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I racconti di nonno bepi ai tempi del corona virus - il cibo

(racconto narrativa, breve - per tutti)
Tempo di lettura: circa 1 minuto
65 visite dal 05/04/2020, l'ultima: 1 settimana fa.
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Autore di quest'opera:








Descrizione: Al tempo della difficile segregazione obbligatoria casalinga a causa del coronavirus, lo sfogo principale degli italiani era quello di cucinare.

Incipit: -"Nonno nonno! Ci racconti di quella volta che scoppiò il virus? Come lo avete vissuto in Italia?" -"Certo bambini! Da dove posso cominciare? Vediamo… Ah, beh. C'era un aspetto interessante in quella triste vicenda. La tavola è il posto dove l'umanità dà il meglio di sé stessa. E gli italiani, in quel momento di difficile segregazione obbligatoria casalinga a causa del coronavirus, lo dimostrarono ampiamente: lo sfogo principale era quello di cucinare succulenti manicaretti. Era tutto un brulica…


I racconti di nonno bepi ai tempi del corona virus - il cibo
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Elenco Tag dell'opera:
tag dell'autore: #agosto(4)    #brasati(2)   #chili   #dimagrire   #divorzi   #dolciumi    #familiare(19)    #ginnastica(5)    #italiani(13)   #lasagne
tag automatici: #segregazione(3)    #obbligatoria(2)    #casalinga(3)    #coronavirus(27)    #vicenda(21)    #umanita(101)    #ampiamente(2)    #succulenti(5)



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I racconti di nonno bepi ai tempi del corona virus - il cibo di Davide Pelanda è pubblicata sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
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Elenco delle opere che condividono una o più tag con questa opera

(racconto narrativa, breve)  di nwil mio nome è Nessuno
Descrizione: descrizione da definire...
incipit: Quindici agosto Dalla mia nuova casa guardo tutti i giorni il mare… brilla sotto il sole di questa…

tag dell'autore: #agosto(4)

tag automatici: #quindici(14)    #infinito(226)    #ritrovarti(4)    #perduta(83)    #preghiera(66)    #sipario(10)    #tradimento(34)    #immeritato(2)


(racconto altro, brevissimo)  di nwDino de lucchi
Descrizione: La tradizione Veneta del vino bianco al primo agosto.
incipit: Tradizioni da onorare.

tag dell'autore: #agosto(4)    #tradizioni(31)    #vino(24)

tag automatici: #tradizione(31)    #bicchiere(54)    #cattive(30)    #vitigni(2)    #patriarcale(3)    #spiegazione(14)    #importanti(24)    #coetanea(9)


(poesia biografia, brevissimo)  di nwLorenzo Proia
Descrizione: Una poesia adolescenziale: come tutte le mie di quel periodo, risente molto dell'influsso di Fabrizio De André, ascoltato spesso.
incipit: 10 Agosto (scritta il 10 Agosto 2003) Verde ignoranza d'Amore carnefice di giorno piromane di notte padrona dell'anima a tutte le ore. Tu, dolce crudeltà droga di ragione morte d'ambizione violentavi e violenti quel che ancora era un cuore. E volevi di un uomo che poi uomo non era il calore di un soffio il colore di un'ora solo un bacio alla luna che spirasse alla sera. Ma non è il rimpianto il mio vero tormento chiuso ormai nel ricordo d'un Amore già spento.

tag dell'autore: #agosto(4)   #lorenzo    #occhi(55)    #verde(23)

tag automatici: #ignoranza(18)    #scritta(73)    #carnefice(4)    #piromane(2)    #padrona(29)    #crudelta(9)    #ambizione(5)    #tremenda(11)


(poesia umorismo, brevissimo)  di nwAngelo Antonio Ciola
Descrizione: Filastrocca composta utilizzando, tra le vocali, solo la vocale A.
incipit: Alla casa amata dall'afa accaldata la gatta stanca grattava la panca. Amanda salava la calda patata.…

tag dell'autore: #vocali    #filastrocca(35)

tag automatici: #accaldata    #affamata(9)    #scaldata(2)    #baccala(2)    #avanzata(2)    #ammalata(2)    #brasata(2)


(poesia narrativa, brevissimo)  di nwNuriel Roberta Volpi
Descrizione: descrizione da definire...
incipit: opera di Nuriel Roberta Volpi



Amate…

tag dell'autore: #amore(796)    #autori(5)    #leggere(8)    #letteratura(27)    #scrittori(17)    #scrivere(19)    #arte(70)

tag automatici: #pioggia(157)    #rancori(17)    #familiare(19)    #terrore(50)    #carceriere(2)    #disertore(3)    #solitaria(66)    #ritrovarmi(3)


(racconto narrativa, breve)  di nwBludoor
Descrizione: Racconto scritto per Gara 19 "Un incipit da Re". Da un incipit di Stephen King.
incipit: Ogni tanto i suoni si affievolivano, come il dolore, e allora restava solo nebbia. (Stephen King) E rabbia, per una situazione che ancora non riuscivo a capire, per le tante parole non dette al momento opportuno, per i suoi silenzi complici, per la mia incapacità.

tag dell'autore: #casa(91)   #stephen king    #suocera(13)    #telefono(6)    #moglie(16)

tag automatici: #familiare(19)    #lettino(7)    #opportuno(8)    #complici(19)    #incapacita(7)    #cellulare(64)    #insistenza(7)    #fastidioso(14)


(racconto umorismo, breve)  di nwTullio Aragona
Descrizione: descrizione da definire...
incipit: "E' inutile insistere, noi due non andremo mai d'accordo." "Su questo non ci piove! Soprattutto se non scendi dal tuo piedistallo di tronfia superbia." "Non è affatto superbia mia cara, noblesse oblige. Ma tu cosa puoi sapere di nobiltà." "Ignorante! Anch'io ho familiari blasonati e ben più antichi dei tuoi."

tag dell'autore: #birra(7)   #spumante    #vino(24)    #champagne(3)

tag automatici: #superbia(6)    #spiritoso(4)    #piedistallo(3)    #tronfia(2)   #noblesse    #nobilta(6)    #familiari(19)   #blasonati


(saggio altro, medio)  di nwGino Ragusa Di Romano
Descrizione: Mia nobile Sofia, il dialogo che con te condivisi qualche anno fa…
incipit: Pietraperzia 21 giugno 2010     Mia nobile Sofia,     il dialogo che con te condivisi qualche anno fa, riportato nel mio libro - Accenti d’amore e di sdegno -, avrei desiderato tanto oggi poterlo proseguire ancora, seduto di fronte a te, ma motivi di salute, purtroppo, mi impediscono il salutare incontro, che dà immediata vitalità alla mia mente, perché, fatta la domanda, la tua risposta è pronta. Non potendo fare altro, ti scrivo, esponendoti i miei pensieri e il mio progetto, nonché il mio patema a causa delle difficoltà, in tutti i settori della vita sociale, che tutti noi incontriamo quotidianamente per colpa di disonesti reggitori, che si arricchiscono da parassiti sulle sofferenze del debole popolo.   Anelo ad annientare con i miei poveri mezzi, la disperazione, mia cara Sofia, e gli atti insani conseguenti che l’uomo a forza commette a causa dell’incertezza di potersi guadagnare con il lavoro onesto e produttivo e col sudore un pezzo di pane e una casa.   Spero, inoltre, che l’uomo possa vivere in pace, con fratellanza, con onestà e con giustizia sociale nel rispetto di madre natura.   Io abito, come sai, in questa parte della terra chiamata Italia, della quale uomini d’illustre pensiero hanno ben descritto tutte le bellezze naturali ed artistiche, che altri uomini di gran talento ci hanno nei secoli donato.   Ma oggi, purtroppo, a parte una sparuta minoranza, non emergono più grandi geni in tutti i settori delle attività, ma, invece, prolifera già da molti anni il malcostume, l’idiozia, la depravazione in senso lato, la corruzione, la concussione, il latrocinio: il denaro innanzitutto, il denaro soprattutto; la micro e la macro delinquenza, l’ignoranza, la sopraffazione, la prostituzione fisica e mentale, il nepotismo, la schiavitù etc.   Chi vuole un posto di lavoro deve conquistarselo con la sottomissione e l’asservimento alla chiesa, al politicante o al mafioso, cioè alle tre istituzioni delinquenziali.   Dilaga la paidobìa (dal greco pais - paidos che significa fanciullo e bia o biazo che rispettivamente significano violenza e far violenza, quindi far violenza ai bambini, ai fanciulli e agli adolescenti; infatti, quella che viene chiamata da tante persone istruite erroneamente pedofilia significa tutt’altro e precisamente amore verso i bambini, come filosofia: amore per la sapienza et cetera filos = amico, cioè qualcosa di sublime, di spirituale. Ho voluto dare la spiegazione per coloro che non conoscono la lingua greca e sommessamente chiedo venia se sono stato cattedratico, ma ho ritenuto giusto farlo per far capire come tutto viene distorto a piacimento dai cosiddetti sapienti plutocrati e ierocrati in tutte le espressioni della vita umana a discapito del popolo debole ed ignorante. Parassiti! Voi siete quelli che traete salute dalla malattia degli altri. Non mi dispiace insistere in quanto in maniera umoristica voglio ricordare che il termine spagnolo “pedo” in italiano significa scoreggia, peto, e in siciliano “piditu”. Quindi, come si può essere pedofilo, cioè amico del peto? Anche voi, talenti della cattiva stampa, siete i peggiori divulgatori della scorretta lingua italiana.   La lingua italiana non può sposare la lingua greca in maniera distorta per formare spesse volte anche vocaboli italiani di significato diverso e cacofonici.   Voi, sapienti, che vigilate sulla purezza e sulla correttezza della lingua italiana, voi che nei vocabolari italiani ripetete gli errori e li perpetuate, dando l’imprimatur, non siete dei cultori del patrimonio linguistico italiano, ma della gente che “tira a campare”.   Un tempo, mia cara Sofia, scrittori, giornalisti et cetera, come ben m’insegni, scrivevano e parlavano correttamente e si sforzavano sempre di più a descrivere notizie vere e costruttive, a migliorare il lessico. Manzoni, il grande poeta e scrittore milanese, decise financo di “ lavare i panni in Arno”. Oggi vi è una completa degenerazione non solo del pensiero, ma anche del linguaggio scritto e parlato. Inoltre, dulcis in fundo, molte penne asservite scrivono, infatti, il pensiero del plutocrate pagante ed anche la loro lingua rispecchia il disonesto cervello dello stesso.   La maggior parte dei quotidiani, settimanali et cetera o trasmissioni televisive spesso non rispettano la corretta lingua italiana; anzi a correggere gli errori, si finisce per fare brutte figure. “Arti, lettere, onor, tutto è stoltezza in quest’età dell’indorato sterco, che il subitaneo lucro unico apprezza. Tracce d’amor di gloria invan qui cerco”. Oggi, infatti, purtroppo, è tutto giustificato nella forma e nella sostanza, come in materia ecclesiale, di giustizia, di politica e così via: gli orrori e gli errori più gravi si possono redimere e possono essere assolti.   Così continuando, gli insegnamenti che si danno alle generazioni sono quelli che producono e produrranno i malesseri sociali più devastanti e degli stessi ne siamo tutti a conoscenza da gran tempo. Io penso che, pur vivendo in mezzo al fango, ognuno di noi deve sforzarsi a qualsiasi costo di scostarsi dalla massa. Chi ha una mente benpensante, ciò che dice o scrive è corretto nella lingua, nonché nella forma, nella sostanza e nell’operato quotidiano. Non ricordo chi disse che chi sa parlare bene e correttamente, sa pensare ed agire bene e correttamente, ma certamente aveva ragione.   La lingua, come qualsiasi pensiero, idea ed altro è in continuo divenire e, pertanto, è giusto accettare le innovazioni e i neologismi, ma gli stessi prima di essere immessi nella lingua italiana devono essere accuratamente sottoposti ad uno studio etimologico con riguardo alla fonetica, alla morfologia e alla semantica; i neologismi non devono essere distorsioni linguistiche, come ho anzidetto, e neanche cacofonici, ma eufonici in senso lato.   Alla stessa stregua si può dire anche dell’amministrazione della cosa pubblica: tutto si può e si deve innovare, ma in meglio, adeguando il tutto ai tempi ed alle circostanze in cui si vive, ma soprattutto alle esigenze del popolo. Ho detto riformare in meglio e non in peggio come da molti anni, purtroppo, avviene in Italia per colpa della feccia della delinquenza politica ed ecclesiastica, che, a parte una piccola minoranza, governa dolosamente malissimo “ le genti del bel paese là dove il sì suona”, traendone vantaggi e privilegi a discapito del popolo, che per la sua passività ed indifferenza in maniera diretta o indiretta colposamente contribuisce negativamente alla buona riuscita di qualsiasi progetto amministrativo, anzi diventa, talvolta, il comburente o il combustibile, di cui si servono poi i feticci della pubblica delinquenza, sopra menzionata.   Svegliati, popolo italiano! Sii cosciente e responsabile! Non strisciare mai ai piedi di coloro che tu hai reso potenti con la tua debolezza. Sii uomo e non un giullare. Non essere un numero di vile pecorame. Non abbassare mai la fronte, cammina eretto e non curvarti mai davanti a nessuno: chi ti sta di fronte è un tuo simile, che ha il tuo stesso sembiante, che sulla terra ha gli stessi bisogni, nonché gli stessi diritti e doveri. Rifletti! Applica il detto di Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Sii resipiscente, popolo italiano!   Mia nobile signora, mi piange il cuore, notando da tanti anni quanto è dannoso, infatti, per l’Italia e certamente per qualsiasi nazione candidare e poi eleggere individui indagati, condannati o anche sospettati di avere amicizie losche ed altro di poco onesto e poco dignitoso. Il candidato deve essere candido, pulito…

tag dell'autore: #delusioni(35)    #fiele(2)    #lacrime(183)    #lettera(66)    #miele(5)    #patema(2)    #sdegno(3)    #sorrisi(36)    #speranze(168)    #accenti(2)

tag automatici: #collettivita(2)    #lavoratori(9)    #familiare(19)    #lavoratore(9)    #retribuzione(2)    #purtroppo(45)    #settori(8)    #violenza(68)

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