
Il Viaggio di Amina
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Il Viaggio di Amina

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Re: Commento
Accetto di buon grado, ringraziandoti, questo commento. Mea culpa, non mi ero reso conto che essendo inizialmente un racconto scritto per una figura maschile e poi all'ultimo momento abbinato ad una figura femminile non dovevo solo cambiare il nome.Eleonora2 ha scritto: 09/10/2024, 9:42 Ho dato 2. Il motivo del voto è strettamente personale, quindi prendi il mio commento come ti sembra più appropriato. Diverse volte hai trattato Amina come maschile usando "gli". Per il resto è corretto ma, secondo me, stracolmo di opinioni che sembrano derivate da notizie sentite. Mi piacerebbe sbagliarmi ma da uno scritto su questo argomento, mi aspetto di più. Mi dispiace.
Re: Il Viaggio di Amina
Le tematiche affrontate nel racconto avrebbero anche potuto fornire spunti interessanti per accennare alla situazione politica, etica e sociale del periodo storico nel quale si svolge la vicenda.
L'idea era buona ma scarsamente sviluppata e trattata in maniera troppo superficiale.
Spero di leggerti nuovamente in futuro.
Voto 2
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Re: Commento
Accetto di buon grado, ringraziandoti, questo commento. Mea culpa, non mi ero reso conto che essendo inizialmente un racconto scritto per una figura maschile e poi all'ultimo momento abbinato ad una figura femminile non dovevo solo cambiare il nome.
Mi è sembrato strano l'uso del maschile; forse, avrei dovuto scriverlo in altro modo. Ciao!
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ma tu sei un poeta, cosa ci fai qui? (scherzo). La poesia è la "parola" più sublime, mentre la prosa, pur potendo essere poetica, richiede una maggiore pazienza e, di conseguenza, tempi di scrittura più lunghi. Ho letto e apprezzato il tuo racconto: è ben scritto. Malgrado si percepisca una certa fretta, come a voler chiudere subito la storia appena inizia ad avere un suo senso, anche un piccolo senso meritava di certo più spazio. Ma pure il finale, a prescindere dal suo valore poetico di "aspettativa" e "speranza", risulta troppo aperto per un racconto. Inoltre, data la sua brevità (sole 2.600 battute), penalizza, almeno per me, la possibilità di esprimere un vero giudizio.
Non so nemmeno come votarti, poiché sembra più una traccia (un'idea, una sintesi) d'un racconto piuttosto che qualcosa di davvero compiuto.
Voto: 3/5 (volendo premiare l'idea)
E non si tratta di un voto di cortesia, poiché l'idea di fondo è interessante; ma manca, scusa se mi ripeto, la sostanza necessaria per darle consistenza. Perché il racconto, sia nello sviluppo dei personaggi (essenzialmente Amina), nell'ambientazione e nella trama, appare più un abbozzo, un'impalcatura su cui costruire poi qualcosa di più solido e coinvolgente per il lettore.
Tante belle cose,
Antonio
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Re: Commento
Grazie per l'incoraggiamento. Sono alle prime armi con i racconti brevi; ti ringrazio per l'apprezzamento e per i consigli.Yakamoz ha scritto: 11/10/2024, 14:36 Ciao, Terradipoeti,
ma tu sei un poeta, cosa ci fai qui? (scherzo). La poesia è la "parola" più sublime, mentre la prosa, pur potendo essere poetica, richiede una maggiore pazienza e, di conseguenza, tempi di scrittura più lunghi. Ho letto e apprezzato il tuo racconto: è ben scritto. Malgrado si percepisca una certa fretta, come a voler chiudere subito la storia appena inizia ad avere un suo senso, anche un piccolo senso meritava di certo più spazio. Ma pure il finale, a prescindere dal suo valore poetico di "aspettativa" e "speranza", risulta troppo aperto per un racconto. Inoltre, data la sua brevità (sole 2.600 battute), penalizza, almeno per me, la possibilità di esprimere un vero giudizio.
Non so nemmeno come votarti, poiché sembra più una traccia (un'idea, una sintesi) d'un racconto piuttosto che qualcosa di davvero compiuto.
Voto: 3/5 (volendo premiare l'idea)
E non si tratta di un voto di cortesia, poiché l'idea di fondo è interessante; ma manca, scusa se mi ripeto, la sostanza necessaria per darle consistenza. Perché il racconto, sia nello sviluppo dei personaggi (essenzialmente Amina), nell'ambientazione e nella trama, appare più un abbozzo, un'impalcatura su cui costruire poi qualcosa di più solido e coinvolgente per il lettore.
Tante belle cose,
Antonio
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Saluti
Vittorio
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Ma argomento di impatto e trattato con un buona sensibilità. Forse più di tanti altri qui ci starebbe stato bene un stile trasparente che facesse risaltare di più i sentimenti di Amina, sarebbe stata una chicca! Ma funziona anche così.
MI ricorda molto uno dei primi romanzi Francesca Melandri che ho letto tempo fa Sangue Giusto che ha tra i suoi temi proprio quello della migrazione.
- Alberto Marcolli
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commento : Il Viaggio di Amina
Slogan come il famoso "aiutiamoli a casa loro" o il più recente "blocco navale" sembrano al sottoscritto una bella scusa per fare
nulla o poco (vedi piano Mattei). È un po' come il problemone dei cambiamenti climatici, chi si muove per primo?
Il mio voto è 4. Non mi interessa parlare di stile, maggiori dettagli o altro. Qui è il messaggio che conta per me. Un'altra voce che grida nel deserto, temo.
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Concordo coi commenti precedenti, sulla scarsa caratterizzazione del personaggio principale: più informazioni sulla sua vita e le sue vicissitudini (a parte quelle che l'hanno portata a decidere di andar via), avrebbero giovato a fare di Amina una persona vera e non semplicemente una figura sullo sfondo, un'ombra inquadrata distrattamente nel tg della sera. Saluti
- Marino Maiorino
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Scusa, Terradipoeti, ma questo è uno di quei casi. 2500 caratteri per racchiudere un'odissea mi sembrano un insulto non inferiore alle boutade di un Salvini.
Per carità, probabilmente non basterebbero due milioni e mezzo di battute, per raccontare lo strazio di quella gente però, cazzo, onora lo strazio!
Oh! I Khalashnikov in lontananza! Oh, la fuga in barca coi mercanti di uomini (per una ragazza? Ma sei serio? Tutto qui? Ma ci sei?) Oh, la tempesta in mare! Oh, ce l'ho fatta!
[Segnaposto per insulto volgare urlato]! Tira fuori i sentimenti! Tirali fuori, se ce li hai!
Scusa lo sfogo, e accettalo come un punto di vista, ovviamente personalissimo. E a leggerti presto con migliori cose.


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Molti artisti si sono cimentati con l'essenzialità, e sempre è il lettore che completa il mosaico, spesso senza neppure pensarci troppo.
Nel tuo caso il testo scorre, ed il lettore non fatica a ricostruire le situazioni.
A mio parere, il tema è troppo divisivo; forse non si presta ad una versione romanzata; forse ci si aspetta uno stile da documentario; forse non vorremmo che qualcuno ce ne parli.
Ma mettiamo da parte i forse: io apprezzo che il tema sia affrontato evitando di eccedere nella drammatizzazione, e mettendo al centro la speranza, che è proprio il sentimento che porta la gente a migrare.
E di questa tua scelta ti ringrazio
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