In Paradiso si gioca tutto il tempo
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In Paradiso si gioca tutto il tempo
- Alberto Marcolli
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Commento In Paradiso si gioca tutto il tempo
"questo aveva fatto borbottare di perplessità più di uno dei monaci e bisbigliare eccitati parecchi ragazzini, che non riuscendo a convincere, come loro solito, i novizi per ottenere spiegazioni si erano gettati su ricostruzioni fantasiose dell'identità del nuovo venuto"
Qualche cosa mi suona male in questa frase. Il soggetto del verbo 'riuscendo a convincere' chi è?
Trovo la solita valanga di "che" – comodo fin che si vuole, ma un "bravo autore" ne dovrebbe fare un uso controllato, sapendo quanto spesso siano una zavorra in una frase che vogliamo snella e scorrevole.
In questo racconto "word" ne conta ben 82!
Un esempio di come sia a volte semplice eliminare qualche "che"
Cambiare la frase: "Quelli che sono già in cielo" in - quelli già in Cielo? -
La punteggiatura, specialmente le virgole è piuttosto scarsa e il povero lettore è costretto ad andare in apnea.
Attenzione all'uso della "d" eufonica, in qualche caso non è corretto.
Anche la punteggiatura dei dialoghi deve essere rivista. La guida sul sito è precisa sull'argomento.
Conclusione.
La tua stoffa di scrittore non si discute. Non ho dubbi che lavorandoci ancora un po' ne uscirà una scrittura ancora migliore rispetto all'attuale, già invidiabile.
La storia io la considero come un esercizio, ma se fosse parte di un romanzo, magari storico, allora sarebbe tutto un altro discorso.
Voto 4
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Re: In Paradiso si gioca tutto il tempo
PS: come fanno ad esserci 2 voti valiidi se c'è un solo commento?
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Questo racconto è paragonabile a un mobile intarsiato, per impegno e scrittura, e si merita un 5.
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Re: Commento
Addirittura Grazie milleAndr60 ha scritto: ↑17/07/2021, 11:23 Purtroppo in gare come questa spesso ci si trova a fare paragoni impossibili, come confrontare non mele con pere, ma mobili rococò con sedie sdraio: entrambi fatti di legno, ma con funzioni e ore/lavoro assai diversi.
Questo racconto è paragonabile a un mobile intarsiato, per impegno e scrittura, e si merita un 5.
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Re: Commento In Paradiso si gioca tutto il tempo
Ciao! Grazie!!
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Re: Commento
Grazie milleSelene Barblan ha scritto: ↑19/07/2021, 17:22 Davvero un bel racconto, scritto ottimamente, coinvolgente e con dialoghi efficaci, ben riusciti. Hai saputo creare l’atmosfera giusta e hai parlato di un tema senza scadere nel banale o nell’esagerazione. Mi è piaciuto molto, voto 5.
- Laura Traverso
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GrazieLaura Traverso ha scritto: ↑20/07/2021, 17:20 Un raccolto molto bello, con dialoghi ben costruiti e coinvolgenti. I protagonisti, bambino, adolescente e anziano, conducono con semplicità il lettore dinnanzi a temi universali come la Fede, il Paradiso, la Vita e il Dolore (espresso da Philips in merito al ricordo dei genitori...). Bellissimo il passaggio del giocattolo, imperfetto, ritrovato e dato in custodia al piccolo Johann. E' uno scritto, anche questo come quello della scorsa gara, che non lascia indifferenti: parla al cuore. Bravo! massimo dei voti
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Ciò che mi pare meno riuscito è il linguaggio, con poche o nessuna differenza tra i tre, pur essendo un bambino un giovane adulto e un adulto anziano. Un tratto positivo è invece la mancanza del tentativo di renderlo antico, aulico. Concordo con chi mi ha preceduto forse i che son troppi.
Buoni i tempi verbali pure se hai avuto qualche indecisione "stupisce".
Mi è poi saltato all'occhio questa espressione gergale, del tutto fuori luogo.
"Non se la smetteva di pregare, e se faccio tardi il Maestro mi fa saltare il pasto.»"
Un buon racconto, a rileggerti.
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Re: Commento
Grazie mille per il commento così approfondito e puntuale. Sì, credo che certamente le differenze nel linguaggio tra i personaggi sia uno degli aspetti su cui ho ancora molto da perfezionarmi.Namio Intile ha scritto: ↑03/08/2021, 14:40 Hai costruito un racconto sulla visione beatifica di Dio, se non sbaglio una dottrina eretica del XIV secolo. E quindi bravo. Hai incentrato il racconto su un episodio ben circoscritto, con tre personaggi e un racconto che diventa intimo. Le spiegazioni non sono mai pesanti pure se si tratta di teologia. E quindi ancora bravo.
Ciò che mi pare meno riuscito è il linguaggio, con poche o nessuna differenza tra i tre, pur essendo un bambino un giovane adulto e un adulto anziano. Un tratto positivo è invece la mancanza del tentativo di renderlo antico, aulico. Concordo con chi mi ha preceduto forse i che son troppi.
Buoni i tempi verbali pure se hai avuto qualche indecisione "stupisce".
Mi è poi saltato all'occhio questa espressione gergale, del tutto fuori luogo.
"Non se la smetteva di pregare, e se faccio tardi il Maestro mi fa saltare il pasto.»"
Un buon racconto, a rileggerti.
La visione beatifica non è di per sé una dottrina eretica, tuttavia la formulazione citata da Philipp fu stabilita proprio in risposta alla controversia sulla "visione beatifica differita" (ovvero l'idea che le anime dei salvati dovessero comunque attendere la Parusia prima di poter "vedere" Dio) che era stata sostenuta da Giovanni XXII. Una controversia che chi ha studiato storia o teologia può ricordare ma che il racconto tocca appena di striscio: le domande dei bambini non hanno lo stesso suono di quelle degli accademici
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Premesso esser io, notoriamente, solito guardare più alla sostanza che alla forma, sulla quale però ti stringo di soppiatto la mano per le "d" eufoniche: sperando ovviamente che nessun noti questo scellerato ed infausto nonché riprovevole gesto.
Ebbene, trovo il tuo scritto assai gradevole, bilanciato, scorrevole e bello da leggere.
Non tanto per dialoghi, personaggi, ambientazione o altro su cui comunque hai fatto un buon lavoro.
Io credo che ogni scritto, racconto o altro possa veicolare un messaggio nell'animo del lettore.
Esiste un solo modo, che io conosca, per veicolare quel messaggio infondendo nel lettore una sensazione di pace e serenità: il contenuto del messaggio deve essere Vero ed esprimere Verità.
Tu ci sei riuscito benissimo.
Per questa ragione il mio voto è il massimo consentito.
Grazie Ishramit per il tuo scritto: ben fatto.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Le pulci.
1. Il racconto verte su concetti pedagogici che trovo inverosimili per quel periodo, soprattutto in contesti ecclesiastici.
2. Il bambino ascolta tutto quello che si dicono i due confratelli, ma è dura per chiunque, non solo per Joahnn che è piccolino, comprendere con l'ultima frase di Philips che sta parlando dei suoi genitori. E invece il bambino comprende con troppa facilità il riferimento ai genitori di Philips.
3. Non specifichi l'età del bambino, ma tra la prima parte e l'ultima c'è una evoluzione nel suo linguaggio che fanno pensare a due età differenti.
Piacere nella lettura.
Altissimo. Le pulci servono a aiutare l'autore. Qui siamo apprendisti che volentieri giocano a scrivere. In un gioco leale ci si aiuta, ci si sostiene. E poco importa se c'è qualche errore. Importano le emozioni che si è capaci di scatenare. Il tuo racconto ne scatena tante. È una bellissima favola per adulti, che valorizza e sdogana dal rigore ecclesiastico, riconducendolo al contributo pedagogico, il gioco. È scritto benissimo, i dialoghi sono abbastanza convincenti, c'è uno studio del periodo nell'ambientazione. Quindi, chiedo venia per "le pulci", cercate nell'intento di aiutarti a perfezionare il racconto, ma nella piena sostanza dell'efficacia del testo non posso che plaudire e assegnare il massimo dei voti, assolutamente meritato.
- Ishramit
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Re: Commento
Intanto grazie anche a tutti gli altri che hanno letto e commentato, mi scuso per non poter rispondere a tutti ma queste settimane per me sono pienissime e ho fatto giusto un salto che deve essere rapido Solo: Teseo, in realtà Ishramit non sta per israelita, il nome lo inventai quando avevo 12 anni e non ci ho ragionato su gran che a livello di significati Ma chissà magari significa davvero qualcosa.Marcello Rizza ha scritto: ↑17/08/2021, 6:45 Buongiorno Ishramit.
Le pulci.
1. Il racconto verte su concetti pedagogici che trovo inverosimili per quel periodo, soprattutto in contesti ecclesiastici.
2. Il bambino ascolta tutto quello che si dicono i due confratelli, ma è dura per chiunque, non solo per Joahnn che è piccolino, comprendere con l'ultima frase di Philips che sta parlando dei suoi genitori. E invece il bambino comprende con troppa facilità il riferimento ai genitori di Philips.
3. Non specifichi l'età del bambino, ma tra la prima parte e l'ultima c'è una evoluzione nel suo linguaggio che fanno pensare a due età differenti.
Piacere nella lettura.
Altissimo. Le pulci servono a aiutare l'autore. Qui siamo apprendisti che volentieri giocano a scrivere. In un gioco leale ci si aiuta, ci si sostiene. E poco importa se c'è qualche errore. Importano le emozioni che si è capaci di scatenare. Il tuo racconto ne scatena tante. È una bellissima favola per adulti, che valorizza e sdogana dal rigore ecclesiastico, riconducendolo al contributo pedagogico, il gioco. È scritto benissimo, i dialoghi sono abbastanza convincenti, c'è uno studio del periodo nell'ambientazione. Quindi, chiedo venia per "le pulci", cercate nell'intento di aiutarti a perfezionare il racconto, ma nella piena sostanza dell'efficacia del testo non posso che plaudire e assegnare il massimo dei voti, assolutamente meritato.
Marcello, grazie per le pulci anche più che per il generoso commento perché sono importantissime e in effetti fai rilievi importanti. Quando scrivo tendo a scivolare un po' su queste cose e devo imparare a limitarle, a parte...
La prima Sono ben consapevole che questo monastero in cui ho ambientato più di un racconto è pedagogicamente anacronistico. Non è il tema del racconto e quindi ci sta che prendendolo singolarmente venga considerato come un errore (e in un romanzo storico ad esempio sarebbe un errore grave) ma diciamo che è una piccola "polemica" che da persona che lavora (anche se ora sono in pausa) in ambito educativo mi sta a cuore. E naturalmente non è una polemica contro il modo di crescere i bambini nel medioevo, perché sarebbe piuttosto inutile
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però hai scritto una storia davvero gradevole che, pur nella sua lunghezza, ho trovato molto scorrevole alla lettura.
è vero, ci sno molti "che", ma si possono sistemare senza troppo problemi.
le descrizioni sono buone, davvero buone, sia a livello visivo che emozionale.
per questo ti do un bel voto.
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
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Non c'è nulla di meglio di un testo che sappia lasciarti con delle riflessioni.
Complimenti.
PS: l'unica nota negativa che si potrebbe trovare è che a un certo punto la discussione si incaglia un po' e si ha quasi l'illusione che una trama non ci sia. Meno male che salta fuori quel bambolotto scalcagnato!
Gara d'Estate 2021 Sorriso di Rondine
Sono anche su Inchiostrodiverso!
E su DifferentTales!
Illustrazioni: @novelle.vesperiane
Wattpad: https://www.wattpad.com/user/NovelleVesperiane
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Avrei forse sviluppato di più il passaggio dei genitori. Comunque voto massimo.
Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,50 MB scaricato 280 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
256K
256 racconti da 1024 Karatteri
Raccolta delle migliori opere che hanno partecipato alla selezione per l'antologia 256K. Ci sono 256 racconti da non più di 1024 battute. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro della fantascienza italiana Valerio Evangelisti. Ogni pagina, è corredata da una cronologia dei vecchi computer dagli anni '50 agli '80. A ogni autore è stato inoltre assegnato un QR Code. Da non perdere!
A cura di Massimo Baglione e Massimo Fabrizi
con la partecipazione di: Alessandro Napolitano e Paolo Oddone.
Contiene opere di: Alberto Tristano, Roberto Guarnieri, Ramona Cannatelli, Ser Stefano, Giorgio Aprile, Gianluca Santini, Matteo Mancini, Giorgia Rebecca Gironi, Mariella Vallesi, Tommaso Chimenti, Diego Salvadori, Giulia Conti, Beatrice Traversin, Maria Cristina Biasoli, Massimiliano Campo, Il Cazzaro di 6502, Polissena Cerolini, Patrizia Birtolo, Paolo Capponi, Paolo Cavicchi, Luca Romanello, Igor Lampis, Diego Di Dio, Leonardo Boselli, David Parronchi, VS, Antonella Tissot, Sam L. Basie, Annamaria Trevale, Bruno Ugioli, Ilaria Spes, Bruno Elpis, Massimiliano Prandini, Andrea Marà, Riccardo Fumagalli, Joshi Spawnbrød, Daniele Picciuti, Gian Filippo Pizzo, Flavio Valerio Nervi, Ermanno Volterrani, Manuela Costantini, Matteo Carriero, Eva Bassa, Lorenzo Pompeo, Andrea Andreoni, Valeria Esposito, Stefano Caranti, Riccardo Carli Ballola, Stefano Pierini, Giuseppe Troccoli, Francesco Scardone, Andrea Cavallini, Alice Chimera, Cosimo Vitiello, Mariaeleonora Damato, Stefano Mallus, Sergio Oricci, Michele Pacillo, Matteo Gambaro, Angela Di Salvo, Marco Migliori, Pietro Chiappelloni, Sergio Donato, Ivan Visini, Ottavia Piccolo, Ester Mistò, Alessandro Mascherpa, Gianmarco Amici, Raffaella Munno, Michele Campagna, Diego Bortolozzo, Lorenzo Davia, Marco Solo, Gianluca Gendusa, Caterina Venturi, Lorenzo Crescentini, Silvia Tessa, Simona Aiuti, Chiara Micheli, Anna Tasinato, Valentina Giuliani, Giulio D'Antona, Maria Francesca Cupane, Veruska Vertuani, Giacomo Scotti, Chiara Zanini, Lorenzo Fontana, Tiziana Ritacco, Margherita Lamatrice, Aurora Torchia, Luigi Milani, Maurizio Brancaleoni, Gloria Scaioli, Filomena, Piergiorgio Annicchiarico, Morik Chadid, Chiara Perseghin, Massimo Ferri, Simone Messeri, Davide Dotto, Serena M. Barbacetto, Roberto Bernocco, Anthony Strange, Cristian Leonardi, Fabiola Lucidi, Roberto Bommarito, Antonio Russo De Vivo, Giacomo Gailli, Giovanni Duminuco, Federico Pergolini, Fabrizio Leonardi, Amigdala Pala, Natale Figura, Celeste Borrelli, Francesca Panzacchi, Andrea Basso, Giacomo Inches, Umberto Pasqui, Mario Frigerio, Luigi Bonaro, Luca Romani, Anna Toro, Giuseppe Varriale, Maria Lipartiti, Marco Battaglia, Arturo Caissut, Stefano Milighetti, Davide Berardi, Paolo Secondini, Susanna Boccalari, Andrea Indiano, Alexia Bianchini, Penelope Mistras, Anna Grieco, Samantha Baldin, Serena Bertogliatti, Valentina Carnevale, Gloria Rochel, Andrea Leonelli, James Carroll Wish, Marco Ferrari, Giovanni Ferrari, Mew Notice, Maurizio Vicedomini, Paride Bastuello, Alessandra Lusso, Mirko Giacchetti, Francesco Manarini, Massimo Rodighiero, Daniela Piccoli, Alessandro Trapletti, Marco Tomasetto, Conrad, Giovanni Sferro, Morgana Bart, Omar Spoti, Massimo Conti, Andrea Donaera, Roberto Alba, Libeth Libet, Angela Rosa, Valentina Coscia, Antonio Matera, Fabio Brusa, Stefano Olivieri, Isabella Galeotti, Chiara de Iure, Ilaria Ranieri, Lorenzo Valle, Francesco Fortunato, Valentina Tesio, Elena Pantano, Maria Basilicata, Antonio Costantini, Riccardo Delli Ponti, Giovanna Garofalo, Eliseo Palumbo, Federica Neri, Alessandro Napolitano, Stefano Valente, Linda Bartalucci, Luisa Catapano, Diego Cocco, Riccardo Sartori, Dario Degliuomini, Gianni Giovannone, Nicola Fierro, Federico Marchionni, Romeo Mauro, Francesco Azzurli, Filippo Pirro, Luca Marinelli, Triptil Pazol, Marco Sartori, Iunio Marcello Clementi, Maria Lucia Nosi, Valentina Vincenzini, Jacopo Mariani, Diletta Fabiani, Lodovico Ferrari, Paolo Franchini, Tullio Aragona, Davide Corvaglia, Davide Figliolini, Beniamino Franceschini, Roberto Napolitano, Valeria Barbera, Federico Falcone, Stefano Meglioraldi, Eugenia Bartoccini, Andrea Gatto, Sonia Galdeman, Filomena Caddeo, Dario D'Alfonso, Chantal Frattini, Viola Cappelletti, Maria Stella Rossi, Serena Rosata, Francesco Di Mento, Giuseppe Sciara, Mario Calcagno, Tanja Sartori, Andrea Giansanti, Lorenzo Pedrazzi, Alessio Negri Zingg, Ester Trasforini, Daniele Miglio, Viola Killerqueen Lodato, Delos Veronesi, Giuseppe De Paolis, Diego Capani, Stefano Colombo, Aislinn, Marco Marulli, Sanrei, Emanuele Crocetti, Andrea Borla, Elena Noseda, Anna Notti, Andreea Elena Stanica, Marina Priorini, Lucia Coluccia, Simone Babini, Fiorenzo Catanzaro, Francesco Mastinu, Cristina Cornelio, Roberto Paradiso, Andrea Avvenengo, Maria Boffini, Mara Bomben, Alex Panigada, Federico Iarlori, Marika Bernard, Alessandra Ronconi, Francesco Danelli, Gabriele Nannetti, Salvatore Ingrosso, Paolo Oddone, Valerio Evangelisti.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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Gara d'inverno 2020-2021 - Una rampa per l'abisso, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 28 - L'ultima notte
A cura di Lodovico.
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