Intervista a Fabrizio Bonati
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Intervista a Fabrizio Bonati
Per questo giovedì ho incontrato, virtualmente, un gareggiatore con la G maiuscola, in tutti i sensi. Vi presento Fabrizio Bonati.
Ciao Fabrizio, ti ringrazio per la gentilezza e cordialità.
Ciao Isabella, grazie a te per l’ospitalità .
La prima domanda si ripete in quasi tutte le interviste.
Per chi scrivi? Perché?
Eh, per chi scrivo... per me, principalmente. Ho iniziato a pensare di scrivere un libro parecchi anni fa, avevo in mente questa storia, ma non trovavo mai la voglia, la concentrazione giusta, il motivo giusto. Poi ci sono stati un po’ di stravolgimenti nella mia vita, non ultimo quello di avere avuto la diagnosi definitiva di Sclerosi multipla, altre vicissitudini, e complice anche il trasloco, mi trovavo ad avere del tempo per scrivere. Allora ho iniziato. E sebbene passino anni tra un libro e l’altro, non ho mai smesso. Scrivere è un modo per estraniarsi dalla realtà, è liberatorio. Quando scrivo sono quasi in una bolla zen. Alle volte trovo un concorso letterario che mi ispira, di solito per racconti brevi, allora butto giù un raccontino, e lo mando. Il tutto in poco più di un'ora...
Ho letto che hai già pubblicato qualche libro. Le domande che seguono sono inerenti proprio a questo.
- Ci puoi svelare, come stendi il tuo incipit? Le prime righe sono fondamentali. Quando lo
componi pensi più all'editore, oppure al futuro lettore?
Di solito non penso a nessuno. Funziona così: mi viene in mente una situazione, la butto sulla carta e la cristallizzo, e da lì inizio a scrivere il prima e il dopo.
Sono molto anarchico, non faccio scalette ne schede. Vado a ruota libera. Quando poi rileggo, dopo la prima stesura, integro, sistemo eventualmente date, età delle persone, nomi. Penso al finale, lo rileggo e lo cambio fino a che non mi soddisfa. Allora poi mi focalizzo sull’incipit, e penso se potrebbe piacere a un potenziale lettore. Magari cerco un beta reader, anche se non è facile.
All’editore... no, non penso a lui. Sarà per quello che molti di loro non mi considerano!
- Ora la scelta della copertina. Ti affidi a una font, oppure hai altre fonti d'ispirazione?
Per il primo libro, non avevo una idea che fosse una. Mi presentai dall’editore (si doveva andare da lui per editare) senza uno straccio di idea. Trovò lui l’immagine che poi divenne la copertina. Dopo... ho scoperto Pixabay! Cerco immagini che possano essere attinenti alla storia, ed essendo libere da copyright, uso quella che mi va di più. Per l’ultimo libro che ho pubblicato, l’editore molto democraticamente ha deciso di sua iniziativa, senza consultarmi, perché le copertine devono rispecchiare la linea della collana di cui fanno parte. Fortunatamente mi piaceva... In generale però le immagini per le copertine sono una sofferenza, per me. Quando nella gare Letterarie di BA era obbligatorio inserire una immagine, ogni volta era una pena! Cionostante, nell'ultima gara cui ho partcipato, l'immagine l'ho messa comunque.
- Per terminare, cosa ne pensi del Self Publishing?
Sono un patito del "fai da te"! A casa mia faccio tutto io, quello che riesco. Ah, no, ti riferivi al mondo dell'editoria... Io ho pubblicato in self il mio secondo libro, ma l'ho fatto perchè era una storia molto particolare, una sorta di autobiografia, e non pensavo potesse interessare a qualcuno. Tant'è che l'ho pubblicato solo in e-book, e dopo sei anni ancora non mi ha portato a casa neanche una pizza! In generale non sono contrario per principio, meglio il self che pagare per pubblicare, però per come sono fatto, non va bene. Io sono negato per la promozione, ma proprio N E G A T O, quindi avrei bisogno di un vero e proprio ufficio stampa, cosa che in self o con i piccoli editori, anche ammesso che non siano degli "scappati di casa", non esiste. Diciamo così: per il prossimo romanzo, che sto prendendo estremamente con calma, se non sarà con un editore medio-grande, lo pubblicherò in self, al massimo lo prenderanno pochi amici, ma non mi sarò fatto il sangue amaro.
Che poi, diciamocelo: un piccolo editore ti pubblica, se va bene fa l'editing, ma non è così scontato, ti da BEN due copie gratis, se ne vuoi altre te le da scontate (grazie), ma le devi pagare prima, e "non prendermene solo dieci, se no mi mangio il guadagno". E poi non ha distribuzione, e le persone vanno in libreria e si sentono dire che non esiste. Ha senso? A quel punto vado in self, e pace.
Domandazza. Quante zampe ci sono nella tua vita?
Dodici, ho una bassotta nana, una gatta e un altro bassotto. Ti danno tanto, molto di più di tanti umani...
Beh poi nello stesso cortile c'è un altro bassotto, e due American Staffordshire Terrier, ma quelli non li gestisco io direttamente, anche se ovviamente non perdo occasione per giocarci, soprattutto con gli Amstaff.
Nella nostra vita incrociamo le anime di molte persone. Ne hai catturata qualcuna e intrappolata tra le tue righe?
Questa è una domanda ambivalente: la risposta più corretta è si, ma in realtà una sola persona, che è già mancata, ha un riferimento chiaro ed evidente , nell'ultimo mio libro pubblicato. Un signore che veniva a fumarsi una sigaretta con me, quando andavo a fare manutenzione all'ascensore di casa sua (nella vita, per mangiare faccio l'ascensorista), convinto che tutti gli ascensoristi, o quantomeno tutti quelli che erano passati da li, fossero dei tabagisti. Io però non fumo...
La risposta che darebbero alcune persone di mia conoscenza, invece, è che io racconto solo cose che ho vissuto in prima persona. Spiego: all'uscita del mio primo libro, io tutto orgoglioso rompo le palle a T U T T I. Dopo avere notato certi atteggiamenti strani, scopro che un coppia di "amici", con cui io e mia moglie eravamo molto affiatati, si erano convinti che la storia fosse autobiografica, e quindi io vagheggiavo di "farmi" la signora in questione. Non pago, l'avevo pure messo nero su bianco e pubblicato, cosicchè la mia pseudo-infatuazione andasse per il mondo. Talmente convinti da dirmelo in faccia, solo dopo averlo spammato per bene a tutta la cerchia di quelli che credevo amici, che se la sono bevuta.
Domandazza. Nella tua città hai un luogo d'ispirazione, un angolo di raccoglimento?
Si e no. Vado molto a raptus, quando mi viene in mente una traccia, dovunque sono recupero della carta e la scrivo. Se proprio non trovo la carta, scrivo una bozza di e-mail sul cellulare, ma non è la stessa cosa. Il luogo deputato per eccellenza allo scrivere è il mio ufficio, dove vedo una parete grigia in melamminico, e poco altro.
Qual è il tuo momento migliore di scrittura, e perché.
Sarò ripetitivo, ma do il meglio di me in ufficio, nella pausa pranzo. Ma non perchè sia il mio ufficio in quanto tale, piuttosto perchè sono da solo, non c'è praticamernte niente e nessuno che mi distrae, quindi produco in maniera proficua. Alcune volte ho provato a scrivere la sera, ma i rumori dei bambini che guardano la TV, il cane o il gatto che vogliono uscire, il camino da caricare, la stanchezza della giornata, troppe cose che giocano contro.
Ora qualche domanda come lettore.
Come scegli un libro? Dall'autore, dalla copertina dall'incipit ecc.
Dall'autore senza dubbio. Ci sono autori, cito per esempio John Grisham, di cui ho letto tutto almeno due volte, tranne un libro che non ho proprio comprato, perchè non mi ispirava. Altrimenti cerco su Amazon qualche titolo a buon prezzo, nel genere Thriller, legal thriller, poliziesco, avventura, noir o horror, leggo la trama, e decido se scaricarlo o no. E si, negli anni mi sono "dato" molto all'e-book, nonostante il profumo della carta sia sempre un plus.
Ultima domadazza: se tu fossi un lago, come saresti?
Direi placido e tranquillo, ma con il suo mistero. Tipo il Lago di Lockness.
Per terminare la classica delle mie domande.
Se ti dicessero: "Fabrizio hai solo 5 minuti per scappare da qui " oltre i propri cari, cosa porteresti per sempre con te?
Nei propri cari includo anche i cani e il gatto, e comunque mi porterei un paio di libri, direi i miei preferiti in assoluto. "Il momento di uccidere" di Grisham e " L'ombra dello Scorpione " di S.King.
Grazie Fabrizio per la disponibilità e la cura nelle risposte.
Grazie ancora a te.
Ciao Isabella.
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
ahahaha bellissima!...no, non penso a lui. Sarà per quello che molti di loro non mi considerano!
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
Forse, perchè più abbiamo impegni e ci dobbiamo organizzare e più il nostro cervello elabora, e le idee arrivano a pioggia? A volte siamo noi le nostre storie..Gabriele Ludovici ha scritto: ↑05/04/2019, 14:29 Trovare il tempo per scrivere è sempre arduo... peraltro sembra una congiunzione astrale, quando arrivano le buone idee si moltiplicano gli impegni
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
Decisamente...Gabriele Ludovici ha scritto: ↑05/04/2019, 14:29 Trovare il tempo per scrivere è sempre arduo... peraltro sembra una congiunzione astrale, quando arrivano le buone idee si moltiplicano gli impegni
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
Può essere, in effetti le migliori idee mi vengono quando sono particolarmente sotto tiro...Isabella Galeotti ha scritto: ↑05/04/2019, 18:28 Forse, perchè più abbiamo impegni e ci dobbiamo organizzare e più il nostro cervello elabora, e le idee arrivano a pioggia? A volte siamo noi le nostre storie..
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
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Re: Intervista a Fabrizio Bonati
Luna 69-19
antologia di opere ispirate al concetto di "Luna" e dedicata al 50° anniversario della storica missione dell'Apollo 11
Il 20 luglio 1969 è la data che segna per sempre il momento in cui il primo essere umano ha posato per la prima volta i piedi sul suolo lunare. Quel giorno una parte di voi era d'avanti ai televisori in trepidante attesa del touch-down del lander, altri erano troppo piccoli per ricordarselo e altri ancora non erano neppure nati, tuttavia ne siamo stati tutti coinvolti in molteplici maniere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Andrea Coco, Andrea Messina, Angelo Ciola, Cristina Giuntini, Daniele Missiroli, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Franco Argento, F. T. Leo, Gabriele Laghi, Gabriele Ludovici, Gabriella Pison, Iunio Marcello Clementi, Laura Traverso, Marco Bertoli, Marco Daniele, Maria Emma Allamandri, Massimo Tessitori, Namio Intile, Pasquale Aversano, Pasquale Buonarotti, Pietro Rainero, Roberta Venturini, Roberto Paradiso, Saji Connor, Selene Barblan, Umberto Pasqui, Valentino Poppi, Vittorio Serra, Furio Bomben.
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
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BReVI AUTORI - volume 1
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Fausto Scatoli. Giorgio Leone, Annamaria Vernuccio, Luca Franceschini, Alphaorg, Daniel Carrubba, Francesco Gallina, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Giuseppe C. Budetta, Luca Volpi, Teresa Regna, Brenda Bonomelli, Liliana Tuozzo, Daniela Rossi, Tania Mignani, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Umberto Pasqui, Ida Dainese, Marco Bertoli, Eliseo Palumbo, Francesco Zanni Bertelli, Isabella Galeotti, Sandra Ludovici, Thomas M. Pitt, Stefania Fiorin, Cristina Giuntini, Giuseppe Gallato, Marco Vecchi, Maria Lipartiti, Roberta Eman, Lucia Amorosi, Salvatore Di Sante, Valentina Iuvara, Renzo Maltoni, Andrea Casella.
Gara di primavera 2021 - A world apart, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara di primavera 2022 - La grandinata (19 luglio 1943) - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2013 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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