Il cavaliere del cielo
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Il cavaliere del cielo
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commento :Il cavaliere del cielo
Qui su "Bravi autori" vanno alla grande e forse ti classifichi addirittura nei primi dieci.
Onestamente te lo auguro. È ben scritto. È scorrevole. La narrazione funziona e penso segua le regole di questo genere letterario che non necessita di molta fantasia, né ragionamenti complicati o sforzi per lanciare messaggi impegnati. Basta un libro di storia dove apprendere quanto ci interessa, un pizzico di inventiva per divagare un po' sul tema e il gioco è fatto.
Come scrittore noto con piacere una notevole capacità di scrittura che vorrei veder impegnata, più proficuamente, su altre sponde.
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Scrivere un racconto con ambientazione storica non è facile come a primo acchitto potrebbe sembrare. Anzi è piuttosto complicato proprio perché la fantasia deve viaggiare lungo una strada già tracciata. Il passato è struttura e dentro questa struttura bisogna sapere muoversi.
Detto questo il tuo più che un racconto con ambientazione storica mi è sembrato un tentativo di racconto biografico, attraverso un artificio che è quello del vedersi catapultati, come per magia, ai primi del Novecento a dialogare, si scoprirà solo nel finale, con un morto, e dove il tuo obiettivo non è di raccontare una storia dentro la Storia, ma di farci scoprire un personaggio storico attraverso gli occhi di un novello Dante.
Tentativo che ritengo in parte riuscito.
A mio avviso questo è il lungo periodo meno riuscito cheaffatica la lettura dell'intero testo: " Durante la Grande Guerra le nazioni coinvolte nel conflitto iniziarono a usare il termine "asso" per indicare i piloti che avessero abbattuto almeno cinque aerei nemici. Ogni aviazione applicava regole specifiche per la conferma o il rigetto di una vittoria. In media i criteri erano piuttosto rigidi e il successo veniva riconosciuto unicamente nel caso in cui l'abbattimento fosse stato confermato da fonti indipendenti, quali altri aviatori o testimoni da terra. A volte la conferma poteva arrivare da fonti d'intelligence o a seguito di interrogatori di prigionieri e disertori. E lui, il Barone Rosso, con le sue 81 vittorie accertate, fu il miglior pilota di caccia che la storia ricordi. Nel corso della guerra si guadagnò la stima dei superiori e il rispetto e l'ammirazione dei camerati. Capace di trasmettere fiducia e coraggio ai commilitoni, divenne un modello da emulare per tutti coloro che aspiravano a guadagnarsi la gloria in sella a un destriero fatto di metallo."
Qui provi a dare spiegazioni, ma anziché lasciarlo fare ai due protagonisti attraverso i dialoghi, come poi in realtà riesci, o far intervenire la voce narrante, ti intrometti nella qualità di autore e dunque a gamba tesa. Cosa che a mio avviso è quasi sempre errata. E per di più cambi il tempo verbale virando al passato così da sottolineare ancor più il distacco con il resto del testo.
Nel finale provi poi una spiegazione razionale di quanto accaduto al Barone Rosso, del suo essere morto ma vivo (ma la presenza dell'altro protagonista?), ma data la situzione volutamente surreale io lo avrei evitato.
Dal punto di vista formale ti segnalo solo un aviere al posto di aviatore, e forse l'uso insistente del verbo essere (lo fanno in molti in realtà) quando potrebbero adoperarsi dei verbi più precisi atti a descrivere la situazione in svolgimento, ad esempio: "dovevo essere a un'altezza inusitata" dovevo trovarmi... dovevo volare... ecc.
A ogni modo, un buon racconto, a rileggerti
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Re: commento :Il cavaliere del cielo
Buongiorno Alberto, grazie per il tuo giudizio, lo apprezzo molto. Per una serie di circostanze, in primis una passione per la storia che coltivo praticamente da sempre, attualmente sono focalizzato su questo genere di racconti, finalizzati a dare una chiave di lettura personale e alternativa agli eventi bellici e non del passato. Intanto grazie mille!Alberto Marcolli ha scritto: ↑17/10/2021, 20:48 Daje con i racconti storici immaginari.
Qui su "Bravi autori" vanno alla grande e forse ti classifichi addirittura nei primi dieci.
Onestamente te lo auguro. È ben scritto. È scorrevole. La narrazione funziona e penso segua le regole di questo genere letterario che non necessita di molta fantasia, né ragionamenti complicati o sforzi per lanciare messaggi impegnati. Basta un libro di storia dove apprendere quanto ci interessa, un pizzico di inventiva per divagare un po' sul tema e il gioco è fatto.
Come scrittore noto con piacere una notevole capacità di scrittura che vorrei veder impegnata, più proficuamente, su altre sponde.
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Re: Commento
Grazie Egidio per il tuo commento!
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Re: Commento
Grazie Namio per il benvenuto e per l'accurata e approfondita analisi del mio racconto.Namio Intile ha scritto: ↑18/10/2021, 17:00 Innanzitutto, benvenuto.
Scrivere un racconto con ambientazione storica non è facile come a primo acchitto potrebbe sembrare. Anzi è piuttosto complicato proprio perché la fantasia deve viaggiare lungo una strada già tracciata. Il passato è struttura e dentro questa struttura bisogna sapere muoversi.
Detto questo il tuo più che un racconto con ambientazione storica mi è sembrato un tentativo di racconto biografico, attraverso un artificio che è quello del vedersi catapultati, come per magia, ai primi del Novecento a dialogare, si scoprirà solo nel finale, con un morto, e dove il tuo obiettivo non è di raccontare una storia dentro la Storia, ma di farci scoprire un personaggio storico attraverso gli occhi di un novello Dante.
Tentativo che ritengo in parte riuscito.
A mio avviso questo è il lungo periodo meno riuscito cheaffatica la lettura dell'intero testo: " Durante la Grande Guerra le nazioni coinvolte nel conflitto iniziarono a usare il termine "asso" per indicare i piloti che avessero abbattuto almeno cinque aerei nemici. Ogni aviazione applicava regole specifiche per la conferma o il rigetto di una vittoria. In media i criteri erano piuttosto rigidi e il successo veniva riconosciuto unicamente nel caso in cui l'abbattimento fosse stato confermato da fonti indipendenti, quali altri aviatori o testimoni da terra. A volte la conferma poteva arrivare da fonti d'intelligence o a seguito di interrogatori di prigionieri e disertori. E lui, il Barone Rosso, con le sue 81 vittorie accertate, fu il miglior pilota di caccia che la storia ricordi. Nel corso della guerra si guadagnò la stima dei superiori e il rispetto e l'ammirazione dei camerati. Capace di trasmettere fiducia e coraggio ai commilitoni, divenne un modello da emulare per tutti coloro che aspiravano a guadagnarsi la gloria in sella a un destriero fatto di metallo."
Qui provi a dare spiegazioni, ma anziché lasciarlo fare ai due protagonisti attraverso i dialoghi, come poi in realtà riesci, o far intervenire la voce narrante, ti intrometti nella qualità di autore e dunque a gamba tesa. Cosa che a mio avviso è quasi sempre errata. E per di più cambi il tempo verbale virando al passato così da sottolineare ancor più il distacco con il resto del testo.
Nel finale provi poi una spiegazione razionale di quanto accaduto al Barone Rosso, del suo essere morto ma vivo (ma la presenza dell'altro protagonista?), ma data la situzione volutamente surreale io lo avrei evitato.
Dal punto di vista formale ti segnalo solo un aviere al posto di aviatore, e forse l'uso insistente del verbo essere (lo fanno in molti in realtà) quando potrebbero adoperarsi dei verbi più precisi atti a descrivere la situazione in svolgimento, ad esempio: "dovevo essere a un'altezza inusitata" dovevo trovarmi… dovevo volare… ecc.
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La parte, che ritieni essere la meno riuscita, nasce da un mio eccesso di zelo: in questi racconti, tra le altre cose, mi propongo di divulgare qualche dettaglio storico che, pur non essendo di per sé particolarmente significativo (e che per questo magari sfugge alle fonti più generaliste), ha attratto per qualsivoglia motivo la mia curiosità, come appunto quello relativo ai criteri utilizzati nella prima guerra mondiale per attribuire ai piloti il titolo di asso. Il rischio, così come è successo, è quello di appesantire la narrazione. In futuro cercherò di tenere a freno, o almeno di rendere meno invasiva, la mia vena storiografica.
Sulla morte del Barone Rosso c'è un fraintendimento. Nel racconto, fatta eccezione per le infarciture di fantasia, ho riportato eventi realmente accaduti o presunti tali (la morte di Boelke in seguito a un incidente aereo, la devozione del Barone nei confronti di quest'ultimo, l'iniziale proponimento di non partecipare più ai combattimenti aerei, il soggiorno a casa per ritrovare almeno un po' di serenità etc…) Tra questi c'è anche il ferimento alla testa causato dal mitragliere di un velivolo biposto, a cui lui miracolosamente sopravvisse. Questo incidente gli causò in seguito delle forti emicranie, io ho aggiunto il particolare, ovviamente inventato, delle allucinazioni ricorrenti di cui ipoteticamente soffriva ogni volta che, a bordo del suo aereo, volgeva lo sguardo verso il basso. Ma nel racconto l'ufficiale tedesco non muore. Perirà, ironia della sorte, pochi mesi dopo i fatti raccontati, a causa di un proiettile vagante sparato da terra. Tra l'altro avevo pensato di inserire questo dettaglio nel racconto, presentando la sua morte come strettamente collegata al fatto che, incautamente, si era avvicinato troppo al suolo, simbolo della guerra nella sua accezione più bestiale. Ma poi non ho trovato un modo decente di mettere insieme i pezzi e ho desistito. Ma ora che ci penso, considerando il tuo commento, un finale alternativo potrebbe essere il seguente: il Barone Rosso, colpito a morte dalla contraerea nemica, non accetta di essere stato ucciso dalla vile e odiata terra e per questo continua imperterrito a battersi in duelli all'ultimo sangue nell'alto dei cieli.
Ti ringrazio infine per avermi segnalato alcuni errori e imprecisioni formali, se ho capito bene è possibile apportare delle piccole modifiche ai racconti pubblicati, provvederò a sistemarli.
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Re: Il cavaliere del cielo
Il racconto e' molto buono, si legge con facilita' ed è piacevole scoprire i personaggi tratteggiati con cura. Curiosamente, m sono cimentato pure io in questo genere, con una serie di racconti ambientati nella prima guerra mondiale, dove non manca un accenno al nostro asso Baracca, ma non cercarli qui, in futuro puo' darsi che li sottoponga a questi lettori esigenti e competenti,
Complimenti e voto alto
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Re: Il cavaliere del cielo
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Re: Commento
Grazie in particolare per avermi segnalato la parola aviere, l'errore era davvero grossolanoNamio Intile ha scritto: ↑18/10/2021, 17:00 Innanzitutto, benvenuto.
Scrivere un racconto con ambientazione storica non è facile come a primo acchitto potrebbe sembrare. Anzi è piuttosto complicato proprio perché la fantasia deve viaggiare lungo una strada già tracciata. Il passato è struttura e dentro questa struttura bisogna sapere muoversi.
Detto questo il tuo più che un racconto con ambientazione storica mi è sembrato un tentativo di racconto biografico, attraverso un artificio che è quello del vedersi catapultati, come per magia, ai primi del Novecento a dialogare, si scoprirà solo nel finale, con un morto, e dove il tuo obiettivo non è di raccontare una storia dentro la Storia, ma di farci scoprire un personaggio storico attraverso gli occhi di un novello Dante.
Tentativo che ritengo in parte riuscito.
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Nel finale provi poi una spiegazione razionale di quanto accaduto al Barone Rosso, del suo essere morto ma vivo (ma la presenza dell'altro protagonista?), ma data la situzione volutamente surreale io lo avrei evitato.
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Re: Il cavaliere del cielo
Visto che ci sono, preciso anche che il racconto è ambientato nella bettola francese dove ogni tanto andava l'asso francese impersonato da Snoopy, il cane di Charlie Brown, acerrimo nemico del Barone Rosso. Ma come i duelli descritti da Schulz non erano che un gioco, non erano che una fantasticheria del "bambino" Snoopy, così il Barone Rosso si ritrova a giocare con il suo cane, un alano, emulo del più famoso beagle del mondo. Non ho inserito questo particolare a caso: il Barone Rosso, quando è scoppiata la prima guerra mondiale, aveva 22 anni, era cioè poco più di un ragazzo. Ragazzo che doveva affrontare l'orrore della guerra a testa alta, da uomo fatto e vissuto. Così la parte iniziale del racconto fa da contraltare a quella finale: da una parte il Barone Rosso bambino, che giocava con il suo cane nel segreto di una stanza dalla porta chiusa, e dall'altra l'asso degli assi, il più grande pilota che sia rimasto impresso nell'immaginario collettivo. Ho appena accennato alcuni di questi dettagli per non appesantire il racconto, ma il bello di questo forum penso sia la possibilità per l'autore di descrivere fatti ed emozioni che hanno portato alla stesura di una certa storia.
Grazie infine per i tuoi suggerimenti, che ricalcano quelli di Namio Intile, e di cui farò tesoro.
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Ero convinto inoltre che il Barone avesse sempre pilotato un triplano, invece no.
A rileggere altri tuoi lavori, e voto alto
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Re: Il cavaliere del cielo
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Re: Il cavaliere del cielo
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Se devo fare una critica trovo che alcune parti, come già segnalato, sfiorino la forma dello “spiegone”, (ma in generale è una sensazione che mi ha accompagnato nella lettura di tutto il racconto). Nonostante l’escamotage dichiarato all’inizio della lettura dei pensieri, trovo un po’ forzato il monologo del Barone Rosso che si fa domande e si dà le risposte; una partecipazione più attiva dell’interlocutore forse avrebbe alleggerito, messa così sembra quasi che la sua presenza serva solo a introdurre il personaggio, a elencarne i dati salienti, come se fosse un suo biografo.
Ci sono narrazioni contrastanti sulla vera natura dell’asso tedesco, secondo alcune non sarebbe stato così nobile e cavalleresco come la leggenda ce l’ha tramandato, ma questo ha poco a vedere con il racconto.
Refusi, quasi niente, solo questa frase: 'Non farmi più domandè, le dissi, 'sono tutti morti'.
Ripeto: buonissima prova.
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Re: Il cavaliere del cielo
Ciao Marcello,Marcello Rizza ha scritto: ↑24/10/2021, 13:29 Ciao Messedaglia. Non ho ancora letto il tuo racconto. Sono sorpreso dal voto quasi unanime che ti è stato dato. Pensare che il tuo racconto sia superiore a quello di Namio mi intimidisce. Non vedo l'ora di leggerlo. Sono a rincorrere un altro concorso, dove mi mancano due giorni per assolvere ai commenti obbligatori per essere ammessi alla votazione, e per quel tempo sarò ancora un poco assente qui. Dopodiché tornerò per il tuo racconto è per i commenti che sono stati dati al mio, e che non trascuro. Ma arrivo...
grazie per il tuo intervento, leggerò e commenterò presto il tuo racconto, ciao!
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Re: Commento
Ciao Roberto,Roberto Bonfanti ha scritto: ↑24/10/2021, 16:03 Racconto di alto livello, scritto molto bene, miscela contesto storico con ambientazione fantastica. La citazione di Snoopy non l'avevo colta alla prima, dopo il tuo commento ho riletto con un sorriso quel salire sulla cuccia.
Se devo fare una critica trovo che alcune parti, come già segnalato, sfiorino la forma dello "spiegone", (ma in generale è una sensazione che mi ha accompagnato nella lettura di tutto il racconto). Nonostante l'escamotage dichiarato all'inizio della lettura dei pensieri, trovo un po' forzato il monologo del Barone Rosso che si fa domande e si dà le risposte; una partecipazione più attiva dell'interlocutore forse avrebbe alleggerito, messa così sembra quasi che la sua presenza serva solo a introdurre il personaggio, a elencarne i dati salienti, come se fosse un suo biografo.
Ci sono narrazioni contrastanti sulla vera natura dell'asso tedesco, secondo alcune non sarebbe stato così nobile e cavalleresco come la leggenda ce l'ha tramandato, ma questo ha poco a vedere con il racconto.
Refusi, quasi niente, solo questa frase: 'Non farmi più domandè, le dissi, 'sono tutti morti'.
Ripeto: buonissima prova.
innanzitutto, grazie per il tuo commento e per l'attenta revisione del racconto.
Mi fa piacere che ti abbia fatto sorridere il cane imbronciato che sale sul tetto della cuccia. Tra l'altro, anche l'idea del monologo scaturisce dal mondo dei Peanuts, dove Charlie Brown percepisce i pensieri di Snoopy. Il monologo si è poi dilungato un po' oltre quelle che erano le mie intenzioni iniziali, e per questo ho fatto poi intervenire nel dialogo l'interlocutore, ma ero ormai arrivato al punto in cui il Barone Rosso esternava tutto il suo travaglio interiore, e in questa situazione il monologo mi è sembrato funzionare meglio del dialogo (eventuali interventi dell'interlocutore, almeno per come me li ero immaginati, mi apparivano banali se non patetici). Ad ogni modo sì, nelle mie intenzioni l'interlocutore funge da spalla e ha di base la funzione di introdurre il Barone Rosso. Un ruolo effettivamente un po' ristretto viste le premesse del racconto, che fanno pensare che ne sia il protagonista.
Per quanto riguarda l'altro tuo dubbio, ho cercato di mantenere un equilibrio tra l'aspetto divulgativo e quello narrativo, cosa davvero non semplice da realizzare, e il risultato può essere stato quello, almeno a tratti, di risultare un po' leziosi, specie nella prima parte del racconto.
Sì, ci sono interpretazioni contrastanti sulla vera natura del Barone Rosso. Da un lato ho preso quella più funzionale alla mia storia, dall'altro ho tenuto conto in piccola parte anche di quella che lo dipinge in termini meno cavallereschi. Per questo il suo aereo gronda sangue solo quando si ritrova a mitragliare vigliaccamente la fanteria nemica. Quindi, nella finzione del racconto, c'è una sorta di redenzione di questo personaggio storico. In ogni caso, ai posteri l'ardua sentenza…
Grazie infine per aver individuato un refuso, provvedo a correggerlo.
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Re: Il cavaliere del cielo
grazie mille per il tuo commento e il tuo voto!
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Una buona descrizione della mostruosità e dell'inutilità della guerra (la prima mondiale, poi...).
Purtroppo, simili lezioni vanno apprese sulla propria pelle: l'umanità dimentica troppo presto, e viene distratta troppo facilmente con "ideali" abilmente manipolati.
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alla fine mi era diventato pesante, devo ammettere.
la prova è più che buona, nulla da eccepire, qualche refuso di punteggiatura e niente altro da segnalare per quanto riguarda la stesura.
buone le descrizioni, anche se non mi arrivano le emozioni e le sensazioni dei protagonisti.
racconto storico portato al fantastico, genere non semplice ma qui ben espresso
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Il racconto è scritto bene, i dialoghi sono convincenti e non mi sembra ci siano refusi o altro di sorta da segnalare.
Come dicevo la storia non mi avvince, ma non è colpa tua: ognuno ha le sue preferenze. Per questo motivo la lettura mi è sembrata un po' statica, non ha… decollato (scusa il bisticcio di parole con l'argomento!).
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Ciao Marino,Marino Maiorino ha scritto: ↑14/11/2021, 10:49 Comincia un po' come un gioco d'avventura: descrizioni scarne, essenziali, che costringono il lettore all'incontro col protagonista, il quale si rivela più interessante e profondo dell'auspicabile. A tratti inutilmente altezzoso, ma profondo.
Una buona descrizione della mostruosità e dell'inutilità della guerra (la prima mondiale, poi...).
Purtroppo, simili lezioni vanno apprese sulla propria pelle: l'umanità dimentica troppo presto, e viene distratta troppo facilmente con "ideali" abilmente manipolati.
sì, concordo pienamente con quanto scrivi, sembra proprio che gli esseri umani capiscano la realtà delle cose solo quando la provano sulla propria pelle, e periodicamente vengono ripetuti sempre gli stessi errori, mah…
Grazie per avermi letto e commentato.
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Re: Commento
Ciao Fausto,Fausto Scatoli ha scritto: ↑16/11/2021, 20:08 ho fatto un po' fatica a finirlo, sebbene sia scritto molto bene.
alla fine mi era diventato pesante, devo ammettere.
la prova è più che buona, nulla da eccepire, qualche refuso di punteggiatura e niente altro da segnalare per quanto riguarda la stesura.
buone le descrizioni, anche se non mi arrivano le emozioni e le sensazioni dei protagonisti.
racconto storico portato al fantastico, genere non semplice ma qui ben espresso
grazie per aver letto e commentato il mio racconto.
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Re: Commento
Ciao Temistocle,Temistocle ha scritto: ↑18/11/2021, 8:30 Confesso che questo non è il mio genere preferito, quindi il mio giudizio sarà sicuramente influenzato da questo fatto.
Il racconto è scritto bene, i dialoghi sono convincenti e non mi sembra ci siano refusi o altro di sorta da segnalare.
Come dicevo la storia non mi avvince, ma non è colpa tua: ognuno ha le sue preferenze. Per questo motivo la lettura mi è sembrata un po' statica, non ha… decollato (scusa il bisticcio di parole con l'argomento!).
divertente il tuo gioco di parole , mi fa venire in mente un finale alternativo :
Dopo qualche minuto, il Barone Rosso rientra con l’espressione scornata, la proverbiale flemma prussiana sembra essere evaporata del tutto: “Stramaledetto ferrovecchio colorato di rosso! Non sono riuscito a decollare, i meccanici dicono che si tratta di un’avaria al motore… Facciamoci pure un altro giro di vino, ho chiamato l’asso francese, il duello è rimandato a domani.”
E ovviamente grazie per aver letto e commentato il mio racconto.
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"Buongiorno, piacere di conoscerla, io sono il l'Oberleutnant Qui l’articolo il non andrebbe tolto?
Concludendo è scritto bene, voto 4.
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Re: Commento
Grazie per il bel commento! Per quanto riguarda la frase citata, sì, l'articolo è un refuso, provvedo a toglierlo. Ancora grazie e ciaoSelene Barblan ha scritto: ↑29/11/2021, 7:45 Ciao, il racconto è ben riuscito, soprattutto per l’aria di sogno che hai saputo rendere e per come hai saputo descrivere anche gli aspetti emotivi e il personaggio del Barone Rosso. Le informazioni storiche sono anche interessanti e in linea generale ben inserite nel testo; solo nel primo paragrafo descrittivo trovo sia un po’ meno legato alla storia e diventa un po’ troppo un pezzetto di Storia. Trovo che l’incipit sia la parte meglio riuscita perché cattura subito l’attenzione e invoglia a leggere.
"Buongiorno, piacere di conoscerla, io sono il l'Oberleutnant Qui l’articolo il non andrebbe tolto?
Concludendo è scritto bene, voto 4.
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A cura di Massimo Baglione e Massimo Fabrizi
con la partecipazione di: Alessandro Napolitano e Paolo Oddone.
Contiene opere di: Alberto Tristano, Roberto Guarnieri, Ramona Cannatelli, Ser Stefano, Giorgio Aprile, Gianluca Santini, Matteo Mancini, Giorgia Rebecca Gironi, Mariella Vallesi, Tommaso Chimenti, Diego Salvadori, Giulia Conti, Beatrice Traversin, Maria Cristina Biasoli, Massimiliano Campo, Il Cazzaro di 6502, Polissena Cerolini, Patrizia Birtolo, Paolo Capponi, Paolo Cavicchi, Luca Romanello, Igor Lampis, Diego Di Dio, Leonardo Boselli, David Parronchi, VS, Antonella Tissot, Sam L. Basie, Annamaria Trevale, Bruno Ugioli, Ilaria Spes, Bruno Elpis, Massimiliano Prandini, Andrea Marà, Riccardo Fumagalli, Joshi Spawnbrød, Daniele Picciuti, Gian Filippo Pizzo, Flavio Valerio Nervi, Ermanno Volterrani, Manuela Costantini, Matteo Carriero, Eva Bassa, Lorenzo Pompeo, Andrea Andreoni, Valeria Esposito, Stefano Caranti, Riccardo Carli Ballola, Stefano Pierini, Giuseppe Troccoli, Francesco Scardone, Andrea Cavallini, Alice Chimera, Cosimo Vitiello, Mariaeleonora Damato, Stefano Mallus, Sergio Oricci, Michele Pacillo, Matteo Gambaro, Angela Di Salvo, Marco Migliori, Pietro Chiappelloni, Sergio Donato, Ivan Visini, Ottavia Piccolo, Ester Mistò, Alessandro Mascherpa, Gianmarco Amici, Raffaella Munno, Michele Campagna, Diego Bortolozzo, Lorenzo Davia, Marco Solo, Gianluca Gendusa, Caterina Venturi, Lorenzo Crescentini, Silvia Tessa, Simona Aiuti, Chiara Micheli, Anna Tasinato, Valentina Giuliani, Giulio D'Antona, Maria Francesca Cupane, Veruska Vertuani, Giacomo Scotti, Chiara Zanini, Lorenzo Fontana, Tiziana Ritacco, Margherita Lamatrice, Aurora Torchia, Luigi Milani, Maurizio Brancaleoni, Gloria Scaioli, Filomena, Piergiorgio Annicchiarico, Morik Chadid, Chiara Perseghin, Massimo Ferri, Simone Messeri, Davide Dotto, Serena M. Barbacetto, Roberto Bernocco, Anthony Strange, Cristian Leonardi, Fabiola Lucidi, Roberto Bommarito, Antonio Russo De Vivo, Giacomo Gailli, Giovanni Duminuco, Federico Pergolini, Fabrizio Leonardi, Amigdala Pala, Natale Figura, Celeste Borrelli, Francesca Panzacchi, Andrea Basso, Giacomo Inches, Umberto Pasqui, Mario Frigerio, Luigi Bonaro, Luca Romani, Anna Toro, Giuseppe Varriale, Maria Lipartiti, Marco Battaglia, Arturo Caissut, Stefano Milighetti, Davide Berardi, Paolo Secondini, Susanna Boccalari, Andrea Indiano, Alexia Bianchini, Penelope Mistras, Anna Grieco, Samantha Baldin, Serena Bertogliatti, Valentina Carnevale, Gloria Rochel, Andrea Leonelli, James Carroll Wish, Marco Ferrari, Giovanni Ferrari, Mew Notice, Maurizio Vicedomini, Paride Bastuello, Alessandra Lusso, Mirko Giacchetti, Francesco Manarini, Massimo Rodighiero, Daniela Piccoli, Alessandro Trapletti, Marco Tomasetto, Conrad, Giovanni Sferro, Morgana Bart, Omar Spoti, Massimo Conti, Andrea Donaera, Roberto Alba, Libeth Libet, Angela Rosa, Valentina Coscia, Antonio Matera, Fabio Brusa, Stefano Olivieri, Isabella Galeotti, Chiara de Iure, Ilaria Ranieri, Lorenzo Valle, Francesco Fortunato, Valentina Tesio, Elena Pantano, Maria Basilicata, Antonio Costantini, Riccardo Delli Ponti, Giovanna Garofalo, Eliseo Palumbo, Federica Neri, Alessandro Napolitano, Stefano Valente, Linda Bartalucci, Luisa Catapano, Diego Cocco, Riccardo Sartori, Dario Degliuomini, Gianni Giovannone, Nicola Fierro, Federico Marchionni, Romeo Mauro, Francesco Azzurli, Filippo Pirro, Luca Marinelli, Triptil Pazol, Marco Sartori, Iunio Marcello Clementi, Maria Lucia Nosi, Valentina Vincenzini, Jacopo Mariani, Diletta Fabiani, Lodovico Ferrari, Paolo Franchini, Tullio Aragona, Davide Corvaglia, Davide Figliolini, Beniamino Franceschini, Roberto Napolitano, Valeria Barbera, Federico Falcone, Stefano Meglioraldi, Eugenia Bartoccini, Andrea Gatto, Sonia Galdeman, Filomena Caddeo, Dario D'Alfonso, Chantal Frattini, Viola Cappelletti, Maria Stella Rossi, Serena Rosata, Francesco Di Mento, Giuseppe Sciara, Mario Calcagno, Tanja Sartori, Andrea Giansanti, Lorenzo Pedrazzi, Alessio Negri Zingg, Ester Trasforini, Daniele Miglio, Viola Killerqueen Lodato, Delos Veronesi, Giuseppe De Paolis, Diego Capani, Stefano Colombo, Aislinn, Marco Marulli, Sanrei, Emanuele Crocetti, Andrea Borla, Elena Noseda, Anna Notti, Andreea Elena Stanica, Marina Priorini, Lucia Coluccia, Simone Babini, Fiorenzo Catanzaro, Francesco Mastinu, Cristina Cornelio, Roberto Paradiso, Andrea Avvenengo, Maria Boffini, Mara Bomben, Alex Panigada, Federico Iarlori, Marika Bernard, Alessandra Ronconi, Francesco Danelli, Gabriele Nannetti, Salvatore Ingrosso, Paolo Oddone, Valerio Evangelisti.
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Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
GrandPrix d'autunno 2022 - Endecasillabo di un impostore - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 51 - 50 sfumature
A cura di ser Stefano.
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