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Ciò che sorge nel tempo deve fare naufragio

(saggio filosofia, medio - per tutti)
50 visite dal 30/03/2022, l'ultima: 3 mesi fa.
3 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:








Descrizione: A partire dal pamphlet di Karl Jaspers, Lo spirito europeo, ho sviluppato considerazioni sulle radici più profonde dell'Europa e della sua frastagliata e variegata comunità di cittadini.

Incipit: "L'Europa ha sviluppato per ogni posizione la posizione opposta. Forse è propriamente solo così che essa è potenzialmente tutto. Perciò è disposta ad accogliere ciò che proviene dall'esterno non solo come opposizione, ma a rielaborarlo in se stessa come elemento della prorpia essenza"


Ciò che sorge nel tempo deve fare naufragio
file: jaspers-a5.pdf
size: 1,17 MB


Elenco Tag dell'opera:
#europa(4)    #filosofia(30)    #geopolitica(1)    #jaspers(1)    #kant(3)    #politics(41)    #storia(51)    #unione europea(2)    #economia e storia(1)



Recensioni: 3 di visitatori, 5 totali.
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recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

Recensione o commento # 1, data 15:53:17, 30/03/2022
Molto interessante e illuminante. Grazie.



recensore:

risposta dell'autore, data 13:17:18, 31/03/2022
Grazie! Mi fa piacere che ti sia piaciuto. È un po' datato, ma alcune considerazioni sono tornate molto d'attualità.



recensore:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)

Recensione o commento # 2, data 11:18:42, 02/04/2022
Il Dragone-Mon Amour # 6

Karl Jaspers è uno dei massimi filosofi del secolo passato. Medico, psichiatra, è famoso per la colossale Psicopatologia Generale, uno dei caposaldi della psicologia del Novecento. Amico di Heidegger, nonché collega nella medesima università, esistenzialista, si avvicina alla filosofia in età adulta. Il passaggio dalla psicologia alla filosofia e viceversa è una delle controverse caratteristiche della filosofia moderna. Jaspers diventa uno dei massimi filosofi del Novecento proprio perché psichiatra o è un grande psichiatra perché è un filosofo?
Il suo pensiero è comunque illuminante e imprenscindibile ed hai fatto bene a farne oggetto del tuo saggio.
Ne ho letto un'opera proprio recentemente, Genio e Follia, un saggio su Van Gogh e Strindberg, Swedenborg e Holderlin, dove il filosofo mette in relazione la psicopatologia con la creatività e fa il punto sulle psicosi schizofreniche.
Ma come non ricordare il suo Orientazione filosofica nel mondo? Va beh.
Pertanto non mi rimane che dirti che l'letto volentieri il tuo di saggio, che prende il titolo dal tema di una conferenza a cui partecipò Jaspers, una riflessione esaustiva e profonda sullo stato dello spirito europeo, a partire proprio dal pensiero di Jaspers, ma che mi pare poi sviluppata secondo le visioni e le considerazioni dell'autore, il quale ha bene dimostrato la propria autonomia e capacità di spirito critico e indipendente.
A proposito di Tramonto dell'Occidente o tramonto dell'Europa che dir si voglia, io ritengo che si sia già fatta sera, tanto per riprendere in negativo molte delle conclusioni di Galimberti (Non si è ancora fatta sera) forse maggiore esegeta e traduttore italiano di Jaspers e autore a me molto caro.
Sulla politica sono pessimista: credo che il vuoto attuale sia conseguenza e segno della trasformazione delle società moderne in società dominate dalla tecnica; per cui la regina delle tecniche di platonica memoria si trova costretta a subire i diktat delle scienze esatte, economia in primis. Le scelte della politica sono ormai limitate e dettate da insopprimibili ineluttabili e indiscutibili esigenze tecnico economiche (o sanitarie o energetiche o qualunque altra esigenza tecnica dettata magari dalle emergenze di turno che ormai si accavallano insistentemente) sulle quali le politiche e le riflessioni politiche o filosofiche non hanno più voce in capitolo. Tecniche ormai del tutto appannaggio di apparati burocratici non eletti e la cui legittimità non deriva dal consenso democratico ma da quello delle competenze tecnico scientifiche acquisite dai loro componenti o dalle autorità nel loro complesso. Un esempio per tutti è l'organizzazione dell'Unione Europea in ogni sua forma, un apparato burotecnocratico non democratico che autocostruisce e incrementa la propria legittimazione sulla ineluttabilità delle competenze causate dall'oggettività della realtà, per la quale esiste soltanto una soluzione esatta (quella tecnica) a ogni singolo problema.
E con la fine della politica e delle forme della tradizione occidentale (etica, morale, religione, ideologia, filosofia) si spegne la democrazia e ogni senso ogni direzione così come erano state pensate dalle forze della Tradizione, sostituite dall'autoaccrescimento illimitato dell'apparato che trova proprio in questo autoaccrescimento la propria unica terribile ragione d'essere.
La guerra senza senso e senza possibili vincitori di questi giorni pare a me la prova più evidente.

A proposito di fine della storia, non voglio fare l'esegeta di Fukuyama, ma forse fui uno dei pochi ad acquistarlo quel volume nel 1989 o 90. Non voleva dire quello per cui è passato alle cronache, forse vale la pena rileggerlo quel testo, veritiero e anticipatore per molti aspetti.Bello leggerti, a presto.



recensore:

risposta dell'autore, data 12:31:08, 02/04/2022
Ciao Namio! Come al solito preciso e chiaro il tuo commento. E prezioso. Sì, la politica è diventata ancella delle scienze sociali, purtroppo anche dei suoi aspetti meno nobili (sondaggi di opinione). Alle tue considerazioni pertinenti aggiungo il fatto che l'opinione pubblica su cui Habermass (e non solo) fonda la politica democratica, è diventata una questione statistica: misurazione del peso delle diverse opinioni. Invece dovrebbe essere lo spazio di un dialogo autentico tra cittadini liberi. In Jaspers mi ha colpito molto il richiamo ad una comunicazione che coinvolga tutto ciò che è l'uomo. Quindi non solo la sua parte razionale, ma anche quella "animale", da cui può derivare il richiamo ai sentimenti di giustizia e solidarietà che soli possono portare ad una vera convivenza tra gli uomini.
Riguardo a Fukuyama - che ho letto diversi anni dopo di te - concordo sulla tua considerazione. Il mio riferimento alla fine della storia non era una critica diretta all'autore americano, ma ai sostenitori della sua volgarizzazione, per altro da un bel po' non più in auge. La guerra attuale è l'ennesima prova che una visione tecnica della democrazia, come un manuale per montare i mobili Ikea, è non solo deteriore, ma anche deleteria. Ciò significa che la storia si sta riprendendo il suo spazio. Sta a noi interpretare i fatti recenti, affinché la direzione che prenderanno gli eventi non ci travolga come è successo nel primo Novecento.
Grazie ancora!



recensore:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)

Recensione o commento # 3, data 12:46:46, 02/04/2022
Jaspers come psichiatra ha dovuto indagare a fondo la dicotomia ragione emozione che sta alla base del corto circuito evolutivo di cui a mio avviso siamo vittime con tutte le dicotomie anima corpo conseguenti. Discorso molto lungo complesso e affascinante. Ho notato la zattera della Medusa in copertina. Ci ho scritto un racconto un po' comunista su quel particolare grandioso dipinto di Gericault, strane a volte le coincidenze.
A rileggerti





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