Mamma

[Laura Gallerani]

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voce:

(nessuna voce opzionale)

Mamma, hai dolore?

Spalanchi i tuoi occhi

ubriachi di morfina

scuoti la testa

sul letto di morte.

Un rantolo lungo una notte.

Hai fatto cenno di no.

La mamma bimba

stanotte se ne va.

Il tiranno legge in poltrona

rassegnato aspetta

l’ultimo soffio.

Il tuo cuore mamma

indurito

a forza di bocconi amari.

Quel tuo criticarmi,

io così diversa da te

io così poco arrendevole.

Ti perdono

per non avermi amata

per esser sempre stata dalla parte di lui,

il tuo bel sorriso

lo regalavi solo agli amici.

Spesso incupita

ingoiavi

le ingiurie del tiranno.

Ora lui si aggira per la casa

solo.

Non può più buttarti addosso

la melma.

E cerca la tua anima

intorno

e pensa di averti tanto amata,

in fondo.

[Gabriele Pecci]

Mi esento da esprimere pareri o impressioni a riguardo, essendo veramente questo un sentire troppo personale ed importante che sovalca quindi qualsiasi commento dato. Grazie per la tua tua lirica, non è da tutti aprirsi in qursto modo e questo è tanto davvero. Complimenti. Voto 4.

[Domenico Gigante]

Cara Laura! Un dolore espresso in modo intenso. Forse più uno scorcio di esistenza che una vera poesia, ma cmq commovente e sincero. Ed è proprio l'autenticità dei sentimenti che hai saputo trasmettermi, che me la fa sentire tanto vicina. Brava!

[Domenico Gigante]

Scusa Laura! Ricordati di cambiare il titolo a tutti i tuoi commenti che hai dato alle altre poesie. Deve essere 'Commento'. Altrimenti il sistema non te li conteggia e non puoi entrare in gara.

[Namio Intile]

Un testo amaro, ma soprattutto colmo di risentimento, dove la morte è solo un accidente per raccontare un padre tiranno insensibile e alieno e una madre che non ha saputo e voluto amare la figlia, sempre dalla parte di lui e capace di regalare i sorrisi solo agli amici. Alla fine viene da pensare che anche il dolore della figlia per la scomparsa della madre sia identico a quello del marito padre. Il testo sembra un testo prosa riportato in versi, una sorta di scarno testamento emotivo privo però di emozioni in cui infine emorgono tre solitudini o magari solo due: quella della coppia e quella della figlia estranea ai propri genitori.
A rileggerti

[Eleonora2]

Non è detto che un autore, un'autrice in questo caso, si riferisca a fatti personali. L'abilità sta proprio in questo. Sapersi mettere nei panni degli altri al punto di rivivere gli stessi episodi. La poesia, riferita a fatti personali oppure no, ha tutti gli ingredienti nel contenuto e nella forma, ben calibrati. Voto 5. Rileggerei qualcosa di tuo.

[Laura Gallerani]

Non è detto che un autore, un'autrice in questo caso, si riferisca a fatti personali. L'abilità sta proprio in questo. Sapersi mettere nei panni degli altri al punto di rivivere gli stessi episodi. La poesia, riferita a fatti personali oppure no, ha tutti gli ingredienti nel contenuto e nella forma, ben calibrati. Voto 5. Rileggerei qualcosa di tuo.

grazie Eleonora, però nel titolo dovresti scrivere solo "commento" altrimenti non viene considerato voto valido. Per leggere altri testi miei vai pure nella mia pagina, ho diverse opere e sarei ben felice se tu le leggessi e commentassi. ciao .

[Fausto Scatoli]

anche questa, come altre in gara, della poesia ha veramente poco.
è prosa riscritta sotto forma di poesia solo dal lato visivo, dal punto di vista musicale e poetico è carente.
certo, tratta un argomento tremendo ed esprime dolore e solitudine in maniera forte e profonda.
da questo lato ti faccio i complimenti per aver condiviso una simile situazione.

[Piramide]

Poesia scorrevole e ben scritta dal punto di vista formale e carica di sentimento dal punto di vista emotivo. Un dolore espresso in modo eccellente, senza forzature e con le parole giuste a descriverlo efficacemente. Mi ha trasmesso veramente molto. E questo è sempre ciò che premio di più, perché è il fine ultimo della poesia. Senza dietrologie o formalismi. Sicuramente il componimento in gara che mi ha toccato più in profondità, voto 5. Complimenti.

[Marino Maiorino]

Molto sentita, un'esperienza che meglio decifra chi l'ha vissuta (questa o una simile), purtroppo.
Ma ho imparato che valutare il rapporto esclusivo tra due persone è estremamente difficile, persino per un figlio che crede che più vicino di così non avrebbe potuto vivere i fatti: i fatti, tutti i fatti, li conoscono solo quelle due persone. Quello che ciascuno ha dentro di sé, alle volte, nemmeno quelle due persone.
Non avrei osato quell'"in fondo".

[Maria Cristina Tacchini]

Bella poesia. Dal mio modesto punto di vista, hai saputo rendere molto bene un rapporto conflittuale con un sottofondo triste di tanta sofferenza.
Anch'io ne sono rimasta emotivamente coinvolta, un pò immedesimata in qualche frase che ho ritrovato anche nel mio
percorso personale. In effetti il rapporto con la propria madre può essere a volte particolarmente difficile da gestire e addirittura "spinoso". Amara constatazione, ma ritengo sia così.
Grazie per avermi generato una pausa di benefica riflessione, complimenti.

[Laura Traverso]

Tristissima la tua poesia, mi auguro che sia ispirata a chi, questi sentimenti di negazione l'abbiano vissuti, e credo siano non pochi, ma senza che tu ne sia stata coinvolta. Purtroppo credo che non sarà così, normalmente si parla di ciò che si ha nel cuore e davvero mi dispiace cogliere nelle tue parole così tanto dolore. Vero ciò che è stato detto, il rapporto con la madre, ma anche con il padre o entrambi i genitori, frequentemente non è facile e lascia profonde cicatrici. Brava!