The remains of the day (Quel che resta del giorno)

[Selene Barblan]

Film di James Ivory, con Anthony Hopkins, Emma Thompson, James Fox, Christopher Reeve, Peter Vaughan, Hugh Grant.

Il film, tratto dall'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro, è ambientato in 'Inghilterra nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali con flash forward nel '56. Più precisamente ci troviamo a Darlington Hall, dove il signor Stevens è a servizio come maggiordomo di Lord Darlington. Per chi, al contrario di me, conosce bene la storia recente questo nome probabilmente risulterà particolarmente significativo. Lo sviluppo lento, elegante, forse un pò rigido, come il protagonista, del film ci porta attraverso gli accadimenti di quegli anni. Di quegli accadimenti si impregnano le mura di pietra, che paiono indistruttibili, così come Stevens che sembra immobile, sempre impeccabile e imperscrutabile, non lascia trasparire fino a che punto ciò che vive e vede muova i propri sentimenti.
Un film che è riuscito ad avvicinarmi alla storia anche grazie alla delicatezza e all'introspezione, attraverso, semplicemente, quella che è la vita di un uomo qualunque e allo stesso tempo eccezionale.
Cercherò il libro...

[Namio Intile]

Ciao, Selene. Ne abbiamo scritto con Roberto di questo film in coda al post di non ricordo bene quale pellicola. L'ho visto al cinema, all'inizio dei Novanta quando è uscito, poi ho comprato il VHS e dopo il DVD. Lo vedo ogni anno almeno una volta e ogni volta ritrovo le ragioni di quell'innamoramento che si fa amore. Invecchiando capisco sempre più Stevens, per certi versi mi sento come lui, ed è anche mio il suo malinconico struggimento per il tempo che passa; per ciò che è stato e non potrà mai più tornare a essere: per quello che poteva essere in modo diverso se solo alcune scelte fossero state diverse. Ma capisco anche la Kenton, i suoi bisogni, il suo desiderio di aver qualcosa di proprio, figli, famiglia, protezione. Ivory è stato sublime, non solo nella fotografia e nella regia, ma nella sceneggiatura, nel dare alla storia quell'impronta che, per certi versi, ricorda il tema della Recherche. Quanto al libro, ne abbiamo discusso con Roberto, è uno di quei rari casi in cui il film è superiore al romanzo. Che mi ha lasciato un po' freddino.
E poi quel titolo italiano che, per una volta, è magnifico, insuperabile e dice tutto senza dover leggere altro. Pura poesia.

[Selene Barblan]

Ricordo di aver letto i vostri commenti ma, quando ho deciso di vedere il film, non ho fatto il collegamento. Anche io amo vedere e rivedere, leggere e rileggere le opere che mi colpiscono particolarmente, quindi ti capisco, è davvero un film eccezionale!