L'Uomo Aoristo

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'estate 2023.

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Macrelli Piero
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L'Uomo Aoristo

Messaggio da leggere da Macrelli Piero »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

ὁ ἄνθρωπος ὁ ἀόριστος
(l'uomo aoristo)


-ἐγώ εἰμι ὁ ὤν.
-ἐγὼ εἰμί ὁ ἄνθρωπος ὁ ἀόριστος
-Ma che cazzo sta dicendo?
-Questa volta è impazzito davvero.
-Sta dicendo che lui è quel che è.
-E poi ripete che lui è l'uomo Aoristo. Non è impazzito, sta solo parlando greco antico.
-Quindi è pazzo.
-E tu come fai a capirlo, da quando conosci il greco antico?
-Io? Mai saputo. Lui ha sballato, ma non è pazzo, né scemo. Sa benissimo che nessuno può capirlo e
cosi mi ha dato un auricolare e ogni volta che parla greco antico (e ha giurato che d'ora in avanti
parlerà solo greco antico), mi traduce in cuffia ciò che dice ed io gli faccio da portavoce.
-Ha sbiellato di brutto.
-Glielo avevamo detto di stare alla larga da certe donne.
-Specialmente quelle che con noi dello Slego non c'entrano niente.
-Detto così sembra un po' classista, ma c'è del vero in quel che dici.
-Secondo me vuole diventare un supereroe cattivo che odia tutti e vuole distruggere tutto, tipo Uomo Talpa contro i Fantastici Quattro.
-Ma l'uomo Talpa è uno sfigato, se dovessi scegliere di essere un super eroe, ecco, io vorrei essere Silver Surfer, Silver Surfer è un figo...
-Zitti , zitti. Sta chiedendo qualcosa.
-κσκεών, ἀμβροζία, ὑδρόμελι
-E adesso che dice?
-Invoca Idromele, Ambrosia e Ciceone, roba da bere.
-E che cazzo è?
-Non lo so di preciso, io ho preparato mezzo bottiglione di Negroni, cedrata e chinotto. Ero anche
tentato di pisciarci dentro per dargli quel gusto di bevanda antica.

Ci trovavamo fuori dallo Slego a fine serata e non riuscivamo più a contenere il nostro amico. Era
iniziato tutto un paio di mesi prima, quando aveva conosciuto una tipa, ma si vedeva lontano un
miglio che non era una sleghiana, anche se cercava di vestirsi giusto e atteggiarsi bene. Qualche
volta veniva all'Isola e l'avevamo vista anche ad una notturna a Radio San Marino. Ma era solo una
fighetta annoiata che si rompeva a frequentare i suoi soliti giri e di andare a ballare al Paradiso e
diceva anche che il liceo classico era stata una scelta costretta dai suoi genitori. Sembrava innocua,
ma il rischio dello scontro sociale era alto. Il fatto è che noi siamo buoni e tolleranti, mentre ―loro‖
non ci avrebbero mai fatto entrare al Paradiso. Noi invece, che siamo progressisti, porte aperte a
tutti, tossici, neri, e possono entrare anche i fighetti.

-ἐν ἀρτῇ ἐποίηζεν ὁ θεὸς ηὸν οὐρανὸν καὶ ηὴν γῆν
-In principio Dio creò il cielo e la terra.
-ἡ δὲ γῆ ἦν ἀόραηος καὶ ἀκαηαζκεύαζηος καὶ ζκόηος ἐπάνω ηῆς ἀβύζζοσ καὶ πνεῦμα θεοῦ
ἐπεθέρεηο ἐπάνω ηοῦ ὕδαηος
-La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l`abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle
acque.
-Ora sta citando la Genesi.
-Gli sta prendendo la gatta triste.
-Ben gli sta!
-Glielo dicevo che doveva fare come noi che frequentiamo solo tipe semplici, senza pretese, che se
anche sbagli un congiuntivo stai tranquillo.
-E invece no! Lui la voleva frequentare la fighetta, la accompagnava a casa da scuola e le portava
quel cazzo di vocabolario di greco che pesa come un'incudine. Diceva che la madre della tipa lo
guardava male quando arrivavano.
-Ah, Ah, Ah. Avrei voluto esserci quando la vecchia gli ha guardato nello zainetto e invece dei libri
di greco e latino, gli ha trovato le lime da sgrosso e il calibro dell'officina di aggiustaggio.
-Lo ha cacciato da casa! Gli ha anche urlato che in quella casa non sarebbe mai entrato un
comunista, povero e sporco, e che sua figlia non doveva vederla mai più.

E da allora è impazzito dal dolore, si è messo a studiare greco antico, più per dispetto che per altro.
Ora parla solo in greco antico. A volte è al bar dello Slego che mugugna da solo, che lui ha una
dignità, che lui vive momento per momento, l'azione in sé e per sé, colta nel momento in cui si
svolge, senza indicazioni precise di tempo. Che lui non pensa né al passato e neppure al futuro; che
lui, solo lui, è il vero Uomo Aoristo.
Ultima modifica di Macrelli Piero il 06/09/2023, 8:47, modificato 1 volta in totale.
Giovanni p
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Messaggio da leggere da Giovanni p »

La storia si snoda su un dialogo lungo che si interrompe solo quando l’autore spiega al lettore, per mezzo di un narratore interno non specificato, la storia del protagonista. Il ragazzo, presumibilmente un adolescente e non benestante, ha subito una batosta in amore che lo ha portato alla pazzia facendo sì che parli solo greco antico. Si è innamorato infatti di una ragazza benestante che frequenta il classico la cui madre non lo vede di buon occhio dando per scontato che sia povero e comunista. La donna ha fatto si che la relazione si interrompesse sul nascere e il ragazzo, impazzito dal dolore, come conseguenza ha studiato greco antico fino ad impazzire.

L’autore ha proposto qualcosa di originale, ma che esposto così sembra più un buon incipit che un racconto fatto e finito. Ho apprezzato l’idea, ma non l’esposizione. La serie di botta e risposta fa scivolare la lettura fino alle attese spiegazione, che però esposte così sembrano più un riassunto. Durante il dialogo non si vede nulla, questo purtroppo esclude, almeno per me, di poter empatizzare con il protagonista, quando invece la storia per come è strutturata dovrebbe puntare tutto sull’empatia. Mi è piaciuto l’idea di un protagonista che non pensi più al passato né al futuro, ma che viva il suo dolore crogiolandosi nella pazzia. Qualche refuso c’è ma poca roba.
Passworld
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Messaggio da leggere da Passworld »

Dico la verità:mi ha incuriosito l'inserzione delle frasi in greco e l'uso del greco quasi come fosse un personaggio.
Questo greco che diventa prima un modo di sfogarsi e quasi di vendicarsi e poi un'ossessione, quasi pazzia.
Athosg
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Messaggio da leggere da Athosg »

Un racconto che riporta ai bei tempi degli anni ottanta, dove ognuno aveva il suo credo, incasellato in categorie musicali e di abbigliamento. Sfortunatamente il protagonista si era innamorato di una ragazza di un altro ceto sociale e la famiglia ha posto il niet, apostrofandolo di essere un comunista. E lui la prende male, molto male. Tutte situazioni che esistevano in quegli anni e che fanno venire un po' di nostalgia. Ora, divago, i comunisti non ci sono più anche se a destra continuano ad averne paura.
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Marino Maiorino
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Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Di questo racconto porto a casa l'impudenza: hai preso una cotta andata male con tanto di contrasto di classe, e hai fatto imparare il greco a un ragazzo che, per estrazione, solo a fare il metalmeccanico poteva aspirare (secondo la "liberissima" società italiana tutt'altro che classista...)
È una storia talmente improbabile da essere vera: cosa non si farebbe per amore? E il tuo protagonista lo fa.
E merita davvero tanto. Bravo!
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

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Satira sociale e analisi motivazionale: cosa pretendere di più da un racconto? :) Confesso che l'ho provato anch'io, con la lingua spagnola. Ovviamente non è servito al primo obiettivo, almeno ho imparato qualcosa dell'idioma di Cervantes.
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Messaggio da leggere da Anto58 »

Il racconto è sicuramente originale, e poi il greco rappresenta un "must" per chi ha frequentato il liceo classico...
Bella e leggera scrittura che smonta il linguaggio aulico e solenne del classicismo che ci riporta alla noia e alla pesantezza.
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

mi pare di vedere un viaggio indietro nel tempo, in questa storia, e rivedo un po' anche la mia veccgia compagnia dell'epoca.
testo originale, fuori dal giro solito, lascia inizialmente perplessi ma poi riesce a farti entrare nella situazione.
certo, una delusione amorosa difficilmente crea una problematica simile, ma non si sa mai.
un buon racconto
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Gabriele Pecci
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Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Non lo so, non lo so. Non ne combini una giusta Piero, quand'è che ti metterai a scrivere su robe un po' più alte, sempre sta smania revival dello slego! Ci mancava anche l'Aoristo adesso, pure l'oratore di greco antico, ma come ti vengono ste genialate? Naturalmente è l'invidia intellettuale che parla, vorrei averlo scritto io questo racconto, vorrei avere le parole giuste, incasellate coi tempi giusti che mi trovo a leggere in quasi ogni tuo testo, però stavolta ci ho voluto provare anche io, l'ho messo anche io un dialogo in gara, breve è, niente di speciale, poca roba, però piano piano vedrai che riuscirò anche io a farla mia questa tua dialettica diretta e spontanea, a fare mie tutte le tue grottesche messe in scena. Così magari parlerò poi del Velvet che di quello posso parlare, raccoglierò il testimone, dammi tempo. Voto 5.
Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Ricordo gli altri racconti dell’autore legati allo Slego; mi era piaciuta l’aura di mistero delle altre opere, qui in un certo senso l’improvvisa capacità di parlare greco può essere considerata altrettanto misteriosa… anche se devo che mi ha convinto meno rispetto appunto a quanto letto precedentemente. Trovo che i dialoghi siano piuttosto efficaci, realistici, descrivono bene l’ambiente. Anche l’idea è originale perciò mi sento di dare come voto un 4.
Namio Intile
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Un racconto con ottimi spunti narrativi, sottolineo questo brano: "Non è impazzito, sta solo parlando greco antico.
-Quindi è pazzo."
E con una portentosa idea di fondo trainata dal titolo. Quell'uomo aoristo.
Per chi non conosce il greco antico l'aoristo è un modo verbale pressocché intraducibile in italiano e in qualsiasi altra lingua moderna. Perché non esprime solo un tempo, ma appunto un modo (quelli greci sono modi verbali più che tempi), sottintende una qualità dell'agire. Quindi un agire in un determinato modo. La filosofia non è nata in Grecia per caso, il linguaggio ha dato una spinta. Già il latino ha dei tempi verbali, non dei modi, che indicano esclusivamente la temporalità dell'azione. Le lingue moderne, non ne parliamo.
Dunque l'idea dell'uomo aoristo, un uomo che rinuncia non solo alla modernità, ma si dà all'aoristo, a un tempo indefinito, a un modo della vita, e quindi prova ad attribuire valore a ciò che è e vede, è un'idea strepitosa. Ma purtroppo alla premessa non sono seguiti i fatti. A partire proprio da quella citazione del Genesi iniziale, che mi ha fatto storcere il naso. Perché Genesi e quel greco ormai corrotto che è già da un pezzo la lingua franca dell'Oriente dell'Impero? Perché la traduzione della Torah aramaica nella versione greca dei Settanta? E perché quel verbo essere, proprio lui l'unico a rifiutare l'aoristo? Sono colui che sono stato. Tra l'altro la versione greca stravolge il significato originario ebraico. Ma questa è un'altra storia.
Il testo poi scivola nell'umorismo. Insomma, mi è sembrata un'occasione mancata e non è detto che non te la rubi tanto mi è piaciuta. Pure se parlare in greco è una faticaccia.
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Macrelli Piero
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Re: L'Uomo Aoristo

Messaggio da leggere da Macrelli Piero »

bereshit barà Elohim. La tentazione di spingermi ancora più indietro fino all'ebraico biblico mi aveva stimolato, ma mi sono fermato al Greco Antico che nella mia follia ho cominciato a studiare a 60 anni.
Nei panni di un ventenne operaio non potevo spingermi oltre.
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Il_Babbano
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Messaggio da leggere da Il_Babbano »

C'è qualche "d" eufonica (che eufonica non è) di troppo, e pure qualcosa (una doppia barra verticale?) che mi pare non c'entri niente.

Idea molto creativa, ma allo sviluppo sembra manchi qualcosa - per quanto, l'incudine me la ricordo eccome. Per venire incontro alle esigenze di chi il greco antico non l'avesse studiato (o - eccomi - non lo ricordasse più), dopo la prima frase potevi far intendere il resto direttamente attraverso il traduttore. Poi ci voleva qualcosa che spiegasse (ma ci si riesce?) questa cosa dell'aoristo che non è un tempo come gli altri, ma è stato inventato apposta per poter infliggere pene multidisciplinari (e più severe) agli studenti del liceo classico.
Immagino che il modo sgrammaticato di parlare dei tre amici sia voluto: in fondo, sono l'antitesi dei classicisti, no?

A me piace abbastanza: 3 su 5.
Merceds Cortani
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Messaggio da leggere da Merceds Cortani »

Il racconto è divertente anche se tolta l'apparenza nasconde una storia dolorosa. Come ha detto un altro utente il greco sembra un altro personaggio e si mescola quasi a un ritmo di parlata giovanile del nord Italia (almeno a me è sembrato del nord Italia). Purtroppo tecnicamente non è il massimo, quasi solo dialogo, per niente descrizioni o trama. Idea carina ma buttata lì.
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