Anche questo è Natale
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Anche questo è Natale
Il freddo irriducibile e sgradito compagno
Abiti consunti trovati in angoli di esistenza
Seduto tra la fame e macchiati cartoni
Tra lattine vuote e sogni infranti
Tra vecchi giornali e la tirannia del tempo
Languidi sguardi verso sfavillanti vetrine
Occhi carichi di amarezza
E colmi di anni lenti e persi
Bramoso di una moneta o un sorriso
Ricordando tutti i Natali andati
Invisibile agli aridi cuori altrui
Forse ancor più gelidi delle notti di strada
Disperatamente cercando di confortare l'anima
Riccamente addobbata per l'occasione
Di struggente malinconia.
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Re: Anche questo è Natale
Purtroppo anche nella ricca Lombardia in diversi angoli di strada fa capolino la povertà e la solitudine.
Grazie per il commento e per l'immeritato voto.
- Laura Traverso
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Re: Anche questo è Natale
Anche nella mia "ricca" Lombardia, e non solo nelle grandi città o metropoli, si vedono persone in coda per un po' di pane oppure a dormire in strada o in auto. È una cosa che faccio veramente fatica ad accettare. Ma la cosa che mi fa più male emotivamente è come queste persone, già immerse nell'umiliazione del dover chiedere, divengano invisibili agli occhi di chi passa. Mi fa male allo spirito questo fatto. L'indifferenza della gente mi fa parecchio schifo.
@Laura, grazie del commento e dell'apprezzamento. Un grandissimo in bocca al lupo alla tua amica.
@Francesco:
Ti ringrazio dell'appunto, ti confesso che sono consapevole del fatto che alcuni passaggi delle mie poesie risultano troppo prosaici; ovviamente devo lavorarci e sicuramente migliorare sotto questo aspetto, ci sto già lavorando, piano piano…
Molto interessanti i tuoi spunti, mi aiutano molto nel concreto a comprendere come potenzialmente intervenire sulle mie lacune. Contento comunque che ti sia piaciuto "lo spirito" del pezzo e la sua tematica, al resto ci lavoriamo.
Grazie mille!

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Re: Anche questo è Natale
come piccolo iniziale passo con l'obbiettivo di "poetizzare" i versi troppo prosaici.
Grazie
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Lo stile lo trovo abbastanza ricercato e ogni parola mi ha comunicato il suo senso pieno. Ribadisco è BELLISSIMA.
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Re: Anche questo è Natale
Un saluto.
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Averi evitato quel colmi ripetuto, ma capisco perché tu l'abbia fatto.
Buona prova.
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Re: Anche questo è Natale

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Re: Commento
Grazie Namio. Una delle mie "preoccupazioni" in fase di stesura era proprio quella di evitare (il più possibile) di cadere nel "pietismo", nel retorico e anche nel patetico. Con una tematica del genere purtroppo è molto facile.Namio Intile ha scritto: 27/01/2023, 17:41 Tema di certo non facile, perché facile sprofondare in una insopportabile retorica. Tu non l'hai fatto e pure hai evitato inutili rime. Hai adoperato il verso libero provando a elaborare un senso e a consegnare al lettore un'immagine vivida e non scontata.
Averi evitato quel colmi ripetuto, ma capisco perché tu l'abbia fatto.
Buona prova.
Penso che comporre un pezzo che parli di emarginazione, povertà e solitudine...in rima, sarebbe stato poco azzeccato e ho scelto altro, magari non fuori luogo, in ogni caso non mi andava l'idea.
Quel "colmi" ripetuto anche a me suona male...lo sostituiamo!

Grazie!
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Re: Commento
Grazie mille Domenico, felice che ti sia piaciuta. Detto da te che hai molta più dimestichezza con la poesia, la tecnica, la poetica e soprattutto la metrica. Sotto questi aspetti non è paragonabile ai tuoi pezzi, che sono misurati "col centimetro"Domenico Gigante ha scritto: 17/02/2023, 8:02 Ciao Mauro! Mi è piaciuta moltissimo. Hai saputo evocare con versi semplici e intensi il Natale "alternativo" dei senza tetto nella sua "struggente malinconia" (parole adattissime a descrivere questa condizione). L'unico suggerimento che mi sento di darti (ma è solo la mia opinione) è di asciugarla un po'. Ad esempio ci sono alcuni versi che richiamano la condizione altrui, tipo "Languidi sguardi verso sfavillanti vetrine" o "Invisibile agli aridi cuori altrui", che mi sembrano di troppo e stonano un po' con la lucida descrizione che fai delle condizioni materiali e spirituali in cui versano i clochard. Un abbraccio!

Tornando al tuo consiglio invece, credo di non aver inquadrato il tuo appunto...nel senso, trovi che i versi che hai citato sono, diciamo, di troppo? Li avresti evitati? Danno un tono prolisso? "Annacquano"?
Grazie mille

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Re: Commento
Ti ringrazio Lety. Ho cercato di descrivere un lato della condizione umana, quella in ombra, quella emarginata.Letylety ha scritto: 22/02/2023, 18:15 Una poesia molto bella e umana. Ora che anche l'ultimo Natale lo abbiamo messo alle spalle, la possiamo apprezzare ancor meglio. Ormai i senza fissa dimora aumentano ogni giorno di più, e tantissime persone trovano riparo nella strada oltre per motivi economici anche perché non reggono più una vita normale. Proprio oggi è uscita una statistica che dice che 67 persona al giorno spariscono. Una parte viene ritrovata, gli altri sono descritti in questa bella poesia.
E' raccapricciante pensare che all'alba dell'anno Domini 2023 persone in Italia (ben 67 al giorno come hai riportato, anch'io ho sentito la notizia al TG) spariscano e non se ne sa più nulla.
Inoltre nella nostra popolazione stanno aumentando preoccupantemente i nuovi poveri, che vanno ad aggiungersi a quelli "vecchi"...
Grazie della lettura e del commento.
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Re: Commento
Caro Mauro! Sia ben inteso: è solo la mia personale opinione. Provo a spiegare meglio. Nella poesia tu descrivi una condizione oggettiva di degrado e lo fai senza indulgere al pietismo degli occhi altrui o all'ingiusta ricchezza. Solo in un paio di versi, mi sembra, fanno capolino queste tematiche, che sento un po' estranee al resto del componimento. Ma sono dettagli naturalmente, che nulla tolgono al buon lavoro che hai fatto.Mauro Conti ha scritto: 22/02/2023, 21:07 Grazie mille Domenico, felice che ti sia piaciuta. Detto da te che hai molta più dimestichezza con la poesia, la tecnica, la poetica e soprattutto la metrica. Sotto questi aspetti non è paragonabile ai tuoi pezzi, che sono misurati "col centimetro"mentre questo umile pezzo è molto sciolto...
Tornando al tuo consiglio invece, credo di non aver inquadrato il tuo appunto...nel senso, trovi che i versi che hai citato sono, diciamo, di troppo? Li avresti evitati? Danno un tono prolisso? "Annacquano"?
Grazie mille![]()
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Re: Anche questo è Natale
Bene, credo di aver inteso ora il senso del tuo appunto. Quindi tu avresti omesso riferimenti all'altrui ricchezza, che va sotto il profilo contenutistico a "stonare" con la condizione umile delle persone fragili. Il paragone con chi "ha", l'osservare le vetrine ecc intacca un po' lo spirito nobile di chi soffre....
Assolutamente interessante come considerazione. E ti ringrazio.
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"Anche nella mia "ricca" Lombardia, e non solo nelle grandi città o metropoli, si vedono persone in coda per un po' di pane oppure a dormire in strada o in auto. È una cosa che faccio veramente fatica ad accettare. Ma la cosa che mi fa più male emotivamente è come queste persone, già immerse nell'umiliazione del dover chiedere, divengano invisibili agli occhi di chi passa. Mi fa male allo spirito questo fatto. L'indifferenza della gente mi fa parecchio schifo."
Bene, permettimi un appunto su questo, quando si osserva una situazione di disagio, si smette di osservare una persona e si osserva, ci si sofferma invece solo sulla situazione in cui essa appare. La gente che passa quindi, me e te compresi, si sentono perciò ognuno a suo grado e modo, probabilmente intimoriti dalla situazione di disagio percepita all'occhio e di conseguenza evitano qualsiasi vera interazione umana, dove al di là dello spiccio, o nei migliori dei casi della coperta, di un panino, offriamo poco o nulla di "noi" cioè diamo o portiamo sempre e solo materialità e mai una nostra sentita emotività, un dialogo, un interesse reale sulla persona. Per qualcuno questo potrebbe significare abbassarsi al loro "livello sociale" o status presente , qualcun altro invece può essere intimorito dalla presenza stessa di un vero e proprio stato di disagio derivato ed evocato dalla figura con cui ci si ritroverebbe ipoteticamente ad interagire il che porta diciamo così ad una percezione di pericolo o di pericolosità sulla propria persona poi avere o provare ad avere un approccio realisticamente più diretto, un dialogo per esempio. La verità è che, nonostante non sia ancora successo di fatto avrei tanto voluto avere uno di questi dialoghi con qualcuno di loro, non per dare, ma per ricevere io qualcosa, una storia, un racconto diverso da quello che si può ascoltare solitamente, senza dover o voler offrire però nient'altro che questo, una disponibilità di ascolto, di dialogo reciproco. Anche io quindi a mia volta non ho voluto vedere o capire mai realmente nulla, ma solo osservare a distanza, domandando e ponendo atto e luogo a questo ipotetico dialogo solo dentro me stesso.
Venendo alla poesia, non me ne volere, ma ad essere sincero, ci sono versi troppo carichi troppo enfatizzati per questo contesto a mio parere. Di "poesia" (in senso di
poesia sovrapposta al loro stato, a dispetto di ciò che forse si potrebbe credere o pensare dal nostro punto di vista) credo ce ne sia ben poca in situazioni del genere, quella forse la vediamo o percepiamo più noi da un nostro punto di vista, legati e oppressi dalla società in cui interagiamo, ma allo stesso tempo però così ben riparati dal concetto e dallo stato poi di comodo che dalla nostra società e socialità consegue. Se dovessi descrivere perciò io uno stato di questo tipo userei delle parole più fredde, più semplici se vogliamo, meno cariche, ma forse proprio per questo a mio avviso più realistiche se sovrapposte a questo specifico contesto. Voto 3.
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Re: Anche questo è Natale
Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo,
Iunio Marcello Clementi,
Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia,
Angela Di Salvo,
Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini,
Andrea Leonelli,
Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua,
Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu,
Alessandro Napolitano, Alex Panigada,
Umberto Pasqui,
Simone Pelatti,
Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo,
Ser Stefano, Marco Signorelli,
Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone,
Enrico Teodorani,
Cristina Giuntini,
Maria Rosaria Spirito,
Francesco Zanni Bertelli,
Serena Barsottelli,
Alberto Tivoli,
Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi,
Angela Catalini.
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Dieci
antologia di opere ispirate dal numero dieci, in omaggio al decimo compleanno dell'associazione culturale BraviAutori.it
Non amiamo l'auto-celebrazione, tuttavia ci è piaciuto festeggiare il nostro decimo compleanno invitando gli autori a partecipare alla composizione di un'antologia di opere di genere libero che avessero come traccia il numero 10. Ventidue autori hanno accettato l'invito e ciò che ci hanno regalato è stato confezionato in queste pagine.
Con la presente antologia abbiamo voluto ringraziare tutti i collaboratori, gli autori e i visitatori che hanno contribuito a rendere BraviAutori.it ciò che è oggi, e che continuerà a essere finché potrà.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuseppe Gallato.
Contiene opere di: Ferruccio Frontini,
Giuseppe Gallato, Mirta D,
Salvatore Stefanelli,
Gabriella Pison,
Alberto Tivoli, Massimo Tivoli, Francesca Gabriel, Francesca Santucci,
Enrico Teodorani,
Gabriele Ludovici, Martina Del Negro,
Alessandro Borghesi,
Cristina Giuntini,
Umberto Pasqui,
Marezia Ori,
Fausto Scatoli, Arcangelo Galante,
Giorgio Leone,
Fabio Maltese,
Selene Barblan,
Marco Bertoli.
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GrandPrix di primavera 2023 - Vento (a Susette) - e le altre poesie










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La Gara 4 - Ciak, si gira!





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Gara d'estate 2022 - Il circo - e gli altri racconti











A cura di Massimo Baglione.
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