenza e concezione del proprio lavoro da parte dei partecipanti. Fanno lavori diversi.
pia
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da pia »

cito
l'editore non chiede denaro per pubblicare, chiede che l'autore compri, purtroppo tutte in una volata, un certo numero di copie del testo. Queste copie servono, anzi a volte ne occorrono di più, per regalarle a parenti, amici, colleghi ecc.
scusami, che differenza fa? è la condizione sine qua non, cambia la forma ma non la sostanza, e poi quanti amici, colleghi e parenti bisogna avere?
cito ancora
Bisogna considerare però che la maggior parte dei testi degli esordienti è disarticolato, frammentario a volte delirante (ne ho conosciuti alcuni). Questo non dipende dal gruppo Albatros.
Questo vuol dire che non sono seri, un buon editore non butta sul mercato questo tipo di testi, Un buon editore fa il lavoro di qualità, i testi disarticolati non vanno pubblicati, sono una truffa bella e buona. Se io compro un testo del genere per sbaglio vengo letteralmente truffata, acquisto un prodotto scadente, questo si ritorce contro tutti gli esordienti compresi quelli validi.

--una qualsiasi persona penso che sia libera di giocare con le castagnole all'inizio, pagando il proprio giocattolo. Quando poi si comincia a fare sul serio, se la recluta è diventata un bravo guerrigliero, il kalashnikov glielo consegnerà l'armeria, cioè una casa editrice che "crede nel lavoro dell'autore, è buona e giusta, ecc).
questa non l'ho capita bene, vuoi dire che ognuno è libero di fare quello che vuole? Se è così allora in un certo senso questo contraddice il resto, affermi che le case editrici a pagamento non credono nell'autore, pubblicano solo per incassare soldi.


Vorre anche segnalare che vale la "discriminazione al contrario". Si giudica l'editore e non il contenuto del libro (a me è successo anche questo).
questo non è vero, almeno per quanto riguarda il progetto di Libridautore, se un autore è valido lo promuoviamo a prescindere dall'editore, ma ti assicuro che la quasi totalità dei libri non recensiti sono editati a pagamento. Direi che è anche logico dal momento che pubblicano testi con errori ortografici, refusi e, cosa ancora più importante, contenuti allucinanti, tanto a loro interessa incassare.
Stefano di Stasio
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Stefano di Stasio »

Ciao Pia,
sono perfettamente d'accordo con te.
Queste case editrici non credono negli autori. Se trovi un testo valutalo bene prima di acquistarlo.
Circa i refusi hai ragione a metà. Qualcuno lo trovano e lo correggono
L'ho detto alla fine:
"Questa tavola rotonda chiarisce profili, consistenza e concezione del proprio lavoro da parte dei partecipanti. Fanno lavori diversi."
Per la "discriminazione al contrario" (e non posso citare) e chi ha mai parlato di tutti, o di Libridautore?
Alla fine comincio a pensare che non ci capiamo.
La mia posizione è chiara: se un autore sa di valere qualcosa per tutta una serie di motivi (non solo i denari e incluse le critiche come la tua) è meglio che non si avvicini all'Editoria "a pagamento".
Ciao
pia
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Re: Albatros?

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il fatto è che siamo tutti arrabbiati: autori, lettori ed editori.
C'è talmente tanta di quella gente che paga pur di vedere pubblicato il suo "capolavoro" che stanno distruggendo un settore intero, e più autori disposti a pagare ci sono, più case editrici (io le chiamo stamperie) spuntano come i funghi. Qual è la logica conseguenza? Il lettore è disorientato e sfiduciato, alla fine non compra più l'esordiente ma solo lo scrittore famoso. E la Mondadori e altri colossi ringraziano!
Ho capito che non hai parlato di Libridautore, io ti ho solo detto che noi non lo facciamo, come non lo fanno altri gruppi di lettura di seri, credo che a discriminare siano principalmente gli scrittori esordienti, quelli bravi, quelli che scrivono in italiano, quelli che hanno qualcosa da trasmettere ma che rimarranno nell'ombra perchè il sistema dell'editoria a pagamento si sta consolidando sempre di più. Chi permette che si possa consolidare? Quelli che pagano. I meriti c'entrano poco e niente, conta solo quante copie puoi comprare, a questo punto tanto vale stampare con i print-on-demand, siamo un popolo di scrittori, ma i lettori dove stanno?
Stefano di Stasio
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Re: Albatros?

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Ma tu pretendi che le altre persone debbano essere per forza lettori?
Non riuscirai mai, dico mai, a forzare una persona a leggere con attenzione un testo, a trovarne i fiori nascosti e a scoprirne i profumi (cito Tagore a memoria).
A far certe cose non si può comandare. Altro che "al cuore".
Ciao, è stato un bel combattimento.
Stefano
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Re: Albatros?

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il giornalista e Linda, fanno bene a evidenziare che i manoscritti sono letti superficialmente.
Ciao Stefano, a onor di cronaca vorrei farti presente che Costantino Margiotta non è un giornalista ma un Editore. E' uno dei soci fondatori della Zero91, la stessa casa editrice che ha coniato e diffuso il marchio NOEAP, ed è un editor.
Le tre persone presenti alla tavola rotonda rappresentano tre case editrici, non hanno professionalità diverse come più sotto dici. Piuttosto il loro modo di lavorare e di rapportarsi agli emergenti è radicalmente diverso.

Per quel che riguarda il gruppo Albatros, ho ricevuto anch'io come tutti la loro famosa proposta editoriale.
2500 euro. Il fatto che in cambio dell'esorbitante cifra cedano delle copie omaggio non cambia la sostanza: questa è editoria a pagamento.
Tutti gli editori a pagamento danno copie omaggio ai loro autori anche perchè quelle che tengono per loro finiscono a prendere polvere nel magazzino.

La cosa più grave del gruppo Albatros, e che è emersa in maniera chiarissima durante il dibattito, non è tanto il fatto che si facciano pagare, quanto il fatto che pur di intascare i soldi dei poveri autori, pubblicano qualsiasi cosa senza fare selezione e senza fare editing.
Il fatto che non facciano selezione è ampiamente dimostrato dall'esperimento del writer's dream e da tanti altri esperimenti analoghi che sono stati documentati e divulgati sui giornali nazionali.
Per quanto riguarda l'editing, in parte, potremmo testimoniare io e i colleghi di Libri d'autore.
Mi occupo di recensioni dal 2007. In quattro anni ho letto e recensito parecchi libri editi dal gruppo Albatros. Solo una minima percentuale si salvava (in questi rarissimi casi, proprio perchè il nostro gruppo non ha pregiudizio alcuno nei confronti degli autori, le recensioni positive sono state regolarmente pubblicate sul portale). La qualità di questi libri non dipende certo dal lavoro svolto dall'editore. Sono "buoni" perchè gli autori sono particolarmente bravi di loro o si sono rivolti a editor esterni alla casa editrice pagando un servizio che l'editore avrebbe dovuto fornire gratis.
La maggiorparte dei libri pubblicati da Albatros, presenta non solo refusi di stampa (quelli li trovi anche nei libri di King) ma gravissimi errori di ortografia e grammatica. Mi è capitato di leggere libri nei quali non è stato indovinato un verbo!
Insistere nel dire che Albatros fa editing, secondo me, è più grave che ammettere che non lo faccia perchè se è così, significa che gli editor di questo gruppo non conoscono l'italiano! :shock:

Come giustamente ha sottolineato pia, tutto ciò danneggia soprattutto gli autori validi che per ingenuità o fretta cascano nella rete di una casa editrice del genere.
Io sono una di quelle poche persone in Italia che compatibilmente con le sue tasche compra i libri degli emergenti. Ti dico in tutta franchezza che un libro pubblicato da Albatros non lo comprerei mai perchè non mi fiderei affatto e saprei con certezza di correre il rischio di buttare via 15/20 euro. Potrei avere la fortuna di beccare il capolavoro dello scrittore bravo di suo di cui dicevo sopra, ma le probabilità di beccare il libro sgrammaticato dell'ignorante che si improvvisa scrittore sarebbero molto più alte. Sarebbe come giocare i numeri al lotto sperando di far terno.

Per concludere. C'è un'affermazione che mi ha molto colpita nel discorso della rappresentente di Albatros.
Dice che l'editoria a pagamento ha reso democratico il sistema e che è cosa buona e giusta perchè tutti devono avere l'opportunità di pubblicare.
1- Mi chiedo: si può considerare democratico un sistema che uccide la meritocrazia e discrimina tra ricchi e poveri? L'editoria a pagamento non è per tutti, è per chi può permettersi di spendere qualcosa come 2000 euro! :shock:
2- Perchè tutti dovrebbero avere l'opportunità di pubblicare? La scrittura è un mestiere, come tale richiede studio, esercizio, disciplina. Non tutti ci sono portati, non tutti ne sono capaci.
Forse chiunque può fare il pugile, il calciatore, il ciclista senza allenarsi e senza andare in palestra? Bah... :roll:
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Quanto ti hanno pagato, Stefano, per difenderli? :-)
In ogni caso, benvenuto nel forum.
Hai provato a leggere il testo che quel blog ha proposto e che per il quale ha ricevuto la proposta di contratto per 2941,36€?
Quasi 3000 euro in libri al prezzo di costo? Solo per i familiari?
Diciamo una media di 6 o 7 euro a libro (sempre a prezzo di costo per l'editore, intendiamoci) sono 400 o 500 libri, ma anche esagerando e dicendo che siano 200... hai comunque pagato, obbligato da un contratto che dice: o così o niente.
E se avessi tutti quei familiari a cui "dovrei" regalare il mio libro, mi sparerei.
Stefano, questa non è editoria, è tipografia. E' su questo che si incentra l'intero discorso. IlMioLibro, Lulu et similia sono tipografi. L'editore, prima di stampare, fa editing... appunto.
Un tipografo come Albatros (ammesso che siano perfino loro a stampare) che si spaccia per Editore può solo essere messo al rogo. E non mi spiego come mai ancora non intervenga qualche autorità competente in materia.
Non me ne vogliano i tipografi, per carità! Il loro è un mestiere d'oro, ma a ognuno il suo... esattamente come un ottimo odontotecnico non può mettere le mani in bocca a un paziente, perché spetta all'altrettanto ottimo dentista.
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Cmt »

Le autorità non possono intervenire perché la Albatros in concreto non fa niente di illegale, è fesso chi firma il contratto con loro. Loro ti stampano dei libri e te li vendono (praticamente solo a te perché una volta che gli hai ripagato con gli interessi le spese non è che possa poi importargliene molto di venderli davvero), è legale, non è il lavoro di un editore ma è legale.
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Concordo. Però concedimi l'obiezione: non è forse pubblicità ingannevole ammettere in pubblico di fare editing, di curare i testi e bla bla bla, quando altrettanto pubblicamente sono stati smascherati?
Se non erro ci sono norme e pene piuttosto severe in questi casi.
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Re: Albatros?

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Pubblicità ingannevole è quando, appunto, lo scrivi o affermi in una pubblicità. Mentire in pubblico non è reato neanche quello, altrimenti non avremmo più politici in Italia, sarebbero tutti in galera... -_-
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Re: Albatros?

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Bah. Io dico che qualcosa di molto strano c'è.
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Re: Albatros?

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Che bella discussione! Sono contento.
Allore per rispondere a Massimo: quanto mi hanno pagato per difenderli?
Ti riporto quello che ho già scritto ieri sera a Pia, all'inizio della discussione:
"La mia posizione è chiara: se un autore sa di valere qualcosa per tutta una serie di motivi (non solo i denari e incluse le critiche come la tua) è meglio che non si avvicini all'Editoria "a pagamento".
Ovviamente poiché l'ho scritto io, per "mia posizione" debba intendersi "la posizione di S.d.S. Non mi sembra una difesa, anzi è tutt'altro!

per rispondere a Miriam:
sono perfettamente d'accordo con te, è anche la mia esperienza. Su 10 autori presentati da Albatros, un paio si salvano come dici tu probabilmente perché come dici tu
"perchè gli autori sono particolarmente bravi di loro"
Ti chiedo: ma questo non è con tutti gli editori, o ci sono gli editori Re Mida che trasformano vino acidulo da tavola in, diciamo, Amarone della Valpolicella?

Poi, quando ho scritto:
"Questa tavola rotonda chiarisce profili, consistenza e concezione del proprio lavoro da parte dei partecipanti. Fanno lavori diversi."
non ho scritto come dici tu:
"non hanno professionalità diverse come più sotto dici. Piuttosto il loro modo di lavorare e di rapportarsi agli emergenti è radicalmente diverso"

anzi, ancora una volta, quando dico "profili e consistenza" mi sembra ovvio che sto dando ragione a chi articola una posizione con almeno una idea "regolativa" del mestiere dell'editoria davanti alla telecamera e mi rincresce vedere una addetta stampa che a parte che "vediamolo insieme" non si sa cosa, non sa dire altro.
La figuraccia di non aver letto il testo è incontestabile, la scarsa attività di editing pure.

Per rispondere alle domande di Myriam (io cerco di ascoltare gli altri):
"1- Mi chiedo: si può considerare democratico un sistema che uccide la meritocrazia e discrimina tra ricchi e poveri? L'editoria a pagamento non è per tutti, è per chi può permettersi di spendere qualcosa come 2000 euro!
Risposta mia: NO, SONO D'ACCORDO CON TE questo è un sistema "mercimoniatico", uccide senz'altro la meritocrazia. Fra l'altro la democrazia non c'entra nulla.
Sono stato io a scrivere che Albatros non crede affatto negli autori che pubblica.

2- Perchè tutti dovrebbero avere l'opportunità di pubblicare? La scrittura è un mestiere, come tale richiede studio, esercizio, disciplina. Non tutti ci sono portati, non tutti ne sono capaci.
NON SONO D'ACCORDO per niente: circa la propria vita ognuno può fare quello che vuole, per quella degli altri decidono gli altri. Ciascuna persona può avere "aneliti" creativi nella forma che preferisce. E' evidente che poi si prende le sue responsabilità se non si allena, non si perfeziona, non si sa difendere, ecc.

Concludendo. Quando ho parlato di "discriminazione al contrario" intendevo proprio questo. Di fronte a una massa di persone giustamente incazzate perché gli editori duri e puri spesso riescono a scommettere su 2-3 (a volte anche 10 titoli) all'anno, effettivamente l'unica strada mi sembra il print on demand, Ilmiolibro, Lulu ecc, con tutte le limitazioni (self-project della copertina, dell'impostazione ecc) annesse e connesse.

Ah, a proposito, lo scrivo per la volta n-ma (tante volte non si sa mai):
Non consiglio di pubblicare con le case editrici "a pagamento".
Però:
Non consiglio di pubblicare con la editoria self-made.

Alla domanda da un milione di dollari: perché ho pubblicato con loro?
Rispondo: perché ero giovane. Il mio lavoro non c'entra nulla con l'editore e in quello io ci credo.
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Re: Albatros?

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Stefano, con il self-made, ovvero il print on demand suppongo, infatti non pubblichi ma stampi. E uno ne è perciò ben conscio. E' esattamente qui la differenza.
Se una casa editrice afferma di pubblicarmi, mi deve pubblicare come si deve, non limitarsi a ciucciarmi i soldi e usare lei stessa un print on demand per i propri servizi... servizi che a quel prezzo potrei fare io stesso con il Print on demand. A questo punto ben venga anche l'editoria a pagamento, se mi fornisce un servizio adeguato, anzi ottimo. Tuttavia esistono alcuni piccoli editori che non chiedono contributi, e che davvero ci mettono l'anima nel loro lavoro. Potendo scegliere, meglio questi ultimi, a parità di servizio, no? Albatros non fa altro che sfruttare l'ingenuità degli esordienti, che per un motivo o per l'altro (e non certo per colpa loro) non sanno come orientarsi. E non sanno che sarebbe sufficiente seguire un forum di un qualunque sito letterario per darsi una regolata e scegliere il destino del proprio libro con un minimo di discernimento.
E' ovvio poi, come dici tu, che uno dei suoi soldi ne fa quel che gli pare, ma è altresì giusto e corretto informare il pubblico, specialmente chi non ha mai avuto la possibilità di conoscere l'ambiente editoriale, come appunto gli scrittori esordienti che si affacciano per la prima volta in questo mondo.
Io stesso ci cascai, proprio perché ero ingenuo e non conoscevo assolutamente nulla, zero spaccato di questo ambiente. Fortuna volle che ero più squattrinato di oggi, e così dovetti rifiutare! Sia lodata la saggia povertà, mi vien da dire.
Se tu (parlo in generale) vieni messo a conoscenza di tutto ciò e, nonostante ciò che hai appreso, decidi di affidarti a una casa editrice a pagamento, allora bravo! Hai fatto la tua scelta libera e consapevole, e nessuno potrà/dovrà mai rimproverartelo, se non tu stesso nel caso ti fregassero. E' tutto qui, è tutta una questione di essere "onesti" con gli autori. E' esattamente questo il piccolo-grande nocciolo della questione. Si potrà obiettare in mille altri modi tutto ciò, ma è tutto qui.
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Stefano di Stasio »

Sono d'accordissimo con te.
Bisognerebbe essere onesti. Se uno dice che legge i manoscritti, fa l'editing, fa la distribuzione (altro doloroso capitolo di Albatros) e poi non li fa a un livello decente o non li fa affatto (ma di solito che io sappia è il primo caso) non è corretto. Punto, accapo.
La correttezza è il prerequisito.
Figurati che quando ho scritto il primo libro "Strade di uomini, donne e animali" ero appena sopravvissuto a una malattia che di solito è mortale. Volevo scrivere qualcosa del mio entusiasmo per la vita. E lo feci con le mie parole e le mie fotografie, che, onestamente, con Albatros non c'entravano nulla.
Quanto alla povertà è vero: è una garanzia (io pago sempre a rate).
Ciao, è stato veramente un piacere
Ultima modifica di Stefano di Stasio il 27/02/2011, 19:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Piacere mio!
La povertà è la mia nuova amica, Stefano. E' fedele, non ti molla neanche se ti sbatti per terra... ma è dannatamente onesta. E ciò mi basta :-)
Quel tuo primo libro l'hai poi pubblicato?
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Stefano di Stasio »

Il primo libro è "Strade di uomini, donne e animali" è quello pubblicato con Albatros.
Il secondo si chiama "Del seme più forte" sto cercando un editore che non sia Albatros o altri (figurati che battaglie, meglio di no). Appena lo pubblico te lo mando.
Il secondo è meglio del primo, credo. Anche questo con fotografie mie.
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Re: Albatros?

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Bene, in bocca al lupo allora :-)
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Re: Albatros?

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sono perfettamente d'accordo con te, è anche la mia esperienza. Su 10 autori presentati da Albatros, un paio si salvano come dici tu probabilmente perché come dici tu
"perchè gli autori sono particolarmente bravi di loro"
Ti chiedo: ma questo non è con tutti gli editori, o ci sono gli editori Re Mida che trasformano vino acidulo da tavola in, diciamo, Amarone della Valpolicella?
Rispondo alla tua domanda Stefano.
Questo non è con tutti gli editori.
La differenza tra un testo pubblicato a pagmento e un testo pubblicato da un editore che investe di suo si nota parecchio nella maggioranza dei casi. Dopo alcuni anni di esperienza nel campo delle recensioni, si può dire, che ho imparato a capire se un editore pubblica a pagamento o meno, leggendo il libro (quasi mai mi sbaglio).
Non è che gli editor trasformino il vino acidulo da tavola in Amarone. Un buon editor non lo farebbe mai perchè non rientra tra le sue mansioni quella di riscrivere o violentare un testo (la tipa di Albatros, infatti, dimostra di non sapere neanche lontanamente cosa sia un editor quando assimila questa figura a quella del ghost writer che è tutta un'altra cosa! :shock: ).
Ovvio che lo scrittore scelto dall'editore che non chiede soldi presumibilmente sia bravo di suo. Se ha superato una dura selezione per arrivare alla pubblicazione ed è stato scelto tra centinaia, un motivo ci sarà. L'intervento di un buon editor però, permette comunque di raffinare il testo.
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Cmt »

psychochild ha scritto:Ultimo ma non meno importante: ma chi ce li ha 2000 euro? ma smettiamola XD siamo seri per favore... sono la più pura rappresentazione di uno scrittore, sembro Bukowski alla mia età(facendo le giuste proporzioni), mando le mie opere scritte in anni e meticolosamente selezionate per farmi qualche soldo e mi chiedono 2000 euro per pubblicarle chi sa dove con scarsa visibilità? ma si vergognino... dovrebbero pagarla la nostra arte, non venderla a noi stessi...
Ma, soprattutto, dove sta la logica per cui io dovrei pagare dei soldi per essere pubblicato. Non dico che ci devo guadagnare, ma dovrei sborsare migliaia di euro per cosa? Per vedere il mio nome stampato su un libro che comunque probabilmente leggerò solo io e le persone a cui lo regalo? Pubblico con un PoD a questo punto: è gratis e compro solo le copie che effettivamente mi servono.
Nella migliore delle ipotesi, pubblicando a pagamento vado comunque in perdita, senza mezzi termini. Anche se venisse fatta una promozione favolosa, quante copie dovrei vendere per recuperare 2000 Euro? 20000? E chi me le passa cifre del genere? Magari potessi arrivarci!
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da alaine »

Massimo Baglione ha scritto:Ecco un bel link sul quale riflettere a fondo:

http://writersdream.org/gruppo-albatros ... r_embedded

Ascoltate bene l'inizio del terzo pezzo.
Meraviglioso!! :lol:
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da pia »

ormai sta diventando prassi comune, sono rimaste pochissime case editrici serie, ne parliamo dappertutto eppure ci sono sempre più "scrittori" che pubblicano pagando. Nemmeno io ho soldi in genere, figuriamoci da buttare, ma anche se li avessi non pubblicherei mai a pagamento
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da alaine »

Piuttosto, sperimento Ilmiolibro.it o analoghi: li paghi ma almeno incassi il 100% di quello che vendi e sei imprenditore di te stesso.
Dico "piuttosto", perché non ho mai provato e sinceramente amo l'editoria tradizionale
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Giuseppe Novellino ha scritto:Eppure io non ne faccio più nulla, per il semplice motivo che porta il marchio Albatros.
Ma i diritti d'autore mica se li tengono a vita, o no?
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da alaine »

Quoto Massimo.
A fine contratto, puoi rispedirlo in formato "inedito" a tutti gli Editori che credi.
Io con Avorio ho fatto così: pubblicato da Magnetica, l'ho ripubblicato con Historica 3 anni dopo (con 1 racconto in più, prima inedito).
Mi interessa sapere di Edizioni Creativa: cosa mi puoi dire?
Chiedono contributi? Sono validi? I libri si trovano?
Grazie, ciao.
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Cmt
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Cmt »

Giuseppe Novellino ha scritto:In conclusione, concordo con il pensiero di Miriam e di Pia. Ho imparato a mie spese, ho riflettuto e d'ora in poi non sborserò un centesimo per pubblicare un libro.
Vorrò coltivare solo l'idea di farmi leggere...e allora ci sono tanti modi, attraverso i quali raggiungere anche solo un lettore attento e appassionato. Sono guarito dal narcisistico desiderio di vedere a tutti i costi un libro con la mia firma. Voglio promuovere la lettura. Questo è ciò che conta oggi per me.
Da come lo scrivi sembra che il non sborsare un centesimo e il vedere il proprio none su un libro siano cose incompatibili, ma non è così. Ci sono diverse case editrici che non chiedono il minimo contributo per la pubblicazione.
Io stesso per il mio primo romanzo effettivo ho avuto un contratto con un impegno di vendita (ovvero dovevo prendere in conto vendita un tot di copie e impegnarmi a (far) vendere e/o acquistare comunque una parte di queste, ma parliamo di una quantità talmente esigua che in realtà ho finito per comprarne di più io stesso, e tutto questo NON al prezzo di copertina ma a quello rivenditori per le "obbligatorie" e ancora più ridotto per le ulteriori), e posso dichiararmi soddisfatto della cosa. Peraltro non sono aggiornatissimo ma mi sembra di ricordare che la casa editrice in questione (la 0111) ora non abbia più neppure quell'impegnativa.
Stefano di Stasio
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da Stefano di Stasio »

Sia lodato San Giuseppe!

Bravo Giuseppe per il tuo coraggio di ammettere che la passione, come è successo con me, ti spinge a investire anche soldi su un prodotto del tuo ingegno;

bravo Giuseppe, perché, come me, denunci il pregiudizio che anche io ho denunciato, in cui alcune persone che anche hanno avuto questo tipo di esperienza, si ergono duri e puri senza nemmeno chiedersi in quel testo che cosa ci sia scritto per dilaniare i libri delle case editrici "colpevoli";

bravo Giuseppe, perché, diversamente da me, ammetti che quasi ti vergogni di quella esperienza. A me è stato sempre chiaro chi aveva scritto il libro (io) e che cosa c'era scritto (parole e immagini) rispetto a quello al nome dell'editore riportato in prima pagina, e sono orgoglioso di questo;

bravo Giuseppe, perché, come me, arrivi allo stesso risultato: piuttosto che pubblicare un libro in queste condizioni preferisco non pubblicare. Io aggiungerei anche una cosa: piuttosto che essere letto da chi ha pregiudizio, preferisco consigliare di non leggermi affatto né di guardare le mie foto.

Meno male che ci sei tu Giuseppe Novellino. Grazie, di cuore.
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alaine
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da alaine »

Io comunque discrimino fra chi chiede 2000 euro e chi ti propone di comprare 20 copie al 40% di sconto.
I primi per per sono stampatori, i secondi "possono" essere editori se comunque dietro l'acquisto c'è un servizio (selezione, editing, ecc.) e con questi secondi io accetterei di pubblicare.
Tu pensa che Historica non mi ha chiesto contributi per Avorio, ma io autonomamente gli ho comprato quasi 50 copie! :-D
Grazie per le info su Creativa: mi sembra rientrare in questa seconda categoria, quindi non è certo da scartare.
pia
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Re: Albatros?

Messaggio da leggere da pia »

pochissimi giorni ho ricevuto una proposta da una casa editrice abbastanza ambita che fa il doppio binario, tra annessi e connessi si aggirava intorno ai 1000 euro la proposta, mica bruscolini... garbatamente ho ringraziato per il tempo perso a leggere il mio manoscritto (l'hanno fatto di sicuro) ma ho rifiutato :roll:
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Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


Gara d'estate 2023 - La passe - e gli altri racconti

Gara d'estate 2023 - La passe - e gli altri racconti

(estate 2023, 65 pagine, 1,03 MB)

Autori partecipanti: nwNamio Intile, nwMarino Maiorino, nwMerceds Cortani, nwMariovaldo, nwAthosg, nwAndr60, nwAlberto Marcolli, nwMarcello Rizza, nwGiovanni p, nwOdhem89,
A cura di Massimo Baglione.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2018 - (in bianco e nero)

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(edizione 2018, 4,37 MB)

Autori partecipanti: (vedi sopra),
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 63 - Treni e stazioni

La Gara 63 - Treni e stazioni

(marzo/aprile 2017, 30 pagine, 932,81 KB)

Autori partecipanti: Massimo Tivoli, nwGabriele Ludovici, nwGiorgio Leone, nwMirtalastrega, nwDaniele Missiroli, nwFabrizio Bonati, nwAngela Catalini, nwManuel Crispo, nwPatrizia Chini,
A cura di Ida Dainese.
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Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


77, le gambe delle donne

77, le gambe delle donne

ovvero: donne in gamba!

Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.

Contiene opere di: nwTullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, nwAlessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, nwNunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, nwAlessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, nwStella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, nwRoberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, nwAnna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, nwIsabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, nwLibero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, nwMarino Maiorino, nwAngelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), nwRoberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, nwMarina Paolucci, nwRoberto Paradiso, nwUmberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, nwDaniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, nwPietro Rainero, nwGianluigi Redaelli, nwMaria Rejtano, Stefania Resanfi, nwFranca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, nwSalvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, nwLiliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.

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FEMILIA - abbiamo sufficienti riserve di sperma

FEMILIA - abbiamo sufficienti riserve di sperma

In seguito a un'escalation di "femminicidi", in tutto il mondo nasce il movimento "SupraFem", ovvero: "ribellione delle femmine che ne hanno abbastanza delle violenze dei maschi". La scintilla che ha dato il via al movimento è scattata quando una giornalista ben informata, tale Tina Lagos, ha affermato senza mezzi termini che "nei laboratori criogenici di tutto il mondo ci sono sufficienti riserve di sperma da poter fare benissimo a meno dei maschi. Per sempre!". Le suprafem riescono ad avere un certo peso nella normale vita quotidiana; loro esponenti si sono infatti insediate in numerosi Palazzi, sia politici che economici, e sono arrivate al punto di avere sufficiente forza da poter pretendere Giustizia.

Copertina di Riccardo Simone
di Mary J. Stallone e Massimo Baglione.

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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



BReVI AUTORI - volume 3

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collana antologica multigenere di racconti brevi

BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:

Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale

La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.

Contiene opere di: nwGiorgio Leone, nwSmilingRedSkeleton, nwFrancesco Gallina, nwLaura Traverso, nwUmberto Pasqui, nwPatrizia Benetti, Luca Valmont, Alessandra Leonardi, Mirta D, Pasquale Aversano, nwGabriella Pison, Alessio Del Debbio, nwAlberto Tivoli, nwAngela Catalini, Marco Vecchi, nwRoberta Eman, nwMichele Botton, nwFrancesca Paolucci, nwEnrico Teodorani, nwMarco Bertoli, nwFausto Scatoli, Massimo Tivoli, nwLaura Usai, nwValentina Sfriso, Athos Ceppi, Francesca Santucci, nwAngela Di Salvo, nwAntonio Mattera, nwDaniela Zampolli, nwAnnamaria Vernuccio, Giuseppe Patti, Dario Sbroggiò, Angelo Bindi, Giovanni Teresi, Marika Addolorata Carolla, Sonia Barsanti, Francesco Foddis, nwDebora Aprile, nwAlessandro Faustini, Martina Del Negro, nwAnita Veln, Alessandro Beriachetto, Vittorio Del Ponte.

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