Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.La sala controllo missione è in silenzio.
Il controllore del volo, da oltre trenta minuti, ha inviato la richiesta all’equipaggio posatosi su Geo_02 di uscire per la prima passeggiata esplorativa.
Dopo alcuni fruscii emessi dall’altoparlante, giunge la risposta:
- Siamo all’esterno. Il terreno è compatto e abbiamo tolto i caschi. L’atmosfera è molto simile a quella terrestre, anche la ridotta vegetazione è familiare. L’aria è rarefatta ma, anche se con fatica, è respirabile. Procediamo con la raccolta dei reperti. Riapro il collegamento audio fra due ore.
Un applauso liberatorio, unito a grida di esultanza, si diffonde in sala.
Il Capo struttura solleva le braccia in alto per placare l’euforia e dice laconico:
- Ragazzi, abbiamo trovato la nostra nuova casa!
Saltano alcuni tappi di champagne e il centro operativo si trasforma in una baraonda festosa. I volti, prima tesi e ansiosi, diventano sorridenti e pieni di speranze. La Terra sta concludendo il suo ciclo ma nel nuovo esopianeta tutto può ricominciare.
Trascorsi altri novanta minuti il brusio si smorza non appena il gracchiare della radio preannuncia il nuovo messaggio del capo missione:
- Houston, se siete in ascolto… tenetevi forte! Tutto procedeva come da protocollo ma siamo stati costretti a interromperlo. Eseguendo un carotaggio, abbiamo rinvenuto un ostacolo di natura metallica. Portandolo in superficie siamo allibiti. Non ci crederete ma…
Una pausa prima di riprendere: - È una vecchia insegna della Coca Cola!
