Domanda per esperti di fantascienza
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Domanda per esperti di fantascienza
Ho un'astronave. La tecnologia raggiunta mi permette di fare un salto nell'iperspazio (o qualcosa del genere) tra due punti 'noti'. Noti nel senso che ci devono essere due strutture, una di arrivo e una di partenza.
Ovviamente è pericolossimo fare un salto 'alla cieca' (perchè è ovvio che succederà)
Chi sa darmi una spiegazione pseudo-scientifica del perchè?
(Io avevo pensato che bisognasse 'preparare' il terreno di partenza e quello di arrivo ma non è che mi convinca)
Re: Domanda per esperti di fantascienza
- Ser Stefano
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
Ma una spiegazione sul perchè servano due 'stazioni' da partenza e arrivo.
PS per la cronaca, riescono ad arrivare in un punto imprecisato dello spazio ma una porzione è sparita. Tagliata di netto e leggermente ricurva, come avessero attraversato un piccolo pianeta o un asteroide.
Ecco, non riesco a far combaciare bene sti dati.
Se c'è un punto di partenza e di arrivo vuol dire che la nave subisce una sorta di teletrasporto, quindi non 'attraversa' niente.
...
Niente, lasciate perdere. Mi è venuto proprio sta spiegazione.
Punto A trasporta istantaneamente a punto B saltando le cose che ci stanno in mezzo (piega spaziale).
Se si 'salta senza stazione di arrivo o di partenza, non si tratta di una 'piega' ma di una spinta sul sub-spazio.
Si dai, potrebbe andare... se ci lavoro un altro po' su
Ci lavoro su.
Re: Domanda per esperti di fantascienza
Auguri per quel che stai scrivendo!
- Roberto Guarnieri
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
Per quanta potenza possa sviluppare un'astronave (non so quanto sia grande o quanta energia possa generare, ma non importa, dato che può essere un'astronavina utilitaria o uno yacht imperiale), solo queste strutture agli estremi possono assicurare energeticamente un viaggio sereno e sicuro.
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
Il problema in linea di massima è che le navi si spstano in gira nello spazio conosciuto/conolizzato mediante questi salti. Cioè si avvicinano a questa sorta di boa psaziale, PUM e arrivano a destinazione dove c'è un'altra boa uguale identica. La spiegazione più plausibile è la piega spaziale.
Però capita che, per necessità, l'astronave salta al buio, cioè, senza punti di riferimento, e lì succede un mezzo disastro (era risaputo tra l'altro che saltare 'al buio' è una follia).
Continuando a ragionarci ho pensato che senza boe, il salto nella piega non è gestito ma casuale. Quindi l'accelerazione (ma anche la decelarazione in arrivo) può essere di n-microsecondi o tendente all'infinito. Gli oggetti (corpi astrali) che si possono incontrare durante l'accelerazione o la decelerazione sono il vero pericolo (come guardacaso succede).
A me sembra di essere un genio, poi magari ho detto un cag*ta di proporzioni bibliche hahahah
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
Ma mi piace incastrarmi in queste situazioni Sono il bello di scrivere di fantascienza
Re: Domanda per esperti di fantascienza
Boh ho pensato a una spiegazione del genere, ma penso che la tua sia migliore.
Buon racconto!
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
Allora il mio consiglio è di non addentrarti in dettagli tecnici, seppur ipoetici e fantascientifici, ma di restare sul vago e dare per scontata tale tecnologia, permettendo cioè al lettore di assimilare la storia in base alle proprie nozioni.Ser Stefano ha scritto:Assolutamente no. E' un fatto secondario.
L'importante è che la storia sia credibile, cioè non cercare di farci credere che una Moto Morini va a ultraluce, insomma. Cose così.
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
Un Fifty forse.
Io sono dell'idea di darla sempre un aspiegazione (anche vaga). Poi, se proprio non mi convince, si fa sempre presto a tagliare
Re: Domanda per esperti di fantascienza
In ogni caso lo scrittore stesso deve essere convinto (anche se poi non lo spiega nei minimi dettagli) che la cosa che ha scritto possa funzionare.
Quindi sono dello stesso parere di Ser Stefano. A tagliare tutto e semplificare c'è sempre tempo.
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
Concordo con Cordelia, le cosidette "technobubble" sono assolutamente da evitare affinché il racconto sia credibile. Già è difficile rendere credibile un racconto di Sci-Fi in generale, se poi lo riempi di caz..... senza senso allora te la vai a cercare.
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Re: Domanda per esperti di fantascienza
io sono dell'idea che tu la spiegazione debba tenerla per te in un cassetto come linea guida, e che finisca nella storia esclusivamente se è necessario perché un personaggio ci si accapiglia per risolvere un problema (oppure in un appendice di approfondimento, che magari c'è del pubblico interessato agli appendici!)Ser Stefano ha scritto:Io sono dell'idea di darla sempre un aspiegazione (anche vaga). Poi, se proprio non mi convince, si fa sempre presto a tagliare
La Gara 22 - Un'estate al mare.
A cura di Licetti.
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Angela Catalini, Francesco Gallina, Liliana Tuozzo, Roberto Bonfanti, Enrico Teodorani, Laura Traverso, Antonio Mattera, Beno Franceschini, F. T. Leo, Fausto Scatoli, Alessandro Chiesurin, Selene Barblan, Giovanni Teresi, Noemi Buiarelli, Maria Rupolo, Alessio Del Debbio, Francesca Gabriel, Gabriele Iacono, Marco Vecchi, SmilingRedSkeleton, Alessandro Pesaresi, Gabriele Iacono, Gabriele Laghi, Ilaria Motta.
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Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
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Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.