US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'estate 2020.

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US Navy SSN-666 L'esorcismo.

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Mar Tirreno: Italia settentrionale. Esercitazione NATO congiunta.

Una piccola imbarcazione italiana affianca un sommergibile USA ormeggiato presso un importante arsenale militare marittimo sito nel Mar Ligure.
Uomini italiani, color verde speranza e nero abisso, senza perder tempo imbarcano materiali ed armi sul sommergibile.
Gente di poche parole. Ognuno sa cosa deve fare: in silenzio si muovono con perfetto sincronismo.
Il loro atteggiamento marziale, deciso, privo di sbavature colpisce gli uomini di guardia al sommergibile alleato il cui fare è assai diverso.
Il comandante italiano scambia poche secche parole con il comandante del battello USA.
L’esercitazione prevede: avvicinamento silenzioso all’obbiettivo nel Mar Tirreno, rilascio in immersione di incursori e sommozzatori per minare un bersaglio ed infiltrarsi a terra, stazionamento defilato del battello a distanza periscopica, brillamento delle cariche coordinato dal comando ed attacco simulato al naviglio nemico ed alle principali strutture portuali.
Il mare è molto mosso: si oltrepassa l'isola Palmaria, poi il Tino e quindi il Tinetto.

Immersione!
Plancia sgombra, chiuso portello e contro-portello, due fischi e poi gli ordini del comandante del SSN-666:
— Rudders to descend, altitude 40, route waters of the Tyrrhenian Sea near the target area.
Tutto procede tranquillamente.
Dopo poco più di un’ora dall’immersione il sommergibile viene scosso da un violento urto.
In camera di manovra si ode agitazione ed un gran vociare in un inglese poco comprensibile: — Macchine indietro — traduce Leone: comandante degli incursori ai suoi uomini.
Un altro secco colpo giunge immediato.
— Aria alla rapida — riporta preoccupato e repentino Leone.
Con l'ecoscandaglio in avaria, secondo le carte nautiche il battello doveva trovarsi ad avere un fondale di 70 metri, tuttavia nella fase di avvicinamento al bersaglio, a lento moto, una forte corrente trasversale lo ha scarrocciato in fondali meno profondi della quota di navigazione. Senza che nessuno a bordo si sia accorto di nulla.
Nessun incursore fiata: ma lo sguardo parla da sé.
In che mani siamo finiti? Sembrano chiedersi gli italiani.
Quando il comandante in seconda USA viene a riferire l’accaduto gli uomini non riescono a trattenere il loro biasimo.
La missione forse è compromessa! Questo fa montare un sentimento di rabbia, condito da ben poca ammirazione e stima verso quell’alleato così facilone e distratto.
Tanto che Lupo, capo dei sommozzatori italiani, nonché toscano fino al midollo, se ne esce con la frase infelice: — Ma a lor signori chi l’ha data la patente nautica, la scola marinara de’ bischeri?
Quella frase, nonostante il tentativo del comandante Leone di sminuirne un chiaro disprezzo, mal celato, non passa inosservata all’equipaggio del sommergibile della US Navy.
Per rappresaglia, a pranzo, che poi per i mortali terrestri è la cena, il cuoco del sommergibile su richiesta dei suoi superiori e gran gioia dell’equipaggio, abbonda di lassativo nelle razioni italiane.

Tutti gli incursori stanno male, presentano problemi intestinali.
Appena intuiscono cosa è accaduto, considerate le maliziose occhiate degli alleati, gli italiani cominciano ad agitarsi tanto che il comandante Leone, per tenerli a freno, conoscendone fin troppo bene il temperamento, arringa:
Calmi, signori! Calmi! Quest’onta va lavata ma giocheremo d’astuzia.
Gli uomini, ora chetati, attendono le parole del loro comandante.
A rompere il silenzio ci pensa capo Lupo, ancora dolorante, sentenziando: — Chi di ‘ulo ferisce, di ‘ulo perisce!
Verdetto immediato, sentenza emessa e senza appello!
— Capo Lupo, tu m’hai appena suggerito la tattica che noi ora si va a seguire. Continua il comandante Leone.
Gli uomini si fanno tutti attorno a Leone, ufficiale d’Accademia Navale che la sa’ lunga sul come trattar coi demoni con l’impiego delle più antiche tradizioni marinare italiche, che ora spiega a tutti il suo piano.

Il comandante Leone contatta il comando di raggruppamento spiegando la necessità impellente di lavar l’onta subita adducendo questa priorità al buon esito della stessa missione, nonché a mantenere e ristabilire pace e serenità a bordo.
L’Ammiraglio, comandante del raggruppamento incarica l’ufficio studi di produrre alcuni dispositivi segreti da inviare, in tempo lampo, sul sommergibile USA; inoltre contatta il comando congiunto accordandosi per quanto, di lì a poco, sarebbe avvenuto.
Evidentemente gli argomenti dell’Ammiraglio, anche lui della stessa pasta dei suoi uomini, sono assai convincenti. Infatti il comando congiunto asseconda tutte le sue bizzarre richieste.
Un sommozzatore italiano, appartenente al raggruppamento, nottetempo rilasciato da un elicottero si imbarca sul sommergibile ancora in immersione. Portando con sé degli strani aggeggi appena costruiti nei laboratori dell’ufficio studi.
Il comandante del sommergibile domanda al comando congiunto cosa siano quegli strani dispositivi e come impiegarli.
Il comando risponde che trattasi di dispositivi essenziali alla sicurezza del sommergibile. Da usarsi immediatamente.
Per qualsiasi maggiore informazione su funzionamento ed uso si consiglia di rivolgersi al comandante italiano imbarcato, che ben li conosce, così da impiegarli al meglio.

Il comandante Leone, su richiesta dell’ufficiale statunitense, fingendosi sorpreso e quasi scocciato con fare serioso illustra:
— Trattasi di pralli. Mi fa specie che Lei non li conosca comandante. Sono dispositivi NATO distribuiti già da molto tempo su tutti i sommergibili Atlantici. Come Lei certamente saprà la presenza di un sommergibile è facilmente rilevabile da un sonar. Alcuni suoni caratteristici, originati dalle viscere umane, vengono meglio individuati dai sonar nemici.
— Fart? — Chiede imbarazzato ed incuriosito il comandante USA.
— Esatto, la dieta borlotta è origine di grande pericolo e rende i sommergibili estremamente vulnerabili. Peraltro, recentemente, come tutti sappiamo si sono verificati spiacevoli episodi perfino a bordo di questo stesso battello. La NATO ha dotato tutti i suoi sommergibili, o quasi… par di capire, di questi dispositivi segreti: I pralli appunto. Sono oggetti da utilizzarsi in seduta. Assorbono tutti i rumori sospetti che le viscere traditrici potrebbero passare al nemico, svelando la posizione e segnando irrimediabilmente la nostra sorte e quella del battello. Mi fa davvero specie che Lei non ne sia a conoscenza. Comanda un sommergibile nucleare o no? Accidenti! Risponde irritato, il comandante Leone: rimproverando il suo interlocutore.
— OK! Pralli, niente fart! Ora dico miei uomini. Risponde serio il comandante USA.
— OK una beata fa… volevo dì: un bel nulla! Cosa può dire ai suoi uomini che lei stesso non ha capito nemmeno come li si usa?! Suvvia comandante cerchiamo d’esser seri, almeno un poco. Deve dare lei un esempio pratico provandolo almeno un paio di volte, regolando la valvola silenziatrice in codesto modo. Attenzione però: il prallo non assorbirà mai totalmente le bestiali intemperanze intestinali, bensì le trasformerà in musica. Il prallo è un dispositivo individuale, ognuno dei suoi uomini deve avere il suo, noi già li abbiamo addosso naturalmente: mica siamo degli sprovveduti… Noi! Tuttavia fate molta attenzione perché nei primi mesi di uso gli uomini devono accompagnare il processo cantando a voce moderata, possibilmente intonati, per coprire eventuali problemi di calibratura o difetti del prallo stesso. Aggiunge severo il comandante Leone.
— OK! Cosa faccio io cantare a miei uomini? Perché comando trasmesso questo ordine? Esclama il comandante USA.
— Non ne ho la più pallida idea, questo deve chiederlo a loro. Probabilmente con il fracasso che avete fatto, tutti i sonar NATO e nemici staranno battendo questo tratto di mare. Di certo noi pericolo non ne abbiamo originato: ai primi sintomi di malessere intestinale ogni mio uomo ha fatto diligente uso del proprio prallo. Magari al comando hanno letto il mio rapporto sulla cucina di bordo e la possibilità di ingestione di cibo avariato: cosa che minaccia l'esito stesso della missione. Non saprei che altro. MARICOM, per la flotta italiana, in principio, indicava l’inno nazionale ora per i sommergibili ha disposto l’inno dei sommergibilisti. Per voi credo possa andare il vostro inno nazionale, comunque questo è affar vostro. Conclude il comandante Leone tutto serio e scuro in viso.

Mentre il comandante del sommergibile, con la porta aperta, illustra al suo equipaggio come usare in seduta il prallo, agli italiani imbarcati, quelle parole: — Oh, say can you see by the dawn's early light… — intonate dal comandante USA, con le braghe calate in seduta e tutto assorto a regolare il prallo, sotto lo sguardo attento ed attonito del suo equipaggio, paiono come il meritato contrappasso.

Poco dopo gli italiani portano a termine, con successo, la missione loro affidata.
Target minato, uomini infiltrati, ricognizione ed osservazione in corso: coordinata da bordo.
Nei giorni successivi il sommergibile, ben occultato distante ed a quota periscopica, osserva i movimenti avversari in attesa dell’ordine del comando di far brillare le cariche e quindi attaccare.
Il comandante USA, John, è spesso di guardia al periscopio.
Alcune volte per distrarsi si sofferma, sul lido e sugli stabilimenti balneari.
Un giorno viene attratto da una visione celestiale: Trattasi di una stupenda creatura alta, mora e aggraziata il cui corpo dalle curve perfette è fasciato con un ridottissimo bikini che contribuisce a far risaltare le già notevoli forme sinuose.

Probabilmente digiuno e preda dei suoi naturali istinti ormonali, particolarmente rapito dalla visione, e nell'eccitazione del momento, John lancia un grido entusiastico all'indirizzo del comandante italiano.

— Comandante Leone vieni tu vedere! Guarda che esemplare femmina italiana io catturato!
Il comandante Leone si alza intorpidito dalla sedia sulla quale è impegnato da ore: alternandosi tra lo studiare le informazioni provenienti da terra, trasmettere continui rapporti al comando e tenere d’occhio alcuni suoi uomini intenti nell'insegnare all’equipaggio del sommergibile il gioco del quintiglio. Felice più di potersi sgranchire le gambe, che di fare quasi controvoglia il voyeur degli abissi, come John.
Leone comincia la sua osservazione periscopica.
Guarda e non parla.
Guarda e segue la donna ruotando lentamente lo strumento in totale silenzio.

Il comandante USA pensa sia rimasto, anche Leone, folgorato e si lancia in commenti ed apprezzamenti pesanti, a suo vedere adatti alla situazione, tuttavia poco consoni ad un ufficiale della US Navy impegnato in un’esercitazione NATO congiunta. Aggiunge quindi irripetibili commenti relativi serietà, disponibilità e sessualità gratuitamente attribuiti alle donne italiane.

Il comandante Leone finalmente si stacca dal periscopio.
Ma non ha quell'aria estasiata che il comandante del SSN-666 si aspetta. Perciò John esclama:
— Leone, cosa tu pensi? Visto che bambola? Dovremmo noi avvicinare e provarci no? Tu cosa dire?

— Hai proprio ragione John. Io me la sposerei addirittura una così. Però figuriamoci se è libera. Sarà certamente già sposata. Non perdere tempo con le donne italiane, guarda piuttosto quella con il bikini a stelle strisce lì vicino.
Sicuramente quella è alla tua portata. La conquisti indubbiamente cantandogli il vostro inno nazionale considerata la tua intonazione e l’esercizio canoro che hai fatto in questi giorni. Risponde Leone duramente.
— No hay problema amico mio non vedere nessuno marito di femmina. No husband! Esclama tutto felice John nuovamente incollato al periscopio.
— Però forse senti il suo gladio, qui sotto, vero John? Conclude con tono minaccioso e sorriso sornione Leone mentre la sua baionetta affilata preme leggermente sotto la zona pubica di quel diavolaccio di John.
John, senza staccarsi dal periscopio, sorride a sua volta e comincia a canticchiare in un italiano perfetto: — Una torretta bigia spia la preda al suo passar! Scatta dal sommergibile, rapido ed infallibile, dritto e sicuro, batte il siluro schianta e sconvolge il mar…

— Andar pel vasto mar… Intonano ora tutti gli italiani a bordo: divertiti accompagnati a fatica dall’equipaggio dell’SSN-666.

Tutto bene quel che finisce bene. Quel demonio di John Barbariccia al comando della sua sguaiata truppa di diavoli Malebranche, dopo la discreta speronata italiana e dopo aver “del cul fatto trombetta” è ora finalmente in sintonia con gli incursori, grazie ad una delle più antiche e goliardiche tradizioni marinare di Mamma Marina.
La fallita rivincita di John, organizzata con la complicità della sua fidanzata, impiegata presso la Defense Intelligence Agency è ancora una volta in ritardo sulla controffensiva di Leone e consorte, peraltro anch’essa figlia di Mamma Marina ed ufficiale di collegamento con l’AISE.
Pace e serenità, quasi un’armonia, tutta italiana, regna ora a bordo.

Dopo un' arronzata, termine da leggersi secondo il gergo di Mamma Marina, come quella "gentilmente" offerta da coloro che proprio alla bocca del Serchio hanno imparato a nuotare, perfino degli incalliti diavoli come i Malebranche possono cambiare le proprie convinzioni. A questo infatti servono le missioni congiunte.
Mettere, la testa fuor d’acqua, è utile al demone per fare dietro-front, anche senza "strombazzamenti", rispetto alle errate convinzioni in cui ha sempre vissuto, dal ghibellin fuggiasco così meglio sintetizzate: “Qui non ha loco il Santo Volto: qui si nuota altrimenti che nel Serchio!”.
Non è così!
A questo mondo infatti si nuota esattamente come nel Serchio. Nessuna paura dunque di metter la testa fuor d’acqua! Parimenti il Santo Volto è esposto, bene in vista, per tutti gli interessati a vederlo. Poi se vi è chi preferisce metter la testa sotto la pece, è solo affar suo.
Questo mondo, grazie a Dio, non è l’inferno.

Demoni inquadrati.
Esercitazione congiunta conclusa con successo.

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[attachment=0]] SN-666.jpg [/attachment]
Allegati
SSN-666
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Ultima modifica di Teseo Tesei il 27/06/2020, 19:46, modificato 5 volte in totale.
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
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Con passo felino si move il Lione,
mordendo e sbranando in ogni stagione.
Gli sono ben che bastati due soli minuti,
per divorar più di 13000 tasti battuti.

Se li ha pur capiti rimane un mistero,
di quei che si portan fin nel cimitero.
Un solo consiglio va’ al caro micione,
non fare sì in fretta, d’un solo boccone.

Mordi con calma e con fare più lento,
se poi ti riesce lascia pure un commento. :lol:
Non voto si cerca e neppure successo,
ma se ti rende felice continua lo stesso.

Alla tua salute, a noi caro miciotto,
corre il pensiero e son quasi alle otto.
Di quel far sì lionesco siam preoccupati,
non temiam certo d’esser sbranati. :-D

:smt006
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Messaggio da leggere da Macrelli Piero »

Quando si affronta un racconto dall'alto contenuto tecnico bisogna saper bene di cosa si parla e, non conoscendo nulla riguardo all'argomento, mi sembra che lo scrittore abbia raggiunto lo scopo e sia a conoscenza dell'ambiente. Racconto piacevole.
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

la storia, tutto sommato, non è malvagia e poteva divenire divertente.
l'esposizione lascia a desiderare.
la punteggiatura è da rivedere, parecchie virgole sono fuori luogo e posizione.
le d eufoniche sono da eliminare.
nei dialoghi ci sono i trattini finali superflui.
l'utilizzo di punti esclamativi e interrogativi, anche assurdamente in coppia, è esagerato.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

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Siluro a proravia!
Neanche due minuti dopo la loffa!
Per tutte le balene, poffarbacco che velocità di reazione. :roll:

Accidenti che disastro ... colpito ed affondato?! :cry:
Al tempo!
Il siluro è andato dietro alle contromisure.
"D" eufoniche salve e sempre ai loro posti di combattimento.
Chi le vuole eliminare può sempre farlo dal suo racconto, perché nei miei restano e resteranno in eterno piaccia o non piaccia.
Con o senza la benedizione dell' accademia della semola e volenti o nolenti tutte "le maestrine" cresciute alla scuola di Don Corleone immedesimate in mandanti di killer delle povere "D".

A furia di semplificare la nostra lingua finiremo tutti con lo scrivere e parlare pari, pari a John Barbariccia ... lockdown e trash permettendo naturalmente!

Grazie per il commento finalmente pervenuto.
Farò sicuro tesoro dei consigli ... "D" eufoniche "apparte". :mrgreen:

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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

Teseo Tesei ha scritto: 23/06/2020, 19:51 Siluro a proravia!
Neanche due minuti dopo la loffa!
Per tutte le balene, poffarbacco che velocità di reazione. :roll:

Accidenti che disastro ... colpito ed affondato?! :cry:
Al tempo!
Il siluro è andato dietro alle contromisure.
"D" eufoniche salve e sempre ai loro posti di combattimento.
Chi le vuole eliminare può sempre farlo dal suo racconto, perché nei miei restano e resteranno in eterno piaccia o non piaccia.
Con o senza la benedizione dell' accademia della semola e volenti o nolenti tutte "le maestrine" cresciute alla scuola di Don Corleone immedesimate in mandanti di killer delle povere "D".

A furia di semplificare la nostra lingua finiremo tutti con lo scrivere e parlare pari, pari a John Barbariccia ... lockdown e trash permettendo naturalmente!

Grazie per il commento finalmente pervenuto.
Farò sicuro tesoro dei consigli ... "D" eufoniche "apparte". :mrgreen:

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perdonami, non conosco la loffa e non so che sia proravia.
se ti riferisci al prino voto che hai ricevuto posso dirti che stai sbagliando, non sono io
se ti riferisci ad altre cose sei cortesemente pregato di esplicare.
poi parleremo di altro, sempre che tu ne abbia voglia.
Ultima modifica di Fausto Scatoli il 23/06/2020, 21:43, modificato 1 volta in totale.
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Teseo Tesei ha scritto: 23/06/2020, 19:51 "D" eufoniche salve e sempre ai loro posti di combattimento.
Chi le vuole eliminare può sempre farlo dal suo racconto, perché nei miei restano e resteranno in eterno piaccia o non piaccia.
Con o senza la benedizione dell' accademia della semola e volenti o nolenti tutte "le maestrine" cresciute alla scuola di Don Corleone immedesimate in mandanti di killer delle povere "D".

A furia di semplificare la nostra lingua finiremo tutti con lo scrivere e parlare pari, pari a John Barbariccia ... lockdown e trash permettendo naturalmente!
Perdonami, ma in questo io proprio non sono d'accordo.
La D eufonica è una regola di scrittura ben definita e ben codificata. Tu puoi esser libero senza dubbio di ignorarla per i tuoi scritti personali, ma se vivi in un contesto in cui quelle regole esistono e vengono rispettate e applicate, allora secondo me hai due scelte: o fai finta di ignorarle e amen, o le rispetti.
Ammettere apertamente di non volerle rispettare, le regole, è anarchia, e finché si tratta di "stupidaggini" come questa, ok, ci si può anche sorridere, ma questo poi aprirebbe senza alcuna ombra di dubbio le danze per violare anche tutte le altre regole.
E questo non vale solo qui in questo modesto forum o in qualsiasi altro spazio virtuale, ma anche nella vita reale.
Anche a me danno fastidio alcune leggi, ma le rispetto, perché vivo in una società in cui sono in vigore. Se le voglio igorare, andrò incontro a sanzioni. Se le voglio ignorare, posso sempre scegliere di ritirarmi in una baita isolata e fottermene di tutto e di tutti, in pace e con tutte le mie ragioni, e allora sì varrebbe il "guai a chi mi contraddice".
Ecco le linee guida che ispirano queste mie parole e che da sempre applichiamo a ogni testo pubblicato nelle atoloie e, con meno severità, negli ebook: BraviAutori Style.
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Massimo Baglione ha scritto: 23/06/2020, 20:11 Perdonami, ma in questo io proprio non sono d'accordo.
La D eufonica è una regola di scrittura ben definita e ben codificata. BraviAutori Style.
Rispetto la tua posizione, peraltro con regolamenti e codici ho una certa familiarità.
Non mi risulta tuttavia esistano regole rigide sull'uso delle povere "d" eufoniche, né tanto meno può essere considerato errore utilizzare le medesime anche in caso di vocali diverse.
Norme fisse che le vietino ad oltranza non mi risultano: cacofonia permettendo.

Se poi regole editoriali preferiscono evitarle in toto questa è faccenda d'altro conto.

http://www.grammaticaitaliana.eu/d_eufonica.html

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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Fausto Scatoli ha scritto: 23/06/2020, 20:02 perdonami, non conosco la loffa e non so che sia proravia.
se ti riferisci al prino voto che hai ricevuto posso dirti che stai sbagliando, non sono io
se ti riferisci ad altre cose sei cortesemente pregato di esplicare.
poi parleremo di altro, sempre che tu ne abbia voglia.
E' un gas che esce senza rumore dall'intestino: la loffa.
Proravia significa in direzione della prora del battello.
Errare humanum est perseverare autem diabolicum: recita un antico adagio.
Devo essermi confuso con un rebreather di fabbricazione sovietica, costruito come dispositivo di salvataggio sottomarino utilizzabile fino a 300 metri di profondità secondo il manuale originale.
Si narra tuttavia che sei ufficiali sovietici se ne siano serviti in una manovra di emergenza a ben oltre 600 metri di profondità nel Mare di Barents dopo essere affondati col sommergibile nucleare da attacco di classe Mike K-278.

Chiedo venia, in effetti ho sentito due sibili ravvicinati. :-D
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Sì, Teseo, nel parlato è normalmente accettato e usato, persino io che la odio mi sento pronunciarla quando non serve.
Ma nello scritto, sebbene come dici non esistano divieti marziali, è da evitare. Nessun editore di media serietà la lascia passare nei testi che pubblica, e se la vedi in qualche scritto cartaceo è solo perché testimonia una totale assenza di editing. E questa, anche se non una legge, è una consuetudine ben affermata e accettata, dove alcune ragionevoli eccezioni sono diventate la norma (ad esempio eccetera). Tutto qua.
Qui su BraviAutori, nei testi stampati, certamente le D eufoniche le eliminiamo.
Il nostro programma online "EdOra" si chiama in quel modo proprio per questo motivo :-)
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Teseo Tesei ha scritto: 23/06/2020, 19:51Con o senza la benedizione dell' accademia della semola e volenti o nolenti tutte "le maestrine" cresciute alla scuola di Don Corleone immedesimate in mandanti di killer delle povere "D".
Questa infelice battuta l'avevo precedentemente citata assieme ad altro ma il suo contenuto mi era sfuggito.
Se qualcuno qui ha voglia, coraggio e senso di partecipazione (così come invita il manifesto delle Gare) di commentare e segnalare eventuali imperfezioni nei testi degli autori partecipanti, non è il caso di apostrofare in questo modo il suo operato, piuttosto va ringraziato e stimato. Il suo operato lo si accetta o lo si ignora. Lo si può certamente controcommentare, ma non in questo modo stizzito.
Ognuno ha il proprio punto di vista, e qui è prezioso almeno quanto il silenzio.
Per cortesia, non mi obbligate a seguire ogni vostra singola battuta perché nnn ne ho né il tempo né la voglia e, dopo i rituali inviti/interventi disciplinari, nella peggiore delle ipotesi mi costringereste a chiudere le Gare pur di starmene tranquillo e dormire sereno (l'ho già fatto in passato per altre attività, e forse qualche vecchia edizione delle Gare. I veterani del sito sanno che non avrei alcun timore di ripetermi).
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Teseo Tesei ha scritto: 20/06/2020, 19:53 Con passo felino si move il Lione,
mordendo e sbranando in ogni stagione.
Gli sono ben che bastati due soli minuti,
per divorar più di 13000 tasti battuti.

Se li ha pur capiti rimane un mistero,
di quei che si portan fin nel cimitero.
Un solo consiglio va’ al caro micione,
non fare sì in fretta, d’un solo boccone.

Mordi con calma e con fare più lento,
se poi ti riesce lascia pure un commento. :lol:
Non voto si cerca e neppure successo,
ma se ti rende felice continua lo stesso.

Alla tua salute, a noi caro miciotto,
corre il pensiero e son quasi alle otto.
Di quel far sì lionesco siam preoccupati,
non temiam certo d’esser sbranati. :-D

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se l'intento (l'ho capito dopo, scusa, grazie al tuo comportamento) era di riferirti a me, beh, il siluro ha sbagliato bersaglio.
quando ho letto il tuo racconto c'erano già due voti.
se ne vuoi la prova chiedi all'admin.
se poi, secondo te, siamo qui a prenderci in giro e farci i dispetti, beh, ti lascio solo e non partecipo al tuo gioco.
ciao ciao
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Sei in errore, Massimo, nessuna acredine e nessuna stizza, ci vuol ben altro.
Stizza per cosa poi? Per una gara che, a mio vedere, è un semplice momento di svago.
Concordo ed ho già ringraziato, a suo tempo, riguardo le segnalazioni.
Il commento ritardatario, ad onor del vero immediatamente stimolato dal siluro di risposta del SSN-666, mi ha fatto solo piacere: quel "finalmente" parla chiaro.
Per quel che riguarda le segnalazioni di imperfezioni nei testi degli autori, premesso che c'è modo e modo per farlo, nulla in contrario, anzi ben venga, altrimenti che partecipiamo a fare in queste gare ?
Ovviamente non tutti a questo mondo siamo uguali.
C'è chi anziché scrivere: "le d eufoniche sarebbero, a mio vedere, da eliminare" ne ordina stizzito l'eliminazione seduta stante.
C'è chi scrive quel che pensa, in modo schietto, ed il suo fare viene confuso con stizza, che forse sarebbe meglio ricercare altrove.
C'è chi un racconto proprio non lo apprezza perché non gli piace ed è cosa più che normale.
Cosa vogliamo farci: c'è perfino chi dopo meno di due minuti (dicesi centoventi secondi) dalla pubblicazione di un testo di oltre 13000 battute riesce a divorarlo in un sol boccone esprimendone un giudizio estremamente negativo senza neppure degnarsi di lasciare uno straccio di commento ... così tanto per capire.
Fausto non c'entra nulla in quest'ultimo caso, errore mio, come già chiarito il suo siluro proveniva da proravia. Era quello proveniente da poppavia quello col sibilo anomalo.
E' comunque accaduto.
Non è che sia la prima volta che queste cose accadono ed è certamente lecito esprimere giudizi negativi intendiamoci, solamente stupisce tanta rapidità seguita da un totale silenzio. Va comunque bene, il mondo è bello proprio perché vario.

Tutti siamo diversi a questo mondo, e questo è un bene.
Come io posso imparare molto da altri indubbiamente anche altri possono fare altrettanto.
Magari, talvolta è il caso di modificare, in meglio, anche il proprio agire.
Che so, magari chi piazza siluri alle spalle, si spera sempre senza premeditazione, potrebbe anche lasciare scritto:
"Il tuo racconto provoca in me tale ribrezzo e tale disgusto che evito perfino di commentarlo".
Non sarà un approccio costruttivo, ma sempre meglio che piazzare un siluro da poppavia e dar aria alla rapida ancor prima di leggere il racconto.
I maligni, a bordo del SSN-666, potrebbero addirittura pensare che vi sia chi agisce in tal modo per scalare posizioni in classifica. Ma queste sono malignità di Malebranche non certo l'agire di esseri umani venuti al mondo per seguir virtute e canoscenza.
Sono certo che chi deve capire capisce e chi doveva capire ha già capito.

Questo il mio pensiero, in tutta schiettezza, e senza troppi fronzoli.
Le povere "d" tanto mica le mollo. :-D

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Ultima modifica di Teseo Tesei il 25/06/2020, 16:35, modificato 8 volte in totale.
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Anche per questo racconto in gara ho avuto un po' di difficoltà non conoscendo il frasario nautico. La storia di rivalità marinara tra Italia e USA è simpatica L''esposizione del testo mi pare più che corretta. Forse l'avrei un poco accorciato ma dico ciò, forse, come da premessa, in quanto non conosco la terminologia "del mare". Il racconto comunque si lascia senz'altro leggere.
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Divertente, il racconto immerge il lettore in un ambiente goliardico dove ne succedono di cotte e di crude. L’americano sembra un po’ una caricatura, grazie anche al suo modo di parlare.
Ho trovato più coinvolgente la prima parte, mi sembra che “lo scherzo” sia stato protratto troppo a lungo. Ha stemperato, in me, il divertimento a favore della morale che hai voluto esplicitare nella conclusione.
FART mi ha fatto proprio ridere (anche perché è l’acronimo di una società di trasporti in Svizzera).
Io non inserirei in un racconto gli emoticon.
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Prima di dimenticare o non ritrovarli ti segnalo dei refusi: "gli italiani cominciarono" tutto il testo è al presente, ma qui ti è scappato il passato. "noi ora si va’ a seguire." un apostrofo che non va. "Dopo un arronzata," qui invece manca l'apostrofo.
Il racconto è ben scritto per quanto mi riguarda. Le d eufoniche dovrebbero essere limitate a parole che iniziano con la stessa vocale. Ma ho scritto dovrebbero. E poi ogni regola ha le sue eccezioni: le forme cristallizzate ad esempio: ed io, ad esempio guarda caso.
A parte gli scherzi, l'unico rischio serio dell'eufonia è la polisemia: ad ombra, adombra. ad una aduna ecc. In quei casi evitare si deve.
Il racconto è il gradevole e surreale incontro scontro di due culture che anziché avvicinarsi col tempo si divaricano spintonandosi a vicenda, mentre le due sponde dell'Atlantico si allontanano. E qui il racconto divertente indurrebbe una riflessione. Tra Leone e John proprio non c'è partita, nomen omen dicevano gli antichi, e la trovata del prallo fa proprio ridere e mette lo sprint al testo.
Un bel racconto, alla prossima.
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Macrelli Piero ha scritto: 20/06/2020, 21:15 Quando si affronta un racconto dall'alto contenuto tecnico bisogna saper bene di cosa si parla e, non conoscendo nulla riguardo all'argomento, mi sembra che lo scrittore abbia raggiunto lo scopo e sia a conoscenza dell'ambiente. Racconto piacevole.
Grazie Piero, si l'ambiente lo conosco.
Fausto Scatoli ha scritto: 23/06/2020, 12:40 la punteggiatura è da rivedere, parecchie virgole sono fuori luogo e posizione.
nei dialoghi ci sono i trattini finali superflui.
l'utilizzo di punti esclamativi e interrogativi, anche assurdamente in coppia, è esagerato.
Grazie Fausto per le indicazioni, in parte ho rimediato.
Laura Traverso ha scritto: 24/06/2020, 15:47 Anche per questo racconto in gara ho avuto un po' di difficoltà non conoscendo il frasario nautico. La storia di rivalità marinara tra Italia e USA è simpatica L''esposizione del testo mi pare più che corretta. Forse l'avrei un poco accorciato ma dico ciò, forse, come da premessa, in quanto non conosco la terminologia "del mare". Il racconto comunque si lascia senz'altro leggere.
Grazie Laura, quando si porta sulla spalla una bandiera rappresentando la propria Nazione un po' di rivalità nasce sempre. Nasce anche tra forze diverse sotto la stessa bandiera, quindi figuriamoci. L'importante è che la rivalità non ecceda oltre il sano cameratismo e che il rispetto sia sempre presente. Alcune volte c'è chi esagera, a quel punto intervenire è d'obbligo. Tanto per ridimensionare chi si lascia prendere la mano.
Hai perfettamente ragione sulla lunghezza.
Volevo raccontare tutto l'aneddoto e mi sono dilungato troppo.
Convengo sul fatto che qualche sforbiciata sarebbe stata opportuna.
Selene Barblan ha scritto: 26/06/2020, 7:12 Divertente, il racconto immerge il lettore in un ambiente goliardico dove ne succedono di cotte e di crude. L’americano sembra un po’ una caricatura, grazie anche al suo modo di parlare.
Ho trovato più coinvolgente la prima parte, mi sembra che “lo scherzo” sia stato protratto troppo a lungo. Ha stemperato, in me, il divertimento a favore della morale che hai voluto esplicitare nella conclusione.
FART mi ha fatto proprio ridere (anche perché è l’acronimo di una società di trasporti in Svizzera).
Io non inserirei in un racconto gli emoticon.
Globalmente non mi è dispiaciuto.
Grazie Selene, si in effetti l'americano sembra Alexa, l'assistente vocale di Amazon Echo.
Nella realtà era anche peggio.
In effetti quelli delle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi ho idea che non abbiano valutato il loro acronimo sotto questo aspetto. In effetti veloci come un lampo potrebbe andare, ma strombazzanti o puzzolenti come altro, pur considerando le famose strombazzate dell'AutoPostale che non saprei se siano ancora tali e quali ad una volta ... non mi pare una buona trovata di marketing.
Tolgo l'emoticon, tranne quello del saluto a tutti finale, sono d'accordo, mi è scappato. :mrgreen:
Namio Intile ha scritto: 26/06/2020, 11:27 Prima di dimenticare o non ritrovarli ti segnalo dei refusi: "gli italiani cominciarono" tutto il testo è al presente, ma qui ti è scappato il passato. "noi ora si va’ a seguire." un apostrofo che non va. "Dopo un arronzata," qui invece manca l'apostrofo.
Il racconto è ben scritto per quanto mi riguarda. Le d eufoniche dovrebbero essere limitate a parole che iniziano con la stessa vocale. Ma ho scritto dovrebbero. E poi ogni regola ha le sue eccezioni: le forme cristallizzate ad esempio: ed io, ad esempio guarda caso.
A parte gli scherzi, l'unico rischio serio dell'eufonia è la polisemia: ad ombra, adombra. ad una aduna ecc. In quei casi evitare si deve.
Il racconto è il gradevole e surreale incontro scontro di due culture che anziché avvicinarsi col tempo si divaricano spintonandosi a vicenda, mentre le due sponde dell'Atlantico si allontanano. E qui il racconto divertente indurrebbe una riflessione. Tra Leone e John proprio non c'è partita, nomen omen dicevano gli antichi, e la trovata del prallo fa proprio ridere e mette lo sprint al testo.
Un bel racconto, alla prossima.
Grazie Namio, provvedo per gli errori, il passato mi è proprio scappato, pensa che avevo pure controllato. :roll:

Se dovessi fare un paragone figurato vedrei:

Da una parte un Bull (toro) grande e grosso, dal cuore grande e generoso, intento nel marcare un territorio anche quando non suo.
Bull si prepara ad attaccare, non perché ne abbia una reale esigenza o sia necessario, ma solamente perché è grosso e vuole che tutti gli riconoscano questa sua superiorità.
Alcune volte Bull parte a testa bassa e finisce per rompersi le corna.
Succede quando non rispetta il prossimo.

Dall'altra giovani spartiati, addestrati a sopravvivere senza nulla, cresciuti alla scuola dell'improvvisazione, soliti arrangiarsi in qualsiasi situazione ed usi raggiungere lo scopo senza mollare mai, qualunque avversità essi debbano affrontare.
Questi spartiati sembrano esili, normali ma in realtà sono nerboruti, un concentrato di muscoli e tendini poco appariscenti ma coordinati da neuroni di prima scelta ed uno spirito che Bull neppure immagina.
Gli spartiati attendono la carica di Bull tranquilli, senza neppure metter mano alle proprie baionette. Non lo temono e se lui dovesse mai attaccare, anche solo per gioco, si scansano lasciandogli rompere le corna da sè.

Non c'è proprio partita, lo confermo.
Non a caso quando Bull manda i propri cinematografici eroi in Italia, generalmente li manda ad apprendere ed imparare quel che gli spartiati vorranno loro insegnare.
Gli eroi di Bull sempre sotto i riflettori, i secondi viceversa che li evitano di santa ragione.

La storia del prallo è antichissima, fa parte della stessa storia di MM (Mamma Marina come dice Bull sfottendo), è sempre servita a svegliare le reclute.
Ormai sono anni che non si sente.

Quanto ai sommergibili, sono luoghi dove lo spirito di corpo è altissimo
Uno spirito di corpo che accomuna tra l'altro tutti i sommergibilisti del mondo.
Tra le varie tradizioni, nei sommergibili di MM c'è la cerimonia del perno.

Il perno è un'antichissima tradizione a cui vengono sottoposti tutti i neofiti alla loro prima navigazione sottomarina a prescindere dal grado.
Questo tuttavia è off-limits, nessuno scriverà mai nulla a riguardo. :mrgreen:

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Messaggio da leggere da Mariovaldo »

Un piccolo rilievo così poi posso commentare serenamente: all'inizio tieni coperto il nome della base dei sommergibili, poi nel seguito parli apertamente del Tino, Palmaria, Tinetto... non c'è bisogno di avere, come ho io, una moglie nativa di Le Grazie per capire che si parla dell'arsenale di LaSpezia e della base degli Incursori lì a due passi . Il racconto è simpatico, forse un po' troppo infarcito di tecnicismi e di lingua inglese e di altri difettucci veniali( altri hanno già parlato) ma lo trovo nel complesso godibile e originale.
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Re: US Navy SSN-666 L'esorcismo.

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Grazie Mariovaldo.
Una mia conoscente, tempo addietro, affettuosamente mi confessò che ero infido come un serpente.
Esteriormente, non nego possa sembrare così. Parimenti non nego di saper mordere.
Le risposi tuttavia che era in errore e che doveva conoscermi meglio, perché nella realtà ero fedele e leale come un lupo, ma proprio per questo era mio dovere assumere, in merito a certi argomenti, un fare da “strisciante”.
Nel mondo in cui viviamo, dove rettili di ogni specie serpeggiano in ogni dove, è necessario assumere la prudenza ed all'occorrenza pure il rapido modo di agire dei caimani: Sia nella vita che nello scrivere.
Probabilmente da questo derivava la sua corretta sensazione.

La stessa risposta può andare bene pure in questo caso.
Ammettiamo che ad una giovane vipera moderna, stravaccata sul sofà della sua tana, venga in mente di fare una ricerca sulle uova di tartaruga embricata.
Dietro al suo infido e velenoso tablet digita nel motore di ricerca, “uova di tartaruga embricata deposizione luogo”.
Non sappiamo se la sua intenzione sia solo quella di informarsi, oppure abbia intenzione di andare a papparsi o rompere quelle uova nel paniere per far dispetto all’Hawkbill.
Certo è che se dovesse trovare, con estrema facilità, le coordinate geografiche indicanti la posizione di quelle uova sibilerebbe di gran gusto con la sua biforcutissima linguaccia.
Oltretutto se a questa info fosse risalita grazie alla disattenzione di un caimano, che aveva giurato all’Hawkbill di proteggere le uova in sua assenza, probabilmente tra un sibilo e l’altro penserebbe che quel caimano è un gran “nabbo”. Termine da vipere moderne, giovani ed use storpiare la lingua anglosassone: non farci caso.
Per farla breve è bene non associare determinate info in modo diretto a determinati contenuti.
In questo caso nessun problema, anche se una associazione l’ho appena letta nel tuo messaggio. :roll:
Infatti il povero Hawkbill è morto e sepolto fin dal 2000, ha donato gran parte dei suoi organi a giovani sommergibili e quel che ne resta oggi riposa in pace nello squadratissimo stato dell’Idaho: a casa di Bull.
Vedi triste foto della tomba in allegato. :cry:

Pittoresca borgata marinara il luogo di nascita di tua moglie. :mrgreen:

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Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

Ciao Teseo! Purtroppo questo racconto non mi ha preso molto per alcuni motivi, non sono un esperto di termini tecnici riguardanti i sommergibili e questo tipo di ironia è lontana dai miei gusti. Detto questo l'ho trovato scritto bene, forse come già detto da altri avrei accorciato un po' il tutto, solo questo.
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Messaggio da leggere da Andrepoz »

E' un racconto molto lontano dai miei gusti, però è scritto con grande brio e notevole competenza, si vede che chi scrive conosce bene il tema. Io personalmente rivedrei un po' l'inizio, perchè mi sembra che ci siano alcune descrizioni di troppo che interrompono un po' il ritmo della lettura, così come non riesco a capire la funzione di tutto il paragrafo che inizia con "Dopo l'arronzata". Finire con la frase "Pace e serenità …" mi sembrerebbe un modo più efficace e sintetico per coronare la vicenda.
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Messaggio da leggere da Lucia De Falco »

Il racconto scorre bene e ha un ritmo serrato. Il linguaggio marinaresco è adatto al tema, ma anche per me è un po' oscuro. Ho trovato delle citazioni dantesche. Non è proprio il mio genere, ma mi sembra scritto bene per chi è appassionato dell'argomento.
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