Amici per sempre
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Amici per sempre
«Balù, vieni, la pappa è pronta.»
Il cane, però, non si vede.
Il campanello squilla e va ad aprire la porta. C’è un’altra persona anziana, con una valigia in mano, che gli sorride. Si stringono con affetto dandosi vigorose pacche sulle spalle.
«Eccomi qua, Giacomo, come ti avevo promesso.» dice il nuovo venuto. «Appena arrivato mi sono precipitato da te, prima ancora di andare a casa.»
«Hai fatto bene, Vanni, tanto lì non c’è nessuno. Mi hai fatto aspettare, ma alla fine eccoti qua. Entra, sarai stanco per il viaggio.»
«Lo sono, ma non vedevo l’ora di abbracciarti. Sono passati sei mesi dall'ultima volta che ci siamo visti.»
Si siedono al tavolo della cucina.
«Ti trovo così così, l'ultimo periodo non deve essere stato facile per te. Sei pallido come un morto!» dice il padrone di casa.
«Tu invece sei uguale all’ultima volta che ti ho visto, e pure tu non eri esattamente il ritratto della salute.»
Ridono di gusto e Vanni si accende una sigaretta.
«Adesso basta con i complimenti. Dai, beviamoci un bicchiere.»
«Ma non è un po’ troppo presto?»
«E chi se ne frega, ormai possiamo fare quello che vogliamo. Inoltre oggi dobbiamo festeggiare.»
Ridono ancora e brindano, restando poi qualche tempo in silenzio, presi dai ricordi. Riprende a parlare Vanni.
«E di te che mi dici, sempre solo soletto?»
«Lo sai bene che c’è sempre il mio cane a farmi compagnia. Tra noi c’è un’amicizia più unica che rara. Balù, vieni a mangiare, non hai fame oggi?»
Fischia, ma il cane non compare.
«Già, il tuo cane. Ma sei proprio sicuro che possa ancora venire da te?»
«Ma certo che può! Balù, dove ti sei cacciato?»
Vanni scuote la testa tristemente.
«Lo vedi che non viene? Te lo dico da amico, ormai non può più farlo.»
«Ti sbagli di grosso! Viene tutti i giorni almeno un paio di volte, si fa fuori i croccantini in un attimo, poi si accuccia ai miei piedi.»
«Sicuro di non immaginartelo? Non pensi che ormai sia solo nei tuoi ricordi?»
«Ma perché dici così?»
Vanni esita un attimo, poi si fa coraggio. Questa cosa non la voleva dire, ma non sa che altro fare.
«Perché la morte alza barriere invalicabili.»
«Ma l'amicizia che c’è tra me e lui è più forte di qualunque barriera! Chiamalo pure miracolo, se vuoi, ne sono stupito io per primo.»
Vanni sta per ribattere qualcosa, ma in quel momento entra il cane che abbaia felice al padrone e divora la pappa. Poi si allunga sul pavimento scodinzolando.
«È proprio Balù, lo riconosco.» dice Vanni sbalordito e frastornato «Ma com’è possibile?»
«Quindi lo vedi anche tu! Che dici, siamo in due a immaginarcelo?»
«Ti chiedo scusa, avevo torto.»
«Non ti preoccupare, facciamoci un altro calice alla salute di tutti e tre.»
Versa da bere.
«Alla nostra!»
«A noi! Evviva Balù!»
Al cimitero un cane è accucciato davanti a una tomba. Un uomo e una donna, che mettono fiori su quella accanto, lo guardano inteneriti.
«Che cane straordinario! Da quando il suo padrone è morto sei mesi fa, non si da pace e tutti i giorni, bello o cattivo tempo che sia, viene a trovarlo e se ne sta buono buono ai piedi della lapide.»
«Una storia incredibile e commovente, Balù è un cane unico. Spesso si addormenta e, ogni tanto, se ne va chissà dove. E pensare che tutti nel quartiere fanno a gara a offrirgli del cibo, ma lui rifiuta sempre.»
«Dio solo sa dove va a mangiare. Giacomo era solo al mondo e aveva come compagnia solo i suoi cani, Balù è stato l’ultimo. Ah no, mi sto sbagliando, aveva anche un amico, un compagno di scuola, un altro solitario. Si è occupato lui del funerale e di questa tomba. Ma tu pensa, l’hanno seppellito proprio ieri.»
- Lodovico
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Re: Amici per sempre
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Re: Amici per sempre
Non vorrei però essere frainteso, non è che non apprezzi il vostro punto di vista, ho voluto solo puntualizzare il mio. Anche se, quando uno deve puntualizzare, probabilmente in qualche modo non ha reso al 100% quello che aveva in testa. Grazie ancora.
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Veramente ben descritto, con un abile uso dei dialoghi, il rapporto fra i due vecchi amici e fra Giacomo e Balù; ho trovato particolarmente azzeccato quello scambio di battute sulla morte e l’amicizia, in fondo sono il significato di tutta la storia.
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Re: Amici per sempre
A essere sincero all'inizio avevo capito che fosse morto il cane e che i due fossero ancora viva, quegli indizi non li avevo intuiti, poi però appena è spuntato il cane mi sono bloccato un attimo, stavo per confondermi, ma per mia fortuna mi si è accesa la lampadina.
La parte finale ci sta e non ci sta: ci sta perché da la conferma di come siano andate le cose, non ci sta perché magari avresti potuto "spiegarlo meglio" in precedenza, ma questo è solo il mio modestissimo parere e sono sicuro che tu avessi in mente un'idea ben precisa prima di scriverlo, non hai di sicuro battuto i tasti della tastiera a caso.
Se ci fosse bisogno di eventuale conferma lo scrivo chiaro: mi è piaciuto molto, massimo dei voti
- Teseo Tesei
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Il cane, Balù ricorda Hachiko, il celebre cane, di razza Akita inu bianco, nipponico che per dieci anni, dopo la morte improvvisa del suo padrone si recava ogni giorno invano alla stazione di Shibuya per attenderlo.
Queste anime mortali dotate di funzione vegetativa e funzione sensitiva, secondo il pensiero aristotelico non godono di funzione razionale.
Questo le rende mortali a differenza delle anime umane che notoriamente come “optional” sono dotate pure di funzione razionale.
La condivisione dell’anima sensitiva tra esseri umani ed animali, e spesso in questi ultimi più sviluppata, rende gli animali tanto cari agli esseri umani: intesi come animali razionali.
In breve: Gli animali sono incapaci di pensiero trascendente pertanto non possono elevarsi sopra la materia. Questa è la ragione per cui le loro anime sono mortali.
Cristiani, ebrei e mussulmani ritengono che gli animali abbiano anima mortale basandosi su quanto sopra. Viceversa buddisti ed induisti pensano che le anime degli animali siano immortali e possano trasmigrare.
Il pensiero trascendente e razionale tuttavia non è materia. Questo penso possano condividerlo tutti.
Passiamo quindi dai cani all’accanimento.
Trattasi di accanimento al materialismo, che nasconde un’insidia non da poco.
Semplificando all’osso: L’aldilà non è una sostanziale fotocopia dell’aldiquà, non è una replica migliorata di questo mondo.
Quello, sarà veramente un mondo nuovo. Altro che bischerate da calendario.
Quindi riassumendo:
1) Il cane Balù sopravvive ai due esseri umani. Vanni sottolinea che la morte alza barriere invalicabili e Giacomo sostiene che l’amicizia permette di superarle. Cosa possibile, almeno da un punto di vista razionale, solamente fino alla morte di quella bestia di Balù.
2) Giacomo sostiene e porta avanti un messaggio insidioso e che non condivido. Una volta andato avanti. Oggetti materiali come pigiama, bicchiere e quant'altro, sempre da un punto di vista razionale, non esistono, non servono, non ci sono … è accanimento alla materia e trasmette un messaggio infido.
Come noto il mio giudizio si basa sulla sostanza del messaggio trasmesso più che sulla forma del testo.
Il testo è ben scritto ed a mio vedere il tuo intento di invertire le parti tra morti e vivi è riuscito bene.
Anche la distinzione tra prima e seconda parte la apprezzo e non la cambierei affatto. La questione è molto simile a quella della bischerata del calendario. A mio vedere serve e la lascerei proprio così ed in quella forma.
Ciò premesso, e solo per quanto al punto 2), di cui sopra, il mio giudizio è equivalente al valore del punto: quindi 2.
"Mi piace pochino", proprio per quell’aldilà scaduto così in basso e per il messaggio che trasmette troppo accanito verso la materia, quanto la fedeltà del buon Balu' verso il padrone, Giacomo: più animale che razionale.
A rileggerci.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Re: Amici per sempre
Mi hai convinto, però sotto quest'aspetto anche la Divina Commedia - specie l'Inferno con le punizioni corporali - fa veramente schifo.
- Teseo Tesei
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Re: Amici per sempre
A 35 anni Alighieri si ritrova in una selva oscura: si legga peccato.
La sua visione è piuttosto offuscata e tante cose ammette lui stesso di neppure capirle.
In questo viaggio si fa accompagnare da Virgilio che rappresenta la funzione razionale della sua anima.
Inizia ed intraprende un viaggio che è lo stesso che noi tutti dovremmo compiere durante la vita intesa come via d'ascesa verso la sommità della montagna che conduce al Paradiso.
Raggiunta quella sommità saremo Anime con l'iniziale maiuscola.
Durante questo viaggio la "zavorra materiale" viene, appiglio dopo appiglio, lasciata indietro.
Chiaramente l'Alighieri stordito che si attacca al primo appiglio della scalata vede e spiega al lettore il mondo dal lato che meglio conosce, ovvero quello in cui la materia fa da padrona. A suo vedere il mondo che lo circonda.
Poi man mano che sale, sentendosi più leggero per la "zavorra materiale" persa e forte dello spirito guadagnato comincia a speculare su questioni meno materiali.
A mio vedere Divina Commedia ed il racconto non sono comparabili, salvo Giacomo e Vanni si trovino all'inferno nel girone degli "storditi furbi e raccomandati dal gran capo dei demoni in persona", per cui hanno qualche "lieve" privilegio rispetto agli altri dannati, ma in questo caso mancano alcune premesse che nella Divina Commedia ci sono.
Attenzione Giorgio, a mio vedere il tuo racconto non fa per nulla schifo, non vorrei ci sia fraintendimento in questo. Solamente non mi piace troppo quella visione sbiadita e fin troppo zavorrata dell'aldilà che visto dalla selva oscura dell' aldiquà, forse potrebbe anche essere concepito erroneamente in tal modo, ma da questo è, a mio sentire, cosa completamente diversa.
A rileggerci.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Si capiva che c'era un "morto che tornava" ma fino all'ultimo sono rimasto in bilico tra il cane e uno dei due amici.
Unico appunto, se posso permettermi, ho trovato troppo fredda l'introduzione del paragrafo ambientato al cimitero (" ora siamo al cimitero...").
Voto: 4
Ciao
Francesco
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Nel complesso un buon racconto decisamente godibile. Unica nota stonata a mio avviso è l'attacco della seconda scena, con la frase "ora siamo al cimitero". In ogni caso nulla che vada ad influire sull'efficacia del racconto.
- Isabella Galeotti
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Re: Amici per sempre
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Unico aspetto che mi convince un po’ meno è forse il finale; avrei staccato dalla parte iniziale e centrale evitando il discorso diretto, continuando come nelle prime righe della conclusione (per dare una sensazione di “visione da lontano” non so se mi spiego).
In sintesi il racconto mi è piaciuto e lo trovo ben scritto (voto 4).
P.s ho modificato il commento che avevo già inserito perché mi era sembrato un po’ sbrigativo...
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… «Che cane straordinario! Da quando il suo padrone è morto sei mesi fa, non si da pace e tutti i giorni…
La Gara 2 - 7 modi originali di togliere/togliersi la vita
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La Gara 41 - Tutti a scuola!
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 54 - Sotto il cielo d'agosto
A cura di Giorgio Leone.
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Un lavoro Fantastico
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