Due amori
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Due amori
- Fausto Scatoli
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è la prima parola che mi viene dopo averlo letto.
storia d'amore vero, profondo, che alla fine obbliga a una scelta.
molto ben scritto, con splendide definizioni e descrizioni visive.
non me ne intendo proprio di nautica, ma sei riuscito a farmi vedere tutte le scene e i comportamenti dei protagonisti. davvero complimenti.
unico appunto, forse manca qualche virgola, ma è nulla rispetto alla bellezza della storia.
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Re: Due Amori
A ogni modo, condensare gli oltre centomila caratteri del racconto originale è stata una gran faticaccia e molti begli scorci e passaggi sono rimasti fuori, quindi sono contento che anche così riesca a emozionare.
Il trasferimento ad Antalya lo feci veramente, c'era anche uno che somigliava a Blasco, e la tempesta al largo del Peloponneso ho beccato anche quella.
Ho scritto una specie di trilogia sul mare: Tre Capitani, Due Amori e La Tempesta. Quest'ultima è praticamente un romanzo e non vedrà mai questa gara. Pazienza, due su tre.
Ormai sono anni che non salgo più sopra una barca seria, decenni anzi, e l'unico mare che frequento è quello sotto casa mia, dove qualche decina di ulivi bastano ad assorbire le mie residue energie e attenzioni.
Così va la vita.
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La ragazza, poi, sembra di cartapesta, uscita dal nulla con un unico scopo. Non è particolarmente avvincente, anche se è ben scritto.
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Namio, ma questi erano due “babbasùni”.
E’fatto noto che le femmine a bordo portano sfortuna.
Superstizioni da veri Marinai con la M maiuscola, penseranno alcuni magari poco avvezzi alla navigazione ed alla conoscenza umana.
Tuttavia che il gentil sesso incasini la vita di bordo è abbastanza comprensibile.
Il tuo scritto spiega dettagliatamente alcune di queste dinamiche.
I marinai “single” diventano gelosi di quelli con accompagnatrice: questo è matematico.
Esiste un'unica alternativa a tutto ciò: una ferrea e rigorosa disciplina per tutti … e senza eccezioni.
Cosa piuttosto difficile da attuare considerata la stessa natura umana, ma non sempre impossibile.
Però scusa, ma se questi due “babbasùni” si pigliavano Kelly e la mettevano con le “minne de fora” a prora, il vento si calmava sicuro: come è sicuro che Eolo è “arrusu”.
Leggenda narra infatti che Eolo, in tali circostanze, si sarebbe vergognato alla vista delle nudità scappando.
Questa a mio vedere è pura leggendaria superstizione con poco fondo di verità ed ancor meno rispetto per Eolo stesso.
Sorvolando sulla leggenda che dipinge il pudico Eolo in tali effemminate sembianze, è bene ricordare che un tempo la prua delle imbarcazioni era ornata da polene raffiguranti bellissime donne nude o poco vestite proprio per ingraziarsi gli dei del mare ed evitare tempeste e naufragi.
Si credeva infatti che gli dei del mare avrebbero risparmiato dalle tempeste e dal brutto tempo le navi così ornate.
A riguardo di Sicilia, femmine imbarcate, superstizioni, Eolo, e mare grosso ricordo quel che accadde diversi anni orsono.
Se non altro perché la cosa mi segnò non poco.
Cinque belle ditate sulla guancia sinistra.
Durante una tempesta a forza 10, sebbene su battello più sicuro, ebbi l’ardire di consigliare scherzosamente ad una collega straniera imbarcata, di spogliarsi e recarsi a prua affinché Eolo se la battesse a gambe levate e pure il mare si placasse.
Non era olandese, tuttavia molto attraente.
Alla mia frase: “non preoccuparti, poi ti asciughiamo noi”.
Una tua conterranea mi diede uno schiaffone che ancor mi duole.
La cosa mi lasciò di stucco più perché la mia era una semplice battuta scherzosa, priva di malizia e mai avrei creduto di provocare un tal ribollimento di sangue nella sicula gentildonna dalla mano lesta e dura.
Oltretutto, a parte un paio di pudicissimi complimenti da parte mia nei confronti della bella tua conterranea, neppure pensavo di interessarle. Vabbé forse "inconsciamente" intendevo stuzzicarla.
Naturalmente subito dopo la gentildonna se ne andò battendo i tacchi ed imprecando in vernacolo siculo parole poco chiare di cui ricordo vagamente: "grandissimo porcu fetuso pezz'i mieidda rugnusu" e così via andare su questo genere.
Dopo i primi istanti di smarrimento la rincorsi, perché naturalmente quando una gentildonna chiede soddisfazione ad un gentiluomo, secondo il codice d’onore marinaro, a questi non è concesso rifuggire da un tale dovere ed obbligo. Perciò mi “sacrificai”.
La sfidante ottenne infatti immediata soddisfazione, ovvero “onore e rispettabilità” vennero ristabiliti la sera stessa.
Da tempo che non sentivo più la parola “catamiati”.
Ho letto il racconto una sola volta, ma credo che lo rileggerò ancora più volte.
Mi piace è davvero divertente, avvincente ed interessante, oltre ad essere ben scritto.
Molti bei ricordi, recenti e passati, riaffiorano alla mente nel corso della lettura.
Sono costretto ad ad allungarti un miserrimo cinque, ma su una scala da uno a cinque ne vale almeno nove.
Alla prossima.
P.S. Quando la trilogia sarà terminata e disponibile facci sapere dove trovarla.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Re: Due Amori
Nel racconto originale, molto più lungo, ho scritto qualcosa sulla sfortuna delle donne a bordo.
E sulle raffigurazioni di Eolo hai ragione, chissà perché dato che nel Mito Eolo, che diviene re delle Eolie sposando la figlia di Liparo, e quindi mitico re dei Venti, viene descritto come un tipetto piuttosto sanguinario e padre di dodici figli.
Sulle polene non so molto, ma non sono solo donne mi pare, però le antiche imbarcazioni avevano disegnati degli occhi a prua. In questo modo la barca si trasformava in un essere vivente in grado di vedere dove andare e quindi di evitare i pericoli.
Le siciliane non sono come le olandesi e fitusu era il minimo che ti potessero dire. Ringrazia Dio che non t'hanno cavato gli occhi o che non ci fossero nei paraggi padri, mariti, zii, cugini, fratelli, amici. T'avrebbero affondato la barca.
Re: Due Amori
Allora continuo. La mia fidanzata è vera eppure non sono mai stato marinaio. L'olandesina non sembra troppo credibile ma è certo che chi scrive sa condurre una barca a vela. Questo non toglie nulla al racconto che rimane bello.
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Le femmine portano sempre guai, ma sulle barche non puoi scappare, a meno che non le butti fuori bordo. Però è illegale.
Complimenti a Namio per la vittoria nella gara precedente e anche stavolta voto 5.
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Re: Due Amori
Si infatti, nel corso degli anni ci sono state tante scuole di pensiero.Namio Intile ha scritto: ↑26/06/2020, 11:39 Sulle polene non so molto, ma non sono solo donne mi pare, però le antiche imbarcazioni avevano disegnati degli occhi a prua. In questo modo la barca si trasformava in un essere vivente in grado di vedere dove andare e quindi di evitare i pericoli.
Le polene raffiguranti donne nude o semi svestite lo erano per la ragione che ho indicato.
Poi come giustamente hai ricordato c'erano occhi proprio per quel che hai detto, leoni, draghi e via andare.
Sulla Amerigo Vespucci c'è nientemeno che messer Amerigo tutto d'oro con la mano destra sul cuore e una pergamena arrotolata in mano.
Non ne dubito affatto.Namio Intile ha scritto: ↑26/06/2020, 11:39 Le siciliane non sono come le olandesi e fitusu era il minimo che ti potessero dire. Ringrazia Dio che non t'hanno cavato gli occhi o che non ci fossero nei paraggi padri, mariti, zii, cugini, fratelli, amici. T'avrebbero affondato la barca.
Ho avuto modo poi.
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Re: Commento
Suvvia dai questo non è vero.
Che si farebbe noi senza di loro.
Sono i nostri fari, le nostre stelle.
Ci aiutano ad orientarci, a trovar la rotta giusta.
Ci invogliano a tornare a terra.
Il marinaio ha tanti fari a terra, tante stelle in cielo e i tanti amori in ogni porto.
Lì devono restare.
Lo aiutano a ritornare, a navigare, a vivere.
Cosa sarebbe altrimenti un marinaio.
Un pesce senza pinne, un uomo senza cuore.
Scherzi a parte con il giusto rispetto e la giusta disciplina la convivenza è possibile.
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Ti segnalo solo:
“Ci ormeggiamo alla meno peggio e feci un salto a terra con lo stesso spirito del capitano Cook.“
Non sarebbe ormeggiammo?
Mi sembra poi che hai insistito un po’ col termine testosterone.
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Re: Due Amori
Grazie a Andr60 e a Lucia.
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Re: Due Amori
Spero di leggerti a questo giro.
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Re: Due Amori
Ma cosa sarebbe dell'Odissea senza il tema del Ritorno a Itaca, a casa, nella casa di Penelope? Però anche senza Circe, che valore avrebbe il Ritorno? Qualunque Ritorno. E quale valore Penelope? L'una è il riflesso dell'altra.
E dunque, Circe. Non Le Sirene?
Un poco si confondono, Circe promette una vita altra, come le Sirene. Ulisse vuole ascoltare il loro canto, ma senza farsi ammaliare. Vuole godere dei piaceri della vita ma non vuole esserne travolto. E perciò si fa legare alla Maestra.
Il mio protagonista resiste da solo alla tentazione, non ha neanche bisogno d'esser legato tanto forti sono le sue convinzioni. Al contrario di Blasco, che viene letteralmente travolto; Blasco che nel profondo forse non ha quella componente negativa da cui pare affetto in apparenza. Forse non il jolly, il quaquaraquà, ma l'Uomo che vuole vivere.
Giovanni ascolta il loro canto scegliendo di non vivere, mentre Blasco ascolta e vuole vivere.
Giovanni non indulge ai piaceri dell'esistenza. Vive in un mondo fatto di proibizioni, niente alcol, niente donne, niente escursioni. In fondo è un borghese, col suo universo di valore borghesi da salvaguardare, che fa del controllo e della volontà di dominio il proprio unico scopo.
E come per ogni borghese ciò che più conta è forse il Ritorno da Penelope.
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Mi ha colpito Penelope, che non dice mai una parola e che all'inizio si immagina sia una donna, per come emerge dal raccontare, per quell'elegante scivolare sul mare, per il suo lasciarsi schiaffeggiare dalle onde, per il suo restare a galla. Me la immagino perfino sogghignare in silenzio, mentre Kelly viene mandata via.
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Re: Due Amori
Più che le critiche hanno potuto quelle brevi parole, quel "c'è tutto" mi ha spinto a continuare a investire su Due Amori, sullo spessore dei protagonisti e sulle diverse chiavi di lettura.
Lo ringrazio adesso quell'autore.
Ne ho scritto una versione lunghissima (quasi un romanzo), una lunga, e una breve, l'attuale per Bravi Autori.
Sfoltita e sfrondata, è inutile negare che lo sforzo per farla arrivare a questo livello di brevità è stato grande.
Quanto si somigliano bravo e breve.
A ogni modo, voglio solo dirti che hai ragione che è stato difficile ridurre questa storia senza intaccarne la bellezza, come tu scrivi.
Però ti garantisco che in nessuno dei tre racconti il protagonista è mai arrivato ad Antalya. Forse sta ancora cercando ciò che non riesce a trovare.
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Il colpo di scena lo hai messo all'inizio. Invece che nel finale, con quella Penelope (bello che poi lui le faccia fare il giro intorno a Itaca) che… donna non è, ma vale ancora di più.
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Ti segnalo solo una piccola cosa che ha un po' stonato al mio orecchio, ma è proprio una minuzia:
"Che avevo conosciuto" …io avrei iniziato la frase con "Lo avevo conosciuto". A parte questo, complimenti, avevo letto anche "Tre capitani" e devo dire che hai uno stile molto maturo e riconoscibile, segno di indubbio talento.
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Re: Due amori
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Luna 69-19
antologia di opere ispirate al concetto di "Luna" e dedicata al 50° anniversario della storica missione dell'Apollo 11
Il 20 luglio 1969 è la data che segna per sempre il momento in cui il primo essere umano ha posato per la prima volta i piedi sul suolo lunare. Quel giorno una parte di voi era d'avanti ai televisori in trepidante attesa del touch-down del lander, altri erano troppo piccoli per ricordarselo e altri ancora non erano neppure nati, tuttavia ne siamo stati tutti coinvolti in molteplici maniere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Andrea Coco, Andrea Messina, Angelo Ciola, Cristina Giuntini, Daniele Missiroli, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Franco Argento, F. T. Leo, Gabriele Laghi, Gabriele Ludovici, Gabriella Pison, Iunio Marcello Clementi, Laura Traverso, Marco Bertoli, Marco Daniele, Maria Emma Allamandri, Massimo Tessitori, Namio Intile, Pasquale Aversano, Pasquale Buonarotti, Pietro Rainero, Roberta Venturini, Roberto Paradiso, Saji Connor, Selene Barblan, Umberto Pasqui, Valentino Poppi, Vittorio Serra, Furio Bomben.
Vedi ANTEPRIMA (637,22 KB scaricato 102 volte).
Intellinfinito
Questo libro è il seguito di "Un passo indietro". Come il primo, è autoconclusivo.
"Esistevano davvero, gli dèi. Ma non erano dèi. Non lo erano stati per un'oscura volontà divina, ma lo erano semplicemente diventati mediante un'accanita volontà terrena di sopravvivenza".
L'Evoluzione umana (e non) come non l'avete mai immaginata.
Un romanzo postumano e transumano che vi mostrerà un futuro che forse non tarderà a divenire.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Dieci
antologia di opere ispirate dal numero dieci, in omaggio al decimo compleanno dell'associazione culturale BraviAutori.it
Non amiamo l'auto-celebrazione, tuttavia ci è piaciuto festeggiare il nostro decimo compleanno invitando gli autori a partecipare alla composizione di un'antologia di opere di genere libero che avessero come traccia il numero 10. Ventidue autori hanno accettato l'invito e ciò che ci hanno regalato è stato confezionato in queste pagine.
Con la presente antologia abbiamo voluto ringraziare tutti i collaboratori, gli autori e i visitatori che hanno contribuito a rendere BraviAutori.it ciò che è oggi, e che continuerà a essere finché potrà.
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'inverno 2022/2023 - Immaginazione Artificiale - e gli altri racconti
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GrandPrix d'inverno 2023/2024 - Terrazze d'aprile - e le altre poesie
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La Gara 40 - La musica è letteratura
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