Riflessioni – off-topic

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Yakamoz
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Riflessioni – off-topic

Messaggio da leggere da Yakamoz »

Le persone non sono prede. Non sono animali da cacciare, inseguire o abbattere. Siamo esseri umani, con pensieri, sentimenti, sogni e speranze. Cacciare una persona significa negare la sua umanità, ridurla a un oggetto da possedere o eliminare.

Le persone non sono prede. Non sono animali da cacciare, inseguire o abbattere. Siamo esseri umani, con pensieri, sentimenti, sogni e speranze. Cacciare una persona significa negare la sua umanità, ridurla a un oggetto da possedere o eliminare.

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Le persone non sono prede. Non sono animali da cacciare, inseguire o abbattere. Siamo esseri umani, con pensieri, sentimenti, sogni e speranze. Cacciare una persona significa negare la sua umanità, ridurla a un oggetto da possedere o eliminare.

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Non si cacciano le persone.


Antonio Giordano
Ultima modifica di Yakamoz il 07/03/2024, 13:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le persone non si cacciano

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Yakamoz ha scritto: 04/03/2024, 12:16 Non si cacciano le persone.
Antonio Giordano
Antonio, qui non abbiamo voglia di cazzeggiare (io, per lo meno).
Se ti stai riferendo alla cancellazione del tuo account, ti rinfresco la memoria perché hai avviato tu stesso la procedura (da convalidare e cliccare via email, perciò ben ponderata).
Ecco il messaggio tecnico che ho ricevuto:

Messaggio del 03/03/2024:

Titolo: Segnalazione automatica - L'utente "4069_a-giordano_2894023687" (www.BraviAutori.it/user_a-giordano.htm) ha chiesto la cancellazione del proprio account.

Ciao Admin, questo è un messaggio automatico.

L'utente "4069_a-giordano_2894023687" (user_a-giordano.htm) ha chiesto la cancellazione del proprio account..


ma se vorrai insistere con questo fastidio, non aspetterò una tua nuova richiesta di cancellazione.
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Re: Le persone non si cacciano

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Massimo Baglione ha scritto: 04/03/2024, 13:11 Antonio, qui non abbiamo voglia di cazzeggiare (io, per lo meno).
Se ti stai riferendo alla cancellazione del tuo account, ti rinfresco la memoria perché hai avviato tu stesso la procedura (da convalidare e cliccare via email, perciò ben ponderata).
Ecco il messaggio tecnico che ho ricevuto:

Messaggio del 03/03/2024:

Titolo: Segnalazione automatica - L'utente "4069_a-giordano_2894023687" (www.BraviAutori.it/user_a-giordano.htm) ha chiesto la cancellazione del proprio account.

Ciao Admin, questo è un messaggio automatico.

L'utente "4069_a-giordano_2894023687" (user_a-giordano.htm) ha chiesto la cancellazione del proprio account..


ma se vorrai insistere con questo fastidio, non aspetterò una tua nuova richiesta di cancellazione.
Ehi, dai, non esageriamo! Non è che ho sempre torto, eh? Non vale la pena di arrendersi così.

Ho scritto commenti! E non solo due parole buttate lì a caso, ma commenti veri e propri, ci ho messo impegno!

Comunque, sempre con stima, Max.

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Re: Le persone non si cacciano

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Ciao, Antonio. Io sono cinque anni che scrivo commenti, ci ho messo più impegno! Nota il punto esclamativo. A parte gli scherzi, non capisco la morte del nick A. Giordano, e la nascita della luce della luna riflessa sul mare. Ci manca solo il turco napoletano, te lo dico da siciliano. Hai partecipato alla gara stagionale con due racconti, uno, ottimo, l'ho pure commentato e votato. E invece sei andato via, senza apparente motivo. A questo punto mi piacerebbe capire il perché di queste giravolte. Non vorrei che fosse una pigghiata pu... hai capito. Insomma, spiegati, proprio perché le persone non sono prede e via discorrendo, ma neanche dei minchioni e vai con l'autocensura.
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Re: Le persone non si cacciano

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Namio Intile ha scritto: 05/03/2024, 14:14 Ciao, Antonio. Io sono cinque anni che scrivo commenti, ci ho messo più impegno! Nota il punto esclamativo. A parte gli scherzi, non capisco la morte del Nick A. Giordano, e la nascita della luce della luna riflessa sul mare. Ci manca solo il turco napoletano, te lo dico da siciliano. Hai partecipato alla gara stagionale con due racconti, uno, ottimo, l'ho pure commentato e votato. E invece sei andato via, senza apparente motivo. A questo punto mi piacerebbe capire il perché di queste giravolte. Non vorrei che fosse una pigghiata pu… hai capito. Insomma, spiegati, proprio perché le persone non sono prede e via discorrendo, ma neanche dei minchioni e vai con l'autocensura.
Ciao, Namio. Non sono di Napoli ma di Salerno, che è una realtà diversa, a Nocera ci sono solo nato. Figlio di Gallaratese, mentre mia mamma è di origini cilentane. Sono un insieme di molte cose, come tanti del resto. Poi il papà l'ho perso da piccolo, e sono stato cresciuto dalla nonna e dalla zia, perché mamma, per una ragione o per un'altra, ma anche per il motivo di essere d'indole "troppo ribelle", è stata sempre poco presente. Da bambino la odiavo. Se non la vedi una persona è come se non ci fosse. Un vuoto che fa male. Ho conosciuto mia mamma a 11/12 anni, quando è venuta ed è rimasta da noi per molto tempo. La zia, tacitamente, mi proibiva di chiamarla mamma, perché diceva che mi aveva cresciuto lei. Ma poi, sarà il sangue, il fatto che mi rassomiglia tanto, nei tratti, da come si muove, nel modo di come sente lei le cose: molto simile al mio, l'ho perdonata, e ho perdonato pure me per non aver capito, perché ero solo bambino quando la giudicavo male, che in fondo lei era solo una persona molto fragile, psicologicamente soprattutto. E oggi, la mia mamma, è la persona nella mia vita a cui voglio più bene, e guai chi me la tocca o se parlano male di lei. Scateno la III guerra mondiale. Non lo so perché mi sono messo a parlare di queste cose, scusa. Quando scrivo, mi lascio prendere e vado spesso fuori tema, divago. Sono 5 anni che scrivi commenti, mi dici. E lo fai pure bene, cercando di aiutare, far capire e altro. Sei colto, intelligente, e io imparo sempre qualcosa da te leggendoti. Non lo dico per piaggeria, perché è vero. Difatti, la prima volta che ti lessi, dissi tra me "Namio è uno che ha stile".

Non faccio scherzi, non entro su BraviAutori per cazzeggiare o per sfottere qualcuno. Ho amici e il bar sotto casa per farlo. Anzi, se posso, nei miei limiti, cerco pure di condividere "aspetti della scrittura" che conosco, senza mai essere presuntuoso. Ironico ma mai presuntuoso. Preciso che io non sono pratico di siti e non ho una mia "netiquette" su come bene comportarmi e sono sempre un po' spaesato. A volte eccedo nelle mie reazioni sì, ma sempre con leggerezza: le parole possono anche fare male, vero. Ma se non c'è questa volontà da parte mia, di fare male. Il problema non si pone. Semplicemente perché non esiste! Galeotto fu Giovanni P e "Marchesi e mezzadri", ne avevo commentati già 12, mi pare e più una 50ina di contro/commenti e varie risposte.

Prima di commentarlo, leggo quel riquadro, dove ci sono i commenti dati/ricevuti e relativi voti. Noto che ha ricevuto numerosi 5 e bei commenti, compreso il tuo. Lui, invece, ne ha fatto 1: a "Buon Natale Mrs. Jayne", di LetyLety. Che è un piccolo racconto che si legge in 7/8 minuti e per commentarlo ci vuole pure meno. Clicco su "Marchesi e Mezzadri" e leggo "Buongiorno e buon anno a tutti, questo è un altro racconto uscito dall' Officina del racconto, ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato in particolare Namio", e Namio sei tu. Penso tra me: non solo non commenta nessuno, ma si presenta pure col bollino di qualità DOCG. Nulla contro l'officina, per carità! Leggo poi il testo, e non mi pare un granché. Ripenso tra me: non commenta mai, superlodato, ma il testo non è poi eccelso da come sembra invece nei commenti. Con questo non voglio dire che lui non sappia scrivere. Parlo del racconto in questione io, non della persona che l'ha scritto. Lento/prevedibilissimo, espanso pur nella sua brevità. In malafede mi viene da credere, mi scuso di questo, sempre riflettendo tra me e rileggendo "in particolare Namio", che magari esiste una forma di "nepotismo o simpatia" addirittura nei siti di scrittura. Da animo anarchico, ho pensato ancora: ma se gli scrivo un commento cattivo, evidenziando solo i punti negativi, e non quelli positivi, del suo testo: poi mi risponde? Ha risposto 2 volte. Ma come? Non rispondi neppure per ringraziare se ti lodano? Però se non ti lodano, rispondi. Poi mi sono pure scusato con lui. Perché non era il mio uno scherzo, ma "solo battere le nocche più forte alle porte per vedere se dall'altra parte qualcuno esistesse": esiste. Poi il giorno dopo entra Scatoli. Per me Scatoli è un nome e basta. E mi scrive svogliatamente: "il tuo testo non si legge, sembra un muro", voto 2. Correttezza vuole, solo per essere appena educati se non riesci a leggerlo, è scrivere: il tuo racconto ha problemi di formattazione, proponimelo in modo che io possa leggerti "bene" e ti do un voto, per ora mi astengo. Perché lo faccio io con IoScrittore quando, per via dei problemi di formattazione e incrocio di vari programmi di scrittura, a volte mi arrivano testi, non di tre pagine, ma di 200 e pure 300, con dentro caratteri "giapponesi". E io, da persona educata, chiamo IoScrittore, faccio presente e loro risolvono. Dato che scrivere un bel testo, che sia racconto breve o lungo, novella, romanzo, richiede impegno. Ma pure per scrivere un brutto libro ci vuole molto impegno. Perché non è l'impegno che rende bello/avvincente un testo, ma altro. E gli autori, proprio per l'impegno dedicato, vanno, sempre rispettati. Come persone, dico. Questi sono i fatti, tutto qui!

Come dicevo a Scatoli e non a sproposito:

"De persona, figlioli. Ditemi, che posso fare per voi altri?"
"Noi sappiamo che te fai già tanto col gruppo, ma te poi far anche un gran bel de più."
"Spiegatevi al meglio."
"Mario Boni, siamo in guerra. Te lo sai, vero?"
"Certo che lo so, ma questo che vuol dire?"

Tradotti da me, in una possibile parlata del '43. Ma invece lui li fa parlare tutti perfettini, con tutti i congiuntivini messi al posto giusto. In un ambiente rurale del '43? Ma come? Ci riesco io che non conosco bene i dialetti del nord: e lui che ci vive al nord, no? Strano!

Io non mi sono cancellato, ma se dicono che l'ho fatto, non potendo contestare, dico che mi sono cancellato.

Purtroppo, dico solo quello che io penso, mai quello che piace sentire agli altri…

Ho risposto perché mi hai scritto tu, altrimenti ne avrai fatto a meno.

Mi scuso, dunque, di non saper fingere e di essere stato troppo me stesso.

Con sincerità

Caro, Namio Intile

Ti invio questa sorta di lettera con la consapevolezza che la sua risposta, se ci sarà, potrebbe essere di diverso tipo. Nulla con Giovanni o Scatoli, nella mia piccolezza, giudico solo il testo e non persone. A Ilaria Tuti, nata da IoScrittore, con "Fiori sopra l'inferno", gli diedi 5 su 10. Ogni testa ha la sua sentenza.

Se mi ridate l'ombrello rosso e il mio nome, mi fate felice, altrimenti me ne farò una ragione.

Scusami, ho scritto troppo, Namio

Antonio Giordano (nome vero)

Yakamoz, nome file, ma non del titolo, di un romanzo (finito) che sto rivedendo in alcuni passaggi. Non sapendo che Nick usare in quel…

Potevano contattarmi e dirmi: ma davvero ti vuoi cancellare? (e questa cosa non è stata fatta).
Tre so’ e putient: o’Pap’, o Re e ki nun ten nient (Tre sono gli uomini potenti, il Papa, il Re e chi non ha nulla).

Io sono il terzo
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Re: Le persone non si cacciano

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Mi intrometto nella “tenzone” perché mi sembra di aver letto anche il mio nome!
Scherzi a parte credo che Giordano abbia preso tremendamente sul serio la gara e, con colpo deciso, abbia posto il problema delle votazioni. Naturalmente il vulnus iniziale, chi vota è anche concorrente, non è di facile soluzione. Resta il fatto che nei voti ricorra sovente una certa educazione che si fa conformismo. Dopotutto votare è difficile, perché se uno bravo (e ce ne sono vari) propone un racconto che non piace per dargli un 2 o un 3 bisogna avere la capacità dialettica che magari non si possiede e di conseguenza si va con il voto educato. Come diceva Kurt Vonnegut…quando siete felici, fateci caso…provate a dare un 3 a un racconto di qualche autore. E’ probabile che al vostro venga assegnato un bel 2!!! Fateci caso.
Naturalmente sono situazioni che fanno sorridere ma che potrebbero anche dare il la a un cambiamento nel sistema di voto.

P.S. Personalmente i commenti di Giordano a una mia brutta poesia e a un discreto racconto mi sono sembrati molto attenti e di questo lo ringrazio.
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Re: Le persone non si cacciano

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Letylety ha scritto: 06/03/2024, 0:03 Mi intrometto nella "tenzone" perché mi sembra di aver letto anche il mio nome!
Scherzi a parte credo che Giordano abbia preso tremendamente sul serio la gara e, con colpo deciso, abbia posto il problema delle votazioni. Naturalmente il vulnus iniziale, chi vota è anche concorrente, non è di facile soluzione. Resta il fatto che nei voti ricorra sovente una certa educazione che si fa conformismo. Dopotutto votare è difficile, perché se uno bravo (e ce ne sono vari) propone un racconto che non piace per dargli un 2 o un 3 bisogna avere la capacità dialettica che magari non si possiede e di conseguenza si va con il voto educato. Come diceva Kurt Vonnegut…quando siete felici, fateci caso…provate a dare un 3 a un racconto di qualche autore. È probabile che al vostro venga assegnato un bel 2! Fateci caso.
Naturalmente sono situazioni che fanno sorridere ma che potrebbero anche dare il la a un cambiamento nel sistema di voto.

P.S. Personalmente i commenti di Giordano a una mia brutta poesia e a un discreto racconto mi sono sembrati molto attenti e di questo lo ringrazio.
Eccomi qui, ormai solo un riflesso…

È bello riuscire a trasformare una ragione da poco in qualcosa di più viscerale, interiore.
Ma ci vuole un pizzico di talento e un po' d'animo per farlo.

Come nel tuo racconto fa Mrs. Jayne col suo carrello della spesa sempre vuoto. Simbolo di una proiezione esteriore di quello che si sente dentro. Un vuoto che fa male.

Perché tutti, prescindendo dall'età, abbiamo sempre appresso un carrello vuoto che vorremmo riempire con qualcosa che ci renda un po' felici e, se basta, anche un sogno va bene.

Molti, non parlo di qui ma in generale, hanno un modo di scrivere da palcoscenico/rappresentativo, ma dietro le quinte c'è poco. Roba spiccia e di scarso valore. Patacche!

A proposito di sogni:

"Ho fatto due sogni (…) e in tutt'e due c'era mio padre, che strano… ho vent'anni di più di quanti ne aveva lui quando è morto, quindi, in un certo senso, è lui il più giovane. Comunque sia, il primo non me lo ricordo tanto bene, ma lo incontravo da qualche parte in città, mi regalava dei soldi e io li perdevo. Il secondo era come se fossimo tornati tutt'e due indietro nel tempo, io ero a cavallo e attraversavo le montagne di notte, attraversavo un passo in mezzo alle montagne; faceva freddo e a terra c'era la neve, e lui mi superava col suo cavallo e andava avanti, continuava a cavalcare senza dire una parola; lui era avvolto in una coperta e teneva la testa bassa; mi ha sorpassato e io mi sono accorto che teneva una fiaccola, ricavata da un corno, come usava ai vecchi tempi, e il corno alla luce della fiamma che c'era dentro era del colore della luna. E nel sogno sapevo che stava andando avanti, per accendere un fuoco da qualche parte, in mezzo a tutto quel buio e a quel freddo, e che quando ci sarei arrivato, lo avrei trovato lì. Poi mi sono svegliato", lo sceriffo Ed Tom Bell, monologo finale di "Non è un paese per vecchi", film dei fratelli Coen, e anche un libro di Cormac McCarthy; scomparso di recente. Il testo è del film, non del libro. Ci sono i video YT di questo monologo, e non è tratto dal libro di Einaudi. Spoiler di un film, e non viola diritti.

Così Gaia sarà gaia, Pietro sarà forte, Salvatore ci salverà. Nome omen.

Letizia sarà lieta.

Letylety, non ti arrabbiare se ti nomino spesso, anzi, ti faccio da promoter.

Tante belle cose, Letylety

Antonio Giordano

(Sembro più vecchio da come scrivo. In realtà ho 30 anni a ottobre. Scrivo benino, mi arrangiucchio, perché ho fatto le serali del corso dei lavoratori per prendere la III media. Ma poi ho fatto pure il Liceo classico. Uno dei migliori della mia regione, la Campania. La buona -scuola, come dice Marino Maiorino).

Un pensiero per Namio Intile: grazie del tuo commento a "L'ombrello rosso", mi ha fatto piacere.

Un consiglio per Massimo Baglione:

"Mettere voti da 1 a 10 e poi escludere il voto più alto e quello più basso e dare un incremento di 0,1 sul proprio racconto per ogni altro racconto commentato. Avrebbe più ragione di essere una gara così. Gara nel senso di confronto e scambio di opinioni, e non per dare un semplice prezzo." Dare voti da 1 a 5 limita. Perché sembra brutto dare 1 o 2 a un testo, e quindi restano solo 3 4 5: come voti. Ma con una scala più ampia da 1 a 10 sarebbe diverso. Naturalmente è solo una mia idea, e prendila per ciò che vale.

Tolgo "le persone…", metto: "Riflessioni – off-topic", che ha più senso.

Ho scritto un piccolo racconto su un gatto. Nulla di speciale, solo un raccontino con poche pretese. Posso partecipare alla prossima gara? Farò il bravo, sarò più docile e senza più polemiche, prometto!

Tante belle cose, Max
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Re: Riflessioni – off-topic

Messaggio da leggere da Namio Intile »

Ciao, Antonio. Alcune precisazioni sull'Officina, dato che mi pare di leggere nella tua risposta una più che lecita critica. L'Officina non è un corso di scrittura creativa. È un mio tentativo di mettere nero su bianco alcune nozioni di narratologia che penso di aver acquisito leggendo una serie di testi sull'argomento, con la premessa di non aver studiato in alcuna scuola o università tale materia. Il mio è un approccio di un amatore della narratologia e della scrittura. La partecipazione all'Officina è stata volontaria e io stesso sono un volontario. Gli esercizi dell'Officina sono esercizi di narratologia e non di scrittura creativa. Servono cioè a capire come funzionano determinate figure o come costruire una struttura narrativa, non una trama, ma una struttura. Giovanni è stato un ottimo allievo, e lo ringrazio, e ha fatto moltissimi progressi. Il racconto in gara di Giovanni, è vero, usciva dall'Officina, ma io non ne ho corretto il testo come potrei farlo qui in gara o come lo si potrebbe fare in una scuola di scrittura creativa. Non è quello lo scopo dell'Officina. Lo scopo è comprendere la struttura di un discorso narrativo, capire come funziona una narrazione, l'esistenza delle regole che sottendono qualsiasi discorso narrativo. Ad esempio, negli esercizi mi interessava che venissero adoperate alcune sequenze, per comprendere la differenza tra una sequenza e l'altra, o che si adoperassero le figure dello schema narrativo, o in altri ancora che si riflettesse sul tempo della storia e il tempo della narrazione.
Non stava a me in quella sede corregere i difetti di formattazione o di punteggiatura o di ortografia. Quello di far le pulci a queste mancanze è più il compito della gara stagionale.
Il racconto di Giovanni per l'Officina andava benissimo. Il racconto in questione è un buon racconto, con dei difetti. Giovanni da anni insegue una vittoria, e credo che sia maturo per ottenerla. Anche il racconto della scorsa stagione era stato preparato per l'Officina ed era un ottimo racconto. Per non parlare di Fausto Scatoli, che ho avuto la fortuna di incontrare in vari forum e che lo vedo scrivere e proporre cose nuove da quasi quindici anni.
Io non ho commentato il racconto di Giovanni in questa gara, ma lo farò prima della chiusura. Però ho commentato e votato il tuo.
Secondo me ti dovresti dare del tempo e dare del tempo a tutti quanti. Posti come questo ormai sono rari.
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Re: Riflessioni – off-topic

Messaggio da leggere da Yakamoz »

Visto che ci sono, colgo l'occasione:

Auguri a tutte le donne! Vi auguro una giornata speciale. Piena di gioia e serenità. Senza di voi, il mondo sarebbe un posto molto più triste. Buon 8 marzo!

Caro, Namio Intile (ti ho risposto in privato).
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