È una Lei appassionata, profondamente trascinata dai sentimenti, presente su BraviAutori.it con poesie e racconti.
Vi presento: Paola Salzano
Ciao Paola, iniziamo subito.
Cosa preferisci: scrivere o leggere?
Ho sempre amato leggere sin da bambina (come ho scritto anche nel mio profilo su BA), quando leggevo favole e più tardi letteratura per ragazzi, perdendomi in mondi immaginari e volando con la fantasia. Poi ho iniziato a scrivere qualche breve storia e durante le vacanze scolastiche confezionavo il “Giornalino delle vacanze”, in cui raccontavo della mia estate, cucendo le pagine con ago e filo e facendolo leggere a parenti e amici. La lettura e la scrittura per me sono inscindibili anche se crescendo ho abbandonato lentamente la scrittura per molti anni, fino a quando in un periodo difficile della mia vita, ho iniziato a scrivere di getto una favola per esorcizzarlo e da allora le parole sono tornate a riempire i fogli, anzi i file del mio pc, andando a comporre racconti brevi e poesie.
La lettura, qualche domanda è d'obbligo.
quattro punti salienti di un lettore/ scrittore
Gli occhi di uno scrittore quando diventa lettore sono diversi, e quindi:
- prima di comprare/noleggiare un libro cartaceo, ti documenti leggi recensioni?
- Ora hai in mano il tuo libro, da che parti inizi la lettura?
- Prendi appunti ogni fine capitolo per le anomalie che trovi o per spunti che potrai utilizzare?
- Hai un file dove annoti le tue letture con i commenti?
Vai pure a ruota libera.
Leggo di tutto, dai romanzi, alle biografie, ai saggi. Di recente ho riscoperto i classici della letteratura nazionale ed internazionale, ne acquisto almeno un paio all’anno e concordo pienamente su ciò che sosteneva Italo Calvino a riguardo: “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”. E’ un universo che non smette di stupirti, un contenitore di spunti imprescindibili e di verità eterne. In genere acquisto o noleggio un libro cartaceo dopo essermi informata sulla trama e sull’autore; poi leggo varie recensioni e mi faccio un’idea personale, se possa suscitare in me interesse: una volta fatta la scelta, me ne assumo la responsabilità. Prima di affrontare il testo inizio a leggere la biografia dell’autore, studiando le circostanze che hanno dato origine alla nascita di quella storia, per l’esigenza di comprenderla meglio. Durante la lettura mi piace poi sottolineare i passi che trovo maggiormente interessanti, o per contenuto o per come l’autore descrive determinate situazioni, personaggi o paesaggi (ciò potrebbe tornare utile anche per la stesura di un mio racconto) e, arrivata alla fine, scopro ciò che accade a molti lettori, cioè che non sono stata io a scegliere quel libro, ma era lui che mi aspettava in libreria o in biblioteca, perché aveva qualcosa da dirmi in quel determinato momento.
In BA ed in genere cosa preferisci leggere?
In BA ed in genere sui siti di scrittura mi piace leggere poesie e racconti che fanno riflettere e che emozionano, in quanto narrano storie di vita o di stati d’animo delle persone, essendo per natura incline all’introspezione ed alla comprensione dei sentimenti che agitano l’essere umano.
Domandazza: se tu fossi una città? Se vuoi fai pure il nome, e perché?
Se fossi una città vorrei essere Parigi, un luogo intrigante e pieno di romanticismo, con tanti spunti artistici e culturali e che ha tanto da dire, con quel pizzico di mistero che la rende ancora più affascinante.
Ora, la poesia, in quali stile ti identifichi, sonetto, filastrocca, haiku?
La poesia è un genere con cui posso esprimere in modo immediato un’emozione che chiede attenzione in un preciso momento. Sento di identificarmi maggiormente in un haiku, un testo breve e semplice ispirato ad elementi naturali, che cattura il lettore più per il non detto, permettendo di leggervi ciò che è presente nel proprio animo. Penso inoltre che, anche in una società ipertecnologica e veloce come la nostra, solo la Natura possa fornire le risposte più vere ai nostri inevitabili quesiti esistenziali.
Per scrivere una poesia come ti organizzi? Usi un foglio di calcolo, per calcolarne la metrica,
utilizzi solo la tua voce per raccoglierne la sinuosità oppure altro?
Di solito scrivo le mie poesie di getto, cercando di catturare l’ispirazione, per poi tornarci su ed aggiustarne il ritmo. Le leggo più volte ad alta voce per carpirne l’emozione e la sonorità, fino a sentirla musicale ma soprattutto completamente mia. Non è facile utilizzare la metrica, ma ritengo che occorra comunque studiarla, anche per essere in grado di distaccarsene.
Con molta fantasia, un giorno arriva Pino Daniele e ti chiede una tua poesia da cantare, quale sceglieresti? Perché?
Se un giorno dal Paradiso dessero un permesso premio al grande cantautore, poeta indiscusso della mia terra del sud, gli chiederei con tanta umiltà di musicare e cantare uno dei testi che ho composto in dialetto, intitolato “’O saje”, una poesia che parla dell’amore sempre vivo per la mia città natale che mi ha forgiato, nonostante oggi viva altrove. Inizia così: “Te porto sempe int’ ‘o core e tu ‘o saje (ti porto sempre nel cuore e tu lo sai…)” Ne sarei onorata!
Domandazza: Paola se tu fossi un bacio quale saresti? alla francese, a stampo, al soffio ecc.
Questa sì che è una domandazza…Essendo per natura una persona appassionata e coinvolgente in ogni aspetto della mia vita, l’immagine del bacio alla francese da un lato potrebbe maggiormente rappresentarmi; ma è pur vero che non amo essere invadente e preferisco accostarmi alle situazioni o alle persone con molta delicatezza, per cui anche il bacio al soffio potrebbe descrivermi.
Questo aforisma è tuo: Non farti confondere dalla nebbia, insegui sempre il tuo cielo.
Qual è stata l'idea germinale?
E’ un aforisma cui tengo molto, perché rappresenta un po’ la mia filosofia. Penso infatti che ognuno di noi nasca con un modo di essere originale e l’unico compito che abbiamo su questa Terra è realizzare la nostra più intima natura, inseguire il nostro cielo, altrimenti l’esistenza non avrà avuto senso. Tutto ciò anche se il mondo esterno rema contro, ci confonde (la nebbia), volendoci plasmare per propria convenienza.
Hai scritto anche molti racconti, in quanti di questi c'è Paola?
Quando scrivo delle storie, anche inventate, lo faccio partendo da un impulso molto intimo, nonostante l’ispirazione arrivi da una frase ascoltata, da un fatto accaduto o da una notizia letta.
Pertanto molte sfaccettature dei personaggi che delineo rappresentano più o meno delle proiezioni della mia personalità. Tutto ciò avviene secondo un meccanismo inconscio, non voluto consapevolmente; magari me ne accorgo a storia terminata.
Domandazza: Se tu fossi un'anima quale saresti? pura, tetra, allegra ecc.
Sicuramente sarei un’anima pura, che conserva tuttora lo sguardo disincantato di un fanciullo e sa stupirsi per le piccole cose, nonostante le vicissitudini della vita, quindi allegra…di sicuro non tetra. Spero di restare sempre così.
Per terminare la domanda che pongo a tutti. Arriva la fine del mondo e tu hai pochi secondi per scegliere delle piccole cosa da portare con te.
Se avessi pochi secondi sceglierei di portare con me alcune bambole che fanno parte della mia trentennale collezione e poi i miei fidati compagni di viaggio...i libri.
In particolare afferrerei al volo un romanzo di Elsa Morante letto quest’estate, scritto con un linguaggio incisivo e poetico, che mi ha commosso tanto, “L’isola di Arturo”, ambientato sull’isola di Procida, vicino casa mia. Poi prenderei due libri della mia scrittrice preferita, la cilena Isabel Allende, cui mi sono ispirata per lo stile di scrittura accattivante: “La casa degli spiriti”, il suo romanzo d’esordio e “Paula”, stupendo testo autobiografico in cui la Allende mette a nudo senza filtri il dolore straziante per la perdita improvvisa della figlia primogenita Paula.
Con questa intervista abbiamo conosciuto un altro profilo di BA.
Grazie Paola della pazienza che hai avuto nel rispondere, e della tua disponibilità.
Alla prossima.
