Mi limitavo a prevedere le risposte altruiCmt ha scritto:Hem... meglio, dai. Tanto ormai abbiamo capito tutto cosa volevi dire...

Già, 'contala giusta...

Mi limitavo a prevedere le risposte altruiCmt ha scritto:Hem... meglio, dai. Tanto ormai abbiamo capito tutto cosa volevi dire...
Hem... si dice PUBBLICAMI, non EDITAMI. PUBBLICAMI. Anche termini come EDITATO al posto di EDITO non sono molto orecchiabili. Per esempio, detto così come hai fatto tu sembra che tu mi stia chiedendo di "correggere le bozze"... a te come persona fisica, il che mi fa pensare a una sorta di "pulizia del viso"...Arditoeufemismo ha scritto:Ciao Ste, sono uno scrittore. Editore e Scrittore sono come Mozzarella e Pomodoro, Prosciutto e Melone, Tristano e Isotta, Culo e camicia, Sale e pepe, Branduradi e i ricci, Pino Daniele e i by pass, Bruce Springsteen e la street band, Ciccio e Franco, Montalbano e sono. Tim e Vodafone, carta e penna. Editami, non te ne pentirai.
Eh eh eh... TIPICO! A ognuno il suo mestiere: tu, che sai scrivere, fai lo scrittore. Io, che non so scrivere, faccio l'editore. Che dire? Ci sono migliaia di editori in Italia. sono certa che anche tu riuscirai a trovare il tuo.Arditoeufemismo ha scritto:
Vedo che invece di apprezzare il calembour, il mio climax, le similitudini non sense che crescono, gli accostamenti goliardici e quelli arditi, invece di apprezzare i miei neologismi e concessioni creative, ti metti a sottolineare come una maestrina, edita e pubblica. Ma certo che lo so. Mi permetto solo libertà espressive. Ma tu non cogli. Quindi non credo che tu sia l'editore giusto per me (naturalmente tutto questo è ironico, perchè non è con un messaggino su un forum che mi propongo agli editori). Perdonami ma tra un correttore di bozze, un editor, un editore, grosso modo, conosco le differenze. E sinceramente penso che colui che sa scrive. E chi non sa, invece, lavora in editoria. Specialmente se non possiede un briciolo di ironia e di riconoscimento creativo.
Vedo che invece di apprezzare il calembour, il mio climax, le similitudini non sense che crescono, gli accostamenti goliardici e quelli arditi, invece di apprezzare i miei neologismi e concessioni creative, ti metti a sottolineare come una maestrina, edita e pubblica. Ma certo che lo so. Mi permetto solo libertà espressive. Ma tu non cogli. Quindi non credo che tu sia l'editore giusto per me (naturalmente tutto questo è ironico, perchè non è con un messaggino su un forum che mi propongo agli editori). Perdonami ma tra un correttore di bozze, un editor, un editore, grosso modo, conosco le differenze. E sinceramente penso che colui che sa scrive. E chi non sa, invece, lavora in editoriaArditoeufemismo ha scritto:[quote="Stefania61]
Hem... si dice PUBBLICAMI, non EDITAMI. PUBBLICAMI. Anche termini come EDITATO al posto di EDITO non sono molto orecchiabili. Per esempio, detto così come hai fatto tu sembra che tu mi stia chiedendo di "correggere le bozze"... a te come persona fisica, il che mi fa pensare a una sorta di "pulizia del viso"...
se ho capito chi sei e non sbaglio nel fare collegamenti, mi sa che sei anche autrice e hai scritto un fantasy niente male!Io, che non so scrivere, faccio l'editore.
Però, un pò mi manca... quanta poesia in questa similitudine.pia ha scritto: I refusi in un buon testo ricordo di averli paragonati a una calza smagliata su delle belle gambe, certo che ci possono stare, ma saltano all'occhio e sono brutti da vedere.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini,
Enrico Teodorani,
Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel,
Francesca Paolucci,
Gabriella Pison,
Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti,
Ida Dainese,
Laura Usai,
Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano,
Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri,
Silvia Ovis,
Umberto Pasqui,
Francesco Zanni Bertelli.
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Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese,
Francesca Paolucci,
Marcello Rizza,
Fausto Scatoli,
Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi,
Mario Flammia, Essea,
Umberto Pasqui,
Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù,
Eliseo Palumbo,
Selene Barblan, Stefano Bovi,
Ibbor OB,
Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi,
Ida Daneri,
Alessandro Mazzi.
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A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza,
Ida Daneri,
Francesca Paolucci,
Enrico Teodorani,
Mario Flammia, Francesca La Froscia,
Ibbor OB,
Alessandro Mazzi, Marco Fusi,
Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino,
Franco Giori,
Umberto Pasqui, Giacomo Maccari,
Annamaria Ricco, Monica Galli,
Nicolandrea Riccio,
Andrea Teodorani,
Andr60.
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Le antologie sono tutte derivate dai nostri concorsi letterari.
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