La torre della lussuria
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La torre della lussuria
«Posso aiutarla?» chiese da dietro il bancone, che occupava il centro della larga base circolare della torre, un uomo nascosto da una maschera bianca. David si avvicinò con andatura determinata ma insicura.
«Questa è la prima volta che…» iniziò a voce bassa in modo che gli altri presenti nella sala non sentissero e, di conseguenza, non giudicassero.
«Ma certo» interruppe il commesso mascherato capendo l'imbarazzo del cliente. «Non deve far altro che salire le scale qui dietro», disse indicando la scalinata alle sue spalle che percorreva il perimetro della torre, «e quando avrà raggiunto il piano che più l'aggrada potrà usare i distributori di fiale per convertire un importo di banconote in fiale di ormoni. La tassa di… soggiorno è di €45.»
David ringraziò e pagò la tassa di soggiorno. Salì la prima rampa di scale e approdò nel primo piano. Ogni piano mostrava un tema diverso. Sul lato esterno vi erano diverse porte, talvolta distanziate da una lunga vetrata da cui si poteva osservare il tema in alcune delle stanze. Il primo tema proposto doveva essere l'ambientazione asiatica: pavimentazione in legno, manifesti e pergamene con ideogrammi cinesi e fior di loto i cui petali rosei risplendevano nella luce soffusa delle lanterne. David trascinò il suo sguardo indagatore prima sul contesto, poi sulle prostitute orientali semi svestite che ondeggiavano le loro curve, e infine sui clienti entusiasti. Osservò con attenzione, poi passò oltre.
Superò allo stesso modo altri tre piani, rispettivamente a tema africano, nordico e medievale. Tutti scartati con poco interesse. Si soffermò, invece, nel quinto piano e si sporse verso una vetrata: neon fluorescenti sulle pareti placcate d'oro, donne e uomini che sfoggiavano linee luminose lungo i bordi dei pochi vestiti che indossavano. Capì che doveva trattarsi del tema cyberpunk quando notò che certi arti, che si dimenavano al ritmo della musica, erano robotici. Qualcosa lo attirò. Si avvicinò a uno dei distributori posizionati accanto ogni porta e inserì distrattamente la prima banconota che gli capitò sottomano. Schiacciò il pulsante "uomo". Di risposta il distributore sputò una fiala che precipitò su di un piccolo vassoio. David la raccolse e analizzò il contenuto, un composto di testosterone che aumentava il desiderio, migliorava le prestazioni e amplificava l'appagamento. Era possibile comperare altro ormone sessuale o altri ormoni indicati per ogni specifica funzione ma a David non interessava. Mise da parte la fiala e strappò dal distributore la ricevuta con il codice a barre che gli avrebbe permesso di aprire la porta.
Appena entrato venne prontamente accolto da due prostitute che lo seguirono verso un lungo divano. Si distese e cominciò a scrutare circospetto le altre persone. Le due ragazze parvero offese dalla sua distrazione e si proposero di prendergli il cappotto, David rifiutò di toglierselo. Era concentrato su una coppia: lei aveva una vistosa scollatura e le gambe carnose in mostra, con le fredde dita metalliche sfiorava la schiena del suo robusto cliente. Sedevano sugli sgabelli del bar, David decise di agire. Con una vigorosa spallata colpì l'uomo facendogli versare il drink sul pavimento.
«Oh! Scusi…»
«Maledizione! Stai attento» esclamò l'uomo asciugandosi la camicia. «Vieni, cara. Andiamo in un posto più tranquillo» disse rivolgendosi alla ragazza. David notò che stava reprimendo una risata. L'uomo le passò un braccio dietro la schiena e la condusse fuori. Ottimo, pensò David, era proprio quello che sperava accadesse. Aspettò qualche secondo per poi dirigersi verso l'uscita ma venne intercettato da una ragazza che saltellava sulle gambe bioniche invitandolo a ballare. David tentò di ritrarsi ma la ragazza lo afferrò dai due lembi del cappotto aperto e, scuotendolo, fece cadere ciò che stava cautamente nascondendo. Una rivoltella dal caricatore a tamburo rimbalzò sul pavimento producendo un tonfo metallico. La ragazza rimase interdetta, insieme a tutti quelli che avevano visto l'arma. David, con uno scatto, la raccolse e si precipitò fuori. «Non si possono portare armi qui dentro!» strillò la ragazza mentre David richiudeva la porta alle sue spalle. La sua copertura era saltata. Presto sarebbero arrivate le guardie, perciò doveva sbrigarsi. Fortunatamente riuscì a vedere lo scorcio dietro una porta mentre veniva chiusa: era la coppia di prima. A passo svelto procedette, il suo stivale urtò con la boccetta di testosterone che, probabilmente, l'uomo aveva trangugiato prima di appartarsi. Esalò un respiro profondo, con un calcio sfondò la porta e irruppe.
L'uomo, noto con il nome di Kill Joe, stava su di lei con la camicia sbottonata. La prostituta aveva i vestiti completamente strappati e si dimenava sofferente sotto di lui, con gli avambracci di metallo tentava di allontanare invano il suo aggressore. Kill Joe aveva una fama per la sua aggressività, non a caso pendeva una taglia sulla sua testa; il testosterone gli aveva conferito una forza bruta e una veemenza tale da non sentire la porta sfondarsi alle sue spalle. Continuava a strozzare la prostituta con una mano e a tenerle fermi i polsi con l'altra mentre David, ai piedi del letto, prendeva la mira sulla nuca del criminale.
Esplose un colpo. Il vigore di Kill Joe si perse insieme alla sua vitalità. Si accasciò sulla ragazza inondandole la carne nuda con il suo sangue. Lei si scalciò di dosso il cadavere e si ridistese ansimante. Tentò di controllare i suoi brevi e isterici respiri per ringraziare il suo salvatore ma egli era già scomparso quando sollevò il capo.
David si allontanò con la piastrina di Kill Joe che avrebbe mostrato come prova dell'uccisione quando avrebbe riscosso la taglia. Non ci si annoiava di certo ad essere un cacciatore di taglie, pensò mentre si lasciava alle spalle le stravaganze della Luxury Tower.
- Laura Traverso
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Re: La torre della lussuria
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Re: La torre della lussuria
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1) Questa torre è in mezzo a un deserto, perciò mi fa stranissimo sentir parlare di Euro. Se questo punto ha una sua spiegazione di "lore" è un conto, e allora non è uno sbaglio, ma l'ultima volta che ho controllato, il vecchio continente di deserti non ne aveva. Certe cose vanno spiegate o eliminate, altrimenti creano solo confusione.
2) "Rivoltella con caricatore a tamburo". Bastava dire rivoltella. Tutte le rivoltelle hanno i caricatori a tamburo, proprio perché sono rivoltelle. Non serve specificarlo due volte, è ridondante.
A rileggerti.
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Re: La torre della lussuria
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e mi è spiaciuto, perché la storia era partita bene, con una buona atmosfera che presupponeva ottimi sviluppi.
invece scoprire che era un cacciatore di taglie, tra l'altro piuttosto goffo e sbrigativo, mi ha lasciato di stucco.
concordo con le segnalazioni fatte da draper, anche se la stesura e la scrittura in generale sono buone.
a rileggerti
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Re: La torre della lussuria
No, non credo sia paradossale. Si tratterà di contesti sommari o descritti per rapidi tocchi, questo sicuramente, ma il contesto a mio avviso resta un elemento necessario. Non c'è scritto da nessuna parte che la brevità debba costringere l'autore a sacrificarsi, anzi, dovrebbe trattarsi di una sfida in più, una sfida costruttiva.N.B. Panigale ha scritto: ↑15/05/2019, 15:07 Draper, è condivisibile la tua perplessità nel primo punto. In effetti avrebbe dovuto far parte della lore ma parlare di contesti in un racconto breve è paradossale. Quindi si, avrei potuto evitare di scrivere "euro" semplicemente.
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Re: La torre della lussuria
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Re: La torre della lussuria
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Re: La torre della lussuria
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La sospensione dell'incredulità va bene, ma bisogna star attenti a non abusarne troppo.
E perplesso, nella sua progressione logica, mi ha lasciato anche il susseguirsi degli eventi, posti in un futuro, si immagina, non troppo lontano: che bisogno aveva il protagonista di comperare la fiala e perché, dopo averla comperata, si trova dentro a una specie di locale, dove si serve alcool e si balla? Perché l'assassino può uccidere così impunemente? Perché è vietato portare armi, e se lo è non basta metter un metal detector all'ingresso?
Dal punto di vista formale ti segnalo: "Si ritrovò circondato da uno stile d'arredamento fortemente in antitesi con l'asetticità dell'esterno", dove il sostantivo stile è pleonastico e quel fortemente non aggiunge nulla.
Attenzione sempre all'abuso di aggettivi e avverbi e ad aver cura del lessico.
Infatti" La tassa di… soggiorno è di €45.»
David ringraziò e pagò la tassa di soggiorno. Salì la prima rampa di scale e approdò nel primo piano."
Avresti dovuto scrivere quarantacinque euro, e approdare regge a o su, mai nel. Quindi approdare al primo piano.
E ancora: "Si soffermò, invece, nel quinto piano e si sporse verso una vetrata".
Soffermarsi regge a e su, mai nel.
A presto
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Re: La torre della lussuria
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Re: La torre della lussuria
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Re: La torre della lussuria
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Re: La torre della lussuria
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Al di là degli scarsi refusi rilevati, il linguaggio è stimolante.
Come già egregiamente osservato da altri commentatori, ci sono dei particolari incongruenti con lo scenario tratteggiato dai luoghi che abbisognano di una revisione.
P.S. È mia abitudine esprimere il voto dopo attente riletture.
- Marco Daniele
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Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,50 MB scaricato 282 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
I sette vizi capitali
antologia AA.VV. di opere ispirate alle inclinazioni profonde, morali e comportamentali dell'anima umana
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Federico Mauri, Emilia Pietropaolo, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Lidia Napoli, Alessandro Mazzi, Monica Galli, Andrea Teodorani, Laura Traverso, Nicolandrea Riccio, F. T. Leo, Francesco Pino, Franco Giori, Valentino Poppi, Stefania Paganelli, Selene Barblan, Caterina Petrini, Fausto Scatoli, Andr60, Eliana Farotto.
Vedi ANTEPRIMA (535,81 KB scaricato 115 volte).
L'Altro
antologia AA.VV. sulle diversità del Genere Umano
Attraverso il concorso "L'Altro - antologia sulle diversità del Genere Umano", gli autori erano stati chiamati a esprimersi sulle contrapposizioni fra identità, in conflitto o meno, estendibili anche a quelle diversità in antitesi fra di loro come il terreste e l'alieno, l'Uomo e l'animale, l'Uomo e la macchina, il normale e il diversamente abile, il cristiano e il musulmano, l'uomo e la donna, il buono e il cattivo, il bianco e il nero eccetera. La redazione cercava testi provocatori (purché nei limiti etici del bando), senza falsi moralismi, variegati, indagatori e introspettivi. Ebbene, eccoli qua! La selezione è stata dura e laboriosa, ma alla fine il risultato è questo ottimo libro.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Furio Bomben.
Contiene opere di: Furio Bomben, Antonio Mattera, Maria Letizia Amato, Massimo Tivoli, Vespina Fortuna, Thomas M. Pitt, Laura Massarotto, Pasquale Aversano, Ida Dainese, Iunio Marcello Clementi, Federico Pavan, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Giorgio Leone, Giovanna Evangelista, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Francesco Zanni Bertelli, Gabriele Ludovici, Laura Traverso, Luca Valmont, Massimo Melis, Abraham Tiberius Wayne, Stefania Fiorin.
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La Gara 39 - Le nostre scelte generano molti mondi
A cura di Nunzio Campanelli.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2021 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 69 - Le parole che non ti ho mai detto
A cura di Lorenzo Iero.
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