È il mio romanzo d'esordio scritto e pubblicato una decina di anni fa. Tratta di un amore più forte della morte, di guerra, di reincarnazione e di sogni. Qui sotto un breve estratto.
"Dobbiamo immaginarci prima di tutto un rumore assordante, un intreccio di corpi e di armi, pance sventrate, teste tagliate, terreno cosparso di membra, di cadaveri, di moribondi, di rottami di ogni genere, una poltiglia di polvere, sangue, lacerti di pelle, ossa e midollo coprire il volto e il corpo dei combattenti.
Ci si muoveva a tentoni inciampando e maledicendo, bestemmiando.
Troppo spesso non era possibile vedere nemmeno come e da chi giungeva la morte e forse ci si ammazzava anche tra alleati, non riconoscendo i colori delle divise sebbene fossero sgargianti e molto visibili.
In questo carnaio, fanti e cavalieri cercavano una via di scampo, una via di fuga, invece il cavaliere del Sud, di cui non conosciamo il nome, ma conosciamo il valore, si gettava veemente nella mischia cercando la morte, desiderando uccidere tutti i francesi.
Bramando di avvicinarsi al Foix, per vendicare la sua amata e colpire il crudele generale, finché uno spadone colpisce di piatto la sua cavalcatura.
Egli cade e un fante ferrarese con una mazza gli recide la carotide.
Gli occhi si chiudono e nello sguardo lei, lei che gli tende la mano, allunga il suo braccio, ma la distanza si dilata, lo sguardo fugge, quelli sono metri che solo gli anni colmeranno, solo gli anni riporteranno il loro amore… mia Diana, mio cuore, mia vita, mio amore, persempre e persempre".
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