Acqua...
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Acqua...
“I ragazzi?”
“Li ho lasciati liberi, così posso averli un po’ fuori dalle scatole e rilassarmi”
“Mamma a tempo pieno è? Ricordo ancora com’era…ma ora i miei figli sono tutti cresciuti”
“No no, io lavoro. Mia figlia sta a casa da sola o da amici e il bambino lo lascio ai nonni. E’ una vera scocciatura quando loro non possono tenerlo, devo sempre stare a cercare qualcun altro!”
“E suo marito?”
“Lavora ovviamente. Queste ferie ci volevano proprio…” sospirando, la donna strizzò gli occhi per guardare l’orizzonte “oh no! Saranno nuvole da pioggia quelle?! Spero di no, non piove da mesi e non si deve azzardare a farlo proprio ora!”
“Un po’ di pioggia forse farebbe bene al boschetto che c’è qui vicino” disse per scherzare l’anziana
“Il boschetto può aspettare, la mia vacanza no”
Il pomeriggio trascorse pigro fino a che una piccola ombra si stagliò sopra alla stressata madre. Aprendo gli occhi, vide suo figlio con un’espressione annoiata.
“Mamma! Qui mi annoio, andiamo nel bosco” indicò con il piccolo dito la macchia di alberelli
“No tesoro, la mamma riposa”
“dai! Un po’! Papà ha detto di chiedere a te! Dai dai dai!”
In quel momento giunse scocciata anche la figlia, a braccia conserte
“Mà, Pà mi ha chiamata perché facciamo una passeggiata di famiglia…devo proprio?”
La donna sospirò. Il bambino non avrebbe più smesso di insistere, lo sapeva, quindi il suo relax era in ogni caso compromesso. Almeno avrebbe rovinato la giornata anche alla ragazza.
“Si devi proprio. Ora mettetevi qualcosa e andiamo”
Poco dopo, la famiglia arrivò all’entrata del triste boschetto. L’unico con un minimo di entusiasmo era ovviamente il piccolo ma non passò molto perché cominciasse di nuovo ad annoiarsi
“Mamma! Perché il bosco è così brutto? Le foglie sono tutte gialle!”
“Non lo so tesoro, magari sono fatti così”
“Penso sia la siccità” disse il padre
“E ora cosa sei? Anche l’esperto di alberi?”
“Beh…tanti sono secchi, come dovrebbe essere fatto un albero normale ancora lo so, sai?”
“Dovete sempre discutere e rompere così?” sbuffò la ragazza senza staccare gli occhi dal cellulare “Qui prende pure male…e poi perché non siamo andati in una zona migliore? Guardate! Marica ha postato la foto di Ibiza e dice che è bellissima! Perché noi non siamo a Ibiza?”
Le lamentele della giovane vennero ignorate e lei tornò a scorrere le immagini di vacanze sempre più belle delle sue. Il bambino intanto, con un ramo in mano, abbatteva le foglie afflosciate e colpiva i tronchi secchi, sperando di spaventare qualche animaletto per poi inseguirlo.
Giunti in cima ad una collinetta, tutti si fermarono di colpo. Davanti a loro si estendevano ettari di bosco bruciato. La terra, senza ormai protezione dal sole, era secca e spaccata, mentre gli scheletri anneriti degli alberi si stagliavano nel cielo azzurro come le croci di un cimitero. Nell’aria non si udiva nessun uccello cantare.
“Perché è così?” chiese il bambino, tentando di avanzare ma prontamente fermato dal padre
“E’ bruciato…un incendio” nell’aria sembrava aleggiare ancora l’odore di fumo
“Fico” la ragazza si scattò prontamente un selfie con il desolato paesaggio alle spalle “ora torniamo in spiaggia?”
“Meglio” sentenziò la madre “tanto qui fa schifo. Uno spreco di tempo”
“Beh, così potrò finire il mio cruciverba prima di sera”
Sulla via del ritorno, il bambino udì un flebile lamento. Si allontanò indisturbato dalla famiglia, per poi cominciare a chiamarla a gran voce
“MAMMA! PAPA’! Qui c’è un signore che sta male!”
“Non ti avvicinare a lui! Arriviamo!”
I genitori che si erano improvvisamente ricordati dell’esistenza del loro figlioletto, si precipitarono apprensivi nella direzione della voce. La sorella si precipitò molto meno interessata.
Arrivati in una piccola radura, videro il giovane uomo sdraiato a terra, semi ricoperto di foglie secche e rametti, all’apparenza sofferente.
“Tesoro fermo! Non lo punzecchiare con il bastone!” la madre lo afferrò ed allontanò
“Signore…sta bene?” provò il padre
L’uomo si accorse della loro presenza e si mosse leggermente. Indossava solo un indumento che poteva essere un costume da bagno.
“E’ ferito? Viene dalla spiaggia?”
Nel frattempo la figlia documentava la scena con il suo cellulare. L’uomo sussurrò debolmente qualcosa.
“Non sento nulla…” sbuffò il capo famiglia “provo ad avvicinarmi…”
Avanzò un po’ e si accucciò, non prima di aver preso il bastone del figlio “mi sente?”
“Acqua…” la voce era roca. L’uomo rotolò faticosamente su un fianco per rivolgersi ai suoi soccorritori che in tutta risposta saltarono all’indietro gridando. Metà del suo corpo era ustionata.
“Mio dio! Una vittima dell’incendio! Dobbiamo chiamare qualcuno!”
“Avete notato…che i rami…sembrano attaccati alla sua testa? Non è che sono infilzati?” osservò la figlia schifata
“Non dire queste cose!” la rimproverò la madre
“Ma è vero mamma! Guarda guarda!” il bambino cominciò ad indicare e saltellare
“Oddio…” il padre tornò ad avvicinarsi per capire la situazione. I rami secchi non erano infilzati nel cranio…crescevano da esso, come le corna di un cervo. Non era ricoperto semplicemente dal sottobosco, ma foglie e rametti spuntavano dalla sua pelle. Al posto dei capelli, aveva quella che pareva erba secca e sulle spalle c’era del muschio bruciato, come anche sulle gambe nude.
“Acqua…” sussurrò di nuovo “Ho bisogno di acqua…pioggia…ho bisogno di pioggia…” disperata, la creatura cominciò a strisciare verso l’uomo, gli occhi verde spento supplichevoli. Quest’ultimo si affrettò a scappare a distanza di sicurezza.
“Ma che scherzo è questo?!”
“Sono bruciato…mi seccherò…brucerò ancora…morirò…” continuò a strisciare “aiuto…” dalle sue corna-ramo caddero quasi tutte le foglie.
“Che effetti speciali!” la ragazza continuava a filmare
“Andiamo via!” urlò la donna
“Sì…sì…” il padre afferrò la mano della figlia “via…” cominciò a trascinarla e tutta la famiglia fuggì.
Tornarono di corsa alla spiaggia, la sera stava ormai calando. Confusi, andarono a recuperare le loro cose. L’anziana le aveva tenute d’occhio per loro.
“Bella la passeggiata?”
La madre rispose distratta “preferisco la spiaggia…”
“Ha visto? Il temporale si è allontanato. Non pioverà”
“Meglio…”
Andarono all’auto e poi all’hotel. La ragazza controllò agitata il suo cellulare
“Ma! Dov’è il video?! Mamma! E’ sparito!” ma venne ignorata.
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Re: Acqua...
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Le figure dei genitori e quelle dei figli qui si meritano a vicenda, così egoiste e aride come il boschetto bruciato.
L'apparizione della creatura fa pensare a un tentativo, purtroppo vano, della Natura che cerca di insegnare pietà ed empatia.
Ci sono alcune sviste (maiuscole, punteggiatura), lo stile di narrazione è brusco e penso si adatti bene a questa storia, dandole un'altra nota di secchezza e mettendola in contrasto col titolo.
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mi è piaciuto il modo in cui è scritto, dialoghi compresi. un po' meno la scrittura in sé, piena di refusi: mancano alcune maiuscole, ce ne sono altre che non servono, la punteggiatura è da rivedere.
esagerato l'uso degli esclamativi, a mio parere. tra l'altro, quando usi l'interrogativo, l'esclamativo non ci va, e viceversa.
a rileggerti
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Bello il contrasto fra il titolo e la sorpresa a metà racconto.
L'incendio sorprende nel racconto come nella realtà.
Strana la continuazione: per un attimo ho pensato a un uomo veramente vittima dell'incendio.
La cosa più terribile, però, è l'indifferenza delle persone.
Mi ha colpito e questo significa che li hai resi "veri". "Credibili".
Ti consiglio di non usare mai "?!" oppure "!?"
Nel finale avrei inserito di nuovo l'uomo-pianta.
- Roberto Bonfanti
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.
GrandPrix d'inverno 2023/2024 - Terrazze d'aprile - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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Giudizio Ardito - A.D. - Apocalypse Day
A cura di Arditoeufemismo.
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Gara d'estate 2023 - La passe - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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