Acrostichiamo - racconti
- Daniele Missiroli
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Amicizia
- Sono incazzato nero, Carlo, lasciami stare.
- Gli amici si vedono in questi momenti: se hai voglia di parlare, ti ascolto.
- Ci sono individui che odio visceralmente. Hai sentito cosa hanno detto al telegiornale?
- Le notizie intelligenti scarseggiano in questo periodo, per cui mi limito ai giornali di carta.
- Ci sono delle navi in difficoltà che si ancorano davanti ai nostri porti e noi gli impediamo di attraccare.
- Pensi che ciò che senti sia la verità? Immagina cosa comporti avere mille persone che invadono un piccolo paese come il nostro.
- Bei discorsi che fai! Qui non si tratta di fare opere di giustizia. Anche se a bordo ci fossero delinquenti, avrebbero il diritto di sbarcare.
- E poi li trattiamo amorevolmente, gli diamo vitto e alloggio e magari uno stipendio. È questo che vuoi?
- Che stai dicendo? La maggior parte di quelle persone scappano da guerra, fame, tribolazioni di ogni genere.
- Io sono d'accordo con il presidente degli Stati Uniti: chi non è nato qua, se ne stia a casa sua!
- Non credevo fossi così stronzo! Ciò che è tuo è tuo e gli altri si arrangino, vero? Be', ti do una notizia: gli stranieri non esistono: siamo tutti cittadini del pianeta Terra. Al limite, ma proprio al limite, il tuo discorso avrebbe senso se fossimo invasi dagli alieni.
- In campagna elettorale i candidati tratteggiano ciò che faranno se saranno eletti. La maggioranza si è espressa, per cui ora fanno quello che hanno promesso.
- Uccidere qualcuno è sempre sbagliato, anche se lo decide una maggioranza. Su questo, almeno, sarai d'accordo.
- Qui non si parla di uccidere qualcuno.
- Si può ammazzare anche per omissione. Tu hai un infarto: il medico non usa il defibrillatore e tu muori.
- Questo esempio è assurdo.
- È molto calzante, invece. Vedi delle persone su un gommone che sta affondando, non intervieni e qualcuno muore. Chi l’ha ucciso? Sai cosa significa "concorso di colpa?"
- Se ne salviamo uno, ne arriveranno dieci. Poi cento e poi mille.
- Allora spariamo sul gommone, così capiranno che devono restare a casa loro.
- Mi piace come idea: farebbe così la Corea.
- Mi prendi per il culo con le frasi rimate? La gente muore e tu ci scherzi sopra? Allora sei una bestia!
- Va bene, ammetto di averti preso in giro. Sono d'accordo su tutto ciò che hai detto!
- Come sarebbe?
- Ho visto che avevi la necessità di sfogarti con qualcuno e allora mi sono offerto volontario. Ti ho contraddetto apposta, Mario. Hai creduto davvero che pensassi quelle stronzate?
- Mi sembrava impossibile, in effetti.
- Come ti senti ora?
- Mi sento un idiota.
- Gli amici servono a questo.
- Sì, a farti sentire un idiota: grazie Carlo.
- Laura Traverso
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Le gare
- Marco Daniele
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Cinque punti
Sono nervoso, è la prima volta che mi trovo al cospetto di un commissario censore dell'ufficio Inquisizione e Controllo Testi, l'ultimo ostacolo da superare per poter pubblicare un libro nel 2229. Le mie mani si ancorano ai braccioli della poltroncina su cui mi sono appena seduto, le dita che stringono con forza il rivestimento in ecopelle sono l'unico segnale della mia agitazione interiore.
L'uomo di fronte a me è calvo e pallido, freddo e imperturbabile. Dev'essere sicuramente arrivato a un alto livello di Atarassia, forse il settimo o l'ottavo, magari addirittura il nono. So che l'attuale obiettivo del governo è fare in modo che ogni singolo cittadino arrivi almeno al settimo livello di Atarassia, quindi credo che presto o tardi la Terra sarà popolata soltanto da individui come lui. E non è una prospettiva allettante.
- Come ben sa, signore - attacca - dal 2152 è autorizzata la pubblicazione soltanto di quelle opere che rispettano i Cinque Punti. Abbiamo fatto tanto per bandire il più possibile le dannose emozioni dall'animo umano e sarebbe un vero peccato se una novella o una canzone dovessero riaccenderle... non trova?
- Sì, indubbiamente - rispondo.
Del resto, cos'altro dovrei dirgli? Che odio visceralmente quelle maledette cinque regolette che hanno trasformato l'arte, o meglio ciò che ne resta, in qualcosa di freddo e insignificante? Che erano bei tempi quelli in cui si poteva liberamente scrivere un sonetto, un romanzo di fantascienza, un poema epico, una fiaba senza essere arrestati, incarcerati e lobo-rieducati forzatamente? No, grazie, ci tengo alla mia vita, prima ancora che all'imprimantur per la pubblicazione dei miei racconti. Noi persone intelligenti abbiamo imparato che è meglio chinare il capo e ingoiare il boccone amaro per sopravvivere in questo regime di logici e burocrati instaurato quasi ottant'anni fa dagli Stati Uniti della Terra.
Il commissario censore mi squadra per qualche secondo, forse intuisce che sto avendo pensieri perniciosi. Io mi sforzo di rimanere impassibile e di non lasciar trapelare nulla. Ci riesco, credo, perché lo sguardo del calvo si rilassa.
- Procediamo con l'analisi del suo manoscritto e la sua conformità ai Cinque Punti. Primo punto: è vietato pubblicare opere che condannino esplicitamente o implicitamente il governo e le istituzione o che minino in maniera esplicita o implicita il consenso nei confronti dell'operato degli stessi. Il suo manoscritto rispetta questo punto.
Almeno il primo ostacolo è superato!
- Secondo punto: è vietato pubblicare opere che siano in versi o rimate, perché la poesia è potenzialmente pericolosa e sovversiva, soprattutto nel caso degli animi più deboli e delle menti più facilmente suggestionabili. Il suo manoscritto rispetta questo punto.
Per forza, è una raccolta di racconti!
- Terzo punto: è vietato pubblicare opere di argomento fantastico, intendendo con tale denominazione tutte quelle opere che tratteggiano mondi o epoche differenti da quella attuale o da epoche passate debitamente documentate e ricostruibili. Il suo manoscritto rispetta questo punto.
Siamo a metà, evviva!
- Quarto punto: è vietato pubblicare opere che mettano in scena situazioni incompatibili con la morale pubblica.
Questa volta, il commissario censore non dice se il mio manoscritto rispetta quel punto, ma nemmeno se lo viola. Devo pensare a un lapsus involontario o dietro quest'omissione c'è qualcosa di più? Ma non ho tempo per scervellarmi al riguardo, arriva l'ultimo ostacolo.
- Quinto punto: è vietato pubblicare opere in cui siano descritti sentimenti violenti, illogici o comunque capaci di turbare l'animo umano. Purtroppo, il suo manoscritto non rispetta affatto questo punto...
Faccio per aprir bocca, per difendermi, ma il pelato mi anticipa.
- Le prime tre storie sono a posto, signore. Il problema è la quarta. Lei ha scritto un breve racconto in cui un uomo veglia amorevolmente la moglie malata terminale, consolandola e parlandole finché non esala l'ultimo respiro... una prosa del genere rischia di risvegliare pericolose passioni nell'animo dei lettori, non trova? Commozione, pietà, tristezza... pianto...
Pronuncia quell'ultima parola come se fosse la peggiore delle bestemmie o degli insulti, ma la cosa positiva è che per la prima volta lo vedo assumere un'espressione facciale diversa dalla solita maschera d'imperturbabilità, benché siano una smorfia di disgusto.
- E quel che è peggio - conclude - è che questa storia va contro ogni morale e ogni buonsenso, signore. E' profondamente deplorevole che un cittadino perda tempo dietro un individuo ormai condannato naturalmente a morte, sprecando così la propria produttività. Anzi, accetti un consiglio: metta da parte questi sogni puerili da scrittore e trovi un modo per essere più utile alla società. Di scrittori ce ne sono stati a bizzeffe nei secoli passati e guardi quanti danni hanno causato con le loro strampalate idee!
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L'intervista
Seduti al tavolino di un bar, due uomini conversavano di quel terremoto che aveva colpito duramente il paese alcuni anni prima. Il più anziano rispondeva alle domande dell’altro, osservandolo districarsi tra i foglietti di appunti e il telefonino.
– Faccia con calma, non ho fretta.
– Grazie professore. È difficile per lei tornare col pensiero a quel terribile periodo?
– Io ci penso sempre, ogni giorno da allora. Ma ci furono dei bei momenti anche in quei brutti giorni, mi creda.
– Possibile? I racconti che ho sentito finora parlano di distruzione, di dolore, di lutti.
– I racconti sono come delle navi cariche. Ancorano in un porto e aspettano di sbarcare ciò che hanno nella stiva, merci preziose per alcuni e banali per altri, qualche articolo esotico, qualche avanzo avariato. Le sembra strano che un uomo di montagna le parli di mare?
– Cosa? Oh, beh, ecco…
– Lo sa che le Dolomiti sono un antico fondo marino? Veniamo tutti dal mare, fisicamente e visceralmente. La sua prossima domanda?
– Sì, allora, mi dica di quei momenti belli di cui parlava.
– Credo che dovrebbe capire il concetto di “bello”. Ho visto individui scavare tra le macerie senza stancarsi, orfani amorevolmente accolti da genitori altrui, giovani e vecchi uniti tra le rovine delle case spezzate.
Vede, in ogni paesaggio che ci soffermiamo a guardare sono presenti delle linee, delle forme che ne tratteggiano la bellezza, delle opere che catturano l’occhio e si fanno ammirare, facendoci esclamare “Che meraviglia!”.
In quei giorni, nel deserto di pietre frantumate, ho visto la gente soffrire, alzare la testa, lavorare e piangere. Ognuno era come il verso sofferto di un poeta, che cercava l’assonanza con un altro, una nota che cercava l’accordo della melodia. Forse qualcuno ha raccolto quella serie di strofe rimate, e le ha composte in un’unica poesia fatta di speranza e di coraggio.
Ho imparato così che i riflessi della bellezza stanno ovunque e che per comprenderli servono cuori intelligenti, non cervelli.
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Blade Writer
storie da combattimento che si ancorano visceralmente alle gare stagionali,
e ho visto individui amorevolmente uniti mentre tratteggiano opere sul portale di Bravi Autori.
E tutte quelle storie, magari non rimate, ma intelligenti, andranno perdute nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di scrivere.
Bannatemi pure, me lo merito
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Re: Acrostichiamo - racconti
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Re: Acrostichiamo - racconti
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Re: Acrostichiamo - racconti
BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 29 - Storie parallele
A cura di Ser Stefano.
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Gara di primavera 2021 - A world apart, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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GrandPrix d'estate 2023 - Neve (Searching for Life) - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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