WFactor - 3a fase
Moderatore: Tuarag
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Tuarag
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Re: WFactor - 3a fase
L’uomo lo guarda perplesso ma, prima di intervenire, rimane un po’ davanti a “lui” in silenzio. Poiché non crede nei sogni e nei desideri impossibili, preferisce concentrarsi mentalmente sui buoni propositi e sulle azioni da compiere nel nuovo anno.
“Mi dedicherò di più a mio figlio ed eviterò di litigare con la madre per gli alimenti - dice fra sé sciorinando il suo lungo elenco - Reagirò quando il mio capo mi tratta coi piedi. Finirò finalmente di leggere quel libro che interrompo di continuo perché preferisco vedere le partite. Ristrutturerò la casa in campagna, così ci andrò per respirare aria pulita e non quella infetta di città. Uscirò più spesso con gli amici invece di starmene da solo davanti al computer a navigare in internet e a chattare con tanti sconosciuti su Facebook. Farò un po' di ginnastica oppure delle lunghe camminate per combattere questa dannata vita sedentaria. Sorriderò ai mendicanti mentre passo loro qualche spicciolo. Non guarderò più con diffidenza gli stranieri che vengono nel mio paese in fuga dalla fame e dalla guerra. Smetterò di fumare, e con i soldi risparmiati mi farò un bel viaggetto”.
Determinato e contento, si accinge quindi a raddrizzare il nuovo calendario di Braviautori appeso storto in un angolo strategico del suo grigio soggiorno.
Sente che gli porterà fortuna.
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Re: WFactor - 3a fase
Guardali, sono tanti. Più di quanti tu creda. La maggior parte sono giovani, non l’avresti mai pensato.
Guidano il corteo quelli che la sera fanno tardi. Fanno tardi per scrivere poesie, e le poesie parlano di loro, di quanto vorrebbero essere diversi, di quanto vorrebbero essere capiti. Li riconosci: in fondo agli occhi hanno pozze grigie in cui ribollono le idee che non riescono ad esprimere.
Seguono quelli che non sono mai stati amati. Credono ancora in qualcuno che li salvi, in chi li porterà via dagli orrori della gente. Molti di loro sono donne.
Subito dopo, una voragine bianca, piena di silenzio. Rappresenta tutti coloro che non hanno più il coraggio di andare fuori casa. Muoiono piano, dimenticati sul pavimento scuro della loro stanza, circondati da aghi sporchi, vomito, fotografie strappate. Nessuno si ricorda il loro nome.
La massa di mostri prosegue, enorme. Ci sono tanti sogni infranti, tante cose mai avvenute.
La massa di mostri prosegue, tanto grande che fa paura, tanta paura che nessuno la vede. Sfilano muti accanto a tutti, con le spalle curve, i volti pallidi. E sono bellissimi.
"Ho appena fatto la cacca". Un uomo libero.
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Re: WFactor - 3a fase
La vedo seduta in attesa del tram. Le piaccio e, forse, le piace anche il mio padrone. Avanzo balzelloni verso la ragazza.
Salto sulla panchina facendo sfoggio di agilità.
Con voce incerta la ragazza dice: -Che bel cane.
Un approccio un po’ banale, penso.
-Le piace?- risponde lui
-Si, certo, ne ho uno anch’io della stessa razza, si chiama Virgola
Drizzo le orecchie. Virgola. La mia fantasia canina mi fa immaginare un batuffolo bianco, infiocchettato di rosa.
Prendo l’iniziativa. Salto giù e mi struscio contro le gambe della ragazza. Lei mi accarezza. Incoraggiato dalla situazione, in uno slancio di intraprendenza, il padrone si lascia sfuggire un invito a cena a casa nostra per la ragazza e Virgola. È fatta.
Sulla via del ritorno mi tuffo in una pozzanghera così mi farà il bagnetto.
Pulito e profumato, sono pronto.
Steso sul tappeto del salotto rosicchio quel che resta della cena. A giudicare dai cigolii del letto il mio padrone e la ragazza dagli occhi blu si stanno divertendo parecchio. Io no.
"Gli umani sono veramente stupidi" penso. Non si può essere così idioti da chiamare “Virgola” un cane maschio!
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Re: WFactor - 3a fase
Se c’è una cosa che mi piace è viaggiare. Che per un Sagittario come me è di base, s’intende. Ora, il fatto che ultimamente non ci siano più soldi sul mio conto in banca ha inciso un attimino sulla qualità dei miei viaggi. Niente nuovi continenti da esplorare, me ne mancavano solo tre o quattro, e vabbé passsiensa. Settimane bianche meglio di no, troppo freddo per dormire in macchina. Pure il mordi e fuggi dei week end nelle capitali europee mi sta stretto, le rate del mutuo mordono di più e sfuggirle è impossibile. Se non viaggio mi manca l’aria! Un paio di giorni nella natura, una notte – una - in agriturismo, mi basta a prender fiato. Sì, però in azienda si parla di cassa integrazione… Una gita dalla mattina alla sera, ecco, è bella uguale, i miei occhi si riempiono di colori di panorami di cose nuove, i miei polmoni si estendono gioiosi. Ma la mia Pandy si fuma la benzina come non l’aveva mai fatto, e che caspita. Una passeggiata nell’aria pulita della domenica mattina, giusto! Il sole seduto sul mare bluette, le foglie bruciacchiate che affollano il marciapiede. Oltre l’orizzonte, a nemmeno mille Km, l’Africa. Quasi la vedo. Respiro, è bellissimo.
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Re: WFactor - 3a fase
Parigi. Saint Germain des Pres, il venerdì sera, è un'adorabile puttana. Per la strada, nei pochi caffè rimasti aperti, trovi persone che hanno in comune l'arte per la vita.
Luc De Girac è tra queste.
Fa parte di un gruppo noto, "Il Circus in Fabula", dove si recita l'improvvisazione.
Nel teatro di strada sono solo quindici minuti di notorietà, sei attori in piazza, e una sfida aperta, ma a lui piace da morire.
Luc entra, è il penultimo a esibirsi. Lisette, già in scena, dopo il litigio sfoggia uno sguardo madonnaro che lo tenta. L'uomo intuisce cosa deve fare. Si avvicina, aspetta l'ultima. Marie non cambia niente della trama. Bene, pensa Luc. Ora o mai più.
Il bacio tocca, non si stacca dalle labbra. Lei aggiunge il corpo morbido, preme, si appoggia.
Troppo tardi Luc si maledice per l'errore, ma ormai non può più reagire. Lo strappo, poi l'urlo, negli occhi dilatati, ancora non ci crede. Si sfiora il volto, preoccupato, poco o niente gli è rimasto del suo mitico pizzetto ramato.
"Titolo, titolo" chiede la folla.
"Marie, la bella stronza"
Luc tuona, “il Circus” si unisce alle risate della gente.
L'applauso chiude il sipario, sul volto soddisfatto degli attori.
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
Sui passaggi pedonali, fra i parcheggi incontriamo il nostro futuro.
Amare, litigare, cadere nell'oblio e morire. Senza nemmeno accorgerci
di quando accade. Le membrane che ci separano dalla follia, dal baratro,
dai mostri sono così sottili. Nient'altro che muri di carta.
John Ajvide Lindqvist
77, le gambe delle donne
concorso per racconti sulle donne
Biblioteca Labirinto N° 25
Concorso per antologia di 25 racconti dedicati ai libri e alle biblioteche
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Salvatela!
Il sole non è ancora sorto, ma lei ha dormito poco. Le prime luci dell'alba filtrano dalle sbarre della prigione e gettano ombre a quadri sul pavimento lercio.
Intorno a lei solo latrati, qualche automobile ma e lontana.
Non ricorda più quando l'hanno portata lì e non ne conosce il motivo, ma sa che forse oggi potrà andare via.
Li ha sentiti parlare la sera prima.
Qualcuno sarebbe venuto a prenderla, qualcuno avrebbe pagato per lei.
Si rannicchia un po' di più ma non è la brina a farla rabbrividire. E se non veni venissero?
Se la lasciassero ancora lì?
Era stata buona, aveva obbedito. Eppure non era servito a nulla.
Si alzo che il sole era ormai alto nel cielo, uno dei suoi carcerieri stava arrivando, quello più simpatico.
Come ogni volta era vestito di verde e aveva una lunga corda tra le mani, con cui l'avrebbe legata.
Gli corse incontro, era felice. Lui spalancò la porta della gabbia e si accovacciò per raggiungerla.
Si lasciò infilare il collare, docile. Quello era giorno di adozioni al canile.
Liuba scodinzolò un paio di volte e seguì il volontario in cortile.
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Re: WFactor - 3a fase
Alessadro trangugia costicine di maiale come fossero caramelle. Mi chiede perché non sia stato invitato anche Ser. Sorrido pensando all'analogia dei due maiali. Prende un'altra abbondante porzione di carne e vede che sul fondo della teglia c'è una mano. Inizia a vomitare. Mi è simpatico Alessandro, pongo fine alla sua sofferenza piantandogli nella schiena la spina dorsale di Ser.
Tuarag si alza di scatto, inorridito, ma non si è accorto che ho messo della colla sul pavimento. Si sbilancia e cade rovinosamente a terra. Gli squarcio la gola col becco di un pupazzetto che ricorda vagamente il pulcino Pio. Sulla fronte gli incido CXII. Lui sa perché.
Anche Massimo è caduto, ma si fa furbo e tenta di slacciarsi le scarpe. Afferro il decespugliatore e do una tinteggiatura calda alle pareti.
Sartisa è rimasta al suo posto. Trema vistosamente mentre finisce il suo bicchiere di vino, forse per darsi coraggio. Sussurra con un filo di voce: - Non puoi voler uccidere anche me. Io ho votato "sì" ai tuoi racconti.
Mi avvio verso l'uscita. Passandole accanto, lancio sulla tavola una piccola bottiglietta di veleno per topi.
- Non aveva un sapore strano quel vino?
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Re: WFactor - 3a fase
Parto per il mio viaggio, finalmente. Ho perso il conto di giorni, mesi e anni, rinchiuso senza vedere la luce, in uno spazio ristretto, da solo, ed ecco che ho oggi ho la mia occasione, la possibilità irripetibile di mostrare quello che valgo, che non sono inutile. Non so di preciso quanto durerà la mia missione, ma adesso posso fare una rapida stima, sono molto intelligente, almeno così dicono quelli che mi hanno creato. Secondo i miei calcoli, pochi secondi mi separano dall'obiettivo. Sento l’aria che mi accarezza mentre mi muovo, vedo la luce, l’orizzonte davanti a me e tutto intorno il pianeta, nel silenzio del cielo limpido che solo da questa altezza si può ammirare. Mi sento per un attimo molto fortunato, poi mi accorgo di essere arrivato a metà tragitto. Comincio a scendere verso terra, mentre la mia velocità aumenta e l’aria attorno a me comincia a fischiare rompendo il silenzio. Ecco la meta, che s’ingrandisce sempre di più. Esperienza breve ma intensa. Esplodo felice.
Re: WFactor - 3a fase
La fabbrica, attrezzata per ogni evenienza, pronta a soddisfare qualunque richiesta, era immobile, in silenzio.
Da tempo non si udiva più lo sferragliare degli strumenti, il vocio dei lavoratori, il suono gioioso di chi faceva il proprio lavoro e amava ogni minuto di esso.
Solo freddo, silenzio, luci spente.
Da anni, ormai.
Eppure ogni anno, ogni giorno, ogni secondo c’era ancora chi sperava che tutto sarebbe ricominciato, che la fabbrica avrebbe ripreso a funzionare, ad assemblare prodotti che sarebbero stati consegnati in ogni angolo del mondo.
Oggi più che mai, perché oggi sarebbe tornato il padrone e forse le cose sarebbero cambiate questa volta.
Così tutti erano in trepidante attesa, ansiosi ma al tempo stesso timorosi di dimostrarlo, e quasi saltarono al gentile suono del campanello che annunciava l’arrivo.
Ed egli entrò, alto, imponente. Li guardò e subito comprese.
«Quante volte dovrò ripeterlo?» disse loro in un tono misto di rimprovero bonario e rassegnazione. «I bambini buoni non esistono!»
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Re: WFactor - 3a fase
- Non era vergine! – tuonò il principe, scaraventando la sposa fuori dalla camera dove si erano ritirati per consumare il matrimonio. – Chi è stato ad abusare di lei?
Tutti gli occhi si volsero verso i colpevoli, che si rimpinzavano di arrosto con crema di mirtilli in fondo alla sala dei banchetti, mentre la fanciulla cadeva in un fagotto informe e vergognoso.
- No! – gridò la sposa. Tutto inutile: furono trascinati fuori e impiccati sui bastioni.
- Non puoi liberarti di lei – sussurrò la regina madre all’orecchio del figlio. – Che ne sarebbe dell’alleanza con il re suo padre? E della dote in terre e zecchini?
- Mi suggerisci di prendermi gli avanzi di quei… - Il principe tremava d’indignazione.
- Ti suggerisco di pazientare. – C’era veleno, nella voce della regina: il veleno di una donna in declino che presto sarebbe stata chiamata la vecchia regina, per distinguerla dalla nuova, l’indegna. – Poi le offrirò questa.
Il principe abbozzò un sorriso, mentre guardava la mela avvelenata. Peccato, la ragazza era bella: ma doveva aspettarselo, da una che viveva more uxorio con sette nani.
- Salvatore Stefanelli
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Re: WFactor - 3a fase
Si comincia così, per curiosità. Perché lo fanno gli altri. Per sentirsi più uomo o più donna, più adulto. Poi, non basta. Perché gli adulti sono altri e stranamente te lo fanno pesare. Perché questo mondo fa schifo e, se non ne sei fuori almeno un po’ proprio non riesci a digerirlo e lo vomiti tutto nel vuoto dolore. E se non corri, ti fermi per sempre.
Poi incontri lui, o lei, o qualcosa che ti ferma il cuore in un sospiro e lo fa in silenzio, con amore. Incontri uno qualsiasi di loro, ti parla piano ma soprattutto ti sa ascoltare, tirare fuori tutto il male che hai dentro, senza giudicarti, senza metterti davanti a un bivio, dove anche solo scegliere la strada giusta ti riseppellisce nel baratro infernale da cui stai uscendo, a fatica. Perché loro non ti indicano la via, quella già la conosci; non ti dicono di fare perché sai già come. Ti lasciano capire quanto tu lo desideri. Perché la verità è solo una: se tu non lo vuoi, nulla e nessuno lo potrà per te.
Io ho scelto di volere e oggi è il mio giorno. Per la prima volta d’allora, sto guardando un rosso tramonto come fosse l’alba. E posso piangere. Posso sorridere. E correre verso quel futuro che ancora ho.
L'uomo delle farfalle
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Re: WFactor - 3a fase
Due donne. Una, matura e un po' goffa, sorregge borse piene di ore vuote e di sudore, ha occhi limpidi e coraggiosi. L'altra, più giovane, ha uno sguardo irrequieto e mani nervose che tormentano una ciocca di capelli sottili e biondi.
Si trovano in un posto qualsiasi. Di fronte a un sedile libero su un tram affollato, davanti allo sportello di un ufficio postale, oppure in coda alla biglietteria di un cinema. Si fronteggiano, nemiche.
Una ha vissuto giorni felici, conosce il pianto e la disperazione, le notti insonni ad abbracciare una figlia smarrita. Sa cos'é la speranza e la serenità, non ha aspettative per il futuro perché sa che i giochi sono fatti, tuttavia non ha rimpianti.
L'altra ha alle spalle un'infanzia veloce e la promessa di un futuro ricco di cose da scoprire. Imprigionata in un corpo magro, ha lo sguardo duro e accusatore piantato negli occhi della sua rivale. Sa di essere forte, sa di essere nel giusto.
Mi faccio di lato e le cedo il passo, contenta di essere l'altra donna.
Re: WFactor - 3a fase
Il grecale mordeva e onde rabbiose sballottavano lo sloop, armato solo di tormentina. Accostare era un’impresa disperata: uno scoglio e la barca sarebbe esplosa in mille pezzi. La fine era vicina, quando vidi una luce a terra: c’era qualcuno sull’isola.
– Da questa parte!
I due uomini si scambiavano frasi in francese.
– Avanti a dritta! Lanciate le cime!
Ormeggiata la barca, saltai giù. – Se non fosse stato per voi…
– Le secche di Lavezzi sono insidiose.
I due uomini grondavano acqua.
– Vi prego, venite a bordo ad asciugarvi.
– Ne vous inquietez pas, Monsieur. Siamo abituati.
– Vivete qui?
L’uomo esitò. – Siamo sempre qui, oui. Il mio nome è Gabriel. Il mio secondo, Monsieur Bernard.
– Vi ritroverò domani?
Gabriel si voltò prima di sparire insieme all’amico.
– Bien sûr – rispose con un velo di tristezza.
All’alba sbarcai per fare un giro sull’isola. Era deserta, dei due uomini nemmeno l’ombra. C’era un camposanto, disseminato di pietre bianche con la stessa data: 15 février 1855.
Percorsi il vialetto fino a una lapide: Gabriel Auguste Jugan, Capitano di fregata, comandante della Sémillante. L’iscrizione recitava il pianto di una madre:
Gabriel, mon cher fils, ta mère, ta femme et tes soeurs...
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Re: WFactor - 3a fase
Ieri hanno suonato alla porta, pensavo ai soliti Testimoni, invece era uno zombie. Si capiva che era giovane nonostante fosse mezzo putrefatto e gli mancasse un pezzo di faccia. Gli ho detto che non ero interessato, come faccio con tutti, e lui invece di insistere mi ha sorriso, o almeno era qualcosa che gli si avvicinava. Gli ho chiesto perchè avesse suonato. Stava facendo proselitismo per la sua condizione. Diventare uno zombie è facile, vengono a casa tua e ti mangiano il cervello, a quel punto tutti tuoi problemi materiali o mentali non sono più importanti, l'unica difficoltà è quella di procurarsi la carne umana. Una vita più semplice e concentrata, un unico obiettivo raggiungibile contro tante velleitarie fantasie. Gli ho offerto un caffè e gli ho dato appuntamento per domani.
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Re: WFactor - 3a fase
Scrivere è una storia complicata. La mia senz'altro.
Dicono che lo scrittore s'innamori dei suoi personaggi. Perché no, se sono come Anya?
Il mio protagonista l'ha incontrata in un night: un culo da sballo, due tette da mordere, e lunghe gambe accoglienti. Anche se non la conosci, sai che ti sta aspettando.
Solo che lei aspettava me. L'ho capito quando, rileggendo il manoscritto, ci è caduto sopra del gin. Anya ha estratto una Colt dalla giarrettiera e fatto secco quel poveretto. Subito dopo mi è apparsa davanti, ritta sui tacchi a spillo, e mi puntava con quegli occhi da pantera che io stesso le avevo donato.
– Voglio te, baby – ha sussurrato togliendosi i vestiti.
Lì per lì mi è parsa una buona idea. A mia moglie no, così ha bruciato il romanzo. Che stronza...
Ora l'ho riscritto. L'ho messo a mollo nel lavandino, però Anya non riappare. Serve il gin, l'ho chiesto, ma qui gli alcolici sono proibiti.
Secondo l'avvocato è andata bene: uxoricidio per infermità mentale, niente galera. Purtroppo non sa quando mi dimetteranno.
Spero solo che Anya mi aspetti.
La mia vetrina autore: https://www.braviautori.it/vetrine/recenso/
Recensioni à Go Go: http://www.recensioniagogo.com
E adesso parlo io!: http://valeriabarbera.wordpress.com
Digital Foolish - Dementi Digitali: http://www.digitalfoolish.com
Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
Vedi ANTEPRIMA (357,78 KB scaricato 104 volte).
La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (467,93 KB scaricato 232 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BReVI AUTORI - volume 4
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Angela Catalini, Mirta D, Umberto Pasqui, Verdiana Maggiorelli, Francesco Gallina, Francesca Santucci, Sandra Ludovici, Antonio Mattera, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Laura Traverso, Romina Bramanti, Alberto Tivoli, Fausto Scatoli, Cinzia Iacono, Marilina Daniele, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Isabella Galeotti, Arcangelo Galante, Massimo Tivoli, Giuseppe Patti, SmilingRedSkeleton, Alessio Del Debbio, Marco Bertoli, Simone Volponi, Tiziano Legati, Francesco Foddis, Maurizio Donazzon, Giovanni Teresi, Sandro Pellerito, Ilaria Motta.
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Anonimania 2022 (settembre) - Prima edizione
A cura di Il Guru e BraviAutori.it.
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Gara di primavera 2023 - Clair de lune - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2019 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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