La grande umiltà degli uomini di potere
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La grande umiltà degli uomini di potere
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Re: La signorina
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Re: La signorina
Spero di essere riuscita a rimediare il casino che ho fatto... grazieDomenico Gigante ha scritto: ↑28/03/2022, 17:47 Hai inserito il racconto nella sezione delle poesie. Cancella l'argomento e ripubblica qui https://www.braviautori.it/forum/viewforum.php?f=163
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GrazieFraFree ha scritto: ↑28/03/2022, 20:12 Credo che l’umiltà sia inversamente proporzionale alla potenza. Più si è potenti e meno si è umili.
Con tutta la boria (leggi pure grettezza) che ci circonda, penso che l’umiltà si debba cercare con il lanternino.
Piaciuta nella forma e nel contenuto. Però un po’ di punteggiatura non avrebbe guastato.
Fra
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Re: La grande umiltà degli uomini di potere
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Re: Commento
Grazie Domenico, lo so la punteggiatura la tratto male veramente male, però è efficace perché tu hai detto che con "sale scala s'eleva" hai trovato difficoltà ed era quello che volevo perché salire la scalata del successo è faticoso sia fisicamente che psicologicamenteDomenico Gigante ha scritto: ↑30/03/2022, 11:44 Ciao Paola! Ho trovato molto interessante il contrasto tra il sole che tramonta e l'uomo che tende solo ad elevarsi, spesso in maniera ingiustificata. Come già detto anche per il racconto, bisogna che curi un po' la punteggiatura. Ho avuto non poca difficoltà, ad esempio, a comprendere questo verso: "sale scala s'eleva". Due virgole avrebbero facilitato molto. Brava!
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Re: Commento
Che devo dire Piramide? Grazie per la recensione, grazie per i consigli, per il voto che è comunque buono, ma poi usi un termine "funzionale" un termine che combatto con tutto il mio essere… siamo una società dove è importante solo il funzionalismo ovvero solo l'utile, per me questo è un dolore. La punteggiatura in realtà è per me molto importante, la uso senza regole perché le emozioni non sono funzionali, magari lo fossero, magari. Ho già meditato sui consigli datomi su questo punto, per i racconti cercherò di farlo ( anzi sto rivedendo il mio primo romanzo, con l'uso di paragrafi più leggeri, che poi pubblicherò qui, anche se non so se sono libera in termini contrattuali con l'editore, ma lo farò lo stesso perché questa cosa non ha fini economici ma solo di condivisione su un sito, in cui sono l'ultima arrivata e che mi piace) Ma la poesia no, la poesia è la sola libertà che si possa avere ( parlo per me) in cui è possibile dire l'indicibile perché pochi capiranno ciò che voglio dire, perché la mia poesia all'apparenza semplice è in realtà ermetica e leggibile su più piani e la punteggiatura che ometto e che uso con parsimonia ha un suo perché, la punteggiatura è la pausa per la musica e questa può essere armonica, leggera ma anche dodecafonica o psichedelica ecc. GraziePiramide ha scritto: ↑02/04/2022, 17:32 Ho avuto difficoltà a seguire la tua poesia. In un commento precisi che "sale scala s'eleva" scritto senza virgole era voluto per sottolineare la difficoltà dell'azione descritta. Se è così, sicuramente è riuscito, ma non sono convinto di quanto sia funzionale. La punteggiatura completamente da rivedere (anzi, da aggiungere e basta) e i versi che mi hanno trasmesso poco, complice quanto detto in precedenza, hanno contribuito a farmi propendere per il 3 invece che per il 4. Lavoro comunque valido e che, con una leggera rivisitazione, potrebbe diventare un ottimo componimento. Buona giornata!
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Re: La grande umiltà degli uomini di potere
Ecco questa frase che condivido mi ha riportato a leggere la tua poesia. La prima volta ho commentato sentendola dal punto di vista più filosofico (mi riferivo solo al concetto dietro il pensiero che molti hanno di vedere chi è al potere "diversi" da loro stessi) che emozionale, senza rinnegare niente di quello detto in precedenza, volevo anche condividere la seconda lettura.
Anche il sole
tramonta e s'affonda
dietro la montagna
all'inverso
l'uomo ebbro
di calici divini
sale scala s'eleva
s'innalza superbo
illuminandosi di boria
spegnendo e schiacciando
le altre formiche come lui
Allora i primi versi ci fanno comprendere la grandezza, l'immensità del creato, lo stesso sole, astro di luce vitale, lui stesso tramonta, dietro una montagna.
L' uomo egoista, ebbro, illuminato di luce non propria, ma acquisita solo di riflesso, su altri come lui, invidiosi di lui, nella sua momentanea breve vita, nella propria arroganza e superbia, lui è "sole e montagna" di se stesso, questo senza neanche rendersene conto.
Lui si eleva, lui stesso, prima o poi s'adombra.
E per ogni "formica" (rispetto al creato sole/montagna) che schiaccia, per paura che possa "brillare" a sua volta o emergere che dir si voglia, c'è ne sarà sempre una già pronta a prenderne il posto, in una staffetta continua di egoismi e sopraffazione.
Il sole e la montagna invece, immemori del loro tempo, continuano a vicenda da secoli e secoli a scambiarsi luce e ombra, adoperandosi nel loro ruolo, senza timore di giudizio e per questo senza nessuna pena.
Bellissima.
Se di primo impatto, seppur in fondo già intuito, fosse prevalso questo sentire in me, avrei alzato sicuramente il mio giudizio, forse e mi scuso per questo, ho dato più importanza sul momento ad esprimere anche un mio concetto, seppur esso stesso, legato a doppio filo al tuo componimento.
Ho votato 4, ma la tua poesia per me è da 5.
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Re: La grande umiltà degli uomini di potere
Grazie, volevo rispondere solo grazie perché veder compreso i propri versi in modo così chiaro è disarmante, scrivi… sole e montagna di se stesso, questo senza neanche rendersene conto… non so come tu sia giunto a scrivere questo pensiero per me il termine che lo chiariva era "boria" che doveva evocare anche gloria e sbornia… Grazie milleGabriele Pecci ha scritto: ↑03/04/2022, 16:42 "Ma la poesia no, la poesia è la sola libertà che si possa avere ( parlo per me) in cui è possibile dire l'indicibile perché pochi capiranno ciò che voglio dire, perché la mia poesia all'apparenza semplice è in realtà ermetica e leggibile su più piani"
Ecco questa frase che condivido mi ha riportato a leggere la tua poesia. La prima volta ho commentato sentendola dal punto di vista più filosofico (mi riferivo solo al concetto dietro il pensiero che molti hanno di vedere chi è al potere "diversi" da loro stessi) che emozionale, senza rinnegare niente di quello detto in precedenza, volevo anche condividere la seconda lettura.
Anche il sole
tramonta e s'affonda
dietro la montagna
all'inverso
l'uomo ebbro
di calici divini
sale scala s'eleva
s'innalza superbo
illuminandosi di boria
spegnendo e schiacciando
le altre formiche come lui
Allora i primi versi ci fanno comprendere la grandezza, l'immensità del creato, lo stesso sole, astro di luce vitale, lui stesso tramonta, dietro una montagna.
L' uomo egoista, ebbro, illuminato di luce non propria, ma acquisita solo di riflesso, su altri come lui, invidiosi di lui, nella sua momentanea breve vita, nella propria arroganza e superbia, lui è "sole e montagna" di se stesso, questo senza neanche rendersene conto.
Lui si eleva, lui stesso, prima o poi s'adombra.
E per ogni "formica" (rispetto al creato sole/montagna) che schiaccia, per paura che possa "brillare" a sua volta o emergere che dir si voglia, c'è ne sarà sempre una già pronta a prenderne il posto, in una staffetta continua di egoismi e sopraffazione.
Il sole e la montagna invece, immemori del loro tempo, continuano a vicenda da secoli e secoli a scambiarsi luce e ombra, adoperandosi nel loro ruolo, senza timore di giudizio, senza nessuna pena.
Se di primo impatto, seppur già compreso, fosse prevalso questo in me, oltre l'aspetto filosofico, avrei dato 5.
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Re: La grande umiltà degli uomini di potere
Ho cambiato mentre rispondevi parte del finale di quello che ho scritto e da te citato adesso, lo riporto nuovamente per chiarire il mio pensiero riguardo ai voti.
"Se di primo impatto, seppur in fondo già intuito, fosse prevalso questo sentire in me (seconda lettura), avrei alzato sicuramente il mio giudizio, forse e mi scuso per questo, ho dato più importanza sul momento (prima lettura) ad esprimere anche un mio concetto, seppur esso stesso, legato a doppio filo al tuo componimento."
Ancora complimenti Paola.
Re: Commento
Chiedo scusa se il termine “funzionale” ha causato quest’incomprensione, anche perché io sono super d’accordo con quello che dici. Riformulo. Intendevo dire che la punteggiatura sarebbe stata più utile per la comprensione. In quel senso. Dicevo in un altro commento che la punteggiatura serve non tanto a noi che scriviamo, ma è un mezzo per trasmettere agli altri i nostri pensieri, che spesso escono fuori in modo confuso e disordinato. In fondo, il motivo per cui si fa poesia è proprio tentare (e di questo tentare ci parla anche Gabriele nella sua poesia) di tradurre ciò che ci passa per la mente nella nostra lingua, cercando di mantenerci il più fedeli possibili all’originale, che sia poi a scopo divulgativo o semplicemente per buttare giù, appunto, le nostre sensazioni. Quindi se si vuole rimanere fedeli a quello che pensiamo e sentiamo, ma rendendo il tutto comprensibile e armonioso, come si fa? Secondo me la punteggiatura è un ottimo strumento.Paola Tassinari ha scritto: ↑03/04/2022, 16:06 Che devo dire Piramide? Grazie per la recensione, grazie per i consigli, per il voto che è comunque buono, ma poi usi un termine "funzionale" un termine che combatto con tutto il mio essere… siamo una società dove è importante solo il funzionalismo ovvero solo l'utile, per me questo è un dolore. La punteggiatura in realtà è per me molto importante, la uso senza regole perché le emozioni non sono funzionali, magari lo fossero, magari. Ho già meditato sui consigli datomi su questo punto, per i racconti cercherò di farlo ( anzi sto rivedendo il mio primo romanzo, con l'uso di paragrafi più leggeri, che poi pubblicherò qui, anche se non so se sono libera in termini contrattuali con l'editore, ma lo farò lo stesso perché questa cosa non ha fini economici ma solo di condivisione su un sito, in cui sono l'ultima arrivata e che mi piace) Ma la poesia no, la poesia è la sola libertà che si possa avere ( parlo per me) in cui è possibile dire l'indicibile perché pochi capiranno ciò che voglio dire, perché la mia poesia all'apparenza semplice è in realtà ermetica e leggibile su più piani e la punteggiatura che ometto e che uso con parsimonia ha un suo perché, la punteggiatura è la pausa per la musica e questa può essere armonica, leggera ma anche dodecafonica o psichedelica ecc. Grazie
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Re: Commento
Infatti, mi sono accorta che la usi ottimamente… devo confessare che più che le critiche, che pure apprezzo, amo gli esempiPiramide ha scritto: ↑03/04/2022, 17:44 Chiedo scusa se il termine "funzionale" ha causato quest'incomprensione, anche perché io sono super d'accordo con quello che dici. Riformulo. Intendevo dire che la punteggiatura sarebbe stata più utile per la comprensione. In quel senso. Dicevo in un altro commento che la punteggiatura serve non tanto a noi che scriviamo, ma è un mezzo per trasmettere agli altri i nostri pensieri, che spesso escono fuori in modo confuso e disordinato. In fondo, il motivo per cui si fa poesia è proprio tentare (e di questo tentare ci parla anche Gabriele nella sua poesia) di tradurre ciò che ci passa per la mente nella nostra lingua, cercando di mantenerci il più fedeli possibili all'originale, che sia poi a scopo divulgativo o semplicemente per buttare giù, appunto, le nostre sensazioni. Quindi se si vuole rimanere fedeli a quello che pensiamo e sentiamo, ma rendendo il tutto comprensibile e armonioso, come si fa? Secondo me la punteggiatura è un ottimo strumento.
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Re: Commento
Grazie per l'apprezzamento, nella poesia non uso quasi mai la punteggiatura, ne sono consapevole, apprezzo gli autori-recensori di questo sito, quindi cercherò di inserire qualche punto o qualche virgola ove possibile. "Elevazione umana come miglioramento" ti rispondo con un commento ricevuto da Gabriele Pecci "Il sole e la montagna invece, immemori del loro tempo, continuano a vicenda da secoli e secoli a scambiarsi luce e ombra, adoperandosi nel loro ruolo, senza timore di giudizio, senza nessuna pena"… con la poesia intendevo proprio questo, non c'è elevazione c'è solo quello che tu sei coi talenti che hai, pochi o molti o nessuno e devi dare il massimo di quello che hai senza elevazione e senza aspettarti niente in cambio, neanche di migliorarti, che nel termine fa pensare all'alto, mentre più ci si eleva in alto, più si dovrebbe essere umili, tu lo vedi questo oggi? Quando anche l'impiegato della posta, tanto per dire, ma qualunque altro se ha un'informazione o un piccolo potere da esercitare se ne approfitta? Parlando degli uomini di potere intendevo i governanti certo, ma anche chi esercita il suo piccolo, minuscolo potere per brillare sull'altro… a cosa serve brillare sull'altro se non al nostro ego… L' Elevazione è solo sull'altare poco prima della Comunione, quindi elevazione prevede l'umiltà di Cristo che da re si è fatto uomo… è questo che volevo dire coi "calici divini"Francesco Pino ha scritto: ↑04/04/2022, 12:38 Ci sono montagne che vanno scalate e la ricerca dell'elevazione non è di per sé un male, se intesa come miglioramento. Capita invece altre volte che l'elevazione sia frutto della boria dell'essere umano, del tentativo di sostituirsi agli dei nel togliere la vita di altri esseri umani. I versi mi sono piaciuti, ma mi accodo ai tanti che hanno criticato la mancanza di punteggiatura.
Grazie di avermi dato modo di spiegare un altro po' la poesia
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Re: Commento
Grazie per il commento… dovrò proprio cercare di sistemare la punteggiaturaRoberto Bonfanti ha scritto: ↑12/04/2022, 21:39 Al netto della punteggiatura che, come hanno detto altri, avrebbe aiutato (e che trovo importante per definire pause e respiri), è una buona immagine del potere e delle sue effimere fortune. Trovo particolarmente efficace la contrapposizione fra i ritmi della natura e la vanagloria dell'uomo.
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Andreotti, uomo di potere, diceva, parlando di sè stesso:"il potere logora chi non l'ha"
Cinismo, un' altra caratteristica di certi VIP.
Però, attenti a una cosa: non tutti i VIP e i DOC sono fatti così.
Questo bisogna dirlo anche se dispiace ammetterlo : io ho incontrato egoisti, superbi, cinici in ogni classe sociale.
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Re: Commento
Sono d'accordo con te, ogni ceto sociale ha i suoi egoisti e cinici ecc., però chi ha il potere, ha nelle sue mani le sorti non di un uomo ma di molti e quindi fa più danno.Myname ha scritto: ↑20/04/2022, 15:36 Bella e giusta, essenziale direi!
Andreotti, uomo di potere, diceva, parlando di sè stesso:"il potere logora chi non l'ha"
Cinismo, un' altra caratteristica di certi VIP.
Però, attenti a una cosa: non tutti i VIP e i DOC sono fatti così.
Questo bisogna dirlo anche se dispiace ammetterlo : io ho incontrato egoisti, superbi, cinici in ogni classe sociale.
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Viceversa, quelle persone che ne hanno bisogno o lo esercitano volentieri, per me, sono un tantino infantili .
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Cara, Apa 777 che animo gentile devi avere, ti auguro che la vita sia lieve con te e ti lasci la tua purezza
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Re: La grande umiltà degli uomini di potere
Grazie Laura… "l'idea che l'uomo si erge sulla natura in modo controproducente", infatti in parte la poesia vuol dire anche questo, l'uomo oggi crede di dominare la natura, cerca di sottometterla, di cambiarla ma è controproducente, secondo me, perché il fine è diventato solo economico, tutto deve essere utile al consumismo, anche il nostro corpo. Per la punteggiatura, che quasi tutti mi hanno criticato, per quanto riguarda i racconti cerco di renderli più ariosi, con la poesia ci ho provato, ma lì entra anche il suono, la musica, già le rendo all'osso e molto brevi… la poesia guida lei, non io, la stessa cosa mi accade con la pittura, mentre nei racconti, negli articoli, nei romanzi, guido io.Laura Gallerani ha scritto: ↑07/05/2022, 10:02 La poesia crea una bella immagine del potere maschile. L'unico aspetto che non gradisco è la mancanza di punteggiatura che rende un poco faticosa la lettura e costringe a rileggere. Il concetto che esprime è che la natura va da una parte e il potere da un altro, quindi viene espressa l'idea che l'uomo si erge sulla natura in modo controproducente.
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Grazie, grazie per le belle parole e comunque ho letto il tuo racconto e la tua poesia... chapeauBravoautore ha scritto: ↑09/05/2022, 18:27 Brava Paola, li hai dipinti bene!
Essi si gonfiano, si espandono con tentacoli in piovre comunali, regionali, nazionalie internazionali.
Poi salgono e salgono come mongolfiere…
Alla fine cambia il vento e precipitano di sotto sostituiti da altri,
contenti loro!
Ti metto un 4 per le immagini e alcune parole molto azzeccate!
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è vero che in poesia se ne usa il meno possibile, ma a volte è necessaria per far comprendere cosa intende l'autore.
altrimenti c'è il rischio di capire tutt'altro.
peccato perché il componimento è davvero meritevole.
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Re: La grande umiltà degli uomini di potere
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Personalmente non preferisco sporcare le belle lettere con il liquame dell'umanità. Quando lo faccio, sono davvero furioso.
Oltre l'invitarti a rivedere la punteggiatura, credo che andrebbe meglio "scale" al plurale, e non "scala". Non tanto perché tu intendessi il singolare o il plurale (la scala è ovviamente una sola), ma perché al singolare chiede almeno un articolo che spezzerebbe metro, verso e suono.
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A cura di Massimo Baglione, Angela Di Salvo e Alessandro Napolitano;
in collaborazione con Valeria Ferracuti di mysecretdiary.it;
copertina di Roberta Guardascione;
illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
strisce enigmistiche di Diego Capani.
Contiene opere di: Allison Bersani, Gabriella Pison, Gianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, Mew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, Alessandro Moschini, Tullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, Gilbert Paraschiva, Gianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, Alessio Boni, Carmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, Bruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, Roberta Eman, Anna Pisani, Ser Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, Michele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.
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Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
Gara d'Estate 2018 - Incontri, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione e Laura Ruggeri.
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La Gara 24 - Andate tutti all'Inferno!
A cura di Alessandro Napolitano e Giovanni Capotorto.
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Gara d'estate 2020 - Anniversari, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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