Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
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Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
POI, RILEGGENDO L'INTERVISTA CHE IL MITICO ALFONZO RAGAZZINI X BENE MI HA FATTO, HO CAPITO CHE SCONSIGLIO VIVAMENTE LA MIA OPERA AL PUBBLICO. LEGGETE E CAPIRETE IL PERCHE':
Il fedele Roger e io arriviamo con largo anticipo all’appuntamento presso la sede romana del settimanale Che? Ccha? Il direttore in persona, Alfonzo Ragazzini X Bene, mi ha chiesto di rilasciare un’intervista al prestigioso rotocalco. Ho accettato di buon grado e ho portato con me l’amico senegalese che nel tempo libero ora si è iscritto a Medicina. Il segretario, un feminiello sui venticinque anni, con jeans attillatissimi bottomup di Lui Jo, ci invita a sederci, dicendo che il direttore ha un ritardo.
- Beh, io gli bresgriverei una bundura di Brogesderone, gozì o gli vengono o ha la gerdezza di ezzere inginta – afferma Roger, con professionalità e competenza.
- Sono sicuro, amico che sarai un ottimo medico – lo incoraggio.
- L’aldro giorno ho brezo drenda e lode all’ezame di Anadomia. L’assisdende, una biondina piggolina, mi ha ghiesdo guale fozze il musgolo biù lungo. Io ho risbosdo il bene. E lei mi ha deddo che avevo sbagliado allora io l’ho dirado fuori e lei mi ha dado ragione e mi ha valudado col mazzimo. Boi è venuta a cena gon me. E è venuta anghe oddo volde dobo cena. – se la ride con i dentoni bianchissimi il nero.
- Ma perché sta fissa di medicina, Roger? – gli chiedo.
- Voglio fare Medici zenza frondiere. Mi biaceva guando c’era Rozanna Vaudetti e Maurizio Bangaldi, Il vil ruggie e zendirmi dire Il Zenegal gioga il giolli e duddi guei bubazzoni da indossare – ammette candido il nero.
- Mmmm secondo me sei confuso- rispondo perplesso.
Finalmente, dallo studio di Alfonzo Ragazzini X Bene esce Max Gazzè. Io lo guardo. Roger mi chiede – Ghi gazzè? Lo gonosci? – e io – E’ Max Gazzè! – e lui – neanghe io so ghi gazzè! –
Il feminiello ci introduce nello studio del direttore. Le pareti sono rosse bordeaux. Un divano e due poltrone berger in pelle nera fanno molto Chandler. Un postribolo sadomaso insomma. Ed eccolo il simpatico birichino Alfonzo. Con i suoi modi colto-effeminati. Ha una faccetta simpatica.
Stringe la mia mano e poi mentre lo fa a Roger, un barlume lussurioso attraversa i suoi occhietti vispi. Ci fa accomodare e poi con un cenno al feminiello, dispone che venga accesa una videocamera. Alfonzo guarda nell’obiettivo e dice – Buonasera amici di Callissima(1) , oggi ospitiamo uno scrittore debuttante che con il suo “il Diario di Giovanni Ponte” ha venduto 102 copie di cui 100 a lui stesso. Come risulterà ovvio, cielo, non è per il successo ottenuto che il signor ArditoEufemismo è qui con noi, ma perché è l’unico autore invertito -
- Per cortesia direttore, specifichi meglio il termine invertito – mi allarmo io.
- Lei è l’unico autore che ha firmato il suo libro con il suo vero nome e poi per vivere ha adottato uno pseudonimo – afferma quella birba di Ragazzini.
- Si mi vergognavo molto- confesso.
- Del suo libro? –
- No. Del mio nome. Trist’Ano può dare adito a fraintendimenti. – e accompagno con un eloquente gesto del dito indice che muove il mio orecchio destro.
- Cielooooo, non mi dica che lei è omofobooo? E’ impensabile nel 2000!- Si scandalizza il poco virile Alfonzino.
- Deduco che lei, direttore, non ha letto la mia opera – lo incalzo.
- Io? Oh Gesù, fossi matto. Dovessi leggere ogni opera che recensisco o quella di ogni autore che intervisto, non avrei un vita privata – si innervosisce l’isterico uterino Ragazzino.
- Lei ha un vitino da Vespa – lo cogliono.
- E’ inutile che mi adula ArditoEufemismo. Lei non è il mio tipo. – e butta un occhio a Roger.
- Lei chi? Quando si rivolge a me, direttore, la prego, mi dia del Lui. – replico.
- Sebbene Lui afferma nella sua opera che il suo miglior amico è Roger, un senegalese, lei..ehm lui è tacciato di razzismo. –
- Preferirei usare un Ardito Eufemismo. Direi che sono un evidenziatore delle differenze fisio/psico/socio/culturale di più realtà. – Specifico.
- Insomma Lui è razzista. – taglia corto Alfonzo Ragazzini X Bene.
- Ok sono razzista. D’altronde siamo diversi io e Roger, è innegabile. L’altro giorno abbiamo pisciato in compagnia e… –
- Ge l’avevamo dale e guale – mi interrompe il nerboruto nero.
- Già. – dico io.
- Quindi dov’è la diversità? – non capisce il giornalista omosessuale.
- Il mio era il braccio, quello di Roger, ehm, no – specifico.
Ragazzini non resiste – Poi Signor Roger, mi darà il suo numero di telefono, Lei ha fatto un film vero? –
- L’intervista è mia. – Spengo i bollenti ardori di Ragazzini X Bene.
- Ha ragione Ardito Eufemismo. Perché ha scelto questo pseudonimo? –
- E’ un omaggio alla mia attrice preferita, Nannarella, la grande Anna Magnani, che nel suo periodo onanista era solita affermare “Ar dito nun se comanda”. Ricordate che occhiaie? -
- Come definirebbe il suo libro?-
- In Ardito Eufemismo direi che “il Diario di Giovanni Ponte” è un coacervo di goliardiche corbellerie -
- Ovvero? – chiede Alfonzo
Interviene Roger – Na maniga de gazzade volgarissime! –
- Si ma scritte in maniera elegante e forbita – specifico.
Ragazzini X Bene si illumina – Cielooo, ma questo è un incredibile autogol di marketing! La gente fine non apprezzerà il libro perché contiene volgarità e la gente volgare non lo capirà perché Lui adotta un lessico colto. –
- Esatto. Volevo qualcosa di innovativo, ma soprattutto non volevo diventare famoso – affermo.
- Ma questa è una contraddizione in termini, un ossimoro, un’antitesi! – Esclama l’estimatore di fave, cetrioli, banane. Insomma il finocchio.
- Sarà frocio ma le figure retoriche le conosce. Peccato che quando va al Grande Fardello quei suoi modi sopra le righe, così palesemente “ricchiuni” lo rendono la caricatura di sé stesso – lo giudico e lo condanno.
- Bestia senza gusto e senza cuore! Torniamo a Lei… ehm lui, qual è il suo tipo di donna preferito? – mi chiede come se sapesse di cosa sta parlando.
- Il mio o quello di Giovanni Ponte? – chiarisco.
- C’è differenza? –
- Si. Però entrambi amiamo lo stesso tipo di donna. Alta dal metro e cinquanta al metro e sessanta. Peso dai 45 ai 105. Soffriamo entrambi di NACS la sindrome da attrazione non convenzionale. Ci eccitano le imperfezioni, i buchetti di cellulite, la mancata epilazione, il seno cadente, i difetti insomma rendono vera una donna. Ma questo è solo l’aspetto estetico. Quello mentale è importantissimo. Dev’essere tosta, arguta,ironica, intelligente, gheisha, padrona. Insomma deve essere Donna. Non guasta che sia figlia unica di genitori farmacisti, con casa di proprietà ed automunita. Gommatissima è un requisito preferenziale ma non indispensabile – concludo enfatico.
Ragazzini X Bene si ammoscia sulla poltrona berger di pelle nera ereditata dal detective Marlowe. Capisce che non potrà mai avere un uomo come me. E allora mi sussurra – Psss, Ardito, se le procuro un’intervista con Costanzo o con la de Filippi, metterebbe una buona parola per me con Roger? – e io che sono uomo di mondo e di aria (specie se mangio castagne, carciofi e air vigorsol insieme) rispondo in gergo aeronautico – Roger!-
Ragazzini è stato riformato al servizio militare perché ai tre giorni gli (o le? Ho sempre difficoltà a coniugare il genere dei pronomi di Ragazzini, Vuxuria, Bladinette, Checchi Pavone, Ricchio Sventola, etc etc…), dicevo, gli scoprirono addosso degli splip rosso corallo con pailettes. Quindi non capisce il mio assenso militare. – Si Roger, l’altissimo negro – Specifica. – Parlerò con lui – rispondo. – C’era un tempo che Roger in un anno vide quadruplicare i suoi ricavi. Fu quando dalla lira si passò all’euro. Prima ad ogni carrello di supermercato recuperato prendeva 500 lire. Poi un euro. Importo pari a quattro volte il precedente. Però poi con la crisi, i siti di sharing p2p non si vendono più cd taroccati o dvd che vengono scaricati o visti direttamente in streaming. Quindi Roger, talvolta spinto da necessità, si presta attivamente, dietro lauto compenso. Ma da quanto ho visto, immagino che, per chi è amante del trapano, siano soldi benedetti. – spiego.
- Bene! L’intervista è conclusa. Da Callissima(1) vi saluta il vostro Alfonzo Ragazzini X Bene e Ardito Eufemismo con il fido Roger. A domani! – Si accomiata il giornalista.
- Sguzi diga? Ma X Bene fa riferimendo alle zue nadurali inglinazioni? Dipo Born to Kill, Nato X Bene, il Bene guella gosa moscia ghe sda dra goscia e goscia? –
Incorreggibile Roger. I suoi dentoni abbaglianti ci contagiano in una risata comune.
(1) DICESI "CALLA" IN ROMANESCO LA BUGIA CHE SI RACCONTA PER IMBASTIRE QUARCHEDUNO. DICESI "IMBASTIRE QUARCHEDUNO" IN ROMANESCO QUANDO SI VUOLE RACCONTA’ NA "CALLA" PER TRARRE IN INGANNO QUALCHEDUNO. DICESI "CALLA" IN ROMANESCO LA BUGIA CHE SI ……(NIDIFICATO)
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
Sei un mito!!! Grandissimo!!!! E poi adoro Roger con quella parlata senegalese che sai rendere così bene!
Geniale... io ne consiglio la lettura ad un pubblico che ama ridere a crepapelle
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
Hai sbagliato sezione dovevi metterla in "Consigli di lettura".
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
Ma se lo metto in Consigli e poi qualcuno abbocca e lo legge, cosa penserà di me?jormungaard ha scritto:Hai sbagliato sezione dovevi metterla in "Consigli di lettura".
Non posso vivere con questo rimorso.
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
Anch'io ho ricevuto posta! Grazie BonnieBonnie ha scritto: è arrivatooo è arrivatoooo!!!!
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
Se volete una copia del libercolo in oggetto, DITEMELO!
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
Per forza.
Allora le mie esperienze erano quanto di più distante si potesse immaginare da quelle del protagonista de "Il Diario di Giovanni Ponte". Non conoscevo la fatica che si prova a stare seduti in ufficio, me ne infischiavo della stabilità amorosa e della ricerca della stessa, che allora non comprendevo veramente e che pure adesso non ho la voglia o la capacità o il coraggio di comprendere. Prendevo le cose un po' come venivano, il futuro era lontano, la stabilità un miraggio che guardavo con occhi schifati e distanti.
L'ho ripreso due settimane fa, il romanzo in questione. Non nascondo di esserci rimasto male.
Il personaggio creato da Ardito, personaggio che allora non comprendevo, che avevo giudicato un po' tocco e in certi frangenti un tantino subdolo, si era traformato. Giovanni Ponte era talmente umano da lasciarmi in un primo tempo spiazzato, quindi incuriosito, infine vorace. Vorace di farne la conoscenza nel più breve tempo possibile.
Ed ecco allora che le pagine si sono messe a volare una sopra l'altra, gli eventi che mesi prima avevo giudicato contorti e privi di logica sono andati a formare un percorso talmente chiaro e preciso da farmi sentire in colpa per il mio giudizio affrettato della prima lettura. Mi pareva di leggere qualcosa di completamente nuovo, nonostante nessuno avesse sostituito il contenuto del volume celandolo dietro la medesima copertina (spero, non facciamo scherzi eh!).
Dopo aver letto l'ultima pagina, ecco quello che ho pensato.
Che Il Diario di Giovanni Ponte non è un libro per tutti. Lo stile scanzonato, i giochi di parole, l'ironia pregnante, le pennellate grezze e piene con cui sono presentati i vari personaggi, tutto questo nasconde in realtà un mondo più profondo, che solamente un ragazzino che si trova nei pressi dei quaranta può contemplare e abbracciare appieno, magari accompagnando la lettura con quel sorriso un po' nostalgico che significa "cavolo, quanto è vero".
E' per questo motivo che mi sento in dovere di sconsigliare in via definitiva la lettura del qui citato libro del Tristano, ma di consigliarne e riconsigliarne la rilettura per poterne apprezzare tutte le sfumature che - è certo - sfuggiranno a uno sguardo superficiale.
Spero che ancora molti si possano divertire come si è divertito quel malandrino desublimato dell'autore, e che possano trovare in questo libro tutto quello che ci ho trovato io.
Grazie animal
"Ho appena fatto la cacca". Un uomo libero.
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
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Re: Il diario di Giovanni Ponte di Ardito Eufemismo
Roger.
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La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
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Gara di primavera 2020 - Tre capitani, e gli altri racconti
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Museo letterario
Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
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Cuori di fiele
antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza, Ida Daneri, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Mario Flammia, Francesca La Froscia, Ibbor OB, Alessandro Mazzi, Marco Fusi, Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, Franco Giori, Umberto Pasqui, Giacomo Maccari, Annamaria Ricco, Monica Galli, Nicolandrea Riccio, Andrea Teodorani, Andr60.
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