Al teatro degli sconosciuti
Al teatro degli sconosciuti
Può succedere di guardare fuori in una sera qualunque, mentre sento il suono di una sirena e curioso spero non sia un’ambulanza. Quando il suono finisce, resto fisso, per non pensare a niente ma sapendo di aspettare qualcosa.
La mia finestra ha tende bianche e grigie, raccolte a tre quarti da un nastro che le trasforma nelle vele di una barca, al vento. Nel vetro che resta compaiono la ragazza bionda del quarto piano e l’uomo del secondo. Entrambi affacciati; la prima alla finestra, il secondo al balcone del palazzo di fronte.
Non sanno di essere insieme, alla stessa ora. Io sì e sorrido all’idea di custodire il piccolo segreto del quotidiano di altri, sconosciuti, in questi mesi diventati familiari.
Incuriosito e impaziente, chiudo gli occhi per vedere meglio cosa succede, se stasera sarà un gesto nuovo a farmeli conoscere meglio. O forse arriverà qualcun altro ad arricchire la storia.
Lei parla al telefono, Lui discute con la madre, ad ampi gesti. La mano di Lei è tagliente e determinata, quella di Lui disegna cerchi d’aria che, accompagnati verso l’alto, diventano un vortice.
Segna il sentiero del mio sguardo fino a ritrovare la ragazza, mentre abbandona un palmo sulla maniglia di ottone. Avvicina alla finestra anche le spalle, gli occhi si chiudono. Il contatto col vetro raffredda le gote rosse che perdono vigore come l’animo, rassegnato. Succede tutto in poco, mi scuoto per la potenza delle parole di chi ha parlato, dall’altra parte del telefono. Sono dentro una nuova storia, lo dice il brivido che corre lungo la schiena.
La ragazza scompare, la ricordo mentre in primavera curava i fiori, appoggiati al davanzale.
Lui, due piani più sotto, adesso incede deciso, le dita sono unite, il braccio si muove di scatto come alcuni giocattoli della mia infanzia. Temo possa rompere qualunque cosa tocchi, per istinto sono io a fare un passo indietro.
La madre Lo ascolta seduta alla sedia di paglia e accarezza un amico fedele; la fa sentire meno sola di fronte alla furia del figlio. Con un gesto deciso Lui impugna un guinzaglio, il cane lo segue, senza discutere.
Torno due piani più su, ma vedo solo il ricordo malinconico della primavera: i fiori sono appassiti, neri come il buio della stanza senza luce. Vorrei sapere tutto di Lui e di Lei.
Sono fortunato nel custodire il loro segreto non svelato; sorrido deluso, avrei voluto sapere tutto di gesti e parole.
Mentre cerco altro che attiri l’attenzione, il cane da caccia appare in strada, seguito dal padrone con una sigaretta già accesa. Continuo a raccogliere indizi per creare la mia storia. Un autobus di linea alla fermata oscura la scena e rinnova la mia curiosità pungente.
Quando il paesaggio è di nuovo libero, compare la ragazza bionda senza nemmeno avere avuto il tempo di arrotolare al collo una sciarpa rossa. Rincorre l’uomo sul marciapiede, Il cane ne ha già sentito i passi e il profumo. Lei veloce oltrepassa Lui, prima con lo sguardo fiero e le guance, tornate rosso fuoco, annunciano uno schiaffo che lascia il segno.
Mi sento vibrare, la vita mi sta stupendo ancora una volta.
Lei non ha tempo per altro e prosegue la corsa; il cane adesso strattona Lui, dalla parte opposta. Dopo un ultimo tiro veloce ma profondo, la sigaretta scompare spenta sotto la scarpa.
Desidero che Lui la segua. Lei sembra leggermi nel pensiero e dopo qualche metro si ferma, tra le lacrime. Le braccia lungo il corpo finiscono in pugni stretti. Finalmente l’uomo tira il guinzaglio e il segugio da caccia diventa cane da slitta. Tira deciso; è la ragazza bionda a sentire i passi e il profumo, come se i sensi arrivassero sempre prima di tutto il resto. Il corpo li segue fedele, il viso si inarca all’indietro, poi le spalle, il bacino e le gambe. Lei e Lui, poco prima affacciati nelle proprie case si ritrovano l’una davanti all’altro. Gli istanti sembrano durare minuti interi.
Il cane abbaia per vendicare il padrone. Vicini, Lei prova a resistere, le sue mani incontrano il petto di Lui, più forte dei vetri della finestra e il palmo questa volta scivola. Si sfidano col telefono in mano, urlano per scoprire chissà quali storie, custodite da un codice segreto.
Cosa cercano? Chi c’è in quelle conversazioni? Forse un giorno potremo tutti non essere più capaci di parlarci.
Lui le allunga la scatoletta nera, Lei legge ingorda, fino a nuove lacrime che bagnano un sorriso. La sciarpa rossa, nel bacio profondo che segue, si appoggia sulle loro spalle e da sola trova la via per legarli.
Il cane, seduto ai piedi del padrone, mi scopre affacciato e indaga. Intorno la vita scorre ma per me il tempo si è fermato. Non mi allontano, tirato dal mio guinzaglio in direzioni impreviste nelle vite degli altri. Il respiro riprende.
Restiamo io e il segugio, spettatori non paganti al teatro degli sconosciuti.
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Re: Al teatro degli sconosciuti
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Mettendo da parte il fatto che il genere non è il mio preferito, ho trovato alcuni pro e contro. Tra i contro, ritengo che parti del testo sono state un pò mal distribuite, alcune descrizioni spezzano in maniera innaturale la narrazione e frammenti di narrazione all'interno di una descrizione sono un pò abbandonati a sè e non credo che funzioni. Tra i pro direi che la storia è scorrevole, senza picchi di genio nè grosse lacune, la scena del ricongiungimento in strada dei due ragazzi mi è piaciuta e il cane come "personaggio" mi ha fatto sorridere.
Sono curioso di leggere tuoi lavori futuri, ciao
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Molto originale e ben curtato. Ciò che mi colpisce maggiormente è il contorno con cui hai deciso di cingere questa vicenda. Questo spettatore non pagante, che potremmo essere tutti e da cui ognuno, allo stesso tempo, non vorrebbe essere osservato. Eppure, ormai va così, con o senza "scatoletta". Per certi versi ricorda "finestra sul Cortile di Hitchcock
Che dire, mi hai colpito. Bella idea.
Quello che invece mi ha colpito meno è la vicenda in se, quella che c'è nella scatola e a cui manca invece quel sale che il contorno ha in abbondanza. Per questo, mi è davvero difficile votare il tuo racconto: la corince e il quadro vivono su due livelli troppo distanti.
Credo, in ogni caso, che sia un lavoro valido e ben pensato. Complimenti
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Re: Al teatro degli sconosciuti
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Non mi sbilancio per ora, vorrà dire che lo leggerò ancora un altro paio di volte prima di decidere: uno, SE votare e in seconda battuta (soprattutto) come. Per ora mi ha trasmesso molto poco a livello comunicativo. Per ora mi chiamo fuori.
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è scritto molto bene, solo un paio di refusi ma sono errori di battitura.
però non porta nulla a me che lo leggo.
pare l'elenco di una serie di situazioni, dove qualcosa viene descritto (abbastanza bene) ma tutto il resto lo devi immaginare.
per ora non voto, devo rileggere
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Re: Al teatro degli sconosciuti
Re: Al teatro degli sconosciuti
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Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
Vedi ANTEPRIMA (1,11 MB scaricato 139 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.